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Salute

I malori della 24ª settimana 2024

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Bibione, città metropolitana di Venezia: «Tragedia in vacanza, esce per una passeggiata in spiaggia poi il malore: 68enne si accascia e muore». Lo riporta Il Gazzettino.

 

Lucca :«Malore improvviso, muore padre di famiglia quarantenne». Lo riporta La Nazione.

 

Rieti: «Ciclista trovato sulla strada a Madonna della Luce: fatale un malore, vano il rapido tentativo di socco». Lo riporta Il Messaggero.

 

Maiolati Spontini, provincia di Ancona:«Accusa un malore chiama i soccorsi ma muore prima del loro arrivo». Lo riporta QdM Notizie.

 

Tribano, provincia di Padova: «Malore per l’ex sindaco trovato morto nella casa di riposo». Lo riporta Il Gazzettino.

 

Cimadolmo, provincia di Treviso: «Malore improvviso dopo la festa elettorale: muore a 70 anni». Lo riporta TrevisoToday.

 

Verolanuova, provincia di Brescia: «Morto a 61 anni il presidente dell’asilo». Lo riporta BresciaToday.

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Ventimiglia, provincia di Imperia: «85enne trovato morto sugli scogli alla Margunaira, probabile malore». Lo riporta Lavocediimperia.it.

 

Palermo: «Morto per un malore nel primo giorno di lavoro». Lo riporta MeridioNews.

 

Torricella del Pizzo, provincia di Cremona: «Malore fatale in strada, muore 84enne del Paese». Lo riporta La Provincia di Cremona.

 

Mantova: «Muore a 32 anni davanti agli amici nello spogliatoio del campo di calcetto». Lo riporta la Gazzetta di Mantova.

 

Ostia, città metropolitana di Roma capitale: «Malore nei pressi del seggio elettorale, morto 63enne». Lo riporta RomaToday.

 

Vesima, città metropolitana di Genova: «Tragedia in spiaggia, 46enne stroncato da un malore». Lo riporta GenovaToday.

 

Gallicano, provincia di Lucca: «Si accascia davanti alla madre e muore padre di tre bambini». Lo riporta Il Tirreno.

 

Polla, provincia di Salerno: «Muore sul suo terreno agricolo, forse un malore per il caldo». Lo riporta l’agenzia ANSA.

 

Ibiza, Spagna: «Malore dopo cena: artista bergamasco muore a Ibiza». Lo riporta L’Eco di Bergamo.

 

Appignano, provincia di Macerata: «Malore in casa, muore bassista di 44 anni». Lo riporta Il Resto del Carlino.

 

Pescosolido, provincia di Frosinone: «Aveva solo 47 anni: trovata morta nella sua casa. Un malore la probabile causa del decesso». Lo riporta Tu News 24.

 

Pontelatone, provincia di Caserta: «Muore a 58 anni per un malore improvviso». Lo riporta CasertaCE.

 

Santa Margherita Ligure, città metropolitana di Genova: «50enne muore per un malore mentre è al lavoro». Lo riporta Levante News.

 

Conca dei Marini, provincia di Salerno: «Malore fatale per il padrino di battesimo durante i festeggiamenti». Lo riporta Virgilio.

 

Flumeri, provincia di Avellino: «Muore un giovane di 36 anni, colto da un malore improvviso». Lo riporta Bassa Irpinia.

 

Stintino, provincia di Sassari: «Morto l’operatore cinematografico stroncato da un malore sul set». Lo riporta Il Fatto Quotidiano.

 

Sora, provincia di Frosinone: «Malore improvviso, muore a 47 anni». Lo riporta IOWEBBO.

 

Pergola, provincia di Pesaro e Urbino: «Pergola, lutto nel commercio: malore fulminante, morta Tina Tittoni fino all’ultimo nel suo storico negozio». Lo riporta il Corriere Adriatico.

 

Barletta: «Malore in spiaggia, anziano morto sul bagnasciuga». Lo riporta Telebari.

 

Palermo: «Pescatore colto da malore al largo di Sferracavallo». Lo riporta BlogSicilia.

