Connettiti con Renovato 21

Salute

I malori della 33ª settimana 2025

Pubblicato

il

Treviso: «Malore fatale, marito torna a casa e trova la moglie morta, aveva 41 anni: è stata vegliata dal figlioletto di due anni e mezzo». Lo riporta TrevisoToday.

 

Jesolo, città metropolitana di Venezia: «Malore in piscina: 34enne salvato dai poliziotti muore in ospedale». Lo riporta La Piazza web.

 

Fusine in Valromana di Tarvisio, ente di decentramento regionale di Udine: «Colto da malore lancia sos attraverso la app: anziano muore nonostante i soccorsi». Lo riporta TV 12.

 

Chengdu, Cina: «Morto in Cina l’atleta 29enne, colpito da un malore ai World Games». Lo riporta Sky tg24.

 

Baveno, provincia di Verbano-Cusio-Ossola: «Stroncato da un malore mentre scala in cordata una montagna a Baveno: muore 82enne di San Giuliano Milanese». Lo riporta Il Giorno.

Sostieni Renovatio 21

Rimini: «Malore fatale mentre si trova a pochi metri dalla battigia, inutili i tentativi per salvare il turista, 84 anni, originario di Agropoli, in provincia di Salerno». Lo riporta RiminiToday.

 

Orosei, provincia di Nuoro: «Operaio morto in spiaggia dopo un malore. Il 50enne si trovava con la moglie nell’arenile di Osalla». Lo riporta La Nuova Sardegna.

 

Lavagna, città metropolitana di Genova: «Malore fatale in spiaggia, il giorno prima era stata dimessa dall’ospedale. Vittima una donna di 64 anni». Lo riporta GenovaToday.


Porto Cesareo, provincia di Lecce: «Viene colta da un malore mentre si trova in mare, nulla da fare per una donna di 54 anni». Lo riporta LeccePrima.

 

Riccione, provincia di Rimini: «Accusa un malore mentre fa il bagno in mare: si tenta di salvarle la vita, ma muore». Lo riporta RiminiToday.

 

Trezzo Tinella, provincia di Cuneo: «Morto per un malore a 49 anni: era agronomo». Lo riporta La Stampa.

 

Follonica, provincia di Grosseto: «Malore mentre a pesca in spiaggia, è morto l’anziano, di Arezzo, si trovava in vacanza a Follonica». Lo riporta La Nazione.

 

Courmayeur, provincia di Aosta: «Colto da malore, pensionato muore nella piscina dell’hotel». Lo riporta TGR Valle d’Aosta.

 

Monte Catria, provincia di Pesaro e Urbino: «Malore choc in bici sul Catria, muore l’urbinate titolare dello Sugar. Addio al proprietario dello storico Cafè che mandava avanti con il fratello». Lo riporta Corriere Adriatico.

 

Agordo, provincia di Belluno: «Malore in servizio, addio al dottore prematuramente scomparso all’età di 49 anni: “Un riferimento per il Pronto soccorso”». Lo riporta Quotidiano del Piave.

 

Mione di Ovaro, ente di decentramento di Udine: «Il malore e il trattore che si ribalta: cosa è successo e chi è la vittima dell’incidente a Ovaro». Lo riporta Friuli Oggi.

 

Avezzano, provincia di L’Aquila: «35enne trovata morta in casa dal figlio di 10 anni, colpita da malore nel sonno». Lo riporta Abruzzo Web.

 

Concorezzo, provincia di Monza e della Brianza: «Accusa un malore mentre aspetta il suo turno all’autolavaggio, muore in ospedale. La vittima è un 76enne di Vimercate». Lo riporta Prima Merate.

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

Campoli Appennino, provincia di Frosinone: «Sora – Malore fatale al bar, mercoledì i funerali». Lo riporta Iowebbo.

 

Pizzo, provincia di Vibo Valentia: «Uomo di 66 anni muore in mare dopo un malore a Pizzo. Una donna tratta in salvo a Vibo Marina». Lo riporta l’agenzia ANSA.

 

Edimburgo, Scozia: «Giovane teramano muore per malore a Edimburgo, era in Scozia per il concerto degli Oasis». Lo riporta Abruzzo Web.

 

Caneva, ente di decentramento regionale di Pordenone: «Bambina di 11 anni ha un malore improvviso e muore dopo 2 giorni di agonia». Lo riporta Il Gazzettino.

