Epidemie
Il morbillo terrorista e altre storie. Intervista a Stefano Montanari.

A seguito del non ancora completato terrorismo mediatico mondiale sulla presunta «epidemia di morbillo» che avrebbe colpito in particolare l’America, Cristiano Lugli intervista il Dott. Stefano Montanari su questo ed altri recenti fatti di cronaca.
Dottor Montanari, il problema del morbillo sembra essere diventato il primo problema mondiale per eccellenza. Partiamo anzitutto da una domanda di carattere storico e personale: quando lei era piccolo il problema del morbillo era così sentito?
Siamo alla vera e propria presa in giro. Quando all’età di 9 anni io mi ammalai di morbillo, almeno un’altra quindicina di miei compagni di classe era a letto per lo stesso motivo. Consideri che io abitavo in una frazione della oggi mitica Maranello: qualche centinaio di abitanti al massimo. Naturalmente guarimmo tutti benissimo. Aggiungo che le nostre madri ci mandavano a giocare con i bambini ammalati di morbillo proprio perché ce lo prendessimo anche noi. Chi parla di epidemia deve scegliere: o è un ignorante o è un mascalzone.
Qualcuno dice invece che oggi ci troviamo davanti ad un’epidemia addirittura mondiale…
Possiamo aspettarci davvero di tutto. Ormai io non m’indigno nemmeno più. A parte i numeri che sono lontani parecchie ordini di grandezza dall’epidemia, tra i tanti aspetti ridicoli della vicenda c’è quello della scelta della malattia. È difficile trovarne una più benigna del morbillo e, addirittura, benefica perché rende immuni a vita e, nelle femmine, consente che un’immunità temporanea sia trasmessa alla prole. Eppure…
Le nostre madri ci mandavano a giocare con i bambini ammalati di morbillo proprio perché ce lo prendessimo anche noi. Chi parla di epidemia deve scegliere: o è un ignorante o è un mascalzone
Il Governatore di New York, Bill de Blasio, ha dichiarato lo stato di emergenza, ordinando l’obbligo di vaccinazione anti-morbillosa per tutti coloro i quali non vi si sono ancora sottoposti. Come vede questa scelta?
Io non mi occupo di psichiatria. Posso solo dire che il personaggio è del tutto incompetente in campo sanitario (basta leggerne il curriculum) e che Big Pharma dispone di argomenti molto convincenti.
Gli americani accusano alcune comunità ebraiche, in particolare una comunità ortodossa di Brooklyn, di aver causato l’epidemia di morbillo per aver rifiutato i vaccini. Non le pare strano che si arrivi addirittura ad attaccare le comunità ebraiche senza aver nemmeno un briciolo di paura di essere tacciati di anti-semitismo (perché di anti-semitismo vaccinale in effetti si tratta)?
Mi è difficile farmi un’idea precisa del livello di demenza di certi personaggi, e mi fermo alla sola demenza. Certo che gli ebrei ci avranno fatto il callo ad essere incolpati di qualunque misfatto, per inesistente che il misfatto sia.
Gli ebrei di New York hanno dichiarato di aver rifiutato la vaccinazione anti-morbillo perché contraria alla legge di Dio per via di alcuni componenti (fra cui, principalmente, le linee cellulari di feti abortiti e le cellule di maiale, animale proibito dall’Antico Testamento). Questo pare quanto meno essere un sintomo di coerenza, non trova?
Una coerenza che, fatti alla mano, non mi pare condivisa da altri gruppi religiosi.
Non crede che le comunità religiose abbiano tutto il diritto di far valere la propria obiezione di coscienza laddove è violata da alcune componenti presenti nei farmaci come, in questo caso e nel periodo attuale, i vaccini?
Mi pare del tutto ovvio. Io, però, non parlerei solo di obiezione religiosa o filosofica giù fino al livello degli animalisti, dei vegani e dei vegetariani verso cui, beninteso, porto il massimo rispetto. Il mio mestiere mi porta inevitabilmente a conoscere tanti degli aspetti negativi dei vaccini e pure la loro inefficacia provata addirittura dai dati ufficiali raccolti da enti di stati almeno dall’inizio del Novecento. Mi chiedo per quale ragione io debba essere costretto ad iniettarmi quella roba quando la conosco fin troppo bene.
