Geopolitica
Hamas dice che Aaron Bushnell sarà immortalato per le sue azioni

Il Movimento di resistenza islamica palestinese (Hamas) ha dichiarato che Aaron Bushnell, un membro americano in servizio attivo dell’aeronautica americana, che ha organizzato stesso in fiamme davanti all’ambasciata israeliana a Washington, per protestare contro il genocidio dei palestinesi a Gaza il 25 febbraio, sarà «immortalato» per la sua protesta contro la guerra. Lo riporta AFP.
In una dichiarazione inglese, Hamas ha espresso le sue condoglianze alla famiglia del soldato e ha affermato che «Aaron Bushnell vivrà per sempre come difensore dei valori umani e dei palestinesi oppressi, e gli Stati Uniti sono responsabili della sua morte».
Nel comunicato si afferma che Bushnell ha pagato con la vita per mettere in luce le «uccisioni» subite dai palestinesi e il «genocidio sionista».
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Inoltre, la dichiarazione di Hamas paragona Bushnell a Rachel Corrie: Nel 2003, Corrie, un’americana di 23 anni, fu schiacciata a morte da un bulldozer israeliano, mentre cercava di proteggere dalla demolizione una casa palestinese a Rafah, Gaza.
Nel frattempo circolano immagini di veterani delle forze armate USA che bruciano le loro uniformi in ricordo di Bushnell.
VETERANS ARE BURNING THEIR UNIFORMS IN SUPPORT OF AARON BUSHNELL!
THE WORLD IS WAKING UP!
— Rev Laskaris (@REVMAXXING) February 29, 2024
Una citazione di Bushnell gira a commento delle ulteriori immagini di morte provenienti dalla Palestina in queste ore: «questo è ciò che la nostra classe dirigente ha deciso sarà normale».
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Immagine screenshot da Twitter
Geopolitica
La Von der Leyen lancia un ultimatum alla Serbia

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Geopolitica
Pakistan e Afghanistan concordano il cessate il fuoco

Afghanistan e Pakistan hanno dichiarato un cessate il fuoco temporaneo, mettendo fine agli scontri iniziati mercoledì mattina tra le loro forze. Più di una dozzina di civili sono stati uccisi nell’ultimo conflitto armato tra i due paesi vicini.
Il ministero degli Esteri pakistano ha comunicato, alcune ore dopo lo scontro, che Kabul e Islamabad hanno concordato una tregua di 48 ore, con inizio alle 18:00 ora locale di mercoledì.
Nella sua nota, il ministero ha sottolineato che entrambe le parti «si impegneranno sinceramente attraverso il dialogo per trovare una soluzione positiva ai loro problemi complessi ma risolvibili».
In precedenza, il portavoce dei talebani afghani Zabihullah Mujahid aveva scritto su X che le forze pakistane avevano avviato un attacco, utilizzando «armi leggere e pesanti», causando la morte di 12 civili e il ferimento di oltre 100 persone.
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Il portavoce aggiunto che le forze afghane hanno risposto al fuoco, uccidendo un «gran numero» di soldati, confiscando armi e carri armati pakistani e distruggendo installazioni militari.
Ali Mohammad Haqmal, portavoce del distretto di Spin Boldak, in Afghanistan, luogo dello scontro, ha stimato che le vittime civili siano state 15. Secondo l’AFP, un funzionario dell’ospedale locale ha riferito che tra i feriti ci sarebbero 80 donne e bambini.
Islamabad ha definito le accuse «oltraggiose» e «palesi menzogne», sostenendo che i talebani afghani abbiano iniziato le ostilità attaccando una postazione militare pakistana e altre aree vicino al confine. L’esercito pakistano ha dichiarato di aver respinto l’assalto, uccidendo 37 combattenti talebani in due operazioni distinte.
Secondo l’agenzia Reuters, che cita fonti di sicurezza anonime, lo scontro sarebbe durato circa cinque ore.
Il conflitto segue un’escalation di scontri avvenuta nel fine settimana, durante la quale Afghanistan e Pakistan si sono accusati a vicenda per le vittime. I talebani hanno affermato di aver ucciso 58 soldati pakistani, mentre Islamabad ha dichiarato di aver conquistato 19 posti di frontiera afghani.
Le tensioni transfrontaliere tra Afghanistan e Pakistan sono aumentate negli ultimi anni, con entrambe le parti che si accusano ripetutamente di ospitare militanti.
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Immagine di Raza0007 at the English Wikipedia via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported
Geopolitica
Israele accusa Hamas di aver restituito il corpo sbagliato

Gli altri tre corpi sono stati confermati come appartenenti ai prigionieri. Sono stati identificati come il sergente maggiore Tamir Nimrodi, 18 anni, Uriel Baruch, 35 anni, ed Eitan Levy, 53 anni, si legge nel comunicato. Il capo di stato maggiore delle IDF, tenente generale Eyal Zamir, ha dichiarato in precedenza che Israele «non avrà pace finché non restituiremo tutti [gli ostaggi]. Questo è il nostro dovere morale, nazionale ed ebraico». Hamas detiene ancora i corpi di 21 prigionieri deceduti. Questa settimana, rifugiati palestinesi e combattenti di Hamas sono tornati a Gaza City e in altre aree dell’enclave, dopo il ritiro parziale delle forze dell’IDF, in linea con l’accordo. A Gaza sono stati segnalati scontri sporadici tra Hamas e fazioni rivali.🟡Following the completion of examinations at the National Institute of Forensic Medicine, the fourth body handed over to Israel by Hamas does not match any of the hostages. Hamas is required to make all necessary efforts to return the deceased hostages.
— Israel Defense Forces (@IDF) October 15, 2025
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