Droni
Ecco i droni-zanzara dell’esercito cinese

La Cina ha presentato un drone delle dimensioni di una zanzara progettato per operazioni militari segrete e per lo spionaggio: uno sviluppo che sta facendo scattare l’allarme sulle potenziali conseguenze di una tecnologia che potrebbe finire nelle mani sbagliate. Lo riporta il New York Post.
Il dispositivo in miniatura, dotato di due ali a forma di foglia, un corpo verticale nero e tre zampe sottili come capelli, è stato progettato per imitare l’insetto succhiasangue dagli scienziati della National University of Defense Technology nella provincia cinese di Hunan.
«Qui nella mia mano c’è un robot simile a una zanzara», ha detto Liang Hexiang, uno studente della NUDT che teneva tra le dita il piccolo drone in un video condiviso dai media statali lo scorso fine settimana.
The Chinese military unveils a tiny drone the size of a mosquito.
The creators believe such a drone is nearly impossible to detect, making it ideal for reconnaissance. A compact handheld device is all that’s needed for control.
China is ahead of the rest of the world… pic.twitter.com/thfCzIcchy
— Alexeï (@jeanlol67573289) June 21, 2025
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«I robot bionici in miniatura come questo sono particolarmente adatti alla ricognizione di informazioni e alle missioni speciali sul campo di battaglia».
Il Liang ha affermato che questo dispositivo da brivido è in grado di svolgere un’ampia gamma di missioni militari e civili.
Il drone dalle ali nanometriche è dotato di telecamere e microfoni ultraminiaturizzati per catturare immagini, suoni e segnali elettronici; le sue dimensioni ridotte lo rendono quasi invisibile a occhio nudo e in grado di superare i sistemi radar convenzionali senza essere rilevato.
Nonostante il balzo in avanti tecnologico, gli esperti hanno messo in guardia dai gravi rischi che il drone potrebbe rappresentare per la sicurezza.
«Se la Cina fosse in grado di produrre droni delle dimensioni di una zanzara, sarebbe probabilmente interessata a utilizzarli per varie attività di Intelligence, sorveglianza e ricognizione, soprattutto in luoghi in cui i droni più grandi hanno difficoltà ad accedere, come gli spazi chiusi», ha detto al Telegraph Sam Bresnick, ricercatore della Georgetown.
«Questi droni potrebbero essere utilizzati per tracciare le persone o ascoltare le conversazioni».
Timothy Heath, ricercatore senior nel campo della difesa, ha avvertito che il micro-drone potrebbe essere sfruttato dai criminali che cercano di rubare informazioni personali, tra cui password, o di infiltrarsi nelle aziende.
Heath, tuttavia, ha osservato che le dimensioni ridotte del dispositivo potrebbero limitarne la portata operativa e la durata.
«Per spiare per un lungo periodo di tempo, qualcuno dovrebbe essere disposto a far girare costantemente i microdroni, ricaricarli e ridistribuirli, oltre a esaminare i dati raccolti, il tutto nel raggio d’azione della persona o dell’azienda presa di mira», ha detto Heath al giornale.
«Ecco perché il drone è meno utile sui campi di battaglia e più utile per missioni speciali o missioni di spionaggio».
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Come riportato da Renovatio 21, accademici cinesi avevano già mostrato al mondo tecnologie distopiche quando pubblicarono lo studio sui droni-cacciatori in grado di inseguire in sciame gli esseri umani persino dentro le foreste.
Il nuovo, inquietante drone è emerso dopo che la Cina ha pubblicato i rendering di una nave madre aerea progettata per lanciare più di 100 droni e circa 2.200 libbre di missili ad altitudini di crociera.
Il Jiu Tan SS-UAV ha un’enorme apertura alare di 82 piedi ed è progettato per volare sopra molti dei sistemi di difesa a medio raggio in tutto il mondo.
Come riportato da Renovatio 21, una nave catamarano porta-droni era già stata presentata dalle forze cinesi anni fa.
La Cina, grande esportatrice anche di droni armati ad ala fissa, sta stupendo al mondo con progetti trapelati di droni atomici e droni ipersonici sganciati da palloni aerostatici.
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Droni
La polizia sventa un complotto jihadista con droni contro il primo ministro belga

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Droni
Le accuse alla Russia dell’Occidente sui droni sono infondate, dice il Cremlino

I funzionari dell’Europa occidentale dovrebbero «ampliare i propri orizzonti» riguardo agli avvistamenti di droni e smettere di attribuire ogni responsabilità alla Russia, ha dichiarato lunedì ai giornalisti il portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov.
Le affermazioni del Peskov arrivano in un contesto di ripetuti avvistamenti di droni in Europa occidentale nelle ultime settimane, che hanno portato alla chiusura temporanea di diversi aeroporti. In Belgio, le autorità hanno confermato la presenza di 15 droni sopra la base militare di Elsenborn, nella provincia di Liegi. La Danimarca è arrivata a mobilitare i riservisti per l’allarme dei droni.
Peskov, tuttavia, ha ribadito che non ci sono «assolutamente motivi per incolpare la Russia per questo», citando un recente rapporto secondo cui un «appassionato di aviazione» locale, «senza alcun legame con la Russia», sarebbe stato arrestato in una città europea mentre testava il suo drone.
«Questo è un esempio specifico, piccolo e isolato, ma forse gli europei hanno bisogno di ampliare i propri orizzonti», ha commentato Peskov.
Il portavoce del Cremlino non ha chiarito a quale incidente specifico si riferisse. Sabato, il quotidiano tabloide Bild ha riportato che un cittadino croato di 41 anni è stato fermato vicino all’aeroporto di Francoforte sul Meno per aver utilizzato un drone.
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La settimana precedente, lo stesso quotidiano aveva riferito che diversi cittadini tedeschi sono stati arrestati per aver fatto volare droni nei pressi di un aeroporto norvegese. Inoltre, un cittadino cinese sarebbe stato espulso dalle autorità norvegesi per aver pilotato un drone vicino all’aeroporto di Svolvaer, nel nord del Paese.
«La storia di questi droni è a dir poco strana, ma non ha senso dare la colpa alla Russia», ha affermato Peskov. «Ci sono molti politici in Europa che ora sono inclini a dare la colpa di tutto alla Russia senza alcuna base, senza alcun fondamento», ha aggiunto.
Mosca ha sempre negato qualsiasi coinvolgimento negli incidenti con droni negli aeroporti europei. I funzionari russi hanno descritto tali accuse come forme di allarmismo occidentale, utilizzate per alimentare l’isteria anti-russa e giustificare l’aumento dei budget militari, contribuendo così ad accrescere le tensioni.
Intervenendo giovedì al Forum di Valdai, il presidente russo Vladimir Putin ha dichiarato che la Russia non possiede droni in grado di raggiungere i Paesi coinvolti e ha sottolineato l’assenza di obiettivi militari per Mosca in Europa, descrivendo le accuse come un ulteriore tentativo dell’Occidente di esacerbare la situazione legata al conflitto in Ucraina.
Anche il Servizio di Intelligence estero russo (SVR) ha avvertito che Kiev potrebbe organizzare provocazioni con droni come operazioni sotto falsa bandiera, allo scopo di incolpare Mosca e trascinare la NATO in un conflitto diretto con la Russia.
Come riportato da Renovatio 21, l’Europa sta discutendo di stanziare 6 miliardi di euro per approntare un «muro di droni», che tuttavia, secondo indiscrezioni raccolte dal solito Politico presso funzionarie UE, sarebbe solo una «trovata pubblicitaria».
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