 

Monza: «Malore fatale dopo cena, morta la presidente della Pro loco». Lo riporta Prima Monza.

 

Monza: «Malore alla guida, non ce l’ha fatta il 67enne». Lo riporta Prima Monza.

 

Legnano, città metropolitana di Milano: «È morto l’uomo del Palio di Legnano stroncato da un malore». Lo riporta Il Giorno.

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Ravenna: «Malore fatale mentre era in bici. Morto un uomo di 75 anni». Lo riporta Il Resto del Carlino.

 

Mantova: «Mantova, 32enne morto per un malore improvviso dopo la partita di calcetto con gli amici nel campo di Fossato». Lo riporta il Corriere Milano.

 

Atessa, provincia di Chieti: «Malore alla guida: automobilista finisce contro il guardrail». Lo riporta ChietiToday.

 

Lucca: «Giovane padre muore a 40 anni stroncato da un malore». Lo riporta SerchioInDiretta.

 

Celle Ligure, provincia di Savona: «Tragedia a Celle, quindicenne stroncato da malore». Lo riporta Il Secolo XIX.

 

Verrua Savoia, città metropolitana di Torino: «Stroncata da un malore mentre lavora». Lo riporta Prima Chivasso.

 

Salerno: «Lutto Salernitana, malore improvviso per lo storico magazziniere». Lo riporta Tutto Napoli.

 

Goito, provincia di Mantova: «Malore mentre sta andando al lavoro, agricoltore muore a 58 anni». Lo riporta BresciaToday.

 

Canossa, provincia di Modena: «Stroncato da un malore a 55 anni, trovato nel parcheggio». Lo riporta Il Resto del Carlino.

 

Travo, provincia di Piacenza: «Malore fatale per il dottore, la comunità in lutto». Lo riporta la Libertà.

 

Carugate, città metropolitana di Milano: «Fa un incidente, forse dopo un malore: uomo morto in ospedale». Lo riporta Milano Today.

 

Osimo, provincia di Ancona: «Due chiacchiere al Caffé in centro, poi il malore improvviso: Osimo piange la scomparsa». Lo riporta AnconaToday.

 

Feltre, provincia di Belluno: «Feltre. Il preside morto per malore improvviso, la Provincia: “Gli intitoleremo la palestra”». Lo riporta Il Gazzettino.

 

Roma: «Accusa malore, così e’ morto un uomo di 56 anni a Corcolle». Lo riporta Monti Prenestini.

 

Principato di Monaco: «Donna di 52 anni stroncata da un malore in casa». Lo riporta Prima la Riviera.

 

Vedelago, provincia di Treviso: «Un malore ha stroncato a 32 anni il presidente di seggio a Fossalunga». Lo riporta OggiTreviso.

 

Termoli, provincia di Campobasso: «Turista trova 52enne a terra nel borgo, stroncato da un malore». Lo riporta TermoliOnline.it.

 

Ancona: «Malore improvviso, 58enne portato a Torrette». Lo riporta Vivere Ancona.

 

Trento: «Malore in casa, intervengono i vigili del fuoco con l’autoscala. Strada chiusa e soccorsi in corso». Lo riporta Il Dolomiti.

 

Pruno, provincia di Lucca: «Malore e caduta per 40 metri, escursionisti soccorsi con l’elicottero». Lo riporta La Nazione.

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La Spezia: «Soccorso alpino e Vigili del fuoco soccorrono una donna colta da malore nel borgo di Schiara». Lo riporta la Città della Spezia.

 

Capoliveri, provincia di Livorno: «Malore improvviso per un turista». Lo riporta QuiNewsElba.it.

 

Desenzano del Garda, provincia di Brescia: «Malore in piazza, ragazzo di 25 anni in ospedale». Lo riporta BresciaToday.

 

Lecce: «Lecce, malore per il candidato: ricoverato d’urgenza in ospedale». Lo riporta Il Quotidiano di Puglia.

 

La Valletta Brianza, provincia di Lecco: «Malore al bar, soccorsa un’anziana». Lo riporta Prima Merate.

 

Treviso: «Malore al volante, camion cisterna finisce fuori strada e piomba in un cortile». Lo riporta TrevisoToday.

