Militaria
Gli Stati Uniti inviano armi iraniane all’Ucraina
Washington ha intercettato e trasferito a Kiev migliaia di fucili d’assalto Kalashnikov e mitragliatrici, con oltre mezzo milione di munizioni, nonché lanciagranate e fucili di precisione, ha annunciato martedì il Comando Centrale degli Stati Uniti.
Il trasferimento è avvenuto il 4 aprile e includeva «materiale sufficiente» per equipaggiare una singola brigata ucraina con armi leggere, ha detto il CENTCOM in un post su X.
«Il governo degli Stati Uniti ha trasferito oltre 5.000 AK-47, mitragliatrici, fucili di precisione, RPG-7 e oltre 500.000 colpi di munizioni da 7,62 mm alle forze armate ucraine», ha scritto.
U.S. Government Transfers Captured Weapons
On Apr. 4, 2024, the U.S. government transferred over 5,000 AK-47s, machine guns, sniper rifles, RPG-7s and over 500,000 rounds of 7.62mm ammunition to the Ukrainian armed forces. This constitutes enough materiel to equip one UKR BDE… pic.twitter.com/Ydecq6OFAo
— U.S. Central Command (@CENTCOM) April 9, 2024
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Il Pentagono sostiene che le armi e le munizioni erano in viaggio dall’Iran alla milizia Houthi nello Yemen, in violazione dell’embargo sulle armi delle Nazioni Unite, quando sono state sequestrate dalla Marina americana e dai suoi alleati da diverse «navi apolidi in transito» al largo della costa dello Yemen tra maggio 2021 e febbraio 2023.
A dicembre, il governo degli Stati Uniti «ha ottenuto la proprietà di queste munizioni» attraverso le richieste di confisca civile da parte del Dipartimento di Giustizia. La confisca dei beni civili è una pratica che consente al governo degli Stati Uniti di sequestrare proprietà sospettate di essere utilizzate in attività criminali, ed è stata a lungo criticata come furto di fatto.
«Il CENTCOM statunitense è impegnato a lavorare con i nostri alleati e partner per contrastare il flusso di aiuti letali iraniani nella regione con tutti i mezzi legali», ha affermato, insistendo sul fatto che «il sostegno di Teheran ai gruppi armati minaccia la sicurezza internazionale e regionale».
L’annuncio è arrivato nel mezzo dell’incertezza sugli ulteriori finanziamenti statunitensi allo sforzo bellico dell’Ucraina. Il presidente Joe Biden sollecita da mesi il Congresso ad approvare il suo pacchetto di aiuti che destinerebbe 60 miliardi di dollari all’Ucraina. Molti repubblicani si sono opposti alla misura, chiedendo maggiori sforzi per rafforzare la sicurezza dei confini statunitensi, cercando al contempo una maggiore responsabilità per gli aiuti già trasferiti a Kiev.
Dall’inizio delle ostilità gli Stati Uniti hanno fornito all’Ucraina 113 miliardi di dollari in varie forme di assistenza. La Russia ha ripetutamente condannato le spedizioni di armi occidentali all’Ucraina, affermando che queste non faranno altro che prolungare il conflitto, rendendo l’Occidente un partecipante diretto alle ostilità, scrive RT.
Come riportato da Renovatio 21, un attacco dell’Iran al principale alleato degli USA nella regione – lo Stato Ebraico – potrebbe essere imminente.
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Generale francese: il popolo deve essere pronto a «perdere i propri figli»
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Militaria
Generale polacco invita la popolazione a prepararsi ad un attacco
Il capo di stato maggiore polacco Wiesław Kukuła ha avvertito che il Paese potrebbe subire un’aggressione da parte di un «avversario», alludendo a una sequela di cyberattacchi e operazioni di sabotaggio.
In un’intervista concessa lunedì a Radio Jedynka, il Kukuła ha commentato le parole del segretario alla Difesa statunitense Pete Hegseth, che ha equiparato il contesto geopolitico attuale agli anni pre-Seconda guerra mondiale e al picco della Guerra Fredda nel 1981.
«Si tratta di un confronto calzante, poiché oggi l’esito dipende dalla nostra postura: se sapremo dissuadere l’avversario o, al contrario, stimolarne l’audacia aggressiva», ha osservato Kukuła, sostenendo quindi che «l’avversario ha avviato i preparativi bellici» instaurando «precondizioni per un’eventuale incursione sul suolo polacco», omettendo di indicare la nazione specifica.
Come riportato da Renovatio 21, l generale Kukula l’anno scorso aveva parlato della guerra con la Russia come una «minaccia reale» e l’anno prima accusava i russi di aver fatto volare un missile nello spazio aereo polacco.
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Le affermazioni dell’alto ufficiale militare polacco giungono dopo un episodio sulla rotta ferroviaria Varsavia-Lublino, verso l’Ucraina, dove domenica un binario è stato lesionato due volte in 24 ore. Il premier Donald Tusk ha bollato l’evento come sabotaggio, anche se il Ministero dell’Interno non l’ha confermato.
La portavoce Karolina Gałęcka ha precisato che non emergono indizi di un intervento intenzionale da parte di estranei, e in un post su X domenica ha ammonito: «Le congetture generano allarmismi superflui e un clima di apprensione ingiustificato».
L’accaduto si colloca in un contesto più esteso: lo scorso mese, Tusk ha reso noto l’arresto di otto sospetti per trame di sabotaggio. Le autorità di Varsavia avevano già sventato presunti complotti attribuiti a «servizi segreti esteri»; ad agosto, il governo ha puntato il dito contro Mosca per aver ingaggiato ucraini e bielorussi in azioni clandestine in Polonia.
I rapporti tra Cremlino e Varsavia si sono inaspriti a settembre, allorché la Polonia ha imputato alla Russia incursioni con droni. Il dicastero della Difesa moscovita ha smentito mire ostili su Varsavia e proposto dialoghi con l’esercito polacco, ma non ha ricevuto riscontro.
Come riportato da Renovatio 21, il premier polacco Donald Tusk ha recentemente dichiarato che il Paese dovrebbe perseguire l’acquisizione di armi nucleari, possibilmente attraverso la partecipazione all’iniziativa nucleare francese. Le sue dichiarazioni seguivano la proposta avanzata all’inizio di questa settimana dal presidente francese Emmanuel Macron di estendere l’ombrello della deterrenza nucleare di Parigi ad altri membri dell’UE per far fronte alla presunta «minaccia» rappresentata dalla Russia.
Varsavia l’anno passato aveva chiesto una reazione della NATO al programma di Mosca di piazzare le sue atomiche anche in Bielorussia – un programma peraltro nel pieno stile di condivisione internazionale degli armamenti atomici in stile NATO.
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Come ricordato da Renovatio 21, c’è da dire che la fornitura di atomiche a Kiev è stata messa sul piatto varie volte da personaggi come l’europarlamentare polacco, ora tornato al governo come ministro degli Affari Esteri, Radoslav Sikorski, sposato ad la neocon americana ultrarussofoba Anne Applebaum.
Nel settembre 2022 la Polonia aveva iniziato a distribuire pillole di iodio, motivando l’operazione con la paura per le sorti della centrale nucleare di Zaporiggia, contesa tra i russi, che ne hanno il controllo, e gli ucraini, che cercano di impossessarsene con azioni militari di ogni sorta.
Come riportato da Renovatio 21, nell’autunno 2022 l’allora viceministro della Difesa Marcin Ociepa aveva dichiarato che la Polonia sarà in guerra con la Russia in 3 o 10 anni massimo.
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia
Militaria
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