Arte
Come è stata scattata la foto del secolo

La foto più iconica del XXI secolo è stata scattata, ovviamente, nel momento più incredibile visto sinora: il mancato assassinio del candidato presidente americano Donald J. Trump, ferito di striscio all’orecchio invece che accoppato sul posto da un proiettile la cui traiettoria sino ad una frazione di secondo prima viaggiava attraverso il suo cranio.
Una serie di fotografi sul posto hanno saputo reagire d’istinto: invece che nascondersi – come sembra abbiano fatto invece alcuni agenti donna del Servizio Segreto che avrebbero dovuto proteggere il presidente – si sono precipitati a fotografare il momento storico, anzi metastorico, che si stava consumando sotto i loro occhi.
La gara per l’immagine più spettacolare – al punto da essere stata definita «perfetta» anche da un punto di vista compositivo – l’ha scattata Evan Vucci, il fotografo capo dell’agenzia Associated Press a Washington D.C.
Republican presidential candidate former President Donald Trump raises his fist as he is rushed off stage after an assassination attempt during a campaign rally in Butler, Pa. @apnews pic.twitter.com/VoAYqRC4QV
— Evan Vucci (@evanvucci) July 14, 2024
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L’analista geopolitico Pepe Escobar ritiene che si tratti della «Iwo Jima 2.0», riferendosi alla nota foto dei soldati americani che durante la Seconda Guerra Mondiale issano sull’isola giapponese la bandiera a stelle e strisce.
Trump and the NEW Iwo Jimahttps://t.co/X3GT053yTC pic.twitter.com/jBDKj1nd6q
— Kevin Jackson (@KevinJacksonTBS) July 14, 2024
Un’analisi pubblicata da Sara Oscar per il sito The Conversation scrive che «per capire esattamente cosa rende questa immagine così potente, ci sono diversi elementi che possiamo analizzare (…) Gli agenti formano una composizione triangolare che pone Trump al vertice; (…) L’agente ci trascina nell’immagine, ci guarda, vede il fotografo e quindi sembra vedere noi (…) Con sullo sfondo un cielo blu, tutto il resto nell’immagine è rosso, bianco e blu navy. I rivoli di sangue che cadono sul viso di Trump fanno eco alle strisce rosse della bandiera americana che si allinea con il rosso repubblicano del podio».
Leo = picture perfect
We received that yesterday
Perfect pictures coming from Trump scenePhotograph creation = Libra
The so called money shot -Corona Borealis
Death & blood = Scorpio
Trump = Bootes even Ophiuchus
Sag = guy who took down the shooter
Crowd =sunflower galaxy https://t.co/hw0OhmUrIx pic.twitter.com/Z4yNAytiRq— The Oracle of Philadelphia (@Zorya27) July 14, 2024
La Oscar ha sottolineato la conoscenza di Vucci dell’«importanza di mantenere un senso di compostezza fotografica nel riuscire a ottenere “lo scatto”, di essere sicuri di coprire la situazione da numerose angolazioni, compreso catturare la scena con la giusta composizione e luce».
Scrivendo sul Washington Post, Philip Kennicott ha descritto una fotografia a bocca chiusa come «fortemente costruita, con angoli aggressivi che riflettono il caos e il dramma del momento, e un potente equilibrio di colori, tutto rosso, bianco e blu, compreso il cielo azzurro sopra e lo stendardo decorativo bianco e rosso sotto. Trump sembra emergere dall’interno di una versione decostruita dei suoi colori di base».
Incredible pic by AP’s Evan Vucci pic.twitter.com/lBS71tNijx
— Fraser Barton (@FraserBartonAAP) July 13, 2024
Kennicott ha scritto che «è una fotografia che potrebbe cambiare l’America per sempre”, paragonandola al film Zapruder e all’immagine del 1988 di Michael Dukakis in un carro armato».
Images of Trump already hitting the AP wire after shots fired at his rally in Butler, Pa. (Photo by Evan Vucci) pic.twitter.com/3sFOtLIRky
— Mitchell Northam (@primetimeMitch) July 13, 2024
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Sono fioccati anche paragono col dipinto di Eugène Delacroix del 1830 La Libertà che guida il popolo.