 

San Vincenzo, provincia di Livorno: «Muore in spiaggia per malore titolare de “La Lanterna”. Si è sentito male mentre stava giocando a carte in un pomeriggio che sembrava tranquillo, alla vigilia di Ferragosto». Lo riporta Il Telegrafo.

 

Monte Novegno, provincia di Vicenza: «Malore fatale sul Monte Novegno: escursionista 51enne perde la vita lungo il sentiero». Lo riporta VicenzaToday.

 

Casarsa della Delizia, ente di decentramento regionale di Pordenone: «Malore improvviso al bar, muore 46enne». Lo riporta PordenoneToday.

 

Marina di San Vito Chietino, provincia di Chieti: «Morto per malore in spiaggia: il 55enne, padre di tre figli, era originario del Piemonte». Lo riporta ChietiToday.


Vezzano di Vallelaghi, provincia di Trento: «Morto a 3 giorni dal malore. Il ricordo del Team: “Una brava persona, teneva alla sua squadra”. Nei giorni il malore durante un giro in bici a Vezzano che non gli ha lasciato scampo». Lo riporta Il Dolomiti.

 

Francavilla al Mare, provincia di Chieti: «Ha un malore mentre è in acqua a riva, morto un 65enne a Francavilla al Mare». Lo riporta Il Centro.

 

Griante, provincia di Como: «Malore fatale durante bagno nel lago di Como: morto il professore, 67 anni, docente universitario». Lo riporta QuiComo.

 

Prato: «Addio al dj, la musica nel cuore. Un malore fatale. E mille ricordi. Ha fatto ballare migliaia di pratesi: un protagonista delle serate tra gli ’80 e i ’90. Aveva poco più di 60 anni». Lo riporta La Nazione.

 

Prato: «Detenuto stroncato da malore alla Dogaia. Aveva chiesto la pena alternativa». Lo riporta La Nazione.

 

Ponte della Priula di Susegana, provincia di Treviso: «Ha un malore e cade dalle scale, 66enne trovato morto in casa a Ferragosto». Lo riporta Il Gazzettino.

 

Pavia: «Tre morti sull’ex statale, lo schianto causato da un malore dell’automobilista.Il 77enne non è stato in grado di alzare il piede dall’acceleratore e ha travolto lo scooter dei coniugi». Lo riporta La Provincia Pavese.

 

Civitanova Marche, provincia di Macerata: «Civitanova, stroncato da un malore. Lutto nel mondo della marineria. Aveva 74 anni. Dopo l’affondamento della sua imbarcazione si era dedicato alla riparazione delle reti da pesca». Lo riporta Corriere Adriatico.

 

Rifreddo, provincia di Cuneo: «Colto da malore mentre era in partenza per le vacanze». Lo riporta Corriere di Saluzzo.

 

Villanova di Bobbio Pellice, città metropolitana di Torino: «65enne di Candiolo stroncato da malore sul sentiero della Conca del Pra». Lo riporta La Voce.

 

Castelnovo ne’ Monti, provincia di Reggio nell’Emilia: «Malore per un escursionista riminese sulla Pietra di Bismantova: trasferito in ospedale con l’elisoccorso». Lo riporta RiminiToday.

 

Borgo Val di Taro, provincia di Parma: «Ha un malore mentre guida e tampona un camion in A15: 52enne grave al Maggiore». Lo riporta ParmaToday.

 

Leno, provincia di Brescia: «Cade dalla bici per un malore: grave 62enne». Lo riporta Brescia Oggi.

 

Ancona: «Ha un malore, cade a terra e batte la testa. Uomo di 95 anni finisce al pronto soccorso». Lo riporta AnconaToday.

 

Arenzano, città metropolitana di Genova: «Malore per un sub: in ospedale con l’elicottero». Lo riporta GenovaToday.

 

Olcio di Mandello del Lario, provincia di Lecco: «Accusa malore fra i boschi: in volo l’elicottero per una 76enne». Lo riporta LeccoToday.

 

Bellaria-Igea Marina, provincia di Rimini: «Malore in acqua dopo il tuffo: salvata in mare». Lo riporta Il Resto del Carlino.

 

Calusco d’Adda, provincia di Bergamo: «Malore per strada nella notte, soccorso un giovane». Lo riporta Prima Merate.

 

Torrette di Fano, provincia di Pesaro e Urbino: «Salva un donna che si era accasciata in spiaggia per un malore». Lo riporta Corriere dell’Umbria.

