Connettiti con Renovato 21

Spirito

Il presidente dei vescovi svizzeri chiede l’ordinazione delle donne e dei preti sposati in vista del Sinodo sulla sinodalità

Pubblicato

il

Il presidente della Conferenza episcopale svizzera ha affermato che la Chiesa cattolica dovrebbe ordinare le donne.

 

Come riportato da Swissinfo lo scorso fine settimana, il vescovo Felix Gmür, che parteciperà al prossimo Sinodo sulla sinodalità a Roma, ha dichiarato all’agenzia di stampa svizzera NZZ am Sonntag all’inizio di questo mese che la Chiesa deve cambiare il suo approccio nei confronti delle donne nella Chiesa.

 

«La subordinazione delle donne nella Chiesa cattolica mi è incomprensibile. In questo caso sono necessari dei cambiamenti», avrebbe affermato Gmür.

 

Il vescovo, oramai inarrestabile, ha chiesto anche preti sposati.

 

«Il celibato significa che sono disponibile a Dio. Ma credo che questo segno non sia più compreso dalla società odierna», ha osservato. «I tempi sono maturi per abolire il celibato. Non ho alcun problema a immaginare preti sposati».

 

Come precedentemente riportato da LifeSite, nel 2017, il vescovo Gmür ha approvato l’assegnazione a una parrocchia di Riehen di un sacerdote che era stato condannato per aver abusato sessualmente di diversi ragazzi adolescenti dal 1999 al 2010.

 

Il sacerdote era stato messo in custodia cautelare per oltre un mese ed era stato condannato a pagare una multa di 4.000 franchi svizzeri (4.386 dollari americani). Invece di tenerlo da parte, Gmür lo ha riabilitato, sostenendo che meritava una seconda possibilità. Il sacerdote alla fine ha ritirato la sua nomina dopo che i documenti legali relativi alla sua condanna sono trapelati al pubblico.

Sostieni Renovatio 21

Monsignor Gmür è noto per le sue opinioni piuttosto progressiste e lassiste. Nel 2019, ha applaudito le iniziative in Svizzera per legalizzare il «matrimonio civile» tra persone dello stesso sesso. Alla vigilia di Natale 2020, ha detto alla NZZ che poteva immaginare «una donna in piedi davanti all’altare». Il Gmür è presidente della Conferenza episcopale svizzera dall’inizio del 2019.

 

La Svizzera ospita alcuni dei sacerdoti dissidenti e di sinistra più notoriamente presenti in tutta la Chiesa, ed è teatro di episodi inquietanti. Nel 2020, le donne della diocesi svizzera di Basilea sono state scoperte mentre indossavano paramenti, stavano in piedi davanti all’altare e sostanzialmente simulavano una messa cattolica, senza che Gmür, secondo quanto riferito, non facesse nulla al riguardo.

 

All’inizio di questo mese, il vescovo Joseph Maria Bonnemain di Coira aveva deciso di non punire due donne che hanno tentato di concelebrare la messa cattolica nel 2022 e di emettere solo un «rimprovero formale».

 

Il Sinodo sulla sinodalità inizierà il 4 ottobre e durerà fino al 29 ottobre. Si riunirà nuovamente per la sua sessione finale nell’ottobre del prossimo anno. Da notare come invece il vescovo ausiliare di Coira, mons. Marian Eleganti, ha detto di non aver più fiducia nel Sinodo.

 

La speculazione degli esperti vaticani è che il ruolo delle donne nella Chiesa sarà uno dei principali punti di discussione nell’incontro del mese prossimo.