Uncanny, photograph of the decade.#trump #delacroix pic.twitter.com/NOb8vZO0ci
— Henrik (@Henrik76624607) July 14, 2024
La testata The Spectator ha scritto che qualsiasi critico «riconoscerebbe che questa è una fotografia irripetibile – un’immagine che diventerà una delle più potenti nella politica e nella storia americana», salutando il lavoro di Vucci come «il fotogiornalismo nella sua forma più potente… l’immagine sarà ricordata come una delle fotografie politiche più importanti mai scattate».
The Atlantic, descrivendo una delle fotografie a bocca aperta, ha scritto che «è diventata immediatamente leggendaria» e che «qualunque cosa tu pensi dell’uomo al centro, è innegabilmente una delle più grandi composizioni nella storia della fotografia statunitense».
To niestety będzie historyczne zdjęcie. Niezwykłe zresztą.
Fot. Evan Vucci (Associated Press) pic.twitter.com/MUn9RXXaTO
— Kuba Wróblewski (@kubawroblewski_) July 13, 2024
Il Washington Post ha scritto che una delle versioni a bocca aperta sarebbe «entrata sicuramente nel pantheon della fotografia americana». The Australian ha scritto che una delle fotografie a bocca aperta era «destinata a diventare una delle immagini distintive del nostro tempo», descrivendola come «perfettamente composta».
Il fotografo Vucci, che ha 47 o 48 anni, è un fotoreporter che ha già vinto il Premio Pultizer per foto che riprendevano la rivolta seguita al caso George Floyd.
Sappiamo che lavora oramai da più di un quarto di secolo. Dopo le Olimpiadi di Sydney 2000, il ragazzo ha fatto esperienza scattando nell’Iraq invaso dagli americani, anche in postazioni di combattimento dove ha testimoniato di soldati americani morti e feriti. Di lui si sa che negli ultimi anni ha scoperto il ju-jitsu che pratica anche in gara.
Come riportato da Renovatio 21, era sua la foto scattata in Vaticano con Trump sorridente accanto a Bergoglio con il broncio.
It’ll always be hilarious just how much the Pope dislikes Trump.
Pope Francis criticized Trump’s anti-immigrant rhetoric, “A person who thinks only about building walls, wherever they may be, and not of building bridges, is not Christian.”
He said Trump wasn’t a Christian… pic.twitter.com/1wcxyB48UC
— Art Candee ???????? (@ArtCandee) June 25, 2024
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La sua foto-capolavoro, giustamente, è già finita sulla copertina di TIME.
The historic photo by @evanvucci on the new cover of @TIME #Trump pic.twitter.com/n2C05DlsHH
— Patrick Witty (@patrickwitty) July 14, 2024
Tuttavia è apparso in rete un video che mostra esattamente come è andata. Un filmato POV (cioè, in prima persona), visto proprio secondo la prospettiva di un fotografo che assiste alla scena e cerca la posizione per lo scatto migliore.
Questa clip non l’ha girata il Vucci, ma il collega del Washingon Post Jabin Botsford. Rende benissimo l’idea di quel momento.
【直播画面记录下了Evan Vucci是如何拍出特朗普枪击案的刷屏照的?】
机会是留给有准备的人的! pic.twitter.com/O08txcrCGj
— 陈木林 (@Trumanchen4) July 15, 2024
Che dire. Uno pensava di averne viste tante, anche nel mondo del fotogiornalismo, che diciamo pure che pareva aver perso – per la superfetazione di immagini anche in movimento che ci bombardano – la carica iconica, epocale, insomma la sua specifica cifra di arte.
E invece.
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Amazon Prime Video rimuove tutte le armi e le Bond Girls dai poster dei film di 007. Poi ci ripensa

La piattaforma streaming di Amazon Prime Video ha recentemente rimosso tutte le armi e le Bond girl dalle locandine dei film di James Bond. Poi nelle ultime ore, sembra aver ripristinato la versione originale.
L’amata serie di pellicole di spionaggio 007, dove le pistole giuocavano un ruolo grafico sin dalle locandine, si trova ancora sotto il tallone della cultura woke, e quindi della censura e dell’orwelliana cancellazione della storia.
È ridicolo, e antistorico, vedere il comandante Bond a braccia conserte senza la sua arma (che è variata, dagli anni, da una Walther PPK a una Beretta forse di modello 418 o 950) impugnata disinvoltamente – un elemento che è parte fondamentale dello stesso personaggio, elegante e pericoloso, come il mondo in cui la spy-story promette di immergere lo spettatore.
