Arte
Il mistero delle 23 chiese nere in Norvegia, durate nei secoli e bruciate dai metallari esoterici

Le stavkirker sono meraviglie che puntellano la terra di Norvegia sin dal Medio Evo. Si tratta di edifici medievali sacri di colore scuro, costituite interamente da parti di legno. Risalgono al periodo in cui la Cristianità era ancora unita, su tutto il continente europeo ed oltre.
La parola deriva dal fatto di essere costruite utilizzando assi portanti (stafr, in lingua norrena) per erigere pareti, navate e tetti tra il XII e il XIV secolo. In italiano sono chiamate chiese a doghe o a pali portanti.

Stavkirke di Borgund Laerdal; immagine di Janusz Drap via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Norway

Stavkirke di Urnes; immagine di Bjørn Erik Pedersen via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International
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Le stavkirker, dichiarate Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, sono considerate tra i più importanti esempi di architettura medievale in legno. Il legno di pino era il materiale da costruzione più comune per queste chiese nel Paese Scandinavo. Chiese di questo genere, tuttavia, sarebbero state costruite in Paesi limitrofi (a Hedarded in Svezia e nelle montagne di Karkonosze in Polonia) e perfino nella regione inglese del Sussex, come la chiesa di Saint Andrews a Greensted, che ha pareti di quercia. Gli studiosi notano le somiglianze tra il modello della stavkirke e le Chiese lignee del Maramureș in Transilvania.
Si calcola che inizialmente fossero qualcosa come 1.300, ora ne rimangono solo 28, quasi tutte in Norvegia.

Stavkirke di Lom; immagine copyright di Micha L. Rieser via Wikimedia

Stakirke di Kaupanger; immagine di Bjørn Erik Pedersen via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International
Come spiega un recente articolo di Architectural Digest, l’apparizione delle stavkirker va fatta risalire a quando i sovrani norvegesi iniziarono la cristianizzazione dei loro popoli, allora seguaci del paganesimo politeista nordico. Dopo l’assassino di re Olaf (1030), cominciarono a verificarsi miracoli e le genti di Norvegia cominciarono quindi a riconoscere la santità dei cristiani e del cristianesimo, facendo divenire la religione di Cristo la fede prevalente.
Nelle città vennero quindi costruite chiese in pietra, mentre nei centri rurali – dove abbondano i boschi e l’esperienza nell’uso di materiali vegetali – si erigevano edifici sacri in legno.
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L’architettura delle stavkirker fonde antiche influenze nordiche con altre tradizioni europee – britanniche, normanne – e bizantine.

Stavkirke Gol a Oslo; immagine di H.-N. Meiforth via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 3.0 Unported
«L’arte vichinga, in particolare, si fonde con la fase iniziale dello stile romanico» scrive AD. «Le ricche decorazioni derivano sia dall’arte pagana (creature fantastiche, divinità, storie mitologiche) sia dal cristianesimo che stava emergendo nel Paese (archi, croci, volte). Ogni chiesa ha elementi protettivi sul tetto: un drago in cima, croci per allontanare demoni, spiriti maligni e disastri naturali. Le teste di drago sono ispirate ai codici delle navi vichinghe e hanno la stessa funzione dei gargoyle sulle chiese in pietra: la protezione dai nemici. In seguito, la stavkirke sarebbe stata decorata con dipinti raffiguranti la vita di Cristo. All’interno, i fedeli fanno la comunione in piedi, con le donne a sinistra».

Stavekirke di Heimaey; immagine di Sakaris Ingolfsson via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic
La sparizione delle stavkirker è cominciata nel XVIII secolo, quando sono state sostituite da edifizi più moderne. Due delle 28 rimaste sono state trasferite nella capitale Oslo e a Bergen per essere trasformate in centri turistici.

Stavkirker di Heddal; immagine di Christian Barth via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 no
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La stavkirke più nota è quella di Borgund, che si è conservata molto bene e dispone di decorazioni di bellezza impressionante, che si dicano abbiano ispirato il castello nel film Disney Frozen. A Urnes vi è invece la stavkirke più antica, che risale al 1140.