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

SOSTIENI RENOVATIO 21



 

Immagine di EKS-EERS via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-NonCommercial 2.0 Generic

 

Continua a leggere

Spirito

Mons. Viganò: «chi aderisce al Concilio si rende responsabile della demolizione della Chiesa»

Pubblicato

il

Da

In occasione dell’anniversario dell’inizio dell’infausto evento, l’arcivescovo Carlo Maria Viganò ha pubblicato su X una breve riflessione sul Concilio Vaticano II e sulla catastrofe che da esso è discesa.   «Sessantatre anni fa, in questo giorno, venne solennemente aperto il Concilio Ecumenico Vaticano II, il primo “concilio” della chiesa che da esso prende il nome – la “chiesa conciliare” appunto».   «Esso fu “concilio” perché volle “conciliare” Dio e mondo, Cristo e Belial, vero e falso, bene e male» scrive il prelato lombardo.   «Fu “ecumenico” perché volle legittimare il dialogo interreligioso che la Chiesa Cattolica Apostolica Romana aveva solennemente condannato».     «Si definì “secondo” per far credere che si ponesse in continuità con il perenne Magistero Cattolico, così da poterlo adulterare usurpando l’Autorità della Chiesa e del Romano Pontefice» continua monsignore.   «Pose le basi pseudo-dottrinali della odierna “chiesa sinodale” che intende sovvertire la costituzione gerarchica della Chiesa e il Papato».   «Chi aderisce consapevolmente a questo “concilio” si rende responsabile della demolizione della Chiesa Cattolica e ratifica con la propria complicità il golpe conciliare e sinodale».

Sostieni Renovatio 21

Come sa il lettore, in molteplici altre occasioni monsignor Viganò si era scagliato contro il Concilio.   Ancora quattro anni fa l’arcivescovo disse che «tutto ciò che il Concilio ha portato di nuovo si è rivelato dannoso, ha svuotato chiese, seminari e conventi, ha distrutto le vocazioni ecclesiastiche e religiose, ha prosciugato ogni slancio spirituale, culturale e civile dei Cattolici, ha umiliato la Chiesa di Cristo e l’ha confinata ai margini della società, rendendola patetica nel suo tentativo maldestro di piacere al mondo».   Come riportato da Renovatio 21, in un’omelia dello scorso novembre Viganò dichiarò che i papi e i vescovi del Concilio Vaticano II «usarono il loro «concilio» non per combattere i nuovi errori, ma per introdurli nel sacro recinto; non per restaurare la sacra Liturgia, ma per demolirla; non per raccogliere il gregge cattolico intorno ai Pastori, ma per disperderlo e abbandonarlo ai lupi».   In un testo di due settimane fa Sua Eccellenza ha scritto dell’«unico dogma irrinunciabile: riconoscere il Concilio Vaticano II, la sua ecclesiologia, la sua morale, la sua liturgia, i suoi santi e martiri e soprattutto i suoi scomunicati e i suoi eretici, ossia i «tradizionalisti radicali» non addomesticabili alle nuove istanze sinodali».   La catastrofe non solo religiosa causata dal Concilio è stata spiegata in un’intervista ad una testata francese dello scorso anno: «La chiesa del Vaticano II, che ci tiene tanto a definirsi così in antitesi alla “chiesa preconciliare”, ha posto le basi teologiche alla dissoluzione della società. Tutti gli errori dottrinali del Concilio si sono tradotti in errori filosofici, politici e sociali dagli esiti disastrosi per le Nazioni cattoliche».

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

SOSTIENI RENOVATIO 21
Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia
Continua a leggere

Spirito

Scontri tra Pakistan e Afghanistan

Pubblicato

il

Da

Sabato si sono verificati intensi scontri lungo il confine tra Afghanistan e Pakistan, confermati da entrambe le parti, a seguito di accuse reciproche di violazioni dello spazio aereo e attacchi.

 

Il ministero della Difesa afghano ha dichiarato che le sue forze hanno condotto «operazioni di ritorsione efficaci» contro postazioni di sicurezza pakistane lungo la Linea Durand, in risposta a quelli che ha definito ripetuti attacchi aerei pakistani. La dichiarazione, condivisa su X dal portavoce Enayat Khowarazm, ha precisato che l’operazione si è conclusa intorno a mezzanotte.

 

Un funzionario provinciale pakistano, Jan Achakzai, ha confermato gli scontri, scrivendo su X che le forze pakistane hanno risposto con decisione all’«aggressione afghana», affermando che le forze afghane hanno compiuto attacchi non provocati in cinque o sei località lungo il confine, colpendo avamposti pakistani.