Eppure in Italia di questa possibilità non si parla – o comunque se ne parla poco…
La cosiddetta informazione è nelle mani saldissime dell’industria farmaceutica. Se questa interrompesse l’erogazione di più o meno grasse prebende, ci sarebbe chi sarebbe costretto a chiudere bottega
La cosiddetta informazione è nelle mani saldissime dell’industria farmaceutica. Se questa interrompesse l’erogazione di più o meno grasse prebende, ci sarebbe chi sarebbe costretto a chiudere bottega e chi, comunque, dovrebbe rinunciare a qualcosa: magari anche solo a quella visibilità che tanto lo attizza. E, allora, il popolo deve per necessità essere amorevolmente allevato e conservato nella più impermeabile ignoranza. E lo è tanto da essere trasformato nel più agguerrito degli alleati dei suoi carnefici.
Anche in Russia, come avrà letto, è successo un fatto davvero interessante: la Chiesa Ortodossa ha pubblicato un comunicato emesso dalla Commissione Patriarcale sulla Famiglia e Protezione della Maternità e dell’Infanzia che si oppone pubblicamente ed energicamente alla volontà del governo per rendere obbligatorie le vaccinazioni per i bambini: «Innanzitutto, la preoccupazione per il benessere dei bambini, inclusa la loro salute, è affidata da Dio ai loro genitori: lo stato e la società dovrebbero rispettare la priorità dei diritti dei genitori».
Cosa pensa questa posizione assunta dal Patriarcato di Mosca?
La Chiesa Ortodossa russa è stata capace di sopravvivere per decenni a persecuzioni pesanti. Evidentemente loro sono allenati, sanno avere coerenza e dignità. Non altrettanto si può dire di altri schieramenti religiosi.
Parliamo di vaccini etici. Di recente si è detto che Renovatio 21 sarebbe favorevole a «vaccini etici». Ciò, ovviamente, non corrisponde al vero, e lo abbiamo già ampliamento spiegato in un precedente articolo. Chiediamo a lei, in qualità di scienziato, di farci capire su quali criteri si dovrebbe invece basare l’etica scientifica e se quest’ultima è seguita dall’attuale mondo scientifico.
La Chiesa Ortodossa russa è stata capace di sopravvivere per decenni a persecuzioni pesanti. Evidentemente loro sono allenati, sanno avere coerenza e dignità. Non altrettanto si può dire di altri schieramenti religiosi.
L’aggettivo di etico non ha nulla a che fare con i vaccini. Capisco che per un cristiano l’uso più che barbaro di feti abortiti a pagamento, in aggiunta per mere questioni industriali, possa risultare difficile da digerire, anche se le massime autorità religiose non sembrano farci caso. Ciò che fatico a capire, invece, è come si possa estrarre dal vocabolario un aggettivo come “etico”. I vaccini contengono inquinanti come le particelle di cui noi ci occupiamo da oltre vent’anni, contengono antibiotici che non si possono somministrare ai neonati, sostanze espressamente vietate in medicina, addirittura pesticidi… Come potrebbe un prodotto del genere avere un’etica?
A mio parere l’errore di comunicazione, un errore che forse ha portato ad un malinteso, è stato quello di apporre quell’aggettivo al vaccino, inducendo, magari senza volerlo, l’idea che qualcosa di simile possa esistere. Per essere “etico” un vaccino dovrebbe essere non solo esente da infrazioni religiose, dall’aborto all’uso dei maiali o di altri animali come da insegnamento di varie religioni orientali, ma privo di qualunque contaminante, privo di effetti collaterali e, soprattutto, forte di un’efficacia dimostrata non a chiacchiere ma a fatti. Nulla di tutto questo rappresenta il vaccino. Anzi, siamo agli antipodi rispetto a queste che sono vere e proprie esigenze.
Spesso sento dire “sì, però i vaccini ci hanno salvato da malattie terribili”, il che è clamorosamente falso e tutti i dati statistici dimostrano con chiarezza lampante l’esatto contrario. Ma l’ignoranza accuratamente costruita e trasformata in superstizione ha preso il sopravvento. Così, di certo ci sarà chi si aggrappa a quell’aggettivo, magari accontentandosi di un vaccino ricavato da un pollo, da un coniglio, da una scimmia o da qualche altro animale. Tutto con buona pace, naturalmente, degli animalisti, dei vegani, dei vegetariani e dei buddisti. Un po’ di coscienze a posto e tutto gattopardescamente come prima.
