Persecuzioni
Donne pachistane cristiane vittime di violenza: un altro caso in Pakistan
Renovatio 21 pubblica questo articolo su gentile concessione di AsiaNews. Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.
L’11 giugno Rashid, musulmano, ha violentato Fatima (nome di fantasia) nella sua abitazione, dopo mesi di molestie. La vittima: «ho paura di uscire di casa, voleva convertirmi». (…)
Un caso profondamente inquietante di violenza sessuale e fisica ai danni di Fatima (nome di fantasia), donna cristiana residente a Mian Channu, ha riportato all’attenzione nazionale l’incessante presenza di abusi e discriminazioni contro le donne appartenenti a comunità religiose minoritarie in Pakistan.
L’11 giugno 2025 Fatima è stata aggredita nella propria abitazione da un uomo identificato nel rapporto ufficiale (FIR) come Rashid, musulmano presumibilmente armato di pistola.
Secondo la denuncia presentata presso la stazione di polizia di Saddar Mian Channu, l’aggressore ha fatto irruzione in casa sua mentre un complice controllava l’esterno. Rashid aveva per lungo tempo molestato la donna, prima di entrare nell’abitazione. Sotto minaccia, Fatima è stata costretta a spogliarsi ed è stata vittima di un’aggressione brutale.
Il marito di Fatima, operaio di un forno di mattoni locale, e il loro vicino, hanno sentito le sue grida e sono intervenuti forzando la porta chiusa a chiave. Rashid, colto in flagrante, ha brandito la pistola e si è dato alla fuga insieme al complice.
Parlando fuori dalla stazione di polizia di Mian Channu, Joseph Janssen, noto attivista per i diritti delle minoranze e presidente dell’organizzazione internazionale Voice for Justice, ha condannato fermamente il fatto. E ha sottolineato il più ampio fenomeno che coinvolge le donne delle minoranze religiose in Pakistan, prese di mira maggiormente a causa della loro fede.
«Il caso di Fatima è un tragico, ma purtroppo noto, esempio dell’intersezione pericolosa tra violenza di genere e persecuzione religiosa», ha dichiarato Janssen. «La violenza contro le donne delle minoranze non è un fatto isolato: è un’emergenza sistemica per i diritti umani, spesso affrontata con silenzio e inerzia».
Janssen ha aggiunto che le donne appartenenti a minoranze come Fatima sono particolarmente vulnerabili, non solo per il loro genere, ma anche per la loro fede e condizione economica. (…)
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«Fatima ha vissuto sotto continue minacce. È stata molestata e sottoposta a pressioni per convertirsi e sposare il suo aggressore per più di un anno. Nessuno è intervenuto perché il colpevole ha potere e precedenti penali. È stata un bersaglio facile perché è cristiana, donna e povera».
Dopo l’aggressione, Janssen ha visitato personalmente la stazione di polizia per assicurarsi che venissero presentate accuse sotto tutte le sezioni di legge applicabili. Ha confermato che un team legale dedicato sta ora assistendo Fatima e la sua famiglia.
«Non si tratta solo di stupro; è un’aggressione armata e un crimine d’odio. Porteremo questo caso fino a dove sarà necessario, anche davanti alle Corti Superiori. E assicureremo a Fatima sia assistenza legale che supporto psicologico», ha continuato l’attivista.
Fatima ha condiviso apertamente il trauma che continua a subire: «piango tutta la notte e non riesco a dormire. Ho paura di uscire di casa. Per più di un anno lui mi ha molestata, cercando di costringermi a convertirsi all’Islam e a sposarlo. Mi minacciava continuamente e nessuno è intervenuto per via del suo potere».
Janssen ha assicurato a Fatima e ai suoi cinque figli minorenni che non sono soli: «siamo con lei in questa lotta, per giustizia, dignità e cambiamento».
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Persecuzioni
La Turchia espelle i cristiani perché minacciano la sicurezza nazionale
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Persecuzioni
Ultras rumeni espongono lo striscione «Difendiamo i cristiani nigeriani» durante le qualificazioni ai Mondiali
In un gesto significativo per attirare l’attenzione globale sulla persecuzione dei cristiani in Nigeria, i tifosi della nazionale di calcio rumena hanno esposto un grande striscione con la scritta «DIFENDETE I CRISTIANI NIGERIANI» durante una partita di qualificazione alla Coppa del Mondo a Bucarest.
Questa dimostrazione di solidarietà si inserisce nel contesto dei continui e brutali attacchi, spesso mortali, compiuti da gruppi terroristici islamici contro le comunità cristiane nel Paese africano.
‘Defend Nigerian Christians’
Fans of the Romanian national football team unfurled a banner before their Worlld Cup Qualifier pic.twitter.com/asTnmvuV1l
— Catholic Arena (@CatholicArena) October 15, 2025
La persecuzione anticristiana in Nigeria si è aggravata dopo il 1999, quando 12 stati del Nord hanno adottato la sharia. L’ascesa di Boko Haram nel 2009 ha segnato un’ulteriore escalation, con il gruppo noto per il rapimento di centinaia di studentesse nel 2014, di cui 87 risultano ancora disperse.
Recentemente, attacchi nel Paese hanno incluso rapimenti e omicidi di sacerdoti e seminaristi cattolici. A luglio, la diocesi di Auchi, nello Stato di Edo, ha riferito che uomini armati hanno attaccato il Seminario Minore dell’Immacolata Concezione, uccidendo una guardia e rapendo tre seminaristi.
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Come riportato da Renovatio 21, rapporto pubblicato quest’estate dalla Commissione statunitense per la libertà religiosa internazionale (USCIRF) ha evidenziato numerosi attacchi sponsorizzati dallo Stato contro i cristiani in Nigeria.
La situazione è deteriorata al punto che il rapporto 2025 della Lista Rossa di Global Christian Relief (GCR) ha indicato la Nigeria come uno dei luoghi più pericolosi per i cristiani. Nella primavera del 2023, la Società Internazionale per le Libertà Civili e lo Stato di Diritto ha riferito che oltre 50.000 persone sono state uccise nel Paese per la loro fede cristiana dal 2009.
Nel suo rapporto del 2025, l’USCIRF ha esortato il governo statunitense a designare la Nigeria come «paese di particolare preoccupazione», esprimendo delusione per la lentezza, e a volte apparente riluttanza, del governo nigeriano nel rispondere a questa violenza, creando un clima di impunità per gli aggressori.
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Immagine di TUBS via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported; immagine modificata
Persecuzioni
Spagna, l’islamo-sinistra non riesce a imprigionare un prete
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