Iscriviti al canale Telegram

Cincinnati, Stati Uniti d’America: «Paura a Cincinnati: si sente male e si accascia a terra. Momenti di panico agli Us Open durante il match del tennista francese». Lo riporta Corriere dello Sport.

 

Numana, provincia di Ancona: «Accusa un malore a bordo del sup, corsa in ospedale per un 58enne». Lo riporta AnconaToday.

 

Cavo di Rio, provincia di Livorno: «Colpita da infarto in spiaggia. Una turista 70enne è stata soccorsa e poi trasportata col Pegaso all’ospedale di Grosseto». Lo riporta QuiNews Elba.

 

Cà di Veroli di Bagno di Romagna, provincia di Forlì-Cesena: «Malore per un 60enne al fiume a Bagno di Romagna». Lo riporta La Repubblica.

 

Monte Resegone, provincia di Lecco: «Soccorso con l’elicottero escursionista colto da malore sul Resegone». Lo riporta LeccoToday.

 

Civitanova Marche, provincia di Macerata: «Accusa un malore sotto l’ombrellone a Civitanova, con il defibrillatore salva la vita ad un uomo». Lo riporta Corriere Adriatico.

 

Ponte Taro di Fontevivo, provincia di Parma: «Un bambino di 6 anni si sente male in piscina a Pontetaro: subito soccorso, è gravissimo». Lo riporta Gazzetta di Parma.

 

Pratiglione, città metropolitana di Torino: «Malore in strada a Pratiglione: uomo di 69 anni portato in ospedale con l’elisoccorso». Lo riporta TorinoToday.

 

Capaccio Paestum, provincia di Salerno: «Barista colto da un malore improvviso: salvato in extremis da un militare fuori servizio». Lo riporta Il Mattino.

 

Ischia, città metropolitana di Napoli: «Dario Argento ricoverato, trasferito in terapia intensiva coronarica dopo il malore a Ischia». Lo riporta Adnkronos.

 

Cima Larici, provincia di Vicenza: «Improvviso malore, salvato dai passanti che lo vedono crollare a terra. Trasportato all’ospedale mentre il soccorso alpino si prende cura del suo cane. Un 60enne è crollato a terra durante l’escursione». Lo riporta Il Dolomiti.

 

Lezzeno, provincia di Como: «Malore al rifugio Martina e caduta in mountain bike: interventi dei vigili del fuoco a Ferragosto». Lo riporta QuiComo.

 

Falconara Marittima, provincia di Ancona: «Si tuffa e accusa un malore andando in arresto cardiaco: rianimato in spiaggia, grave 74enne». Lo riporta AnconaToday.

 

Trieste: «Rischia di annegare dopo il malore, cinquantenne in condizioni disperate a Cattinara». Lo riporta TriestePrima.

 

Marina di Massa, provincia di Massa-Carrara: «Ha un malore in acqua. Salvato dai bagnini. Un turista di Bergamo soccorso e portato al Noa». Lo riporta La Nazione.

 

Cernisio di Ronco Canavese, città metropolitana di Torino: «Colpito da infarto mentre si trova in villeggiatura a Ronco Canavese: 53enne elitrasportato in ospedale a Rivoli». Lo riporta TorinoToday.

 

Vibo Valentia: «Vibo Marina, ha un malore in mare e rischia di annegare: salvata da vigili del fuoco e infermieri fuori servizio». Lo riporta Il Vibonese.

Aiuta Renovatio 21

Castellammare del Golfo, libero consorzio comunale di Trapani: «Paura in mare a Scopello: turista colto da malore soccorso dalla Guardia Costiera». Lo riporta TP24.

 

Fabbrica di Peccioli, provincia di Pisa: «Malore per il parroco prima della messa». Lo riporta QuiNews Valdera.

 

Volta Mantovana, provincia di Mantova: «Volta Mantovana, malore alla guida: finisce contro un muro». Lo riporta Gazzetta di Mantova.

 

Monte Etna, città metropolitana di Catania: «Turisti colti da malore sull’Etna: la corsa dei soccorritori nel canalone verso l’ambulanza». Lo riporta TGcom24.

 

Sappada, ente di decentramento regionale di Udine: «Colta da un malore a pochi passi dal rifugio, cade e sbatte la testa sui sassi: donna ferita a Sappada». Lo riporta Messaggero Veneto.