 

Grosseto: «Malore in strada per l’ex segretario comunale». Lo riporta MaremmaOggi.

 

Brescia: «Malore alla guida in tangenziale sud a Brescia: grave automobilista». Lo riporta Il Giornale di Brescia.

 

Lecce: «Malore mentre era solo in casa: morto a San Pio un 77enne». Lo riporta Leccesette.

 

Crema: «Ha un malore sul campanile del Duomo, salvato». Lo riporta l’agenzia ANSA.

 

Isola di Symi, Grecia: «Michael Mosley, morto in Grecia lo storico presentatore della BBC: incidente o malore? Era sparito da 3 giorni». Lo riporta Il Messaggero.

 

Capodrise, provincia di Caserta: «Colto da malore improvviso nei pressi del seggio elettorale: 70enne soccorso da due candidati». Lo riporta CasertaCE.

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Marzano Appio, provincia di Caserta: «Carabiniere colto da malore durante il comizio, corsa in ospedale». Lo riporta CasertaCE.

 

Rimini: «malore in auto, abbatte una cancellata e si scontra su una casa». Lo riporta il CorriereRomagna.

 

Genzano, città metropolitana di Roma capitale: «Malore al seggio elettorale: donna soccorsa in ambulanza alla scuola Manzoni durante il voto alle Elezioni Europee». Lo riporta Castelli Notizie.

 

Benevento: «63enne colpito da malore cade da albero mentre raccoglie le ciliegie». Lo riporta TV7 Benevento.

 

Trento: «Cade in bici e viene colpito da un malore, momenti di paura a Passo Pordoi durante il “Bike day”: ciclista 50enne elitrasportato in ospedale». Lo riporta Il Dolomiti.

 

Bracciano, città metropolitana di Roma capitale: «Rischia di annegare nel lago per un malore». Lo riporta talk city.

 

Borgomanero, provincia di Novara: «Cicloamatore colpito da un malore e portato in ospedale, traffico in tilt». Lo riporta La Stampa.

 

Messina: «Malore in spiaggia, lo salvano i VdF». Lo riporta OraWebTv.

 

Mondello, città metropolitana di Palermo: «Paura per l’assessore, improvviso malore e corsa all’ospedale Civico». Lo riporta il QdS.

 

Ancona: «Uno ha un malore improvviso, l’altro si allontana da casa: due uomini finiscono in ospedale». Lo riporta Vivere Ancona.

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Autismo

Tutti addosso a Kennedy che collega la circoncisione all’autismo. Quando finirà la barbarie della mutilazione genitale infantile?

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Il Segretario alla Salute degli Stati Uniti, Robert F. Kennedy Jr., ha difeso le sue affermazioni espresse venerdì durante una riunione di gabinetto, dopo che alcuni critici lo avevano accusato di suggerire un legame tra circoncisione e autismo. Successivamente ha precisato che si riferiva al paracetamolo (Tylenol) somministrato ai neonati dopo la circoncisione, non alla procedura stessa.   In precedenza, il presidente Donald Trump aveva sostenuto parti di questa teoria, invitando le donne in gravidanza a evitare il Tylenol e sottolineando la necessità di valutarne la sicurezza.   «Due studi indicano che i bambini circoncisi precocemente presentano un tasso di autismo doppio», ha dichiarato Kennedy durante la riunione. «Non è una prova definitiva. Stiamo conducendo studi per verificarla», ha aggiunto Kennedy.

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Le sue parole hanno scatenato reazioni immediate. Il deputato Jerrold Nadler ha scritto su X che «l’ossessione di Kennedy per le teorie del complotto ha nuovamente superato il limite, sconfinando in un territorio pericoloso e antisemita». Il dottor Peter Hotez, dottore ultravaccinista che rifiuta i confronti e chiede l’esercito contro gli antivaccinisti definiti come «grande forza omicida», ha definito la teoria «assurda». La ricercatrice sull’autismo Helen Tager-Flusberg ha dichiarato: «Niente di tutto ciò ha senso». A settembre, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha ribadito che non esistono prove scientifiche conclusive che colleghino il paracetamolo in gravidanza all’autismo.   Kennedy ha poi risposto su X, citando uno studio danese del 2015 che mostrava tassi di autismo più alti nei ragazzi circoncisi. Ha sostenuto che lo studio indica il paracetamolo come probabile causa, sottolineando che può provocare danni neurologici se combinato con lo stress ossidativo, definendo le prove «schiaccianti».   Kennedy ha accusato i media di distorsione: «USA Today ha riportato in modo parziale le mie parole, usando un’inquadratura fuorviante. Il New York Post ha completamente travisato il mio discorso con il suo titolo, insinuando che avessi detto che la circoncisione causa l’autismo».  

