Spirito
Il cardinale Müller respinge le accuse di cattiva condotta finanziaria come “chiaramente diffamatorie”

Il cardinale Gerhard Müller e fonti a lui vicine hanno respinto le accuse di cattiva gestione finanziaria e di cattiva condotta mosse nei suoi confronti nei recenti resoconti dei media. Lo riporta LifeSiteNews.
«La ristampa di questa storia, già chiarita nove anni fa, non ha ovviamente scopo informativo, ma è chiaramente diffamatoria», ha dichiarato il cardinale tedesco in una nota pubblicata dalla testta InfoVaticana.
«Se la gente si fosse resa conto, come ha fatto il cardinale Pell, che il dicastero alla fine non ha perso un solo centesimo, si sarebbe potuta risparmiare di dover rimettere in discussione una questione risolta da tempo», ha aggiunto Müller al giornale tedesco Die Tagespost.
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La scorsa settimana, il quotidiano cattolico statunitense The Pillar aveva pubblicato un articolo in cui si afferma che il periodo di Müller come prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede (successivamente ribattezzata Dicastero per la Dottrina della Fede) è stato caratterizzato da «significative irregolarità finanziarie».
Il cardinale Müller ha risposto tramite una serie di dichiarazioni rilasciate ai media nei giorni successivi al rapporto di The Pillar. InfoVaticana ha pubblicato una dichiarazione del cardinale in cui ha definito il rapporto di The Pillar un tentativo di «costruire uno scandalo finanziario, come nella letteratura investigativa a buon mercato».
Per sostanziare la sua affermazione secondo cui l’uscita di Müller dalla CDF era dovuta a cattiva gestione finanziaria piuttosto che a divergenze teologiche con il Papa, The Pillar aveva scritto che dopo la sua partenza dall’incarico, Müller è emerso come un critico pubblico di Papa Francesco, sostenendo che il Papa aveva «pronunciato molte eresie materiali» e criticando la «crescente confusione sulla dottrina della fede».
Tuttavia, prima del suo ritiro nel 2017, il Müller si era già distinto come un acceso oppositore di alcune idee eterodosse nella Chiesa, sostenute da Francesco e da coloro che godevano del suo sostegno.
Durante il primo Sinodo sulla famiglia, Müller fu citato come contrario allo scandaloso rapporto di medio termine del sinodo che incoraggiava le relazioni omosessuali. Fu segnalato come colui che definì il documento «Indegno, Vergognoso, Completamente Sbagliato».
Müller si è anche opposto ai vescovi tedeschi che spingevano per un cambiamento nell’insegnamento cattolico sul matrimonio. Nel 2015, ha avvertito che la tendenza dei vescovi tedeschi a dividere la dottrina dalla pratica pastorale non era diversa dagli abusi che circondavano la scissione protestante del 1517. Si dovrebbe «essere molto vigili e non dimenticare la lezione della storia della Chiesa», aveva affermato.
Nel maggio 2016, Müller aveva fatto diverse dichiarazioni in Spagna, in cui si opponeva chiaramente alla volontà del Papa di consentire la Santa Comunione ai divorziati «risposati».
Durante il suo mandato, il cardinale aveva dapprima cercato di minimizzare le differenze tra l’insegnamento tradizionale e la posizione del Santo Padre, a volte con costernazione dei cattolici, e ha persino criticato i cardinali dei Dubia. Ma era già chiaro, mentre era ancora in carica, che Müller non era d’accordo con l’agenda di Francesco.
Come riportato da Renovatio 21, il cardinale aveva fatto sentire subito la sua voce per la blasfemia alle Olimpiadi, e non si è tirato indietro nemmeno per chiedere la scomunica di Joe Biden perché sostenitore dell’«infanticidio», cioè dell’aborto.
Mueller ha parlato con coraggio di «blasfemia» della benedizione omosessuale, di «eresie materiali» di Bergoglio, dell’immigrazione di massa come strumento per distruggere le identità nazionali, e di una Terza Guerra Mondiale intesa come «guerra contro l’umano» che è in partenza.
Il cardinale si era inoltre scagliato contro l’Agenda ONU 2030, che estenderebbe la sua influenza sin nel Sinodo.
