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Il giudice del caso Assange ha lavorato per il servizio segreto MI6 e il ministero della Difesa britannico
Uno dei due giudici dell’Alta Corte che si pronuncerà sulla richiesta di Julian Assange di fermare la sua estradizione negli Stati Uniti rappresentava il Secret Intelligence Service (MI6) del Regno Unito e il Ministero della Difesa. Lo riporta Consortium News.
Il giudice chiamato a giudicare il caso di Assange, Jeremy Johnson, è stato anche un avvocato appositamente autorizzato dalle autorità britanniche ad accedere a informazioni top-secret. Se estradato, Assange rischia una pena massima di 175 anni.
Il giudice Johnson è diventato vice giudice dell’Alta Corte nel 2016 e giudice a pieno titolo nel 2019. La sua biografia afferma che ha «agito spesso in casi che coinvolgevano la polizia e i dipartimenti governativi».
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In qualità di avvocato, nel 2007 ha rappresentato l’MI6 – l’ente che agisce come servizio segreto esterno britannico – come osservatore durante le inchieste sulla morte della principessa Diana e di Dodi Al Fayed. Secondo quanto riferito dalla stampa inglese all’epoca, l’MI6 era «così preoccupato per le possibili rivelazioni» durante l’inchiesta che Johnson fu nominato per «partecipare all’udienza».
In veste di avvocato il Johnson ha anche rappresentato il Ministero della Difesa del Regno Unito in almeno due occasioni. Nel 2013, ha agito per il dipartimento durante l’inchiesta di alto profilo Al-Sweady, che ha esaminato le accuse secondo cui «soldati britannici torturarono e uccisero illegalmente prigionieri iracheni» nel 2004.
Gli avvocati del ministero della Difesa avevano affermato che le accuse irachene erano «prodotto di bugie» e che coloro che le avevano avanzate «erano colpevoli di associazione a delinquere». Johnson ha sostenuto che c’erano «prove forensi convincenti, estese e indipendenti» per confutare il caso. L’inchiesta quinquennale, costata circa 25 milioni di sterline, scagionò le truppe britanniche.
Johnson ha anche lavorato per conto del ministero della Difesa nel 2011, in un caso di appello contro Shaun Wood, un militare della Royal Air Force (RAF). L’anno precedente Wood aveva vinto la causa chiedendo un risarcimento contro il Ministero della Difesa, sostenendo che la sua condizione neurologica simile al morbo di Parkinson era stata causata dall’esposizione a solventi organici mentre prestava servizio nella RAF.
Il giudice aveva accolto la domanda di Wood contro il Ministero della Difesa, che aveva ammesso una violazione dei doveri ma ha contestato che ciò avesse causato il danno da lui richiesto.
Johnson sarebbe stato nominato dal procuratore generale come «avvocato speciale» intorno al 2007, secondo Declassified. Si tratta di avvocati appositamente selezionati che agiscono allo scopo di ascoltare prove segrete in un tribunale a porte chiuse. Il Developed Vetting («controllo avanzato») è richiesto per le persone che hanno «accesso frequente e incontrollato a risorse TOP SECRET o che richiedono accesso a materiale con parole in codice TOP SECRET».
Nel 2016, Johnson ha agito come avvocato speciale nel caso di Abdel Hakim Belhaj, un cittadino libico che ha accusato il governo del Regno Unito e l’MI6 di aver partecipato al rapimento di lui e di sua moglie incinta, Fatima Bouchar. Il governo britannico ha successivamente chiesto scusa per le sue azioni che hanno contribuito alla consegna, detenzione e tortura di Belhaj e Bouchar.
WikiLeaks aveva pubblicato documenti sensibili sull’uso delle «extraordinary renditions» (cattura e trasporto di sospetti terroristi, come nel caso dell’«Iman rapito» di Milano) da parte degli Stati Uniti e della Gran Bretagna durante la guerra al terrorismo.
Il giudice principale nel caso di estradizione di Assange presso l’Alta Corte è Dame Victoria Sharp, presidente della King’s Bench Division, nominata nel 2019 dall’allora Primo Ministro Theresa May. Sempre Declassified ritiene che la Sharp possa aver legami familiari con il Partito Conservatore.
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I giudici Sharp e Johnson si sono pronunciati su altri casi legali di alto profilo. Nel 2022, hanno respinto una richiesta di controllo giurisdizionale riguardante la raccolta e la condivisione di dati in massa da parte di GCHQ, MI5 e MI6.
L’approvazione del Regno Unito per l’estradizione di Assange negli Stati Uniti, che deriva dal tentativo di Washington di punire e mettere a tacere Assange, è stata data dai successivi ministri degli Interni.
Il Johnson da avvocato rappresentato il Ministero degli Interni nel 2012, in un caso relativo a una richiesta di asilo da parte di un immigrato che era stato precedentemente sottoposto a tortura in Angola. Il ministro degli Interni in quel momento era Theresa May, che come primo ministro avrebbe autorizzato l’operazione per sequestrare Assange dall’ambasciata ecuadoriana a Londra nell’aprile 2019.
Come riportato da Renovatio 21, la moglie di Assange, Stella, ha rivelato che sedici membri democratici e repubblicani del Congresso americano hanno chiesto al presidente americano Joe Biden di ritirare la richiesta di estradizione statunitense contro il giornalista australiano e fondatore di WikiLeaks.