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

La risposta dell’esercito pakistano è stata così intensa da costringere gli aggressori afghani a ritirarsi, lasciando vittime sul campo. Achakzai ha aggiunto che «i confini del Pakistan sono sicuri» e che il governo afghano non dovrebbe scambiare il desiderio di pace del Pakistan per debolezza.

 

Nessuna delle due parti ha fornito dettagli sulle vittime, e le affermazioni non possono essere verificate indipendentemente al momento.

 

L’episodio segue le esplosioni di giovedì a Kabul, che le autorità afghane hanno attribuito ad attacchi aerei pakistani, non confermati da Islamabad.

 

L’aumento delle tensioni tra i due Paesi è legato a questioni di sicurezza dei confini e alle attività dei militanti. Islamabad accusa Kabul di offrire rifugio ai combattenti del Tehreek-e-Taliban Pakistan (TTP), accuse respinte dall’amministrazione talebana.

 

Gli scontri avvengono mentre il Ministro degli Esteri afghano Amir Khan Muttaqi è in visita in India per colloqui volti a rafforzare le relazioni diplomatiche ed economiche con Nuova Delhi. I funzionari afghani hanno dichiarato che il viaggio rientra negli sforzi per ampliare la cooperazione regionale.

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

SOSTIENI RENOVATIO 21


Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia

Continua a leggere

Scuola

Mostri nei loro barattoli e nella loro formaldeide

Pubblicato

il

Da

Lo splendore della fede professata nel pellegrinaggio giubilare nella Città Eterna, la bellezza luminosa dei dipinti di Georges de La Tour, i sontuosi ricami delle Orsoline di Amiens, l’importanza di una cultura che non trasgredisce la natura ma la trascende, sono questi i temi di  Nouvelles de Chrétienté per il nuovo anno scolastico.   Sotto un’apparente diversità, questi temi sono profondamente uniti in un’intenzione comune espressa con «vigore e chiarezza» da Padre Calmel, quando chiede agli insegnanti cristiani di aprire «i loro studenti ai valori dell’arte nelle sue diverse forme», rendendoli al contempo «capaci di una fiera indipendenza e di un bel disprezzo per tutte le anomalie, infezioni, purulenze e mostruosità, che hanno l’audacia di esigere da loro un’ammirazione complice adornandosi della realtà dell’arte e più spesso della sua apparenza».   Il frate domenicano esprime un desiderio preciso: «I mostri torneranno ai loro barattoli e alla loro formaldeide, gli scorpioni artistici reintegrano i loro buchi artistici, il giorno in cui un certo numero di esseri giovani e determinati, non certo per barbarie ma per sovrano rispetto della cultura, tratteranno con disprezzo i prodotti immondi della cultura. La cultura non ha alcun diritto contro i diritti della decenza e dell’onore».   Aggiunge: «non deve essere lontano il tempo in cui l’insidioso sofisma “onestà significa stupidità” sarà privo di ogni credibilità, perché sarà diventata chiara la prova che ciò che è normale è bello e che, in una civiltà degna di questo nome, l’intelligenza, la sottigliezza, la leggerezza, la finezza e l’arte marciano di concerto con l’onestà, la santità, il rifiuto inflessibile dei veleni e delle ignominie. La scuola cristiana deve affrettare l’arrivo di questi tempi di libertà». (Ecole chrétienne renouvelée, cap. XXIX, tre sensible en chrétien aux valeurs d’art, pp. 188-189, ed. Téqui)   Padre Calmel scrisse queste potenti righe alla fine degli anni ’50, lontano dal wokismo, dalla cultura della cancellazione, dello sradicamento e dell’incoscienza… E si aspettava che le suore, autentiche insegnanti, avessero «idee non solo corrette, ma idee che cantano dentro [di loro] e che incantano [i loro] piccoli alunni», per «comunicare loro una verità canterina e germinante». (Ibid., pp. 129 e 131).   È una bella frase da scrivere in cima a un quaderno, in questi giorni di ritorno a scuola!   Abate Alain Lorans   Articolo previamente apparso su FSSPX.News

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

SOSTIENI RENOVATIO 21
Immagine da FSSPX.News
 
Continua a leggere

Più popolari