Politica
Il palazzo presidenziale georgiano assaltato dai manifestanti pro UE: le immagini

Sabato sera, a Tbilisi, capitale della Georgia, sono esplose proteste di massa in seguito alle elezioni municipali tenutesi in tutto il Paese. I manifestanti hanno fatto irruzione nei locali del palazzo presidenziale, scontrandosi con le forze di polizia, che hanno risposto con spray al peperoncino e idranti.
L’opposizione ha parzialmente boicottato le elezioni, dopo aver annunciato in precedenza l’intenzione di organizzare una «rivoluzione pacifica».
Secondo le prime proiezioni, il partito al governo, Sogno Georgiano, ha conquistato un netto vantaggio a livello nazionale, ha dichiarato il primo ministro Irakli Kobakhidze.
Le immagini caotiche mostrano i manifestanti mentre scavalcano le recinzioni del palazzo presidenziale, abbattendone alcune sezioni. La folla tumultuosa è stata affrontata da un nutrito contingente di polizia in tenuta antisommossa, che ha utilizzato manganelli, spray al peperoncino e gas lacrimogeni.
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Protestors clashing with police in Tbilisi as demonstrators have broken onto the closed property of the Presidential Palace.
If Putin loses Georgia, the dominoes will rapidly fall. pic.twitter.com/0xCJxU6cOL
— Jay in Kyiv (@JayinKyiv) October 4, 2025
EU paid demonstrators attack Georgian presidential palace.
Mass protests erupted in the Georgian capital Tbilisi late on Saturday, in the aftermath of municipal elections that the EU sponsored parties lost decisively.
Protesters have breached the premises of the presidential… pic.twitter.com/cuOVWyv5EY
— Alternative News (@AlternatNews) October 5, 2025
In Tbilisi, Georgia tens of thousands of citizens have taken to the streets to protest the Georgian Dream party’s alleged pro-Russian tilt and suspension of EU talks. pic.twitter.com/2we2GleKcb
— raging545 (@raging545) October 4, 2025
After more than 300 days of constant demonstrations, day in, day out, and despite the brutality of the corrupt Kremlin puppet regime, people from all over Georgia have headed towards Tbilisi tonight to say they are more than ever European and don’t want to be Russian
🇪🇺🇬🇪💪 pic.twitter.com/IKQluhe2fT— Alex Taylor (@AlexTaylorNews) October 4, 2025
🇬🇪
In Tbilisi, pro-Western Russophobes burn Russian flags and build barricades on the day of local elections, in which the ruling “pro-Russian” party wins.▫️The police disperse European puppets with water cannons.
▫️Demonstrators who tried to storm the presidential palace… pic.twitter.com/67kNlW6CdQ
— Sprinter Press News (@SprinterPress) October 4, 2025
‼️🚨⚡️Protesters wave EU and Ukrainian flags and set fire to chairs and tables near the presidential palace in Tbilisi, the capital of Georgia. pic.twitter.com/lbxWQXKPf5
— SilencedSirs◼️ (@SilentlySirs) October 4, 2025
🚨✊️🇬🇪 From Tbilisi’s heart, a message to the world: Georgia will never be ruled by fear again.
🇬🇪❤️Between fear and freedom, Georgia raises its flag — and chooses Europe#OpGeorgia #FreeGeorgia #GeorgiaProtests #Tbilisi #Anonymous #Georgia pic.twitter.com/Sx7VACh76B
— Anonymous TV 🇺🇦 (@YourAnonTV) October 4, 2025
Globalists and the EU continue to stir up trouble in Georgia and fuel violent protests on the streets of Tbilisi.
Even today, as former AC Milan football star @kakhakala was elected again as mayor of Tbilisi with a clear majority—congratulations!
Kaladze and his party… pic.twitter.com/kU9q3GMLfK
— Tomasz Froelich (@TomaszFroelich) October 4, 2025
🚨⚡️🇬🇪 #OpGeorgia: This is Anonymous.
🇬🇪✊️People of Georgia, your courage echoes across the world.
For more than 300 days you’ve stood against fear, lies, and a Russia-backed regime.🇬🇪✌️Today, as you rise in Tbilisi, know this:
Your fight is just.
Your unity is power.