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Travisato o no, lo studio danese, intitolato «Ritual circumcision and risk of autism spectrum disorder in 0- to 9-year-old boys: national cohort study in Denmark» («Circoncisione rituale e rischio di disturbo dello spettro autistico nei bambini da 0 a 9 anni: studio di coorte nazionale in Danimarca») esiste.   «Abbiamo confermato la nostra ipotesi secondo cui i ragazzi sottoposti a circoncisione rituale potrebbero correre un rischio maggiore di sviluppare ASD», cioè il disturbo dello spettro autistico, scrive lo studio dei ricercatori Morten Frisch e Jacob Simonsen. «Questa scoperta, e l’inaspettata osservazione di un aumento del rischio di disturbo da iperattività tra i ragazzi circoncisi in famiglie non musulmane, meritano attenzione, soprattutto perché i limiti dei dati hanno molto probabilmente reso le nostre stime di rischio per attività fisica conservative. Considerata la diffusa pratica della circoncisione non terapeutica nell’infanzia e nella prima infanzia in tutto il mondo, gli studi di conferma dovrebbero essere considerati prioritari».   Un altro studio del 2013, «Prenatal and perinatal analgesic exposure and autism: an ecological link» («Esposizione prenatale e perinatale ad analgesici e autismo: un legame ecologico») esplorava «larelazione tra l’esposizione precoce neonatale al paracetamolo e l’autismo/ASD, i tassi di prevalenza media ponderata della popolazione maschile per tutti i paesi disponibili e gli stati degli Stati Uniti sono stati confrontati con i tassi di circoncisione maschile, una procedura per la quale il paracetamolo è stato ampiamente prescritto dalla metà degli anni Novanta», concludendo che «l’analisi ha identificato correlazioni a livello nazionale tra indicatori di esposizione prenatale e perinatale al paracetamolo e autismo/ASD. È stata inoltre identificata una correlazione a livello statale per l’indicatore di esposizione perinatale al paracetamolo e autismo/ASD.   La questione va molto al di là del problema dell’autismo, e riguarda la civiltà occidentale stessa, che ha rifiutato la circoncisione sin dai primissimi anni della cristianità. Scrive la lettera di San Paolo ai Romani: «La circoncisione è utile se tu segui la Legge, ma se tu sei trasgressore della Legge, la tua circoncisione diventa incirconcisione. Se dunque l’incirconciso osserva i comandamenti della Legge, la sua incirconcisione non sarà valutata come circoncisione? e chi di nascita è incirconciso, osservando la Legge, giudicherà te che, con la tua lettera della Legge e la tua circoncisione, ne sei trasgressore. Non è adunque quello che apparisce il vero Giudeo, nè è vera circoncisione quella che è palese nella carne; ma il Giudeo è quello che è tale entro di sè, ed è la circoncisione del cuore, nello spirito non nella lettera, quella la cui lode non è dagli uomini ma da Dio» (Rm, 2, 25-29).   Strano che il mondo «laico», che ritiene il battesimo dei bambini come una forzatura religiosa su di una persona che non può decidere in autonomia, non abbia niente da dire contro questa oscena mutilazione genitale infantile – e dobbiamo ancora trovare qualcuno che ci convinca del fatto che la circoncisione sia diversa dall’infibulazione, quella sì, per qualche motivo, invisa alla società.   «Il taglio genitale non terapeutico priva il bambino, quando diventerà l’adulto, dell’opportunità di rimanere geneticamente immodificato (o intatto)» hanno scritto due bioeticisti oxoniani i due bioeticisti Lauren Notini e Brian D. Earp «Plausibilmente, la persona le cui “parti private” saranno permanentemente influenzate dal taglio dovrebbe avere la possibilità di valutare se è ciò che desidera, alla luce delle loro preferenze e valori a lungo termine»   Di fatto, l’individuo circonciso perde per sempre la sua integrità, vedendosi amputata una parte del corpo straordinariamente ricca di terminazione nervose, che sono quelle che danno il piacere durante l’atto sessuale.