Stavkirke di Borgund; immagine di Tulipasylvestris via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International
Una stavkirker fu oggetto anche di episodi di quello che è stato definito «esoterrorismo», ossia «terrorismo esoterico».
Tra il 1992 e il 1996, ci sono stati almeno 50 attacchi contro chiese cristiane in Norvegia, alcune delle quali erano chiese a doghe. Si ritiene che i membri della scena black metal norvegese siano in gran parte responsabili; in ogni caso di incendio doloso risolto, i responsabili erano fan di questa sottocultura musicale.
La prima chiesa bruciata è stata la stavkierke di Fantoft, rasa al suolo nel giugno 1992. Secondo quanto riportato, la polizia norvegese ritiene che il responsabile fosse Varg Vikernes, anche detto «Conte Grishnack», musicista metal della band Burzum: la copertina dell’EP Aske («cenere») di Burzum è una fotografia della chiesa distrutta.
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Il 16 maggio 1994, Vikernes fu dichiarato colpevole di aver bruciato la cappella di Holmenkollen, la chiesa di Skjold e la chiesa di Åsane. Coloro che furono condannati per gli incendi di chiese non mostrarono rimorso e descrissero le loro azioni come una simbolica «ritorsione» contro il cristianesimo in Norvegia. Vikernes sarebbe stato visto come «l’autore di alcuni incendi e l’ispiratore di molti incendi».
Inoltre, è stato giudicato colpevole di tentato incendio doloso di una quarta chiesa e di furto e deposito di 150 kg di esplosivo. Anche i membri della scena black metal svedese iniziarono a bruciare le chiese nel 1993.
Secondo il documentario Once upon a Time in Norway, in concomitanza con l’uscita dell’album De Mysteriis Dom Sathanas dei Mayhem, Vikernes ed Euronymous – al secolo Øystein Aarseth, cantante dei Mayhem – avrebbero complottato per bombardare la cattedrale di Nidaros, che appare sulla copertina dell’album. Il Vikernes una sera del 1993 avrebbe poi pugnalato a morte Euronymus con 23 ferite da taglio: due alla testa, cinque al collo e 16 alla schiena.
Il Vikernes è stato giudicato colpevole di omicidio e incendio doloso nel 1994 e condannato a 21 anni di prigione, rilasciato dopo aver scontato 15 anni. Ha promosso visioni che combinavano l’odinismo e il nazismo esoterico, ma in seguito rinnegato l’ideologia e i movimenti ad essa associati, anche se i critici continuano a etichettare le sue opinioni come di estrema destra. Vikernes, che dice di essere un lontano parente da parte materna del collaborazionista Vidkun Quisling, chiama le sue convinzioni «Odalismo» e difende una «società pagana europea preindustriale» che si oppone alle religioni abramitiche e sistemi come il capitalismo, il comunismo, il materialismo e il socialismo.
Ora vive in Francia con la moglie e figli. La coppia si definisce «autistica». Vikernes è comparso in video in cui fa discorsi sul DNA neanderthaliano e l’autismo, visti in maniera positiva e con un ruolo precipuo nella storia antica dell’Europa.
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Immagine di Siri Johannessen via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Norway; immagine tagliata
Arte
Vaticano, una nuova nomina controversa