Dal momento che i vaccini, come da lei e sua moglie ampiamente mostrato attraverso preziose analisi portate avanti da anni, contengono non pochi veleni inoculati nel corpo di milioni di bambini, le pare corretto che si parli sempre e comunque di «libertà di scelta»?
La libertà esiste solo se c’è consapevolezza. Non si può scegliere se non si hanno gli elementi culturali per farlo, ed è proprio l’ignoranza costruita tra astuzia e violenza la grande forza di chi lucra, e tanto, sui vaccini, infischiandosi bellamente degli effetti e delle conseguenze.
La libertà esiste solo se c’è consapevolezza. Non si può scegliere se non si hanno gli elementi culturali per farlo, ed è proprio l’ignoranza costruita tra astuzia e violenza la grande forza di chi lucra, e tanto, sui vaccini, infischiandosi bellamente degli effetti e delle conseguenze.
Se è vero che ognuno ha il diritto di avvelenarsi con ciò che gli pare e piace, è vero però anche, secondo noi, che questo ragionamento non può valere per i bambini che di potere decisionale ancora non ne hanno. Non crede?
Certo. Il primo dovere dei genitori è quello di prendersi cura della prole, cosa impossibile se si è ipnotizzati. Sottolineo, poi, un’ovvietà: i bambini non hanno nessuna colpa se si ritrovano dei genitori inadatti.
Platone parlava di democrazia e tirannia. Oggi questi argomenti sembrano più attuali che mai. Crede che sia il sistema democratico ad essere fallace, o l’uomo ad approfittarsi di esso fino a renderlo, in conclusione, tirannico?
Come diceva Churchill con il classico humour britannico, la democrazia è la peggior forma di governo ad eccezione di tutte le altre forme di governo sperimentate ad oggi. La debolezza principale della democrazia sta nella sua stessa forza filosofica: i numeri. In democrazia a vincere è la maggioranza e, allora, basta distorcere le menti per fabbricarsi una maggioranza e diventare padroni del mondo. Big Pharma lo ha capito, ha agito, naturalmente potendolo fare a suon di quattrini, e tanti, e sta vincendo a mani basse.
I bambini non hanno nessuna colpa se si ritrovano dei genitori inadatti
Lei ora ci risponde da Ginevra, dove spesso va con la dottoressa Gatti per l’importante collaborazione che da tempo mantenete con il Centro Stelior. Il futuro suo e di sua moglie possiamo sperare che sia ancora in Italia, o dobbiamo preoccuparci?
Io sono un vecchio sportivo: la mia partita si gioca in Italia. E, da sportivo, io sono pronto a battermi contro chiunque con lealtà e questo chiedo da anni. Malauguratamente non trovo avversari che abbiano il coraggio di misurarsi. Sia chiaro: ognuno faccia ciò che più gli aggrada, ma nessuno può permettersi di costringere il prossimo.
Cristiani Lugli
Epidemie
Il Congo dichiara una nuova epidemia di Ebola

Almeno 16 persone, tra cui quattro operatori sanitari, sono morte a causa di una nuova epidemia del mortale virus Ebola nella Repubblica Democratica del Congo (RDC), hanno annunciato le autorità del paese dell’Africa centrale.
Finora sono stati segnalati 28 casi sospetti nella provincia di Kasai e i test di laboratorio hanno confermato il ceppo zairese della malattia, ha affermato giovedì il ministero della Salute congolese in una nota.
«Il tasso di mortalità è stimato al 57%, anche se le indagini e le analisi di laboratorio continuano a definire la situazione», ha affermato il ministero, aggiungendo che gli ultimi casi segnano la 16a epidemia registrata nella Repubblica Democratica del Congo.
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Il governo ha dichiarato di aver schierato squadre di risposta rapida, supportate da esperti dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), per potenziare la sorveglianza epidemiologica e istituire strutture di triage e isolamento.
