Geopolitica
I Paesi scandinavi stanno preparando le popolazioni alla guerra
Diversi organi di informazione hanno riferito che diversi paesi nordici hanno pubblicato informazioni in cui consigliano le loro popolazioni su come prepararsi a una possibile guerra o ad altre crisi inaspettate.
La Svezia ha iniziato a inviare questa settimana milioni di opuscoli aggiornati intitolati In caso di crisi o guerra. L’opuscolo di quest’anno è due volte più grande dell’ultima edizione a causa di quello che il governo descrive come un peggioramento della situazione della sicurezza dovuto al conflitto in Ucraina.
«La situazione della sicurezza è seria e tutti noi dobbiamo rafforzare la nostra resilienza per affrontare varie crisi e, in ultima analisi, la guerra», ha affermato il direttore dell’Agenzia svedese per le emergenze civili Mikael Frisell.
La Finlandia ha lanciato un nuovo sito web sulla «preparazione a incidenti e crisi», mentre i norvegesi avrebbero iniziato a ricevere opuscoli che li esortano a essere preparati a cavarsela da soli per una settimana in caso di condizioni meteorologiche estreme, guerre o altre minacce.
Le guide contengono istruzioni su cosa fare in diversi scenari e chiedono ai cittadini di assicurarsi di essere in grado di provvedere a se stessi, almeno inizialmente, in caso di crisi.
I finlandesi sono invitati a essere preparati ad affrontare le interruzioni di corrente durante i mesi invernali con un’alimentazione di riserva, compresse di iodio (utilizzate per proteggere la tiroide dagli effetti delle radiazioni) e cibi facili da cucinare. La brochure online finlandese spiega anche come il governo intende rispondere nel caso in cui il paese sia sotto attacco.
In Svezia le raccomandazioni includono quella di conservare cibo e acqua potabile a sufficienza per 72 ore, suggerendo ai cittadini di fare scorta di patate, cavoli, carote e uova.
All’inizio di quest’anno, l’agenzia danese per la gestione delle emergenze ha informato il pubblico sulla quantità di acqua, cibo e medicine di cui i cittadini avevano bisogno per superare una situazione di crisi della durata di tre giorni.
Sia Stoccolma che Helsinki hanno recentemente abbandonato decenni di non alleanza militare per unirsi alla NATO dopo lo scoppio delle ostilità tra Russia e Ucraina. La Svezia, la più recente aggiunta al blocco militare guidato dagli Stati Uniti, si è unita quest’anno; la Finlandia lo ha fatto nel 2023. Norvegia e Danimarca erano tra i suoi membri fondatori.
Come riportato da Renovatio 21, tre settimane fa un rapporto UE pubblicato dall’ex presidente finlandese Sauli Niinisto invitava i cittadini europei ad iniziare ad accumulare scorte di beni sufficienti per tre giorni, per essere pronti a fronteggiare potenziali disastri, tra cui un conflitto nucleare.
Come riportato da Renovatio 21, un cavo sottomarino internet che collega Finlandia e Germania ha cessato di funzionare nelle ultime ore, facendo pensare ad un sabotaggio.
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Geopolitica
Il Venezuela chiede aiuti militari a Russia, Cina e Iran
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Geopolitica
Gli USA revocano le sanzioni al leader serbo-bosniaco Dodik
Washington ha revocato le sanzioni imposte al leader serbo-bosniaco Milorad Dodik e ai suoi familiari, ha reso noto mercoledì il Dipartimento del Tesoro statunitense.
Le misure restrittive, introdotte inizialmente sotto l’amministrazione Biden nel 2022 e poi inasprite negli anni successivi, colpivano Dodik per aver presumibilmente compromesso l’accordo di pace di Dayton del 1995, che istituì la Bosnia ed Erzegovina come Stato composto da due entità in larga misura autonome: la Repubblica Srpska a maggioranza serba e la Federazione bosniaco-croata.
La decisione del Tesoro fa seguito all’impegno formale di Dodik di rinunciare al suo potere nella Republika Srpska, l’entità serba di cui era stato presidente.
In un post su X, Dodik ha ringraziato il presidente statunitense Donald Trump, affermando che il provvedimento «ha corretto una grave ingiustizia inflitta alla Republika Srpska, ai suoi rappresentanti e alle loro famiglie». Ha aggiunto che la mossa ha dimostrato che «le accuse contro di noi non erano altro che bugie e propaganda».
I am grateful to President Donald Trump @realDonaldTrump and his associates for correcting a grave injustice inflicted upon Republika Srpska, its representatives, and their families – an injustice perpetrated by the Obama and Biden administrations.
The decision to lift the…
— Милорад Додик (@MiloradDodik) October 29, 2025
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Dodik ha accettato di dimettersi dopo uno scontro con il governo centrale bosniaco di Sarajevo e con Christian Schmidt, il diplomatico tedesco a capo dell’Ufficio dell’Alto Rappresentante (OHR), l’organismo che vigila sull’attuazione degli accordi di Dayton.
Come riportato da Renovatio 21, un tribunale bosniaco lo aveva in precedenza condannato a una pena detentiva, poi commutata in multa. Nuove elezioni regionali sono in programma per novembre.
Il politico si oppone da tempo all’integrazione della Bosnia nella NATO e nell’Unione Europea, promuovendo invece rapporti più stretti con Serbia e Russia. In un’intervista rilasciata all’inizio del mese ai media russi, Dodik ha dichiarato che i leader UE hanno «distrutto tutti i vantaggi che l’Europa [occidentale] un tempo offriva» e li ha accusati di adottare politiche autoritarie e militariste per mascherare i propri fallimenti.
Come riportato da Renovatio 21, il Dodik era stato condannato al carcere a fine 2024. Due anni fa aveva sollevato le controversie su Hunter Biden per accusare il presidente americano Joe Biden di ipocrisia per aver inserito nella lista nera i suoi figli per presunta corruzione. Dodik ha sostenuto che le mosse di Washington hanno più probabilità di rendere la Repubblica serba indipendente che di distruggerla.
Ad aprile Dodik aveva dichiarato che l’UE dovrebbe smettere di demonizzare la Russia e il suo leader, Vladimir Putin. In un’intervista rilasciata alla rivista svizzera Die Weltwoche, Dodik ha affermato che «il punto di vista russo è che la guerra in Ucraina è stata imposta alla Russia dall’élite mondiale occidentale», citando quindi il presunto ruolo di Boris Johnson nel fallimento dei negoziati di pace tra Mosca e Kiev a Costantinopoli, in Turchia, nel 2022.
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Immagine di © European Union, 2025 via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 4.0 International
Geopolitica
Israele attacca ancora Gaza. Trump approva
Gaza under Attack . Another violation of the ceasefire . 50 martyrs, most of them children, in an ongoing Israeli bombardment since Tuesday evening until these very moments on the Gaza Strip. pic.twitter.com/baVRHN9JjY
— Irlandarra (@aldamu_jo) October 29, 2025
Israel breaks the ceasefire Gaza under attack yesterday again. Israel has killed 97 Palestinians and wounded another 230, committing 80 ceasefire violations since October 10, according to the Gaza Media Office. Trump lying to save Zionism and its genocide pic.twitter.com/CO0Tmja4Os
— Irlandarra (@aldamu_jo) October 20, 2025
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