Pontificia Accademia di Belle Arti e Lettere dei Virtuosi al Pantheon
L’Accademia, fondata nel XVI secolo, si propone, secondo i suoi statuti approvati nel 1995, di «promuovere lo studio, la pratica e lo sviluppo delle lettere e delle belle arti, con particolare riguardo alla letteratura di ispirazione cristiana e all’arte sacra in tutte le sue espressioni, e di promuovere l’elevazione spirituale degli artisti, in collaborazione con il Pontificio Consiglio della Cultura». Riconosciuta da Papa Paolo III il 5 ottobre 1543, è la più antica associazione artistica nazionale italiana ancora esistente. È composta da circa cinquanta accademici ordinari nominati dal Papa (i «virtuosi»), suddivisi in cinque categorie: architetti, pittori e cineasti, scultori, musicisti e amanti dell’arte, scrittori e poeti, oltre a 49 accademici onorari.Il nuovo presidente
Nata a Roma nel 1965, Cristiana Perrella è curatrice di mostre, critica d’arte e docente di management ed economia dell’arte presso l’Università San Raffaele di Milano. Ha diretto il Centro Pecci di Prato fino al 2021, ha organizzato la mostra Panorama a L’Aquila nel 2023 e ha collaborato con il MAXXI, la Biennale di Valencia, l’IKSV di Istanbul e la Fondazione Prada. Dal 2025 dirige il MACRO, dove programma stagioni artistiche che integrano arti visive, musica e progetti comunitari, evidenziando il ruolo sociale dell’arte. Tra i suoi progetti più importanti come curatrice c’è la mostra con l’artista Yan Pei-Ming per il Giubileo del 2025, incentrata sui temi dell’emarginazione e dell’inclusione sociale. Perrella è membro della Pontificia Accademia dal 2022, nominata da papa Francesco, e nel 2024 è stata nominata curatrice delle mostre d’arte contemporanea per lo spazio Conciliazione 5 dal Dicastero per la Cultura e l’Istruzione del Vaticano.Sostieni Renovatio 21
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Arte
L’Ungheria celebra un millennio di cristianesimo con una croce gigante fatta di droni nel cielo

