Geopolitica
Il rischio di guerra nucleare sta crescendo: documento militare USA
Un documento militare appena reso pubblico fa presagire un futuro terrificante, avvertendo che il rischio di una guerra nucleare è in aumento.
Secondo Futurism, il documento, che è stato ottenuto e condiviso online dalla Federation of American Scientists martedì, è l’ultima edizione di un manuale pensato per offrire aggiornamenti sullo stato dell’attività militare in tutto il mondo e indicazioni su come l’esercito degli Stati Uniti dovrebbe procedere.
Il documento evidenzia non solo i tentativi falliti di non proliferazione, ma anche lo sviluppo attivo di nuove armi nucleari in tutto il mondo insieme a situazioni sempre più tese che possonoa gire come inneschi per l’escalation
Sfortunatamente, come osserva The Warzone, non ci sono molte buone notizie questa volta: il documento evidenzia non solo i tentativi falliti di non proliferazione, ma anche lo sviluppo attivo di nuove armi nucleari in tutto il mondo insieme a situazioni sempre più tese che possonoa gire come inneschi per l’escalation.
Oltre a osservazioni come come «dal 2010 nessun potenziale avversario ha ridotto né il ruolo delle armi nucleari nella sua strategia di sicurezza nazionale né il numero di armi nucleari che schiera», il documento punta apertamente il dito contro Russia, Corea del Nord e Cina per il continuo aumento i dei loro arsenali nucleari. Anche l’Iran, i cui scienziati nucleari sono massacrati da armi avveniristiche e i cui impianti nucleari sono attualmente molestati da attacchi e sabotaggi, è citato del documento.
Niente di tutto questo è necessariamente una novità, sottolinea l’analisi di The Warzone. Ma in questa edizione più recente del documento pubblicato annualmente, a differenza delle altre volte, vengono fatti nomi e cognomi: i militari ora puntano agli specifici sviluppi tecnologici e alle politiche di quei Paesi piuttosto che lanciare un vago avvertimento sulla proliferazione nucleare in generale.
In breve: tutti gli attori nucleari in campo stanno contribuendo al problema
«Non sorprende che il documento presenti anche i militari degli Stati Uniti come i bravi ragazzi che vogliono vedere un mondo senza armi nucleari» ironizza Futurism. Renovatio 21 ricorda, ad esempio, che gli USA hanno appena provato una testata nucleare con cui armare i caccia F-35.
Tuttavia, in risposta alla crescente minaccia di annientamento, il documento raccomanda ora una posizione «flessibile» che consentirebbe agli Stati Uniti di rispondere a qualsiasi minaccia.
In breve: tutti gli attori nucleari in campo stanno contribuendo al problema, con un’escalation di riarmo atomico che si faceva già sentire l’estate scorsa.
Nel frattempo, altre due potenze nucleari asiatiche, Cina e India, stanno aumentando le ostilità.
Lo scorso aprile il Pakistan ha provato con successo il lancio di missili balistici con capacità nucleare.
Nel frattempo, altre due potenze nucleari asiatiche, Cina e India, stanno aumentando le ostilità. Come riportato più volte da Renovatio 21, al momento gli scontri avvengono con rocce e bastoni, ma alla bisogna possono approntare anche armi termonucleari.
In un articolo dell’anno scorso tradotto e ripubblicato da Renovatio 21, l’analista strategico William Engdahl indicava la possibilità che Washington stesse spingendo l’India a muovere guerra contro la Cina.
«La domanda è se Washington stia deliberatamente cercando di alimentare i venti di guerra tra i due giganti asiatici»
«La domanda è se Washington stia deliberatamente cercando di alimentare i venti di guerra tra i due giganti asiatici» si chiedeva Engdahl.
In settimana è emerso anche che la Cina, che avrebbe aumentato di altre 30 testate atomiche il suo arsenale, starebbe costruendo 119 silos missilistici nel deserto per missili con gittata in grado di colpire l’entroterra USA.
Immagine di Steve Jurvetson via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic (CC BY 2.0)
Geopolitica
La Cina snobba il ministro degli Esteri tedesco
Il ministro degli Esteri tedesco Johann Wadephul ha dovuto cancellare un viaggio previsto in Cina dopo che Pechino si sarebbe rifiutata di organizzare incontri di alto livello con lui, secondo quanto riportato venerdì da diversi organi di stampa.
Il Wadephul sarebbe dovuto partire per Pechino domenica per discutere delle restrizioni cinesi sull’esportazione di terre rare e semiconduttori, oltre che del conflitto in Ucraina.