 

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

SOSTIENI RENOVATIO 21


 

Farmaci

Il Viagra potrebbe invertire la sordità: studio

Pubblicato

il

Da

Il Viagra potrebbe presto avere un utilizzo del tutto inaspettato: non solo per la «durezza» in camera da letto, ma anche per contrastare una forma ereditaria di sordità permanente.   Uno studio pubblicato su The Journal of Clinical Investigation ha individuato una rara mutazione nel gene CPD che provoca ipoacusia neurosensoriale, una perdita dell’udito dovuta alla morte delle cellule ciliate dell’orecchio interno.   Ricercatori dell’Università di Chicago, di Miami e di alcune istituzioni turche hanno scoperto che questa condizione può essere contrastata con due semplici trattamenti: un comune integratore di arginina e, sorprendentemente, il sildenafil, ovvero il principio attivo del Viagra.   Il gene CPD regola i livelli di arginina nelle cellule ciliate, essenziale per produrre ossido nitrico e trasmettere correttamente i segnali sonori. Quando il gene è mutato, si genera stress ossidativo che uccide queste cellule, portando alla sordità.

Aiuta Renovatio 21

Test su moscerini della frutta portatori della stessa mutazione hanno dimostrato che sia il sildenafil (che stimola la produzione di ossido nitrico) sia l’integrazione di arginina sono in grado di ripristinare, almeno parzialmente, la capacità uditiva.   «Questo studio è particolarmente entusiasmante perché abbiamo identificato una nuova causa genetica di sordità e, soprattutto, un bersaglio terapeutico in grado di attenuarla», ha commentato la coordinatrice Rong Grace Zhai, professoressa all’Università di Chicago. «Si tratta di un ottimo esempio di come farmaci già approvati dalla FDA possano essere riutilizzati per trattare malattie rare».   Se i risultati saranno confermati sull’uomo, il Viagra potrebbe diventare parte di una terapia rivoluzionaria per una forma di sordità finora considerata incurabile.   Il Viagra (sildenafil) fu scoperto per caso negli anni ’80 dai laboratori Pfizer a Sandwich, Inghilterra, durante trials clinici su un nuovo farmaco anti-angina chiamato UK-92,480.   I ricercatori notarono che il composto, un inibitore della PDE5, non migliorava significativamente l’angina, ma provocava erezioni frequenti e durature nei pazienti. Nel 1991-1993 studi specifici confermarono l’effetto sul tessuto erettile del pene, aprendo la strada alla riconversione del farmaco.   Il 27 marzo 1998 la FDA statunitense approvò il sildenafil come primo farmaco orale per la disfunzione erettile, commercializzato come Viagra Da farmaco cardiovascolare fallito a icona globale, il Viagra generò miliardi di dollari in pochi anni.   L’idea che circola a volte online secondo cui  il Viagra fosse stato sviluppato originariamente contro la caduta dei capelli) è una leggenda metropolitana, spesso confuso con la vera storia di un altro farmaco, il minoxidil, che negli anni Sessanta e Settanta era stato sviluppato dalla Upjohn come anti-ipertensivo orale, ma che fece notare in fase di test fenomeni di ipertricosi (crescita anomala di peluria) e che negli anni Ottanta fu riformulato in soluzione topica e approvato come primo farmaco contro l’alopecia androgenetica.

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

SOSTIENI RENOVATIO 21
Immagine di Kehkasha via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported
Continua a leggere

Droga

Nuovo studio capovolge tutto ciò che sappiamo sulla dipendenza

Pubblicato

il

Da

A partire dagli anni Settanta, molti esperti con la compiacenza del governo degli Stati Uniti, hanno «millantato» una spiegazione della tossicodipendenza, oggi clinicamente definita disturbo da abuso di sostanze: il mito della «droga di passaggio».

 

La droga di passaggio (gateway drug effect)  – solitamente definita come erba, alcol, tabacco o inalanti – è la teoria secondo cui l’uso di alcune sostanze illecite e non, predisponga al futuro consumo di altre sostanze stupefacenti. Ciò si ritiene sia dovuto a fattori biologici (alterazioni causate dalle sostanze a livello del sistema nervoso), psicologici (vulnerabilità individuali) e sociali (contatto con ambienti illeciti).

 

Sebbene l’idea sia stata avanzata già negli anni Trenta, si ritiene che il termine sia stato coniato dallo psichiatra Robert DuPont, il primo direttore del National Institute on Drug Abuse (NIDA) degli Stati Uniti.