Your… pic.twitter.com/iAGx9RIN2m— Anonymous TV 🇺🇦 (@YourAnonTV) October 4, 2025
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Scontri tra manifestanti e forze dell’ordine sono scoppiati anche all’esterno. La polizia ha schierato diversi mezzi con idranti per disperdere la folla, che ha cercato di costruire barricate nelle strade.
Tra i manifestanti sono state avvistate bandiere dell’Unione Europea, dell’Ucraina e persino una variante della bandiera georgiana con i colori ucraini. Dopo essere stati respinti dal palazzo presidenziale, gruppi di individui mascherati hanno attaccato bar e altri esercizi nelle vicinanze, distruggendo vetrine, mobili e appiccando incendi.
La Georgia ha affrontato un’ondata di disordini violenti dopo le elezioni presidenziali e parlamentari dello scorso anno, quando le proteste che hanno scosso il Paese candidato all’adesione all’UE sono state apertamente sostenute dall’Unione Europea e da altri attori stranieri.
L’opposizione filo-occidentale ha protestato per settimane dopo il voto, chiedendo una nuova tornata elettorale, con il pieno appoggio dell’allora presidente uscente Salome Zourabichvili. Quest’ultima inizialmente si era rifiutata di lasciare l’incarico, ma alla fine si è dimessa a fine dicembre.
Le autorità georgiane hanno ripetutamente sostenuto che forze straniere stessero pianificando un colpo di Stato simile alla rivoluzione di Maidan in Ucraina. Il mese scorso, Kobakhidze ha dichiarato che il tentativo era stato «finanziato da servizi segreti stranieri, come nel caso di Maidan», portando al collasso dello «Stato ucraino».
«Gli agenti stranieri non riusciranno a organizzare una rivoluzione in Georgia, non lo permetteremo», aveva affermato il primo ministro in quell’occasione.
Come riportato da Renovatio 21, a giugno il primo ministro georgiano Irakli Kobakhidze aveva accusato l’UE di incitare e finanziare l’estremismo nel suo Paese.
Come riportato da Renovatio 21, a inizio anno, in un clima di tensione alle stelle, è stato eletto il nuovo presidente georgiano Mikhail Kavelashvili, un euroscettico vicino al partito al governo Sogno Georgiano, dopo un periodo di persistente tensione politica nell’ex stato sovietico. All’epoca centinaia di dimostranti filo-occidentali sono scesi in piazza nella capitale georgiana di Tbilisi.
La scintilla che ha innescato i tumulti politici in Georgia sono state le elezioni parlamentari del 26 ottobre. Il partito Sogno Georgiano, al governo dal 2012, ha rivendicato la vittoria con oltre il 54% dei voti. I partiti di opposizione, tuttavia, hanno respinto i risultati, accusandoli di frode diffusa. La presidente filo-occidentale Salome Zourabichvili ha etichettato le elezioni come «operazione speciale russa» e si è rifiutata di riconoscere i risultati. Nonostante queste affermazioni, gli osservatori internazionali, tra cui l’OSCE, non hanno riscontrato irregolarità significative.
Pesanti proteste, dentro e fuori dal Parlamento, si sono consumate a Tbilisi negli ultimi mesi a seguito dell’approvazione delle legge sugli agenti stranieri. L’UE ha aggiunto il carico sospendendo la candidatura della Georgia al blocco bruxellita.
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Come riportato da Renovatio 21, mesi fa era emersi che gli europei avevano fatto pressione sulla Georgia affinché inviasse mercenari in Ucraina. Settimane fa, tuttavia, l’ex primo ministro georgiano Bidzini Ivanishvili aveva dichiarato che Tbilisi chiederà scusa per aver scatenato la guerra antirussa del 2008, una guerra condotta dall’allora presidente Mikhail Saaskahvili arrivato al potere con la rivoluzione colorata del 2003 (finanziata, secondo varie fonti, anche dagli enti di George Soros) e poi fuggito in Ucraina per poi finire nelle carceri georgiane.
Come riportato da Renovatio 21, il premier Irakli Kobakhidze ha più volte dichiarato che la Georgia non verrà «ucrainizzata».
Il Kobakhidze aveva accusato il presidente francese Emmanuel Macron di mentire sull’interferenza russa nelle elezioni georgiane.