«Il viaggio non può essere effettuato al momento e sarà posticipato a data da destinarsi», ha dichiarato un portavoce del Ministero degli Esteri tedesco, citato da Politico. Il Wadephullo avrebbe dovuto incontrare il ministro degli Esteri cinese Wang Yi, ma l’agenda prevedeva troppo pochi incontri di rilievo.
Secondo il tabloide germanico Bild, i due diplomatici terranno presto una conversazione telefonica.
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Questo intoppo diplomatico si inserisce in un contesto di crescenti tensioni commerciali tra Cina e Unione Europea. Nell’ultimo anno, Bruxelles e Pechino si sono scontrate sulla presunta sovrapproduzione industriale cinese, mentre la Cina accusa l’UE di protezionismo.
All’inizio di questo mese, Pechino ha rafforzato le restrizioni sull’esportazione di minerali strategici con applicazioni militari, una mossa che potrebbe aggravare le difficoltà del settore automobilistico europeo.
La Germania è stata particolarmente colpita dal deterioramento del clima commerciale.
Come riportato da Renovatio 21, la Volkswagen sospenderà la produzione in alcuni stabilimenti chiave la prossima settimana a causa della carenza di semiconduttori, dovuta al sequestro da parte dei Paesi Bassi del produttore cinese di chip Nexperia, motivato da rischi per la sicurezza tecnologica dell’UE. In risposta, Pechino ha bloccato le esportazioni di chip Nexperia dalla Cina, causando una riduzione delle scorte che potrebbe portare a ulteriori chiusure temporanee di stabilimenti Volkswagen e colpire altre case automobilistiche, secondo il quotidiano.
Venerdì, il ministro dell’economia Katherina Reiche ha annunciato che Berlino presenterà una protesta diplomatica contro Pechino per il blocco delle spedizioni di semiconduttori, sottolineando la forte dipendenza della Germania dai componenti cinesi.
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Immagine di UK Government via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic
Geopolitica
Vance in Israele critica la «stupida trovata politica»: il voto di sovranità sulla Cisgiordania è stato un «insulto» da parte della Knesset
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Geopolitica
Trump minaccia di togliere i fondi a Israele se annette la Cisgiordania
Israele «perderebbe tutto il sostegno degli Stati Uniti» in caso di annessione della Giudea e della Samaria, nome con cui lo Stato Ebraico chiama la Cisgiordania, ha detto il presidente USA Donald Trump.
Trump ha replicato a un disegno di legge controverso presentato da esponenti dell’opposizione di destra alla Knesset, il parlamento israeliano, che prevede l’annessione del territorio conteso come reazione al terrorismo palestinese.
Il primo ministro Benjamin Netanyahu, sostenitore degli insediamenti ebraici in quell’area, si oppone al provvedimento, poiché rischierebbe di allontanare gli Stati arabi e musulmani aderenti agli Accordi di Abramo e al cessate il fuoco di Gaza.
Netanyahu ha criticato aspramente il disegno di legge, accusando i promotori di opposizione di una «provocazione» deliberata in concomitanza con la visita del vicepresidente statunitense J.D. Vance. (Lo stesso Vance ha qualificato il disegno di legge come un «insulto» personale)
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«I commenti pubblicati giovedì dalla rivista TIME sono stati espressi da Trump durante un’intervista del 15 ottobre, prima dell’approvazione preliminare alla Knesset di mercoledì – contro il volere del primo ministro – di un disegno di legge che estenderebbe la sovranità israeliana a tutti gli insediamenti della Cisgiordania» ha scritto il quotidiano israeliano Times of Israel.
Evidenziando l’impazienza dell’amministrazione verso tali iniziative, il vicepresidente di Trump, J.D. Vance, ha dichiarato giovedì, lasciando Israele, che il voto del giorno precedente lo aveva «offeso» ed era stato «molto stupido».
«Non accadrà. Non accadrà», ha affermato Trump a TIME, in riferimento all’annessione. «Non accadrà perché ho dato la mia parola ai Paesi arabi. E non potete farlo ora. Abbiamo avuto un grande sostegno arabo. Non accadrà perché ho dato la mia parola ai paesi arabi. Non accadrà. Israele perderebbe tutto il sostegno degli Stati Uniti se ciò accadesse».
Vance ha precisato che gli era stato descritto come una «trovata politica» e «puramente simbolica», ma ha aggiunto: «Si tratta di una trovata politica molto stupida, e personalmente la considero un insulto».
Gli Emirati Arabi Uniti, che hanno guidato i Paesi arabi e musulmani negli Accordi di Abramo, si oppongono da tempo all’annessione della Cisgiordania, sostenendo che renderebbe vani i futuri negoziati di pace nella regione.
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Flickr
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