Intelligence
Cuba sostiene di aver sventato un complotto terroristico finanziato dagli USA
Le autorità cubane hanno sventato un sospetto piano terroristico che prevedeva l’uso di armi contrabbandate dagli Stati Uniti, ha affermato lunedì Victor Alvarez Valle, capo investigatore criminale del Ministero degli Interni cubano.
La trama è venuta alla luce per la prima volta a dicembre dell’anno scorso, quando le autorità hanno dichiarato di aver arrestato un uomo arrivato illegalmente sull’isola dal vicino stato americano della Florida, con armi, munizioni ed equipaggiamento militare. Era sospettato di voler «eseguire azioni violente» nella nazione caraibica.
Alvarez ha identificato l’uomo come Ardenys Garcia, un cubano di 40 anni residente in Florida, emigrato illegalmente negli Stati Uniti nel 2014. Secondo gli investigatori, l’indagine di sette mesi che ha seguito la detenzione di Garcia ha rivelato un massiccio schema terroristico che «era stato pianificato, organizzato, sostenuto e finanziato da un gruppo di terroristi cubani con sede negli Stati Uniti» noto come La Nueva Nacion Cubana.
Garcia avrebbe agito su ordine del gruppo, che stava pianificando attacchi contro obiettivi civili a Cuba. Oltre a contrabbandare armi nella nazione insulare, avrebbe dovuto organizzare un movimento armato all’interno del paese e compiere atti terroristici con l’obiettivo di destabilizzare il governo cubano. Il piano avrebbe coinvolto un totale di 32 residenti cubani, con Garcia considerato il principale sospettato.
Iscriviti al canale Telegram ![]()
Garcia è accusato di «ingresso illegale nel territorio nazionale e di atti contro la sicurezza dello Stato», ha affermato Alvarez, notando che le autorità stanno anche considerando di accusarlo di spionaggio. Rischia fino a 30 anni di prigione. Altri sospettati del caso sono stati arrestati, ma non sono ancora stati ufficialmente accusati, con l’indagine sul loro coinvolgimento ancora in corso.
L’Alvarez ha affermato che le autorità statunitensi sono state informate dell’indagine, ma non si sono offerte di collaborare e finora non hanno preso provvedimenti contro il presunto gruppo terroristico che opera sul loro territorio. «Questi individui continuano ad agire impunemente nel territorio nordamericano, organizzando, finanziando e sostenendo attività di natura violenta allo scopo di sovvertire l’ordine interno del nostro Paese», ha affermato.
In una dichiarazione rilasciata alla Reuters lunedì, un funzionario del Dipartimento di Stato americano ha affermato che Washington era a conoscenza dell’indagine, ma ha spiegato che le forze dell’ordine americane «perseguono gli individui in base alla legge statunitense e non accettano direttive da governi stranieri».
La tensione nell’isola, tradizionale bastione caraibico di Mosca, non fa che crescere. A inizio anno il parlamentare russo Aleksej Zhuravlev aveva suggerito il posizionamento di armi nucleari della Federazione Russa sull’isola al largo delle coste statunitensi.
A Cuba si era consumata la famosa «crisi dei missili», che i russi chiamano «crisi dei caraibi», tra il 14 e il 28 ottobre 1962, considerata uno dei più punti massimi della tensione tra le potenze atomiche durante la Guerra Fredda. L’URSS aveva deciso di posizionare missili a testata nucleare su suolo cubano (cioè a 140 chilometri dalle coste della Florida) come deterrente ad una invasione da parte degli USA; il leader sovietico Nikita Kurshev reagiva così all’installazione di missili Jupiter in Turchia e in Italia nonché alla tentata invasione di Cuba durante l’episodio della Baia dei Porci nel 1961.
Cosa poco nota storicamente, il blocco navale istituito dagli Stati Uniti per impedire l’arrivo dei missili arrivò quando già bombe atomiche sovietiche erano presenti a Cuba.
La vicenda si risolse con l’impegno per l’URSS di levare da Cuba le armi, e per gli USA di fare lo stesso con i Jupiter piazzati in Turchia e in Italia. L’episodio si concluse con la creazione della «linea rossa», cioè una forma di comunicazione telefonica diretta tra Washington e Mosca.
Come riportato da Renovatio 21, tre mesi fa un ex ambasciatore americano, Victor Manuel Rocha, è stato condannato a 15 anni come spia dell’Avana. L’anno scorso era stata liberata dopo 21 anni di reclusione l’ex responsabile del servizio America Latina alla Defense Intelligence Agency, Ana Belén Montes, che per 16 anni aveva trasmesso ai cubani. i piani del Pentagono.