 

Seguendo questa teoria, le politiche del DuPont come direttore del NIDA furono rigide e autoritarie. Pur credendo che la dipendenza fosse una malattia cronica, paradossalmente sconsigliò a Richard Nixon, Gerald Ford e Jimmy Carter strategie di riduzione del danno come la depenalizzazione.

 

Le sue raccomandazioni politiche e le sue opinioni cliniche formarono il sottofondo ideologico della devastante guerra alla droga dell’amministrazione Nixon. Ora i ricercatori stanno smantellando questa teoria che ha resistito in maniera inscalfibile fino ad oggi, scrive Futurism.

Aiuta Renovatio 21

In uno studio recente pubblicato sulla rivista JAMA Network Open e segnalato da Scientific American, un gruppo di psichiatri e farmacologi ha studiato la struttura cerebrale di circa 10.000 adolescenti per un periodo di tre anni.

 

Ciò che hanno scoperto è sorprendente: sebbene il cervello di coloro che avevano fatto uso di alcol, tabacco o erba mostrasse notevoli differenze rispetto a quelli che non lo avevano fatto, hanno trovato una questione cruciale di causalità.

 

Nello specifico, gli adolescenti di età inferiore ai 15 anni che hanno iniziato a fare uso di droghe in seguito avevano già un cervello più grande rispetto a quelli che non ne avevano fatto uso, anche se non avevano ancora abusato di tale sostanze all’inizio dello studio. I loro profili cerebrali erano simili a quelli di coloro che avevano già sperimentato sostanze prima dell’inizio dei test, con entrambi che tendevano ad avere una corteccia più grande e con più pieghe.

 

Tali caratteristiche cerebrali sono solitamente associate alla curiosità, all’intelligenza e all’«apertura all’esperienza», che ricerche precedenti hanno collegato alla sperimentazione di droghe.

 

«La spinta all’automedicazione è così forte; è davvero impressionante», ha detto alla testata scientifica americana Patricia Conrod, la professoressa di psichiatria all’Università di Montreal che ha condotto ricerche simili. «C’è davvero questo disagio nel loro mondo interiore».

 

È un duro colpo per la teoria della gateway drug, che non tiene conto degli anni di esperienza di vita o dei fattori socioeconomici che contribuiscono alla probabilità che un adolescente provi la droga o che poi diventi dipendente.

 

Sebbene sia vero che chi inizia a fare uso di droghe in giovane età ha maggiori probabilità di diventarne dipendente, ricerche più ampie hanno dimostrato che la teoria della porta d’accesso serve a semplificare le complesse cause del consumo di droghe, spesso per ragioni politiche.

 

«Mantenere vivo questo mito non solo spreca risorse, ma danneggia anche numerosi individui, soprattutto membri di gruppi minoritari, che vengono criminalizzati», ha affermato l’epidemiologa Eve Waltermaurer.

 

È fondamentale che lo studio prenda in considerazione solo l’uso precoce di droghe, e non la dipendenza a lungo termine. Resta da vedere se le stesse caratteristiche del cervello di grandi dimensioni si applichino a coloro che sviluppano una dipendenza a lungo termine. Tuttavia, studi come questo vengono già utilizzati per elaborare efficaci programmi di prevenzione della droga.

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

SOSTIENI RENOVATIO 21


Immagine generata artificialmente

Continua a leggere

Alimentazione

Dolcificanti artificiali collegati a una perdita di memoria più rapida e a una riduzione della fluidità verbale