L’Ebola, una febbre emorragica altamente contagiosa, si diffonde attraverso il contatto diretto con fluidi corporei o tessuti infetti. I sintomi includono spesso febbre alta, affaticamento, mal di testa, mal di gola, vomito, diarrea, eruzioni cutanee ed emorragie interne o esterne.
Il Congo ha registrato l’ultima volta il virus nel 2022 nella provincia di Equateur, dopo una devastante epidemia tra il 2018 e il 2020 che ha ucciso quasi 2.300 persone. Il paese, attualmente alle prese con un conflitto armato nelle sue province orientali ricche di minerali, alimentato dal gruppo ribelle M23, ha anche sperimentato gravi epidemie negli ultimi mesi, che vanno da quelle descritte come «misteriose» al virus Mpox , precedentemente noto come vaiolo delle scimmie.
L’OMS ha dichiarato che consegnerà due tonnellate di forniture, tra cui dispositivi di protezione individuale, attrezzature per laboratori mobili e medicinali, per sostenere Kinshasa. Ha aggiunto che il Congo dispone di una scorta di trattamenti e di 2.000 dosi del vaccino Ervebo, che saranno inviate nel Kasai per vaccinare i contatti e gli operatori sanitari in prima linea.
Come riportato da Renovatio 21, all’inizio di quest’anno, anche la vicina Uganda ha dichiarato una nuova epidemia di Ebola dopo che un’infermiera di 32 anni è morta per insufficienza multiorgano. L’OMS ha registrato 14 casi, di cui 12 confermati e due probabili, con quattro decessi.
Come riportato da Renovatio 21, la lotta in Congo tra le forze governative e i ribelli del gruppo M23 secondo molti sostenuto dal Ruanda, sta continuando in queste ore, con i ribelli ad accusare gli accordi di pace.
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Nel frattempo si consumano anche cruenti attacchi contro i villaggi cristiani, con diecine di morti.
Come riportato da Renovatio 21, il Comitato Internazionale della Croce Rossa (CICR) aveva lanciato un allarme secondo cui gli scontri in corso nella città di Goma, nella Repubblica Democratica del Congo orientale, potrebbero causare la fuga di campioni di Ebola e di altri agenti patogeni da un laboratorio.
Come riportato da Renovatio 21, dichiarazioni di allarme simili sono state lanciate due anni fa dall’OMS anche nel caso del conflitto in Sudan, con rischi riguardo a biolaboratori che, abbiamo appreso, sono siti pure lì.
A maggio 2024 era emerso che scienziati cinesi hanno progettato in un laboratorio un virus con elementi dell’Ebola che ha ucciso un gruppo di criceti.
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Immagine di World Bank Photo via Flickr pubblicata su licenza CC BY-NC-ND 2.0
Armi biologiche
I vaccini COVID «sono armi biologiche» che «hanno provocato danni profondi»: nuovo studio

Un nuovo studio sottoposto a revisione paritaria suggerisce che il virus SARS-CoV-2 responsabile del COVID-19 mostra segni di «ingegneria deliberata» e che queste caratteristiche, tra cui la proteina spike presente anche nei vaccini mRNA contro il COVID-19, sono responsabili di danni alla salute diffusi a livello globale.
Lo studio, redatto da 11 esperti scientifici e legali, è stato pubblicato nell’edizione autunnale del Journal of American Physicians and Surgeons.
Gli autori sostengono che le caratteristiche artificiali del SARS-CoV-2 e dei vaccini mRNA contro il COVID-19 siano probabilmente il risultato di una controversa ricerca sull’acquisizione di funzione, in violazione della Convenzione delle Nazioni Unite sulle armi biologiche. La ricerca sul guadagno di funzione, che aumenta la trasmissibilità o la virulenza dei virus, è spesso utilizzata nello sviluppo dei vaccini.Secondo il documento, la diffusione del COVID-19, seguita dalla distribuzione dei vaccini a mRNA, ha provocato danni alla salute senza precedenti, che vanno da «malattie autoimmuni e catastrofi cardiovascolari a complicazioni della gravidanza e tumori aggressivi».