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Immagine di Enrico Strocchi via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 2.0 Generic
Intelligence
La CIA ha cercato di reclutare Winston Churchill
Sostieni Renovatio 21
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Intelligence
Il capo dei servizi segreti di Mosca: l’Europa occidentale si «prepara al conflitto» con la Russia
L’Europa occidentale si sta preparando attivamente a un possibile conflitto con la Russia, faticando ad accettare la fine dell’ordine mondiale unipolare, ha dichiarato Sergey Naryshkin, capo del Servizio di Intelligence estero russo (SVR).
Dall’escalation del conflitto in Ucraina nel 2022, i paesi dell’UE hanno incrementato la spesa militare, approvando un piano per stanziare 800 miliardi di euro per la difesa entro il 2030 a livello di blocco.
Alcuni leader europei hanno intensificato i riferimenti a una «minaccia russa». Mosca ha smentito intenzioni aggressive verso gli stati NATO in Europa, ma ha promesso una risposta decisa in caso di attacco.
Parlando lunedì a un vertice a Samarcanda, in Uzbekistan, Naryshkin ha evidenziato la necessità di evitare che il passaggio a un ordine mondiale multipolare sfoci in «una grande guerra, come accaduto in epoche storiche passate».
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Il capo dell’SVR ha aggiunto che l’Europa occidentale fatica ad adattarsi alla nuova realtà, e che leader come il cancelliere tedesco Friedrich Merz, il presidente francese Emmanuel Macron e l’alta diplomatica UE Kaja Kallas rispondono con «russofobia e un rapido rafforzamento del potenziale militare europeo, con un focus su un conflitto armato su larga scala con la Russia».
Secondo Naryshkin, Mosca interpreta le mosse dell’UE e di Londra come preparativi bellici, tra cui il riarmo delle forze NATO in Europa, l’aumento della produzione militare e una continua propaganda anti-russa.
Le capitali occidentali europee incontrano difficoltà nel reclutare personale fisicamente e mentalmente idoneo per le forze armate, in un contesto di «apatia diffusa e insoddisfazione verso le élite al potere, specialmente tra i giovani», ha osservato Naryshkin.
«Bruxelles, Parigi e Berlino dubitano che Washington rispetterà gli obblighi di difesa collettiva della NATO, previsti dall’articolo 5 del Trattato di Washington, in caso di guerra con la Russia», ha sottolineato Naryshkin, aggiungendo che l’UE sa che senza il supporto USA, sperare in una superiorità strategica su Mosca è «illusorio».
Come riportato da Renovatio 21, il Naryshkin a dicembre 2024 aveva dichiarato che la Russia era vicina a vincere la guerra in Ucraina. Due mesi prima Naryshkin aveva dichiarato che il ponte di Crimea rimane un «obiettivo prioritario» per i missili britannici Storm Shadow. L’anno passato aveva avvisato che la CIA stava preparando un «falso governo russo in esilio».
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Immagine di Duma.gov.ru via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 4.0 International
Intelligence
Trump conferma l’autorizzazione delle operazioni della CIA in Venezuela
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Iscriviti al canale Telegram ![]()
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
-



Pensiero1 settimana faCi risiamo: il papa loda Don Milani. Torna l’ombra della pedofilia sulla Chiesa e sul futuro del mondo
-



Sanità1 settimana faUn nuovo sindacato per le prossime pandemie. Intervista al segretario di Di.Co.Si
-



Necrocultura5 giorni fa«L’ideologia ambientalista e neomalthusiana» di Vaticano e anglicani: Mons. Viganò sulla nomina del re britannico da parte di Leone
-



Salute1 settimana faI malori della 42ª settimana 2025
-



Oligarcato6 giorni faPapa Leone conferisce a Carlo III, capo della Chiesa d’Inghilterra, la cattedra permanente nella basilica papale
-



Autismo2 settimane faTutti addosso a Kennedy che collega la circoncisione all’autismo. Quando finirà la barbarie della mutilazione genitale infantile?
-



Politica1 settimana faI vaccini, l’euro, l’OMS e le proteste pro-Palestina. Renovatio 21 intervista il senatore Borghi
-



Bioetica2 settimane faMorte cerebrale, trapianti, predazione degli organi, eutanasia: dai criteri di Harvard alla nostra carta d’identità













