Geopolitica
Gli USA bombardano i siti nucleari iraniani: l’annuncio di Trump

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato in una dichiarazione sulla sua piattaforma Truth Social che le forze americane hanno effettuato un attacco aereo su larga scala contro tre impianti nucleari iraniani, tra cui Fordow, Natanz ed Esfahan.
«Abbiamo completato con successo il nostro attacco ai tre siti nucleari in Iran, tra cui Fordow, Natanz ed Esfahan», ha scritto Trump. «Tutti gli aerei sono ora fuori dallo spazio aereo iraniano. Un carico completo di bombe è stato sganciato sul sito principale, Fordow. Tutti gli aerei stanno rientrando sani e salvi».
Il presidente poi elogiato l’operazione militare, aggiungendo: «congratulazioni ai nostri grandi guerrieri americani. Nessun altro esercito al mondo avrebbe potuto fare questo».
Sostieni Renovatio 21
Nello stesso messaggio, il leader statunitense sembrava esortare Teheran a non reagire e ad avviare dei colloqui, sostenendo che era ormai «il momento della pace».
Teheran non ha ancora risposto agli ultimi sviluppi. L’esercito iraniano ha già intimato a Washington e ad altre parti terze di non unirsi al conflitto, minacciando di prendere di mira qualsiasi risorsa ostile e spedizione di armi diretta in Israele. Un portavoce degli Houthi dello Yemen ha anche avvertito che, se gli Stati Uniti dovessero essere coinvolti, il gruppo «prenderà di mira le sue navi da guerra nel Mar Rosso».
Nelle scorse ore, era emerso che gli USA si sarebbero opposti ripetutamente all’eliminazione dell’ayatollah Khamenei, suggerita dagli israeliani che ne avrebbero l’ubicazione, con la motivazione che fino a che nemmeno un americano è stato ucciso l’escalation verso la leadership iraniani è fuori discussione.
L’entrata nel conflitto degli USA risponde alla necessità dell’utilizzo di bomba «bunker-buster» (anti-sotterranei) di cui l’esercito dello Stato Ebraico non dispone.
Trump si è presentato accompagnato dal vicepresidente Vance, il segretario di Stato Marco Rubio, il segretario alla Difesa Pete Hegseth. Nessuno di questi ha detto una parola.
Nel suo discorso, il presidente americano ha toccato vari punti, talvolta con retorica inedita. Trump ha sottolineato l’usanza dell’Iran rivoluzionario di gridare «Morte all’America», poi è tornato sull’uccisione del generale pasdaran Qassem Soleimani da lui ordinata cinque anni fa (riguardo la quale, ad un certo punto, aveva lamentato la pressione israeliana), indicando il generale come l’architetto di attentati contro i soldati USA nel dopoguerra iracheno.
Di fatto pare aver abbracciato la causa di Netanyahu, citato direttamente, con pure ringraziamenti all’esercito israeliano per il lavoro di squadra.
È seguito un panegirico degli strumenti militari americani, descritti come senza paragone al mondo.
Infine un riferimento a Dio, con parole del presidente statunitense a chiudere con una nuova, inquietante invocazione: «Dio benedica Israele e Dio benedica l’America».
Di seguito pubblichiamo il testo completo del messaggio televisivo di Trump.
Iscriviti al canale Telegram
«Grazie mille. Poco fa, l’esercito statunitense ha effettuato attacchi massicci e precisi contro i tre principali impianti nucleari del regime iraniano: Fordow, Natanz ed Esfahan. Tutti hanno sentito questi nomi per anni, mentre costruivano questa orribile impresa distruttiva».
«Il nostro obiettivo era la distruzione della capacità di arricchimento nucleare dell’Iran e la fine della minaccia nucleare rappresentata dal principale sponsor del terrorismo al mondo».
«Stasera posso annunciare al mondo che gli attacchi sono stati uno spettacolare successo militare. I principali impianti di arricchimento nucleare dell’Iran sono stati completamente e totalmente distrutti. L’Iran, il bullo del Medio Oriente, deve ora fare la pace. Altrimenti, gli attacchi futuri sarebbero molto più gravi e molto più facili».
«Per 40 anni, l’Iran ha ripetuto: “Morte all’America, morte a Israele”. Hanno ucciso la nostra gente, facendo saltare loro le braccia, le gambe, con bombe piazzate ai lati delle strade. Era la loro specialità. Abbiamo perso oltre 1.000 persone e centinaia di migliaia in tutto il Medio Oriente, e in tutto il mondo sono morte a causa diretta del loro odio, in particolare. Tantissimi sono stati uccisi dal loro generale, Qassim Soleimani. Ho deciso molto tempo fa che non avrei permesso che questo accadesse. Non continuerà».
«Voglio ringraziare e congratularmi con il primo ministro Bibi Netanyahu. Abbiamo lavorato come una squadra come forse nessun’altra ha mai fatto prima, e abbiamo fatto molta strada per cancellare questa orribile minaccia per Israele. Voglio ringraziare l’esercito israeliano per il meraviglioso lavoro svolto. E, soprattutto, voglio congratularmi con i grandi patrioti americani che hanno pilotato quelle magnifiche macchine stasera, e con tutto l’esercito degli Stati Uniti per un’operazione come il mondo non vedeva da molti, molti decenni».
«Speriamo di non aver più bisogno dei loro servizi in questa veste. Spero proprio che sia così. Desidero anche congratularmi con il Capo di Stato Maggiore Congiunto, il Generale Dan “Razin” Caine, un generale spettacolare, e con tutte le brillanti menti militari coinvolte in questo attacco».
«Detto questo, tutto questo non può continuare. O ci sarà la pace, o ci sarà una tragedia per l’Iran, ben più grande di quella a cui abbiamo assistito negli ultimi otto giorni. Ricordate, ci sono ancora molti obiettivi. Quello di stasera è stato di gran lunga il più difficile di tutti, e forse il più letale. Ma se la pace non arriverà rapidamente, colpiremo quegli altri obiettivi con precisione, velocità e abilità. La maggior parte di essi può essere eliminata in pochi minuti. Non c’è esercito al mondo che avrebbe potuto fare quello che abbiamo fatto stasera. Nemmeno lontanamente. Non c’è mai stato un esercito che potesse fare quello che è successo poco fa».
«Domani, Generale Caine, il Segretario alla Difesa Pete Hegseth terrà una conferenza stampa alle 8:00 al Pentagono. E voglio ringraziare tutti. E, in particolare, Dio. Voglio solo dire: ti amiamo, Dio, e amiamo il nostro grande esercito. Proteggeteli. Dio benedica il Medio Oriente. Dio benedica Israele e Dio benedica l’America. Grazie mille. Grazie».
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Immagine screenshot da YouTube
Geopolitica
Maduro ha offerto ampie concessioni economiche agli Stati Uniti