«Lungi dall’essere benigni, questi vaccini hanno provocato danni profondi, sconvolgendo quasi tutti gli apparati del corpo umano e contribuendo a livelli di morbilità e mortalità senza precedenti», afferma il documento. Il dottor Andrew Zywiec, primario presso Zywiec & Porter, è l’autore principale dello studio. Ha affermato che lo studio rivela un «modello di danno troppo costante e pervasivo per essere liquidato come casuale». «La tossicità sistemica scatenata da questi interventi, che si manifesta sotto forma di malattie autoimmuni, devastazioni cardiovascolari, tumori aggressivi e danni riproduttivi catastrofici, rappresenta non solo un fallimento della salute pubblica, ma un profondo tradimento della fiducia» ha aggiunto. Joseph Sansone, Ph.D., uno psicoterapeuta che ha intentato una causa per vietare i vaccini a mRNA in Florida, ha affermato che l’articolo è «estremamente significativo» in quanto è «il primo articolo di una rivista peer-reviewed che afferma che sia il COVID che le iniezioni di COVID violano la Convenzione sulle armi biologiche e che sia il COVID-19 che le iniezioni di COVID sono armi biologiche».Il virus SARS-CoV-2 è «indicativo di manipolazione di laboratorio»
Secondo l’articolo, il virus SARS-CoV-2 «presenta molteplici caratteristiche genomiche indicative di manipolazione di laboratorio», tra cui il sito di scissione della furina, che «aumenta l’infettività» e che è «assente nei virus simili alla SARS presenti in natura».
Diverse altre caratteristiche del virus SARS-CoV-2 «migliorano l’evasione immunologica e la trasmissibilità tramite aerosol», rendendo il virus «insolitamente resistente… e cinque volte più stabile nell’aria» rispetto ad altri virus respiratori.«Queste caratteristiche combinate, insieme ai modelli di mutazione del virus, sono una forte prova che il SARS-CoV-2 non avrebbe potuto evolversi naturalmente», afferma il documento.
L’articolo cita due articoli di riviste scientifiche sottoposte a revisione paritaria, redatti da scienziati militari, che affermano che il SARS-CoV-2 contiene «prove di manipolazione» che rendono il virus un «patogeno attraente» per le sue caratteristiche, che ricordano quelle di un’arma biologica.
Queste manipolazioni «rappresentano una violazione della Convenzione sulle armi biologiche», sostiene il documento. Promulgata nel 1975, la convenzione «proibisce di fatto lo sviluppo, la produzione, l’acquisizione, il trasferimento, lo stoccaggio e l’uso di armi biologiche e tossiche». È stata firmata da quasi 200 Paesi.Un articolo accusa Fauci di aver deliberatamente nascosto le origini del SARS-CoV-2
Secondo il documento, la ricerca sull’acquisizione di funzione implica «tecniche di manipolazione virale» che possono portare allo sviluppo di agenti patogeni vietati dalla convenzione. Tuttavia, il governo degli Stati Uniti, in particolare il National Institute of Allergy and Infectious Diseases, guidato dal dottor Anthony Fauci fino al 2022, è da tempo coinvolto nella ricerca sul guadagno di funzione, «inclusa una collaborazione di lunga data tra istituzioni finanziate dagli Stati Uniti e il Wuhan Institute of Virology» in Cina. I sostenitori della «teoria della fuga dal laboratorio» sulle origini del SARS-CoV-2 sostengono che la ricerca sul guadagno di funzione nel laboratorio di Wuhan e una successiva fuga di notizie abbiano portato allo scoppio dell’epidemia globale di COVID-19, che è stata insabbiata. Ad aprile, l’amministrazione Trump ha lanciato una nuova versione del sito web ufficiale del governo dedicato al COVID-19, presentando prove che il COVID-19 sia emerso a causa di una fuga di notizie dal laboratorio di Wuhan. La CIA, l’FBI, il Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti, il Congresso degli Stati Uniti e diverse agenzie di Intelligence straniere hanno avallato questa teoria. Il documento fa riferimento al Progetto DEFUSE, una proposta presentata dall’EcoHealth Alliance e dagli scienziati di Wuhan alla Defense Advanced Research Projects Agency degli Stati Uniti nel 2018. Sebbene la proposta sia stata respinta, descriveva la creazione di coronavirus con caratteristiche