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«Quanto alla particolare tempistica del rapporto di The Pillar contro Müller, fonti vicine alla situazione hanno suggerito che si tratti di “un attacco per [screditare] il cardinale”» scrive LifeSite. «Una possibile ragione di questo attacco a questo punto potrebbe essere “smentire un potenziale candidato papale”, ha commentato una fonte vicina alla situazione».
«Nel frattempo, una fonte vicina al cardinale ha suggerito che “la campagna è stata forse lanciata ora per screditare la voce dell’ortodossia”, riferendosi a Müller, notando che il cardinale tedesco è stato “critico nei confronti di Fernandez”, l’attuale capo della CDF» scrive il sito nordamericano.
Forse sono in corso manovre di «pulizia» in Vaticano, come dimostra anche l’incredibile scomunica dell’ex nunzio apostolico in USA, l’arcivescovo Carlo Maria Viganò.
Come riportato da Renovatio 21, il vescovo che aveva firmato la lettera di scomunica per scisma, monsignor John Joseph Kennedy, è stato appena promosso da Bergoglio ad arcivescovo.
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Immagine screenshot da YouTube
Spirito
La chiesa africana respinge l’«arcivescova» di Canterbury

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Gender
Il cardinale Zen condanna il «pellegrinaggio» LGBT nella Basilica di San Pietro: «offesa a Dio»

Il cardinale Joseph Zen ha denunciato il pellegrinaggio LGBT in Vaticano e si è unito agli appelli di altri vescovi affinché compiano riparazioni per la profanazione della Basilica di San Pietro. Lo riporta LifeSite.
In una dichiarazione in lingua cinese pubblicata mercoledì, Zen ha scritto: «recentemente è emersa la notizia che un’organizzazione LGBTQ+ ha organizzato un evento per l’Anno Santo, in cui i partecipanti sono entrati nella Basilica di San Pietro a Roma per attraversare la Porta Santa».
«Ostentavano oggetti di scena color arcobaleno, indossavano abiti con slogan e coppie dello stesso sesso si tenevano per mano con passione: era puramente un’azione di protesta», ha osservato il vescovo emerito di Hong Kong.
«Questo non era un pellegrinaggio giubilare (in cui i credenti rinnovano i voti battesimali, si pentono dei peccati e si impegnano a riformarsi). Tali azioni offendono gravemente la fede cattolica e la dignità della Basilica di San Pietro: una grave offesa a Dio!»
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«Il Vaticano era a conoscenza di questo evento in anticipo, ma non ha poi emesso alcuna condanna. Troviamo ciò davvero incomprensibile!»
Zen ha sottolineato che «coloro che provano attrazione per persone dello stesso sesso» dovrebbero essere trattati con beneficenza; tuttavia, «non possiamo dire loro che il loro stile di vita è accettabile».
«Non siamo Dio», ha continuato. «Dio ci chiama a trasmettere ciò che Gesù ci ha insegnato: il vero amore per loro. Dobbiamo aiutarli a ottenere la grazia attraverso la preghiera e i sacramenti per resistere alla tentazione, vivere virtuosamente e percorrere la via verso il cielo».
Zen ha fatto riferimento alla richiesta di atti di riparazione avanzata da quattro vescovi: il vescovo Athanasius Schneider, vescovo ausiliare di Astana, Kazakistan; il vescovo Joseph Strickland, vescovo emerito di Tyler, Texas; il vescovo Marian Eleganti, vescovo ausiliare emerito di Coira, Svizzera; e il vescovo Robert Mutsaerts, ausiliare di ‘s-Hertogenbosch, Paesi Bassi.
Il porporato cinese ha affermato di sostenere fermamente questo appello e ha suggerito che, dopo la Festa di metà autunno in Cina, i fedeli dovrebbero «riunirsi con i parrocchiani vicini per tre giorni per recitare le preghiere allegate».
«Inoltre, compite un atto di abnegazione o un atto di carità per offrire riparazione davanti a Dio per i peccati dei nostri fratelli e sorelle che hanno sbagliato», ha concluso.
Il cardinale Zen ha allegato al suo messaggio la preghiera di riparazione compilata dai quattro vescovi e recitata alla Conferenza sull’identità cattolica lo scorso fine settimana.
Il vescovo emerito di Hong Kong si aggiunge alla lista dei prelati ortodossi che hanno pubblicamente condannato il «pellegrinaggio LGBT» in Vaticano. Oltre ai quattro vescovi che hanno redatto la preghiera di riparazione, l’evento è stato criticato anche dal cardinale Gerhard Müller, che ha affermato che si trattava «indubbiamente» di un sacrilegio.