Amazon had digitally removed all of the guns from James Bond movie art.
Next … they will probably eliminate any scenes from the movies with guns.
Ridiculous. pic.twitter.com/PdMgKIKY2e
— Wall Street Mav (@WallStreetMav) October 3, 2025
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In particolare, tutte le armi sembravano essere state rimosse da immagini già note, tra cui un ritratto di Sean Connery con una pistola Walther PPK tra le braccia incrociate, utilizzato come foto pubblicitaria per la pellicola Dr. No e ora esposto alla National Portrait Gallery di Londra. Un poster teaser ampiamente visto per il film Spectre con Daniel Craig è stato apparentemente modificato per eliminare la pistola che tiene al fianco (sebbene la fondina ascellare indossata da Craig sia ancora visibile).
Un ritocco simile sembrava essere stato effettuato su un’immagine pubblicitaria di Roger Moore in Agente 007 Vivi e lascia morire, in cui Moore impugna una .44 Magnum, un allontanamento dalla tradizione di Bond di pistole relativamente piccole.
Le immagini modificate digitalmente dei poster originali dei film sono un insulto agli artisti che le hanno create e ai fan che le hanno guardate negli ultimi 63 anni – oltre che all’idea stessa che sta alla base del racconto di James Bond.
Notice in these Amazon #JamesBond digital posters they’ve removed all the guns and given awkward poses?
Welcome to a world where promoting James Bond 007 needs to be done without his sidearm. pic.twitter.com/3NGkxXShcn
— Chris (@GelNerd) October 2, 2025
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L’establishment progressista cerca di cancellare le armi dall’immaginario cinematografico classico, mentre il transgenderismo e i temi satanici vengono promossi in film e cartoni pensati per bambini.
Notizia delle ultime ore, Amazon si averci ripensato: dopo il pubblico clamore, le pistole sono tornate sulle locandine.
La mossa era arrivata dopo che Amazon ha acquisito i diritti del film acquistando gli studi MGM per un miliardo di dollari all’inizio di quest’anno e si appresta a lanciare un nuovo film diretto da Denis Villeneuve (il regista di The Arrival, Blade Runner 2049, e del recente, noiosissimo, Dune), scritto e diretto da Steven Knight, il cui nuovo attore di Bond deve ancora essere annunciato.
In passato si è speculato sull’arrivo di un Bond negro (si è fatto il nome del divo anglo-nigeriano Idris Elba) o di una Bonda. In realtà, una potente anticipazione era nell’ultimo film No Time to Die con Daniel Craig – la cui scelta come protagonista della seria, una ventina di anni fa, fu contestata da un gruppo di fan: è biondo – dove saltava fuori una agente MI6 nera e statuaria (tipo Grace Jones, per intenderci), seduttiva e letale anche più del Bond stesso.
No Time to Die sconvolse gli aficionados perché mostrava un atto incomprensibile per chi conosce la saga: la morte di James Bond, un fatto narratologicamente, archetipicamente inconcepibile, in quanto il tema profondo della serie è, senza dubbio alcuno, il mito dell’eroe invincibile.
La castrazione del carattere di 007 era presente nei film dell’era Craig anche in precedenza: il filosofo ratzingeriano coreano Byung-chul Han nel suo saggio La società della stanchezza indicava la stranezza di vedere in Skyfall (2012) un James Bond affaticato e depresso, con traumi psicanalitici che riemergono.
Il codice «007» è in realtà un riferimento preciso che il romanziere (e vero agente segreto) britannico Ian Fleming faceva agli intrecci tra l’occultismo e la storia di Albione, in particolare nel momento in cui Londra si separò dalla Chiesa cattolica e cioè dall’Europa.
Il primo «oo7» fu infatti John Dee (1527-1608), matematico, geografo, alchimista, astrologo, astronomo ed occultista inglese che organizzo i servizi segreti britannici nella sua visione di un nuovo mondo fatto di colonie dell’«Impero britannico», un’espressione che alcuni dicono sia stata coniata proprio da lui stesso.
Nei messaggi cifrati riservati alla regina Elisabetta I Dee apponeva la sigla «007» in cui gli zeri erano due occhi, il sette un numero fortunato.
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Immagine da Twitter
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