che ne aumentavano l’infettività, tra cui il sito di scissione della furina. EcoHealth Alliance e il suo ex presidente, il dottor Peter Daszak, hanno collaborato con i ricercatori di Wuhan. L’anno scorso, il Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani degli Stati Uniti (HHS) ha sospeso tutti i finanziamenti per EcoHealth Alliance dopo aver scoperto che l’organizzazione non aveva monitorato adeguatamente gli esperimenti rischiosi sul coronavirus. Il documento afferma che Fauci e l’intelligence statunitense non hanno mai rivelato l’esistenza della ricerca. Al contrario, «hanno oscurato quella che è, di fatto, la prova dell’intenzione di produrre un virus molto simile a quello che ha causato la pandemia di COVID-19». L’articolo cita una teleconferenza del 1° febbraio 2020 con Fauci e importanti virologi, tra cui diversi coautori dell’ormai famigerato articolo «The proximal origin of SARS-CoV-2». L’articolo, che promuoveva l’origine naturale del COVID-19, è stato pubblicato su Nature Medicine nel marzo 2020. Sebbene diversi coautori di «Proximal Origin» abbiano espresso dubbi sul fatto che il SARS-CoV-2 si sia sviluppato naturalmente, Fauci «ha cercato di sopprimere» tali preoccupazioni durante la chiamata del 1° febbraio 2020. «Proximal Origin» è diventato uno degli articoli più citati del 2020, con oltre 6 milioni di accessi. Nel 2023, The Nation ha riportato che oltre 2.000 testate giornalistiche hanno citato l’articolo. Successivamente, il governo degli Stati Uniti, la comunità scientifica e i media hanno utilizzato il termine «origine prossimale» per promuovere la teoria «zoonotica» – o dell’origine naturale – dell’origine del SARS-CoV-2 e per screditare i sostenitori della «teoria della fuga di laboratorio». «L’occultamento deliberato di caratteristiche genomiche critiche ha ritardato la consapevolezza pubblica e gli sforzi di mitigazione della pandemia, consentendo potenzialmente una diffusione più ampia e un maggior numero di decessi», afferma il documento. A maggio, il presidente Donald Trump ha emesso un ordine esecutivo che ha sospeso la ricerca sul guadagno di funzione negli Stati Uniti per 120 giorni, in attesa dello sviluppo di un nuovo quadro normativo. Ha inoltre interrotto i finanziamenti statunitensi per tale ricerca in alcuni Paesi.La proteina Spike potrebbe causare danni irreversibili
Secondo gli autori dello studio, lo sviluppo del SARS-CoV-2 e delle caratteristiche del COVID-19 che presentano proprietà di acquisizione di funzione simili hanno causato danni significativi alla salute pubblica globale. Il documento fa riferimento alle statistiche del Defense Medical Epidemiology Database che mostrano un aumento significativo dell’incidenza di miocardite (151,4%), embolia polmonare (43,6%), disfunzione ovarica (34,9%), malattia ipertensiva (22,9%), sindrome di Guillain-Barré (14,9%), cancro esofageo (12,5%) e cancro al seno (7%) nel 2021, l’anno in cui i vaccini contro il COVID-19 sono stati distribuiti a livello globale. Ulteriori dati militari statunitensi citati nel documento mostrano «aumenti persistenti» di miocardite, cancro agli organi digestivi, cancro al cervello e altre lesioni tra il 2022 e il 2025. Anche i danni riproduttivi sono aumentati significativamente in seguito alla distribuzione dei vaccini contro il COVID-19, sostiene il documento. Cita dati provenienti da fonti quali il Vaccine Adverse Event Reporting System ( VAERS ), gestito dal governo statunitense, il rapporto di sorveglianza post-marketing di Pfizer del 2021 e i dati degli studi clinici di fase 2/3 per il suo vaccino contro il COVID-19, che mostrano un aumento di aborti spontanei, nati morti e decessi neonatali. Lo studio cita la proteina spike nei vaccini mRNA contro il COVID-19 come uno dei probabili fattori responsabili dell’aumento dell’incidenza di tumori e altre patologie negli ultimi anni. «L’espressione proteica prolungata, esemplificata dal rilevamento della proteina spike S1 oltre 700 giorni dopo la vaccinazione contro il COVID, sottolinea il potenziale di danni irreversibili», afferma il documento. Il documento sostiene che la