L’Ungheria ha celebrato la sua eredità cristiana nel giorno di Santo Stefano con fuochi d’artificio e una croce gigante formata nel cielo dai droni. Lo riporta LifeSite.
Il 20 agosto, l’Ungheria ha celebrato la sua festa nazionale, la festa di Santo Stefano I, il primo re d’Ungheria. Durante i festeggiamenti, droni luminosi hanno formato una croce gigante sopra il Danubio, vicino al palazzo del Parlamento.
Il ministro degli Affari Esteri e del Commercio Peter Szijjarto ha condiviso un’immagine della croce galleggiante con la didascalia «Altri mille anni», in riferimento al fatto che l’Ungheria è una nazione cristiana da un millennio.
Lo spettacolo prevedeva anche fuochi d’artificio, una banda musicale e una processione con le reliquie di Santo Stefano.
Another thousand years 🇭🇺 pic.twitter.com/uxdZ05qVVt
— Péter Szijjártó (@FM_Szijjarto) August 20, 2025
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«Nel giorno di Santo Stefano celebriamo il nostro millenario Stato cristiano ungherese, fondamento della nostra nazione, pilastro dell’Europa cristiana», ha scritto il premier Vittorio Orban su X. «Orgogliosi di portare avanti questa eredità di fede, forza e indipendenza».
🇭🇺✝️ On St. Stephen’s Day, we celebrate our thousand-year-old Christian Hungarian state, the foundation of our nation – a pillar of Christian Europe. Proud to carry forward this legacy of faith, strength, and independence. pic.twitter.com/QdoVWWH6KZ
— Orbán Viktor (@PM_ViktorOrban) August 20, 2025
Durante il suo primo mandato da primo ministro (1998-2002), l’Orban ha avuto un ruolo chiave nello spostamento della corona di Santo Stefano da un museo al centro del palazzo del Parlamento, un atto simbolico che ha sottolineato l’importanza del patrimonio cristiano dell’Ungheria.
«Oggi, 20 agosto, festa di Santo Stefano: celebrazioni in tutto il mondo, ovunque si trovino gli ungheresi», ha affermato l’ambasciatore ungherese presso la Santa Sede, Sua Altezza Imperiale arciduca Edoardo d’Asburgo-Lorena.
🇭🇺🇭🇺🇭🇺Today, 20th of August, feast of St. Stephen:
Celebrations all over the world wherever 🇭🇺🇭🇺🇭🇺 Hungarians are.
We celebrate over 1000 years of being a Christian nation.
Procession with his relic and huge fireworks in Budapest today!🇭🇺🇭🇺🇭🇺 pic.twitter.com/6Z97FwcmzW— Eduard Habsburg (@EduardHabsburg) August 20, 2022
«Celebriamo oltre 1.000 anni di nazione cristiana» ha scritto SAR.
Le immagini dello spettacolo a Budapest sono impressionanti, monumentali in un senso epico e moderno al contempo.
HUNGARY
Incredible scenes in Budapest as a HUGE DRONE CROSS celebrates Saint Stephen of Hungary pic.twitter.com/O1tukrSMbY
— Catholic Arena (@CatholicArena) August 20, 2025
THIS IS HUNGARY 🇭🇺
The put on a drone show in the form of a Christian cross.
Hungarians are not ashamed of their heritage.pic.twitter.com/ATrCVoGKta
— PeterSweden (@PeterSweden7) August 21, 2025
Last night, Budapest’s skies lit up with a stunning drone show celebrating St. Stephen’s Day — Hungary’s first king who received the Sacred Crown in 1000 AD 👑🇭🇺 A majestic tribute to history and heritage! #Budapest #StStephensDay #Hungary #DroneShow pic.twitter.com/TTT0AI7LwL
— ceanpolitics (@ceanglobal) August 21, 2025
L’Ungheria ha organizzato uno spettacolo di luci simile il giorno di Santo Stefano degli anni passati, quando i droni hanno pure formato una gigantesca croce fluttuante e una gigantesca corona.
Amazing Christian witness by Hungary ❤️
Drones forming the shape of a cross over the parliament building to mark St Stephen’s Day in Hungary’s capital Budapest. A country that is proud of its Christian heritage. pic.twitter.com/53itqjv12A
— Sachin Jose (@Sachinettiyil) August 23, 2023
Amazing Christian witness by Hungary ❤️
Drones forming the shape of a cross over the parliament building to mark St Stephen’s Day in Hungary’s capital Budapest. A country that is proud of its Christian heritage.
Video: Joao Paulo pic.twitter.com/5M6PGYOzxQ
— Sachin Jose (@Sachinettiyil) August 21, 2024
The most touching part of #Hungary‘s traditional fireworks in #Budapest is the finale—a drone show of the Holy Crown and the cross over the #Danube, set to the national anthem. 🇭🇺✝ pic.twitter.com/xGwBxMc3Sn
— Balázs Orbán (@BalazsOrban_HU) August 22, 2024
Tak wczoraj w Budapeszcie Węgrzy obchodzili święto św. Stefana, Patrona Węgier. Św. Stefan był pierwszym królem tego kraju, który doprowadził do jego chrystianizacji. Z tej okazji przesyłamy naszym Bratankom serdeczne pozdrowienia! 🇵🇱🇭🇺 pic.twitter.com/0QVHURN0P9
— Stowarzyszenie „Wspólnota i Pamięć” (@WspolnotaPamiec) August 21, 2025
Durante il regime sovietico, la festa di Santo Stefano fu soppressa. Il regime comunista scelse deliberatamente il 20 agosto 1949 come giorno per ratificare la nuova costituzione stalinista, in un apparente tentativo di sostituire la festa e promuovere il comunismo ateo. Dopo il crollo dell’Unione Sovietica nel 1989, i 40 anni di occupazione comunista dell’Ungheria terminarono e la festa di Santo Stefano divenne la nuova festa nazionale ungherese.
Re Santo Stefano I fu un fervente cattolico e il primo re cristiano d’Ungheria. Papa Silvestro II lo incoronò nell’anno 1000. Morì il giorno dell’Assunzione del 1038 e, sul letto di morte, dedicò il paese a Maria. Lui e suo figlio Emerico furono canonizzati da Papa San Gregorio VII nel 1083.
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Immagine da Twitter
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«Il gender ha ampiamente pieno possesso dell’opera lirica»

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