Politica
Conte e Speranza, posizioni archiviate sul COVID a Bergamo. Foti assolto per la vicenda di Bibbiano

Il Tribunale dei Ministri ha archiviato la posizione dell’ex primo ministro Giuseppe Conte e dell’ex ministro della Salute Roberto Speranza nell’indagine sulle morte di Bergamo durante le prime settimane del COVID. Lo riferisce l’agenzia AGI, che cita «fonti giudiziarie».
«È stata accolta, dopo una camera di consiglio oggi, la richiesta della Procura di Brescia. Conte e Speranza erano accusati di omicidio colposo ed epidemia colposa» scrive AGI.
«”Agli atti manca del tutto la prova che le 57 persone indicate nell’imputazione, che sarebbero decedute per la mancata estensione della zona rossa, rientrino tra le 4148 morti in eccesso che non ci sarebbero state se non ci fosse stata la zona rossa”, scrivono i giudici del Tribunale dei Ministri di Brescia. “Il prof. Crisanti – si legge nel passaggio successivo – ha compiuto uno studio teorico ma non è stato in grado di rispondere circa il nesso causale tra la mancata attivazione della zona rossa e la morte di persone determinate”».
In un caso giudiziario in nessun modo correlato, è stato assolto in appello lo psicoterapeuta Claudio Foti. La sentenza ha ribaltato il primo grado, dove era stato condannato a quattro anni nel rito abbreviato.
«La sentenza arriva mentre è in corso il processo a Reggio Emilia per altri 17 imputati, quelli che diversamente dal fondatore della onlus piemontese Hansel & Gretel hanno scelto il rito ordinario e non l’abbreviato» scrive RAI News. «Le lesioni (…) riguardavano i danni psicologici subiti, sempre per l’accusa, da una giovanissima paziente: ansia, depressione e altri disturbi, provocati dalle sedute a cui aveva partecipato.
«Assolto perché il fatto non sussiste dall’accusa di aver provocato lesioni volontarie psicologiche a una giovane paziente, per non aver commesso il fatto dal reato di abuso di ufficio e conferma dell’assoluzione del GUP dalla frode processuale» scrive l’ANSA. «La Procura generale, con il procuratore reggente Lucia Musti, spiega che si leggeranno le motivazioni e all’esito si valuterà se sussistono spazi per un ricorso in Cassazione».
Come riportato due anni fa da Renovatio 21, tutti i bambini della vicenda sarebbero ora tornati a casa.
Le due notizie, l’archiviazione di Conte e Speranza e l’assoluzione di Foti, non hanno nessuna correlazione.
Tuttavia ci pare doveroso pubblicare entrambe per i nostri lettori.
Immagine di Dipartimento di Protezione Civile via Flickr pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic (CC BY 2.0)
Politica
Il Giappone elegge una donna conservatrice come primo ministro