soppressione di «trattamenti comprovati o promettenti» come l’idrossiclorochina a favore dell’obbligo vaccinale universale contro il COVID-19 – e la decisione politica di implementare la vaccinazione di massa durante la pandemia – hanno ulteriormente aggravato la salute pubblica globale e hanno avuto «effetti dannosi sulla fiducia del pubblico». Il documento è stato pubblicato proprio mentre la Food and Drug Administration statunitense, all’inizio di questa settimana, ha interrotto l’ampia autorizzazione dei vaccini contro il COVID-19, limitando le iniezioni alle persone ad alto rischio di contrarre la malattia grave. All’inizio di questo mese, l’HHS ha annunciato di aver cancellato quasi 500 milioni di dollari in contratti e sovvenzioni per lo sviluppo di vaccini a mRNA. Un numero crescente di scienziati ha chiesto la sospensione o il ritiro dei vaccini a mRNA. Gli autori dello studio hanno affermato che i loro risultati rafforzano queste richieste. «L’aumento delle malattie autoimmuni, dei tumori aggressivi, delle interruzioni di gravidanza, dei decessi cardiovascolari, della frammentazione sociale e dei rischi incombenti delle piattaforme avanzate di mRNA richiedono un’immediata sospensione dell’uso di vaccini a mRNA e di prodotti biologici, indagini approfondite sui motivi alla base di questa violazione senza precedenti della fiducia pubblica e misure robuste per ripristinare terapie sicure e pratiche etiche di salute pubblica» hanno affermato. La dottoressa Irene Mavrakakis, una delle coautrici dell’articolo e professoressa associata presso il dipartimento di Chirurgia del Philadelphia College of Osteopathic Medicine, ha affermato che l’articolo sostiene le richieste di «ritiro completo di tutti i vaccini e farmaci biologici contro il COVID-19 e di una moratoria su tutti i farmaci biologici a mRNA». La Mavrakakis ha anche chiesto che vengano «perseguiti penalmente i decisori che sono stati penalmente negligenti e hanno mancato ai loro doveri». Ha affermato che i produttori di vaccini dovrebbero essere privati dell’immunità di cui godono ai sensi del National Childhood Vaccine Injury Act del 1986 e del Public Readiness and Emergency Preparedness Act ( PREP Act ) del 2005. Karl Jablonowski, Ph.D., ricercatore senior presso Children’s Health Defense, concorda. Ha affermato che la ricerca sul guadagno di funzione «avrà sempre i suoi sostenitori», ma l’umanità si trova ad affrontare «rischi estremi e inevitabilmente paga un prezzo elevato per tale ricerca». «I laboratori possono avere perdite, e lo fanno», ha affermato. «Un singolo evento al Wuhan Institute of Virology alla fine del 2019 ha causato innumerevoli sofferenze e morti. Finché non saremo in grado di costruire un laboratorio a prova di perdite, non dovremmo assemblare virus che potrebbero devastare il mondo al suo interno». Michael Nevradakis Ph.D. © 29 agosto 2025, Children’s Health Defense, Inc. Questo articolo è riprodotto e distribuito con il permesso di Children’s Health Defense, Inc. Vuoi saperne di più dalla Difesa della salute dei bambini? Iscriviti per ricevere gratuitamente notizie e aggiornamenti da Robert F. Kennedy, Jr. e la Difesa della salute dei bambini. La tua donazione ci aiuterà a supportare gli sforzi di CHD. Renovatio 21 offre questa traduzione per dare una informazione a 360º. Ricordiamo che non tutto ciò che viene pubblicato sul sito di Renovatio 21 corrisponde alle nostre posizioni.Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Epidemie
Caso di verme divoratore di carne umana in USA

Il Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani degli Stati Uniti (HHS) ha segnalato il primo caso umano di verme divoratore di carne umana associato ai viaggi nel Maryland, dopo il ritorno di un «paziente» da El Salvador. Lo riporta l’agenzia Reuters, citante il portavoce dell’HHS Andrew G. Nixon
Si tratta di una creatura chiamata New World screwworm (verme a vite del Nuovo Mondo), il cui nome scientifico è Cochliomyia hominivorax, conosciuta come «Mosca assassina», una specie di mosca parassita le cui larve (o vermi) mangiano i tessuti vivi degli animali a sangue caldo.