Pubblicato

il

Da

Renovatio 21 traduce questo articolo di Joseph Mercola precedentemente apparso su Children’s Health Defense.   I dolcificanti artificiali accelerano l’invecchiamento cerebrale di 1,6 anni e compromettono significativamente la memoria e la fluidità verbale, in particolare negli adulti sotto i 60 anni. Uno studio durato otto anni su circa 13.000 adulti ha rivelato che le persone che consumano più sostituti dello zucchero subiscono il declino cognitivo più rapido, mentre i diabetici subiscono le perdite più consistenti.   I dolcificanti artificiali sono spesso pubblicizzati come alternative intelligenti allo zucchero, ma hanno conseguenze che vanno ben oltre il gusto o il conteggio delle calorie. Ciò che sembra una scelta innocua nel caffè del mattino o nella bibita del pomeriggio interferisce con gli stessi sistemi che mantengono il cervello attivo e resiliente.   Il declino cognitivo non riguarda solo dimenticare i nomi o perdere le chiavi. Inizia con lievi alterazioni della memoria, del linguaggio e della concentrazione che compromettono la capacità di rimanere indipendenti. Col tempo, questi problemi si trasformano in patologie gravi come la demenza, in cui prendere decisioni quotidiane e prendersi cura di sé diventa un’impresa ardua.   Dolcificanti artificiali come aspartame, saccarina ed eritritolo sono nascosti in bevande aromatizzate, frullati proteici, yogurt e dessert «dietetici». Una volta compresa la frequenza con cui li incontriamo, diventa chiaro perché così tante persone aggiungono inconsapevolmente stress al proprio cervello.   Scegliendo questi prodotti si espone il sistema nervoso a sostanze chimiche che alterano la comunicazione tra le cellule cerebrali e mettono a dura prova la connessione intestino-cervello.   Le scelte quotidiane su cosa mangiare e bere non sono di poco conto: influenzano direttamente la capacità di memoria, concentrazione e capacità linguistiche di resistere con l’avanzare dell’età. Ecco perché vale la pena esaminare le ultime ricerche sui dolcificanti artificiali e il modo sorprendente in cui accelerano l’invecchiamento cerebrale.

Sostieni Renovatio 21

I dolcificanti artificiali accelerano il declino cognitivo

I ricercatori hanno seguito 12.772 adulti in Brasile per una media di otto anni per determinare in che modo i dolcificanti artificiali influenzano le capacità di pensiero e di memoria.   I partecipanti erano dipendenti pubblici, tutti di età pari o superiore a 35 anni al basale, e hanno compilato questionari alimentari dettagliati e ripetuti test cognitivi. Lo studio ha misurato il consumo di sette comuni dolcificanti artificiali, ipocalorici o senza calorie.  
  • Gli adulti di mezza età sono stati i più colpiti: l’età media dei partecipanti era di 52 anni e più della metà erano donne. Quando i ricercatori hanno diviso le persone in gruppi in base alla quantità di dolcificanti alternativi consumati, hanno scoperto che coloro che appartenevano al gruppo con il consumo più elevato hanno sperimentato un declino cognitivo generale molto più rapido rispetto al gruppo con il consumo più basso. È importante notare che questo declino accelerato è stato più marcato nelle persone di età inferiore ai 60 anni, il che suggerisce che il rischio è amplificato durante la mezza età.
   
  • Un invecchiamento cerebrale più rapido si è manifestato in specifiche capacità di pensiero: le persone nel gruppo con il consumo più elevato hanno mostrato un netto calo della fluidità verbale (la capacità di pensare e pronunciare parole rapidamente) e della memoria. I ricercatori hanno calcolato che questo declino equivaleva a 1,6 anni di invecchiamento extra delle funzioni cerebrali. Anche coloro che facevano parte del gruppo con un consumo medio hanno sperimentato l’equivalente di 1,3 anni di invecchiamento nel periodo di studio, il che significa che i rischi non erano limitati solo ai consumatori abituali.
 
  • Il diabete ha aumentato ulteriormente i rischi: i partecipanti affetti da diabete erano particolarmente vulnerabili ai danni dei dolcificanti artificiali. Per loro, la memoria e le capacità cognitive globali diminuivano più rapidamente quando il consumo era maggiore. Questo è importante perché le persone con diabete sono già incoraggiate a usare dolcificanti artificiali come sostituti dello zucchero, il che potrebbe peggiorare la salute cerebrale a lungo termine. I risultati suggeriscono che i dolcificanti artificiali sono tutt’altro che un’alternativa sicura per questo gruppo.
 
  • Diversi dolcificanti hanno mostrato diversi livelli di danno: quando i ricercatori hanno analizzato i singoli dolcificanti, hanno scoperto che aspartame, saccarina, acesulfame-K, eritritolo, sorbitolo e xilitolo erano tutti associati a un declino cognitivo più rapido. Il tagatosio, tuttavia, non ha mostrato un chiaro legame con il declino cognitivo. Ciò suggerisce che non tutti i sostituti dello zucchero comportano lo stesso livello di rischio, ma i dolcificanti artificiali più comunemente utilizzati sì.
 