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C’è poi la questione della sicurezza dell’operazione mutilativa: i casi di bambini morti per circoncisione abbondano, anche in Italia, Nel 2023 bambino nigeriano è morto pochi giorni fa in zona Castelli Romani dopo una circoncisione fatta in casa. A Tivoli, nel 2018, morì un altro bambino nigeriano di appena due anni: aveva subito la circoncisione da parte di un sedicente medico; in quel caso, almeno, si salvò il gemello, portato d’urgenza in ospedale. Reggio Emilia, marzo 2019: neonato di famiglia ghanese, cinque mesi, morto dopo «diverse ore di agonia». Monterotondo, provincia di Roma, tre mesi prima: bimbo nigeriano di due anni morto per lo stesso motivo. Genova, aprile 2019, neonato morto nel quartiere Quezzi, e condannato a otto anni di carcere il nigeriano 34enne che aveva eseguito il taglio del prepuzio. Torino, giugno 2016: bebè di genitori ghanesi, circonciso in casa, morto in ospedale. Treviso, ottobre 2008: bimbo di due mesi morto per emorragia. Bari, luglio 2008: bambino deceduto per grave emorragia, «causata probabilmente da circoncisione fatta a domicilio».   Secondo dati ripetuti in questi giorni da tutti i giornali, le circoncisioni clandestine in Italia costituirebbero il 40% del totale. Su più di 15.000 circoncisioni richieste all’anno solo 8.500 vengono eseguite su territorio nazionale, mentre 6.500 operazioni di taglio del prepuzio sono effettuate nei Paesi d’origine dove gli immigrati tornano per «turismo etnico» (talvolta, come si è appreso, anche quando si dichiarano «rifugiati» e stanno facendo il percorso burocratico per essere riconosciuti tali totalmente a spese del contribuente italiano).   Secondo una sigla di medici stranieri operanti in Italia, il 99% delle famiglie musulmane circoncide il bambino quando ha ancora pochi mesi. La realtà è che tuttavia la circoncisione è di fatto istituzionalizzata grazie agli accordi tra lo Stato italiano e la minoranza ebraica.   Come riportato in passato da Renovatio 21, grazie alla legge 101 del 1989 che ratifica l’intesa tra l’Italia e le comunità ebraiche italiane, i maschi di religione ebraica e musulmana possono usufruire di alcuni progetti «clinico-culturali» ed essere circoncisi per 400 euro da un medico in regime di attività libero professionale. La prestazione è da considerarsi al di fuori dei LEA (Livelli essenziali assistenziali). Tra i sottoscrittori il Policlinico Umberto I di Roma, l’Associazione internazionale Karol Wojtyla, la Comunità ebraica di Roma e il Centro islamico culturale d’Italia.   La pressione ebraica si dice abbia fatto cambiare rotta anche all’Islanda, che aveva tentato di liberarsi della pratica barbara. Si tratta della stessa procedura per cui ora, per aver parlato della circoncisione, Kennedy è definito «antisemita».   «Ogni individuo, non importa di che sesso o di quanti anni dovrebbe essere in grado di dare il consenso informato per una procedura che è inutile, irreversibile e può essere dannosa», aveva dichiarato nel 2018 la deputata Silja Dögg Gunnarsdóttir, 44 anni, del Partito progressista dell’Althing, il Parlamento islandese. «Il suo corpo, la sua scelta». «Autonomia» corporale: è lo slogan delle femministe e dell’aborto. È un dogma inscalfibile del mondo moderno.   Il disegno di legge non passò, perché le microcomunità ebraiche e musulmane alzarono un polverone: «l’impatto di questa legge sarebbe sentito molto al di là dei confini dell’Islanda», scriveva una lettera dello spaventatissimo Comitato degli affari esteri della Camera dei Rappresentanti, spiegando che la «mossa renderebbe l’Islanda la prima e unica nazione europea a mettere fuori legge la circoncisione. Mentre le popolazioni ebraiche e musulmane in Islanda possono essere poco numerose, il divieto di questo paese sarebbe sfruttato da coloro che alimentano la xenofobia e l’antisemitismo in Paesi con popolazioni più diversificate».   La circoncisione nel mondo è tollerata, forse, anche per la sua straordinaria diffusione presso la popolazione americana. Contrariamente a ciò che possono pensare beceramente alcuni, la questione in nessun modo è legata ai rapporti tra l’ebraismo e gli USA. La fonte della pratica è la stessa dei cereali che con probabilità il lettore consuma il mattino: John Harvey Kellogg (1852-1943).