Il giornalista Tucker Carlson, lo scorso novembre è andato a trovale Julian Assange alla prigione di Belmarsh a Londra, dove quest’anno ad alcune ONG è stato proibito di andare. Non gli è stato permesso di filmare l’incontro.
In un’intervista con Stella Assange uscita tre giorni fa, viene specificato con chiarezza che il Regno Unito sta trattenendo il giornalista senza che vi siano reati commessi, solo su pressione di Washington, di cui Londra è «il cagnolino di compagnia».
Ep. 76 As they lecture us endlessly about human rights in other countries, the Biden administration is trying to kill journalist Julian Assange for the crime of embarrassing the CIA. His wife Stella joins us from his extradition hearing. pic.twitter.com/DetYUeaBFl
— Tucker Carlson (@TuckerCarlson) February 21, 2024
Il candidato alla presidenza Robert F. Kennedy junior ha dichiarato che arrivato alla Casa Bianca grazierà Assange. Il presidente messicano Andres Manuel Lopez Obrador, dopo aver chiesto a Biden di liberare il giornalista-informatico, ha offerto l’asilo politico per proteggerlo.
L’anno scorso un tribunale spagnuolo aveva convocato l’ex segretario di Stato ed ex capo della CIA Mike Pompeo riguardo al presunto complotto per assassinare Assange. Stella Assange nell’intervista con Tucker ha rivelato che notizie della non facilmente spiegabile ossessione omicida di Pompeo per Assange sono trapelate grazie a ufficiali della CIA in disaccordo.
Stella Assange aveva reso pubblica mesi fa la toccante lettera che il marito Julian ha inviato a Re Carlo in occasione della sua incoronazione.
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Immagine di Alisdare Hickson via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International
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La CIA, il KGB e il mistero di Igor Orlov detto Sasha
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Il capo dell’Intelligence iraniana accusa Stati Uniti e Israele di complottare per assassinare Khamenei
Il capo dei servizi segreti iraniani ha accusato Stati Uniti e Israele di aver ordito un complotto per assassinare la Guida Suprema Ayatollah Ali Khamenei, al fine di destabilizzare l’Iran, secondo quanto riferito dall’agenzia di stampa ISNA.
Sabato il ministro dell’Intelligence Esmail Khatib ha dichiarato che «il nemico cerca di colpire il leader supremo, a volte con tentativi di omicidio, a volte con aggressioni ostili», alludendo esplicitamente a Washington e Tel Aviv. Non è chiaro se si riferisse a un piano specifico, ma tali accuse pubbliche su minacce alla vita di Khamenei erano rare prima della guerra di 12 giorni tra Israele e Iran di giugno.
In quel conflitto, i raid israeliani hanno eliminato diversi alti ufficiali e scienziati nucleari iraniani, culminando in un cessate il fuoco mediato dagli USA il 24 giugno. Il premier Benjamin Netanyahu ha rivendicato gli attacchi come necessari per impedire a Teheran di sviluppare armi nucleari – una linea condivisa da Washington, che il 22 giugno si era unita ai bombardamenti su impianti nucleari iraniani. L’Iran, che nega ambizioni nucleari militari, ha bollato le operazioni come ingiustificate.
Khatib ha ammonito che «chi agisce in questa direzione, consapevolmente o meno, è un agente infiltrato del nemico». Ha poi rivelato che Israele sta affrontando «un’epidemia di infiltrazioni e spionaggio a favore dell’Iran nelle sue istituzioni», citando l’arresto recente di un ufficiale dell’aeronautica israeliana accusato di tradimento per Teheran. Secondo il ministro, l’Iran ha acquisito documenti segreti su programmi nucleari e sicurezza israeliana.
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Per Khatib, questa falla nel controspionaggio israeliano, unita alla «ferma posizione» iraniana durante la guerra, segnala un mutamento negli equilibri di potere regionali.
All’inizio dell’anno Netanyahu aveva smentito voci su un veto opposto dal presidente Donald Trump a un piano israeliano per eliminare Khamenei durante il conflitto, aggiungendo tuttavia che un tale strike «avrebbe posto fine alla guerra». Trump aveva replicato con minacce, definendo Khamenei un «bersaglio facilissimo» e precisando che Washington non lo avrebbe «eliminato, almeno non ora»; in seguito, su Truth Social, ha vantato di aver risparmiato al leader iraniano «una morte molto brutta e ignominiosa».
Come riportato da Renovatio 21, la Guida Suprema della Rivoluzione rispose al presidente americano promettendo «danni irreparabili» agli USA e annunciando che la Repubblica Islamica non avrebbe accettato una pace imposta.
Più tardi sarebbe emerso che lo stesso Trump avrebbe posto un veto al piano israeliano di assassinare l’ayatollah.
Khamenei, 86 anni, guida suprema dell’Iran dal 1989, detiene l’autorità ultima su ogni aspetto dello Stato. A inizio anno aveva definito «né saggio, né intelligente, né onorevole» iniziare dei colloqui con il presidente statunitense.
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Immagine di Mehr News Agency via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 4.0 International
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Le origini della CIA e la nascita delle operazioni coperte
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