Non sono stati resi noti dettagli sullo status di immigrazione del paziente, sebbene sia importante sottolineare che il Maryland è una roccaforte dell’estrema sinistra del Partito Democratico USA e un Sanctuary State, uno Stato-rifugio per gli immigrati.
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Dal 2023, le larve di mosca assassina si stanno spostando verso nord dall’America Centrale attraverso il Messico, con un nuovo caso identificato a luglio a circa 400 miglia a sud del confine statunitense, a Veracruz. La risposta del Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti (USDA) è stata quella di chiudere le attività transfrontaliere dei porti di ingresso del bestiame negli Stati Uniti per mitigare la minaccia alla biosicurezza.
«L’HHS ha segnalato negli Stati Uniti il primo caso umano di parassita del Nuovo Mondo associato ai viaggi. I Centers for Disease Control and Prevention (CDC) hanno confermato la presenza del parassita il 4 agosto in un paziente di ritorno da El Salvador» scrive Reuters. «Fonti del settore avevano precedentemente riferito a Reuters che il paziente proveniva dal Guatemala, e le email della Beef Alliance avevano diffuso questa versione ai responsabili dell’allevamento. L’HHS non ha chiarito la discrepanza».
L’HHS afferma che il rischio per la salute pubblica degli Stati Uniti è molto basso. Quest’anno non sono stati segnalati casi di contagio tra gli animali negli Stati Uniti.
Gli esseri umani possono sopravvivere alle infestazioni dal verme a vite del Nuovo Mondo con un trattamento adeguato, ma questo è il primo caso negli Stati Uniti che ha fatto scattare l’allarme tra i funzionari della sanità pubblica e l’industria del bestiame. Se non trattati, questi parassiti possono uccidere gli ospiti, come bovini, animali selvatici e animali domestici.
Il Segretario del dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti d’America (USDA) Brooke Rollins ha recentemente annunciato i piani per un nuovo impianto sterile per mosche in Texas (base aerea miliare di Moore), ispirato alle passate campagne di eradicazione. La costruzione della struttura richiederà dai 2 ai 3 anni.
Anche il Messico sta costruendo un impianto per la produzione di mosche sterili da 51 milioni di dollari nel Sud. Attualmente, ne esiste solo uno (a Panama City), che produce 100 milioni di mosche sterili a settimana, ma ne serviranno 500 milioni per respingere le infestazioni fino al Darien Gap.
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L’USDA stima che un’epidemia di verme della vite senza fine del Texas potrebbe devastare l’industria bovina, causando perdite per 1,8 miliardi di dollari tra mortalità del bestiame, manodopera e costi di trattamento. La minaccia biologica arriva in un momento in cui il patrimonio bovino nazionale è il più piccolo degli ultimi 70 anni, i prezzi della carne bovina sono a livelli record e i margini di profitto degli allevamenti intensivi rimangono estremamente ridotti.
Una serie di fattori, tra cui la riduzione delle mandrie, la siccità e le tariffe doganali, sta facendo salire i prezzi della carne bovina nei supermercati a livelli record …
L’USDA classifica ufficialmente i vermi della vite come una «minaccia per la biosicurezza agricola» e, visti i recenti casi di cittadini cinesi sorpresi a introdurre clandestinamente funghi «agroterroristici» nel Paese, viene da chiedersi se questi parassiti potrebbero essere utilizzati come arma da parte di avversari stranieri per una guerra ibrida.
Come riportato da Renovatio 21, gli USA già in passato sono stati teatro di casi di batterio vibrio vulnificus, organismo noto per divorare la carne delle infezioni, detto anche batterio carnivoro. Parimenti, sono emersi altre creature inquietanti come l’ameba mangia cervello, segnalata nei fiumi del Nebraska e in Missouri.
Prioni sarebbero invece stati alla base anche di un’epidemia del 2019 di cervi-zombie: ai poveri ungulati, già martoriati dalle zecche portatrici di Lyme che ritengono il loro manto peloso il luogo migliore per accoppiarsi, viene «mangiato» il cervello da proteine infette, ingenerando così nelle tenere bestie cornute comportamenti di zomberia pura.
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia
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