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Il Kellogg era un dottore nutrizionista, oltre che un imprenditore di successo e un gran cultore dell’eugenetica. Tuttavia, un pensiero lo ossessionava: quello della riduzione della masturbazione presso la popolazione maschile.   Ecco quindi che raccomandò la circoncisione come rimedio: si taglia subito il prepuzio al bambino e lui non si toccherà crescendo. La cosa ancora più allucinante è che anche i cereali da lui commerciati (da qualche mese di proprietà della Ferrero) avevano in teoria lo stesso scopo: erano sostanze che riteneva «anafrodisiache» e che quindi andavano impiegate in massa per scoraggiare l’onanismo.   Kellogg, che come si è visto godeva di una certa influenza, era convinto sostenitore anche del vestirsi di bianco e dei clisteri, da praticare soprattutto se si erano assorbiti veleni come tè, caffè, cioccolato. Il Kelloggo, inoltre, scoraggiava il mescolarsi tra le razze: a fine carriera si dedicò alla creazione di una «Race Betterment Foundation, («Fondazione per il miglioramento della razza»), che propalava pure eugenetica razzista americana (registri genetici, sterilizzazioni delle «persone mentalmente difettose»), di quella che poi piacque assai allo Hitler, che – cosa poco nota – prese alcune leggi degli Stati americani come suo modello per la Germania nazionalsocialista.   L’America odierna, e il mondo tutto, si trova quindi ancora alle prese con l’eredità di questo tizio: circoncisione e colazione con cereali tostati. L’eugenetica, nel frattempo, la si fa con le provette.   Menzogne, follie, droghe, violenze, aberrazioni: ci spaventiamo se un mondo del genere affoga ogni giorno di più nello tsunami dell’autismo?   Roberto Dal Bosco  

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  Immagine di Gage Skidmore via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International
   
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Big Pharma

Bayer punta sulla cura del Parkinson dopo decenni di vendita di prodotti come il glifosato legati alla malattia

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Renovatio 21 traduce questo articolo per gentile concessione di Children’s Health Defense. Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.

 

Bayer sta avviando una sperimentazione clinica di Fase 3 per un trattamento del Parkinson a base di cellule staminali attraverso la sua controllata BlueRock, nonostante l’azienda stia affrontando migliaia di cause legali relative ai pesticidi collegati alla malattia. Questa mossa evidenzia il duplice ruolo di Bayer nel contribuire al Parkinson e nel cercare di trarne profitto.

 

Bayer sta lanciando un nuovo trattamento sperimentale per il morbo di Parkinson, nonostante il colosso farmaceutico e chimico continui a trarre profitto dalla vendita di pesticidi collegati alla malattia.

 

La società ha annunciato la scorsa settimana che la sua sussidiaria BlueRock Therapeutics LP ha avviato una sperimentazione clinica di fase 3 per il bemdaneprocel, un farmaco progettato per sostituire le cellule cerebrali produttrici di dopamina uccise dalla malattia neurodegenerativa.

 

Il farmaco deriva da cellule staminali impiantate chirurgicamente nel cervello di una persona affetta dal morbo di Parkinson. Una volta impiantate, le cellule staminali possono svilupparsi in neuroni dopaminergici maturi, contribuendo a riformare le reti neurali colpite dal Parkinson.