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Geopolitica
Haaretz: Israele sarà indifendibile se violeremo questo piano di pace

L’editoriale principale del quotidiano israeliano Haaretz, pubblicato il 10 e l’11 ottobre, lancia un severo monito agli israeliani attratti dai piani del primo ministro Benjamin Netanyahu e dei suoi sostenitori estremisti per ostacolare gli accordi di pace negoziati.
«Se Israele fosse così sprovveduto da liberare gli ostaggi e poi trovare un pretesto banale per riprendere i combattimenti, consolidando la sua nuova immagine di Stato guerrafondaio che viola ripetutamente gli accordi, le proteste che hanno scosso l’Europa per la reazione di Israele alla flottiglia per Gaza si intensificheranno con una forza doppia e saranno inarrestabili».
L’editoriale, scritto dall’editorialista Carolina Landsmann, ribadisce: «se Israele riprendesse i combattimenti dopo aver recuperato tutti gli ostaggi, compirebbe un autentico suicidio diplomatico. Difendere il Paese diventerebbe impossibile. Nemmeno Trump potrebbe riuscirci».
L’editoriale è stato innescato dalle dichiarazioni del giornalista israeliano Amit Segal, trasmesse sul Canale 12 israeliano, secondo cui «non esiste una fase due, questo è chiaro a tutti, no?». Segal ha escluso qualsiasi soluzione che richiami gli accordi di Oslo, vantandosi che, una volta liberati gli ostaggi, Israele riprenderà a combattere,.
La Landsmann ha replicato che questo gioco è finito: «Il mondo ha compreso la realtà meglio di Israele», e persino i sostenitori di Trump «sono stanchi» di vedere i contribuenti americani finanziare le guerre di Israele. L’editorialista ha riportato le parole di Trump a Netanyahu: «Israele non può combattere contro il mondo, Bibi; non può combattere contro il mondo».
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Immagine di IDF Spokesperson’s Unit via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported
Geopolitica
Il Cremlino dice di essere pronto per un accordo sull’Ucraina

Sostieni Renovatio 21
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
-
Persecuzioni2 settimane fa
Il ministro israeliano Katz: suore e clero cristiano saranno considerati terroristi se non lasceranno Gaza
-
Immigrazione2 settimane fa
Mons. Viganò: storia delle migrazioni di massa come ingegneria sociale
-
Spirito2 settimane fa
Viganò: «Leone ambisce al ruolo di Presidente del Pantheon ecumenico della Nuova Religione Globale di matrice massonica»
-
Civiltà2 settimane fa
La lingua russa, l’amicizia fra i popoli, la civiltà
-
Ambiente2 settimane fa
Cringe vaticano ai limiti: papa benedice un pezzo di ghiaccio tra Schwarzenegger e hawaiani a caso
-
Cancro1 settimana fa
Tutti i vaccini contro il COVID aumentano il rischio di cancro, conclude un nuovo studio
-
Civiltà2 settimane fa
«Pragmatismo e realismo, rifiuto della filosofia dei blocchi». Il discorso di Putin a Valdai 2025: «la Russia non mostrerà mai debolezza o indecisione»
-
Salute2 settimane fa
I malori della 40ª settimana 2025