Sanae Takaichi è diventata la prima donna Primo Ministro del Giappone, vincendo le elezioni parlamentari di Tokyo martedì. Esponente di lungo corso del Partito Liberal Democratico (LDP), nota come la «Lady di Ferro» del Giappone per la sua ammirazione verso l’ex primo ministro britannico Margaret Thatcher, Takaichi è riconosciuta per il suo conservatorismo sociale, il nazionalismo e il sostegno a un ruolo più ampio per le forze armate giapponesi.
A 64 anni, Takaichi ha sostenuto la revisione della clausola pacifista della costituzione postbellica del Giappone e il riconoscimento ufficiale delle Forze di autodifesa come esercito nazionale. Ha inoltre appoggiato un aumento della spesa per la difesa e una maggiore cooperazione militare con gli Stati Uniti.
Le sue posizioni sulla sicurezza nazionale richiamano le politiche dell’ex premier Shinzo Abe, di cui è considerata una protetta e con cui aveva stretti legami politici.
Frequente visitatrice del Santuario Yasukuni di Tokyo, che rende omaggio ai caduti giapponesi, inclusi criminali di guerra della Seconda Guerra Mondiale, Takaichi è stata spesso criticata dai Paesi vicini per quello che considerano revisionismo storico. Ha difeso le sue visite come atti di rispetto personale, sostenendo che i crimini di guerra dei soldati giapponesi siano stati esagerati.
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A livello interno, Takaichi si oppone al matrimonio tra persone dello stesso sesso, sostiene la successione imperiale esclusivamente maschile e ha criticato le proposte di cognomi separati per le coppie sposate.
La Takaicha ha inoltre appoggiato il rafforzamento dei confini e politiche migratorie più rigide, chiedendo misure contro i visti non concessi, il turismo eccessivo e l’acquisto di terreni da parte di stranieri, soprattutto vicino a risorse strategiche.
In politica estera, la Takaichi ha definito la crescente potenza militare della Cina una «seria preoccupazione», proponendo misure di deterrenza, tra cui un patto di sicurezza con Taiwan.
Si ritiene che Takaichi non intenda perseguire un significativo riavvicinamento con la Russia, avendo ripetutamente rivendicato la sovranità sulle isole Curili meridionali, annesse dall’Unione Sovietica nel 1945 come parte degli accordi postbellici.
Takaichi assume la carica in un momento critico per il Giappone, che affronta un tasso di natalità ai minimi storici, un rapido invecchiamento della popolazione, un’inflazione persistente e il malcontento pubblico per gli scandali politici che hanno eroso la fiducia nel PLD, il partito al governo.
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Immagine di 内閣広報室|Cabinet Public Affairs Office via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 4.0 International
Politica
Elezioni in Bolivia, il Paese si sposta a destra

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Politica
Sarkozy sarà messo in cella di isolamento

L’ex presidente francese Nicolas Sarkozy, riconosciuto colpevole di associazione a delinquere per ottenere fondi illeciti per la sua campagna elettorale del 2007, sconterà la pena in isolamento, secondo quanto riportato dall’AFP.
Il 25 settembre, un tribunale parigino ha condannato Sarkozy, 70 anni, a cinque anni di carcere per un complotto del 2005 volto a ottenere finanziamenti segreti dal leader libico Muammar Gheddafi. Il tribunale ha stabilito che, in cambio dei fondi, Sarkozy si sarebbe impegnato a migliorare la reputazione internazionale della Libia. Il giudice, sottolineando la «gravità eccezionale» del crimine, ha disposto l’incarcerazione immediata, anche in caso di appello.
Presidente della Francia dal 2007 al 2012, Sarkozy è il primo ex capo di Stato di un Paese membro dell’UE a essere incarcerato. La sua detenzione inizierà martedì.
Domenica, l’AFP ha riferito fonti del carcere parigino di La Santé, secondo cui Sarkozy sarà probabilmente confinato in una cella di nove metri quadrati nell’ala di isolamento, per limitare i contatti con altri detenuti.
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Sarkozy ha definito il verdetto un’«ingiustizia», ribadendo la propria innocenza. I suoi legali hanno presentato ricorso e intendono richiedere la conversione della pena in arresti domiciliari una volta iniziata la detenzione.
L’inchiesta è partita nel 2013, dopo le dichiarazioni del 2011 di Saif al-Islam, figlio di Gheddafi, secondo cui il padre avrebbe versato circa 50 milioni di euro (54,3 milioni di dollari) per la campagna di Sarkozy.
Sarkozy ha avuto un ruolo chiave nell’intervento NATO che ha portato alla caduta e all’uccisione di Gheddafi nell’ottobre 2011 da parte di gruppi armati antigovernativi.
In precedenza, l’ex presidente era stato condannato in due casi separati per corruzione, traffico di influenze e finanziamento illecito di campagne elettorali, scontando in entrambi i casi gli arresti domiciliari.
Sarkozy è stato privato pure della Legion d’Onore, la più alta onorificenza statale di Francia. Nelle accuse era finita, ad un certo punto, anche la moglie Carla Bruni.
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Immagine di UMP via Flickr pubblicata su licenza CC BY-NC-ND 2.0
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