 

Ripristinano «potenzialmente» la funzionalità motoria e non motoria dei pazienti. Il farmaco è stato approvato dalla Food and Drug Administration statunitense nel 2021.

 

Bemdaneprocel sarà probabilmente disponibile sul mercato tra anni, eppure Bayer sta investendo molto nelle infrastrutture produttive per i futuri prodotti di terapia cellulare e genica. Parte di questo sforzo include la costruzione di uno stabilimento da 250 milioni di dollari in California, secondo Reuters.

 

Le tecnologie di terapia cellulare e genica contro il cancro stanno già generando profitti per altre aziende, ma BlueRock è la prima azienda a portare una terapia cellulare per il Parkinson alla fase 3 degli studi clinici.

 

Le difficoltà finanziarie della Bayer derivano in parte dai brevetti scaduti su due dei suoi farmaci di successo: l’anticoagulante Xarelto e il medicinale per gli occhi Eylea.

 

Ma i maggiori problemi finanziari di Bayer sono radicati nell’acquisizione di Monsanto nel 2018, secondo Reuters. Il glifosato, un diserbante di Monsanto, è collegato al cancro e al Parkinson, le stesse malattie da cui Bayer potrebbe trarre profitto con un nuovo trattamento.

 

Finora, Bayer ha pagato circa 11 miliardi di dollari per risolvere le cause legali relative al glifosato e si stima che siano ancora pendenti 67.000 cause legali nei suoi confronti.

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Molti dei pesticidi della Bayer sono collegati al Parkinson

Il morbo di Parkinson è il disturbo neurologico in più rapida crescita al mondo, caratterizzato dalla perdita di neuroni nella parte del cervello che produce dopamina e che è responsabile del controllo motorio.

 

Sebbene non esista una cura nota per il Parkinson, esistono alcune cause note. Studi dimostrano che l’esposizione a diversi pesticidi è fortemente correlata allo sviluppo della malattia.

 

I collegamenti più ampiamente segnalati tra pesticidi e morbo di Parkinson riguardano l’erbicida paraquat della Syngenta.

 

Attraverso un’indagine sui documenti interni di Syngenta, il giornalista Carey Gillam ha rivelato che l’azienda era consapevole che il suo pesticida causava cambiamenti neurologici che sono il segno distintivo della malattia, ma lavorava segretamente per insabbiare le prove scientifiche del collegamento.

 

Tuttavia, studi recenti collegano anche l’esposizione ad altri pesticidi alla malattia.

 

Numerosi studi di casi, uno studio epidemiologicostudi sugli animali e recenti studi che esaminano molteplici esposizioni a pesticidi dimostrano che il glifosato, una nota neurotossina, probabilmente gioca un ruolo nel Parkinson.

 

Tuttavia, gli scienziati che scrivono sulle più importanti riviste mediche affermano che sono necessarie ulteriori ricerche e una migliore regolamentazione, citando il legame poco studiato tra glifosato e Parkinson come esempio paradigmatico del problema.

 

Parte del problema, affermano, è che sono le aziende produttrici di pesticidi a condurre la maggior parte delle ricerche, e la maggior parte di queste riguarda singoli pesticidi in modo isolato.

 

Nuove prove dimostrano che il Parkinson è anche – e forse più frequentemente – collegato all’esposizione a «cocktail» di pesticidi. Questi causano «una neurotossicità maggiore per i neuroni dopaminergici rispetto a qualsiasi singolo pesticida», perché i diversi pesticidi hanno meccanismi d’azione diversi. Se combinati, possono causare danni neurologici maggiori.

 

Una ricerca pubblicata su Nature Communications ha esaminato la storia dell’esposizione chimica dei pazienti affetti da Parkinson e ha identificato 53 pesticidi implicati nella malattia.

 

Tra le 10 sostanze chimiche identificate come direttamente tossiche per i neuroni collegate al Parkinson figurano pesticidi, erbicidi e fungicidi prodotti dalla Bayer.