  • Un maggiore consumo di dolcificanti è stato associato a un declino più rapido nel tempo: i partecipanti sono stati testati all’inizio dello studio, di nuovo diversi anni dopo e alla fine del periodo di otto anni. Quelli nel gruppo con il consumo più basso consumavano circa 20 milligrammi (mg) al giorno, mentre il gruppo con il consumo più alto ne assumeva in media 191 mg al giorno, l’equivalente di una sola lattina di soda dietetica per l’aspartame. Le persone nei gruppi con il consumo più elevato hanno mostrato un calo più rapido della memoria, della fluidità verbale e della velocità di elaborazione rispetto ai consumatori più leggeri. È importante notare che questo collegamento è stato osservato nei partecipanti di età inferiore ai 60 anni, ma non negli adulti più anziani.
 

I dolcificanti artificiali interferiscono con la segnalazione cerebrale e la salute intestinale

Altri studi hanno dimostrato che diversi composti studiati, tra cui l’aspartame e la saccarina, influenzano l’attività dei neurotrasmettitori.   I neurotrasmettitori sono i messaggeri chimici del cervello, che controllano tutto, dalla formazione della memoria all’elaborazione verbale. Le alterazioni in questi percorsi potrebbero spiegare perché la fluidità verbale e la memoria siano state maggiormente colpite nella popolazione studiata.  
  • Un altro meccanismo probabile è lo stress metabolico: i dolcificanti artificiali sono spesso utilizzati da persone con diabete o da chi cerca di gestire la glicemia. Tuttavia, interrompono la normale risposta insulinica dell’organismo e alterano il modo in cui le cellule utilizzano l’energia, aumentando lo stress ossidativo e danneggiando i neuroni. Questo è particolarmente preoccupante perché i neuroni dipendono da un apporto energetico stabile per mantenere le reti di comunicazione necessarie per la memoria e le capacità di pensiero.
 
  • I ricercatori hanno riscontrato effetti sul cervello anche dopo aver tenuto conto di altri rischi. Il team ha corretto i dati per età, sesso, ipertensione, malattie cardiovascolari e altre abitudini di vita. Anche dopo queste correzioni, l’associazione tra assunzione di dolcificanti e declino cognitivo è rimasta forte, dimostrando che i risultati non sono facilmente spiegabili da altri fattori. Ciò evidenzia che i dolcificanti stessi sono un fattore indipendente per la salute del cervello.
 
  • L’aspartame danneggia i batteri buoni nell’intestino: l’aspartame altera il microbioma intestinale riducendo i batteri benefici, indebolendo le difese naturali e creando condizioni che favoriscono la crescita tumorale. Questi batteri normalmente producono composti protettivi che aiutano a mantenere forti il ​​cervello e il sistema immunitario. Quando il loro numero diminuisce, i microbi nocivi prendono il sopravvento, rendendo l’organismo più vulnerabile alle malattie.
 
  • I dolcificanti artificiali espongono il cervello a composti che accelerano il declino cognitivo. Lo studio in questione dimostra che l’impatto è misurabile, a lungo termine e più marcato nelle persone già vulnerabili, come quelle affette da diabete. Scegliere dolcificanti naturali consente di godere della dolcezza evitando gli effetti di invecchiamento cerebrale documentati in questa ricerca.