Come riportato da Renovatio 21, il cardinale Zen la scorsa estate aveva scritto che «il Dio misericordioso è così disgustato dai comportamenti sessuali tra persone dello stesso sesso perché questo crimine è troppo lontano dal piano di Dio per l’uomo (…) Il Suo piano è che un uomo e una donna si uniscano in un solo corpo con un unico ed eterno amore e cooperino con Dio. Una nuova vita può nascere e crescere nel calore della famiglia».
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Come riportato da Renovatio 21, l’anno passato lo Zen si era scagliato contro Fiducia Supplicans arrivando a chiedere le dimissioni dell’autore del testo, il cardinale Victor «Tucho» Fernandez, eletto da Bergoglio a capo del Dicastero per la Dottrina della Fede.
Il porporato in questi mesi ha attaccato con estrema durezza il Sinodo sulla Sinodalità, accusando Bergoglio di usare i sinodi per «cambiare le dottrine della Chiesa», nonché «rovesciare» la gerarchia della Chiesa per creare un «sistema democratico».
Come riportato da Renovatio 21, pochi giorni fa il cardinale Zen ha celebrato una messa tradizionale per la festa del Corpus Domini e ha guidato una processione per le strade di Hong Kongo, città dove le autorità, ora dipendenti da Pechino, lo hanno arrestato ed incriminato, nel silenzio più scandaloso del Vaticano (mentre, incredibilmente, il Parlamento Europeo esorta la Santa Sede a difenderlo!), con il papa Bergoglio a rifiutarsi di difendere il cardinale in nome del «dialogo» con la Cina comunista che lo perseguita.
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Immagine di Rock Li via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported; immagine tagliata
Misteri
Candace Owens pubblica i presunti messaggi di Charlie Kirk: «vedo il cattolicesimo in maniera sempre migliore»

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Tuttavia, pur notando che i cattolici «speravano che avrebbe fatto il passo successivo perché stava pregando il Rosario», Owens ha insistito sul fatto che Kirk non aveva deciso di convertirsi e che lei non aveva mai affermato il contrario. La rivelazione arriva nel mezzo di controversie in corso sulla vita spirituale e l’eredità di Kirk, seguite al suo assassinio a settembre. Alex Clark e Andrew Kolvette della TPUSA avevano recentemente discusso dell’interesse di Kirk per il cattolicesimo, definendolo più estetico che teologico. «Stava diventando cattolico? No», ha detto Kolvet, produttore e caro amico di Kirk. «Ma amava molto la Messa cattolica. Amava il suo rituale. Amava la bellezza delle antiche chiese cattoliche e le vetrate. E lui ed Erika ci andavano ogni tanto». «Mi è sembrata una specie di insabbiamento», ha detto la Owens a proposito di questa conversazione, chiedendosi perché personaggi vicini a Kirk si fossero affrettati ad affermare che non si stava avvicinando al cattolicesimo. «Sono rimasto un po’ stupita», ha detto Candace, definendo il modo in cui hanno parlato dell’argomento un «tentativo inautentico di dissuadere l’idea che Charlie si stesse ammorbidendo nei confronti del cattolicesimo». Le opinioni religiose di Kirk sono diventate un punto focale nella più ampia lotta sulla sua eredità, con personalità interne a Turning Point, e commentatori come la Owens che offrono resoconti divergenti delle sue posizioni private su questioni di fede. Il giornalista della testata d’inchista di sinistra Grayzone Max Bluementhal ha sottolineato che un’eventuale conversione al cattolicesimo di Charlie lo avrebbe reso forse più distante dall’influenza israeliana, che abbonda tra gli evangelici americani da cui il ragazzo proveniva. Bluementhal aveva pubblicato uno scoop che raccontava come Kirk avesse rifiutato 160 milioni offerti dal primo ministro israeliano Netanyahu a Turning Point USA (per portarlo «al prossimo livello») e come fosse stato invitato ad un ritrovo nella prestigiosa magione del miliardario hedge fund sionista Bill Ackman, dove gli sarebbe stata fatta pressione al punto che una lobbista israeliana britannica gli avrebbe pure urlato..@charliekirk11: Mary is the SOLUTION to radical feminism in America! pic.twitter.com/75KsdXtS2s
— LifeSiteNews (@LifeSite) July 17, 2025
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