 

Tra questi ci sono l’endosulfan, prodotto dall’azienda ma gradualmente eliminato in risposta alle pressioni internazionali; il diquat, un ingrediente chiave utilizzato dalla Bayer per sostituire il glifosato nel Roundup e vietato nell’UE, nel Regno Unito e in Cina; e i fungicidi contenenti solfato di rame e folpet.

 

Un altro studio ha identificato l’esposizione a lungo termine a 14 pesticidi con un aumento del rischio di morbo di Parkinson nelle persone che vivono nella regione delle Montagne Rocciose e delle Grandi Pianure.

 

I tre pesticidi con l’effetto più forte sono stati simazina, atrazina e lindano. Bayer produce diversi pesticidi contenenti simazina e atrazinaBayer in precedenza utilizzava il lindano nei suoi prodotti, ma ne ha gradualmente eliminato l’uso come pesticida agricolo negli Stati Uniti.

 

Bayer è una delle quattro aziende, insieme a Syngenta, Corteva e BASF, che controllano da anni il mercato mondiale dei pesticidi.

 

Negli Stati Uniti, l’azienda ha tentato di proteggersi da ulteriori contenziosi sui rischi per la salute causati dai suoi prodotti chimici, sostenendo una legislazione a livello federale e statale che renderebbe più difficile per gli stati regolamentare i pesticidi o per le persone danneggiate dai prodotti agrochimici fare causa ai produttori.

 

Brenda Baletti

Ph.D.

 

© 1 ottobre 2025, Children’s Health Defense, Inc. Questo articolo è riprodotto e distribuito con il permesso di Children’s Health Defense, Inc. Vuoi saperne di più dalla Difesa della salute dei bambini? Iscriviti per ricevere gratuitamente notizie e aggiornamenti da Robert F. Kennedy, Jr. e la Difesa della salute dei bambini. La tua donazione ci aiuterà a supportare gli sforzi di CHD.

 

Renovatio 21 offre questa traduzione per dare una informazione a 360º. Ricordiamo che non tutto ciò che viene pubblicato sul sito di Renovatio 21 corrisponde alle nostre posizioni.

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Immagine di Mister F. via Flickr pubblicata su licenza CC BY-NC-SA 2.0

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Salute

Oltre 1 miliardo di persone vive nelle baraccopoli

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Ogni anno, il primo lunedì di ottobre si celebra la Giornata mondiale dell’habitat, dedicata a riflettere sullo stato delle città e sul diritto universale a un alloggio dignitoso.   Si prevede che la percentuale di persone che vivono nelle aree urbane aumenterà nei prossimi decenni. Secondo le proiezioni delle Nazioni Unite, oggi il 57% della popolazione mondiale risiede in città, ma entro il 2050 questa quota potrebbe raggiungere il 68%, spinta dall’urbanizzazione in corso in Asia e Africa.   Tuttavia, in queste regioni l’espansione urbana è spesso non pianificata e forzata, con infrastrutture carenti o inadeguate. Di conseguenza, gran parte della crescita avviene in baraccopoli, aree di abitazioni precarie e insalubri segnate da estrema povertà.

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Negli ultimi vent’anni, secondo le stime delle Nazioni Unite, il numero di persone che vivono in baraccopoli è passato da 895 milioni a 1,1 miliardi.   Come illustrato da Valentine Fourreau di Statista in un grafico, le regioni più colpite da queste condizioni abitative precarie sono l’Africa subsahariana e l’Asia meridionale, dove nel 2022 circa il 50% della popolazione urbana viveva in baraccopoli (rispetto al 23% a livello globale).   Infographic: Over 1 Billion People Live in Slums | Statista Troverete altre infografiche su Statista   La mappa evidenzia che questa percentuale supera i due terzi della popolazione urbana in Paesi come il Sud Sudan (94,2%), il Mali (92,5%) e l’Afghanistan (71,6%). In Pakistan e Laos, oltre il 50% degli abitanti delle città viveva in baraccopoli. In India, la quota è scesa al 41,5% nel 2022, rispetto al 55% del 2002.  

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  Immagine di Ninara via Flickr pubblicata su licenza CC BY 2.0
 
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