Come riportato da Renovatio 21, due mesi fa la Georgia è stato oggetto di blackout.
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Immagine screenshot da Twitter
Politica
Il Giappone potrebbe a breve avere un primo ministro donna

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Politica
La destra vince le elezioni in Repubblica Ceca: eletto il «Trump di Praga»

Le elezioni parlamentari in Repubblica Ceca hanno respinto la coalizione al governo del primo ministro Petr Fiala, premiando invece il movimento populista Azione del cittadino scontento (ANO) di Andrej Babis, che ha raggiunto circa il 34,85% dei consensi, un netto incremento rispetto al 27% ottenuto nelle elezioni del 2021.
Entrando in conferenza stampa sulle note della sua canzone preferita «Sarà perché ti amo» dei Ricchi e Poveri, Babis ha dichiarato che la giornata odierna rappresenta «il culmine della mia carriera politica». Trump, magnate dell’industria agricola, è stato soprannominato il «Trump ceco».
Il controverso miliardario di 71 anni era già stato ministro delle Finanze tra il 2014 e il 2017 e primo ministro dal 2017 al 2021, prima di essere sconfitto di misura quattro anni fa da Fiala. Quest’ultimo, per governare, aveva formato con la sua coalizione «Insieme» (bloccata stavolta al 23,14% contro il poco più del 27% di quattro anni or sono) un’alleanza con il movimento liberale dei Sindaci, che ha conseguito l’11,14%, e con i Pirati, stimati intorno all’8,8%.
Nel 2021, questi ultimi due partiti avevano corso uniti superando di poco il 15%. Le tre formazioni politiche appaiono oggi lontanissime dal raggiungere una maggioranza parlamentare.
Sabato pomeriggio si sono concluse due giornate di votazioni e i primi risultati hanno suggerito che un euroscettico che si oppone al proseguimento degli aiuti all’Ucraina formerà un governo. Il presidente ceco – ed ex generale della NATO – Petr Pavel, ha minacciato di rifiutare l’approvazione di chiunque ritenga anti-UE o anti-NATO a qualsiasi potenziale gabinetto.
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Babis, co-fondatore della fazione Patrioti per l’Europa al Parlamento europeo insieme al primo ministro ungherese Viktor Orban, ha promesso di tagliare gli aiuti all’Ucraina se tornerà in carica, a differenza di Fiala, che è stato un fermo sostenitore di Kiev da quando il conflitto in Ucraina si è intensificato nel 2022.
Il 71enne è stato particolarmente critico nei confronti dell’iniziativa di Praga sulle munizioni per l’Ucraina, definendola «troppo costosa» e insistendo sul fatto che dovrebbe essere gestita dalla NATO.
In precedenza si è espresso contro l’adesione di Kiev all’UE e si oppone a Bruxelles in materia di immigrazione e Green Deal.
I media occidentali hanno avvertito che, poiché Ungheria e Slovacchia si rifiutano già di fornire aiuti militari a Kiev e sollecitano una fine diplomatica del conflitto, la vittoria di Babis potrebbe allontanare ulteriormente l’Europa centrale da Bruxelles, sia sull’Ucraina che su altre questioni.
Il primo ministro ungherese Viktor Orbán si è congratulato con il suo omologo ceco in arrivo Andrej Babis per la vittoria elettorale, definendola una “buona notizia” per tutta l’Europa.
Orbán è il primo leader straniero a riconoscere la vittoria del magnate dell’agricoltura, soprannominato il “Trump ceco” dai media locali, poco dopo l’annuncio dei risultati preliminari delle elezioni generali ceche nella tarda serata di sabato.
«La verità ha prevalso! Andrej Babis ha vinto le elezioni parlamentari ceche con un vantaggio convincente. Un grande passo per la Repubblica Ceca, una buona notizia per l’Europa. Congratulazioni, Andrej!» ha scritto Orbán su X, condividendo la sua foto con il politico ceco.
Truth has prevailed! @AndrejBabis has won the Czech parliamentary elections with a convincing lead. A big step for the Czech Republic, good news for Europe. Congratulations, Andrej! pic.twitter.com/jyqU5EVqc6
— Orbán Viktor (@PM_ViktorOrban) October 4, 2025
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Immagine di Martin Strachoň via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International
Droni
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