Iscriviti al canale Telegram

Semplici passaggi per proteggere il cervello dai dolcificanti artificiali

Se hai sempre preferito bibite dietetiche, acqua aromatizzata o dessert senza zucchero, pensando che fossero un’opzione migliore dello zucchero, ora sai che accelerano l’invecchiamento cerebrale invece di proteggere la tua salute. Ci sono chiari accorgimenti che puoi adottare fin da subito per ridurre il rischio e supportare i sistemi energetici e mnemonici del tuo cervello. Questi cambiamenti sono semplici ma efficaci.   1. Elimina completamente i dolcificanti artificiali: il primo passo è smettere di usare prodotti che contengono dolcificanti artificiali come aspartame, sucralosio, saccarina, acesulfame-K e neotame. Controlla l’acqua aromatizzata, le gomme da masticare, lo yogurt, i frullati proteici o gli snack «dietetici». Se l’etichetta riporta uno di questi nomi, sostituiscilo con qualcos’altro. L’eliminazione di queste sostanze chimiche interrompe il costante attacco alla memoria e alla fluidità verbale del cervello.   2. Sostituisci i dolci con alternative alimentari integrali: invece di bevande e dolcetti «a zero calorie», usa vere fonti alimentari di dolcezza. Frutta intera, miele grezzo o piccole quantità di sciroppo d’acero forniscono zuccheri naturali che il tuo corpo riconosce e utilizza come carburante.   La frutta fresca è un dessert o uno spuntino facile da preparare, il miele è perfetto per dolcificare leggermente il tè o per guarnire lo yogurt crudo di mucche nutrite con erba, e lo sciroppo d’acero può essere aggiunto all’avena biologica. Queste opzioni naturali non solo soddisfano la voglia di qualcosa, ma forniscono anche vitamine, minerali e composti vegetali che supportano un’energia costante per il cervello e il corpo.   3. Sostieni il tuo intestino per proteggere il cervello: intestino e cervello comunicano costantemente. I dolcificanti artificiali interrompono questa connessione alterando la flora batterica intestinale. Concentrati sul consumo di carboidrati semplici e digeribili come frutta matura, riso bianco e ortaggi a radice, una volta che il tuo intestino è sufficientemente guarito da poterli gestire. Se il tuo intestino è ancora fragile, concentrati prima su frutta e riso bianco per alimentare il cervello senza alimentare batteri nocivi. Proteggere l’ambiente intestinale migliora direttamente il funzionamento del cervello.   4. Scegli dolcificanti naturali più sicuri a casa: se hai voglia di qualcosa di dolce, preparalo tu stesso con ingredienti che favoriscono la salute invece di danneggiarla. La stevia naturale ricavata dalla pianta intera, il Luo Han Guo (chiamato anche frutto del monaco) e il destrosio puro ricavato dallo zucchero di canna sono opzioni affidabili. L’utilizzo di queste alternative ti permette di goderti la dolcezza senza esporre il tuo cervello al declino legato ai dolcificanti artificiali.   5. Concentrati sull’energia, non sulle restrizioni: invece di pensare a ciò a cui stai rinunciando, presta attenzione a ciò che stai guadagnando: una migliore concentrazione, una memoria più forte e un pensiero più acuto. Se hai fatto affidamento su prodotti ipocalorici, è ora di alimentare il tuo corpo e il tuo cervello con il giusto tipo di carboidrati e proteine.   Circa 250 grammi di carboidrati al giorno, combinati con proteine ​​e grassi di qualità come burro o ghee di animali nutriti ad erba, forniscono la base per un’energia cerebrale costante. Non consideratela una dieta, ma un miglioramento delle prestazioni del vostro cervello.

Aiuta Renovatio 21

Domande frequenti sui dolcificanti artificiali e il tuo cervello

D: In che modo i dolcificanti artificiali influiscono sulla salute del cervello? R: I dolcificanti artificiali accelerano il declino cognitivo. Un ampio studio ha scoperto che le persone che ne consumavano le quantità più elevate sperimentavano l’equivalente di 1,6 anni in più di invecchiamento cerebrale in termini di memoria, fluidità verbale e capacità di pensiero complessive.   D: Chi è maggiormente a rischio a causa dei dolcificanti artificiali? R: Gli adulti di mezza età sotto i 60 anni hanno mostrato il legame più forte tra un consumo elevato e un declino cognitivo più rapido. Anche le persone con diabete erano più vulnerabili, con cali più netti della memoria e delle capacità cognitive globali rispetto a quelle senza diabete.   D: Cosa si può usare al posto dei dolcificanti artificiali? R: Alternative più sicure includono frutta intera, miele grezzo, sciroppo d’acero, stevia naturale nella sua forma vegetale, Luo Han Guo (frutto del monaco) e destrosio puro da zucchero di canna puro. Queste opzioni forniscono dolcezza senza gli effetti di invecchiamento cerebrale associati ai dolcificanti artificiali.   D: Quali misure proteggono il cervello se si utilizzano dolcificanti artificiali? R: Elimina i prodotti con dolcificanti artificiali, passa ai dolcificanti integrali, supporta la salute intestinale, prova sostituti naturali a casa e concentrati sul nutrire il tuo corpo con il giusto equilibrio di carboidrati, proteine ​​e grassi sani. Questi passaggi ripristinano la produzione di energia e proteggono le funzioni cerebrali a lungo termine.   Joseph Mercola  
Pubblicato originariamente da Mercola. I punti di vista e le opinioni espressi in questo articolo sono quelli degli autori e non riflettono necessariamente le opinioni di Children’s Health Defense.

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

SOSTIENI RENOVATIO 21
 
Continua a leggere

Più popolari