Spirito
Cardinale USA sconsiglia di inginocchiarsi per la Santa Comunione

Il cardinale Blaise Cupich, arcivescovo di Chicago, ha praticamente proibito ai cattolici di inginocchiarsi per ricevere il Santissimo Sacramento. Lo riporta LifeSite.
«Nessuno dovrebbe compiere un gesto che richiami l’attenzione su di sé o interrompa il flusso della processione» da e verso la Santa Comunione, ha scritto il porporato chicaghese.
Il Cupich ha espresso tale proibizione, condita da altre sorprendenti dichiarazioni sulle norme e le tradizioni liturgiche della Chiesa cattolica, in un articolo dell’11 dicembre sul Chicago Catholic, il giornale ufficiale della sua attuale arcidiocesi. Nella sua dichiarazione, il cardinale sembrava esprimere che l’appartenenza di un cattolico a una congregazione sostituisce la sua relazione personale con Cristo.
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Riferendosi a una piccola sezione della Sacrosanctum Concilium, la sacra costituzione del Concilio Vaticano II del 1963 sulla liturgia cattolica, Cupich ha scritto che «il Concilio ha chiesto la partecipazione piena, attiva e consapevole di tutti i battezzati alla celebrazione dell’Eucaristia per riflettere la nostra convinzione che nella sacra liturgia i fedeli diventano il Corpo di Cristo che ricevono».
«Il nostro rituale per ricevere la Santa Comunione ha un significato speciale a questo proposito. Ci ricorda che ricevere l’Eucaristia non è un’azione privata, ma piuttosto comunitaria, come implica la parola stessa “comunione”. Per questo motivo, la norma stabilita dalla Santa Sede per la chiesa universale e approvata dalla Conferenza episcopale degli Stati Uniti è che i fedeli procedano insieme come espressione del loro farsi avanti come Corpo di Cristo e ricevano la Santa Comunione in piedi».
Tuttavia una dichiarazione della Conferenza episcopale degli Stati Uniti sull’argomento afferma che la norma per ricevere la Santa Comunione negli Stati Uniti è «in piedi, a meno che un singolo fedele non desideri ricevere la Comunione inginocchiato», e che l’inchino è l’atto di riverenza compiuto da coloro che la ricevono.
Invece di offrire argomenti riguardanti qualsiasi antica pratica di ricevere la Santa Comunione, il Corpo, il Sangue, l’Anima e la Divinità di Nostro Signore Gesù Cristo, stando in piedi, il cardinale ha sostenuto l’importanza delle processioni nella storia della liturgia. A suo avviso, le processioni sono così cruciali che nessuno dovrebbe «impedire» o «interrompere» la «potente espressione simbolica» della marcia verso e dalla Santa Comunione.
«Non si dovrebbe fare nulla per impedire una qualsiasi di queste processioni, in particolare quella che si svolge durante il sacro rito della Comunione» scrive il cardinale Cupiccio. «Interrompere questo momento non fa che diminuire questa potente espressione simbolica, con cui i fedeli nel procedere insieme esprimono la loro fede di essere chiamati a diventare il Corpo stesso di Cristo che ricevono. Certamente la riverenza può e deve essere espressa inchinandosi prima della ricezione della Santa Comunione, ma nessuno dovrebbe impegnarsi in un gesto che richiami l’attenzione su di sé o interrompa il flusso della processione».
Il cardinale statunitense, che prima della sua sorprendente nomina alla sede di Chicago nel 2014, era vescovo di Rapid City, nel Dakota del Sud, era arrivato al punto di insinuare che inginocchiarsi in segno di omaggio per ricevere il Santissimo Sacramento, «sarebbe contrario alle norme e alla tradizione della Chiesa, che tutti i fedeli sono esortati a rispettare e osservare».
Infatti, la tradizione della Chiesa cattolica, ininterrotta fino all’epoca della sperimentazione liturgica degli anni Sessanta e Settanta, prevede che i fedeli laici ricevano il Santissimo Sacramento, amministrato da un sacerdote, le cui mani sono state consacrate per la manipolazione della sacra Eucaristia, sulla lingua e in ginocchio.
Quando ai cattolici è stato proibito di ricevere la Santa Comunione sulla lingua in ginocchio, cosa che è un loro diritto, durante l’«emergenza» del COVID, molti hanno abbandonato le loro chiese parrocchiali per sostenere le comunità locali della Messa tradizionale latina, comprese le cappelle della Fraternità sacerdotale di San Pio X (FSSPX).
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Secondo l’esplosiva testimonianza dell’arcivescovo Carlo Maria Viganò, il Cupich fu raccomandato a papa Francesco come un buon candidato per la carica di arcivescovo di Chicago dall’allora cardinale Theodore McCarrick, ora «sberrettato» dallo stesso Bergoglio a causa degli scandali a base di macchinazioni e perversione che lo hanno toccato.
Come riportato da Renovatio 21, il McCarrick avrebbe avuto un ruolo di primo piano nell’approntare l’accordo sino-vaticano.
A fine agosto il cardinale chicagoense aveva era infatti salito sul palco della Convention democratica il 19 agosto – quello che ha «eletto» Kamala Harris come sfidante di Donald Trump alle presidenziali – per proferire una «invocazione».
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All’intervento di Cupich alla Convention democratica – dove fuori dal palazzetto stazionavano furgoncini per eseguire gratuitamente aborti e vasectomie – si è opposto con veemenza l’arcivescovo Carlo Maria Viganò.
«Gli scandalosi appoggi di Blase Cupich e degli eretici gesuiti ultra-progressisti a favore di Harris e Walz e dell’agenda della Sinistra Radicale Woke confermano il patto di sangue tra lo Stato profondo globalista e la Chiesa profonda bergogliana» aveva scritto monsignor Viganò.
The scandalous endorsements of Blase Cupich and the heretical ultra-progressive Jesuits in favor of Harris and Walz and the Radical Left Woke agenda confirm the blood pact between the globalist deep state and the Bergoglian deep church.
What typifies them is the cult of… pic.twitter.com/OVWiSNlDLf
— Arcivescovo Carlo Maria Viganò (@CarloMVigano) August 20, 2024
«Ciò che li caratterizza è il culto della perversione, della malattia, della sterilità, della povertà, della morte: aborto, infanticidio, eutanasia, manipolazione genetica, mutilazione e transizione di genere, dittatura sanitaria, distruzione del tessuto sociale, sostituzione etnica, guerra civile».
A ottobre, appena due giorni prima dell’incontro con il gruppo catto-omotransessualista NWM, Francesco ha incontrato tre dei vescovi statunitensi, tra cui il Cupich. Secondo alcuni testimoni dell’incontro con il gruppo LGBT, il papa si sarebbe impegnato a considerare «l’apertura alle persone transgender» come criterio per la nomina di nuovi vescovi negli Stati Uniti.
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Immagine di Goat_Girl via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic
Spirito
La chiesa africana respinge l’«arcivescova» di Canterbury

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Gender
Il cardinale Zen condanna il «pellegrinaggio» LGBT nella Basilica di San Pietro: «offesa a Dio»

Il cardinale Joseph Zen ha denunciato il pellegrinaggio LGBT in Vaticano e si è unito agli appelli di altri vescovi affinché compiano riparazioni per la profanazione della Basilica di San Pietro. Lo riporta LifeSite.
In una dichiarazione in lingua cinese pubblicata mercoledì, Zen ha scritto: «recentemente è emersa la notizia che un’organizzazione LGBTQ+ ha organizzato un evento per l’Anno Santo, in cui i partecipanti sono entrati nella Basilica di San Pietro a Roma per attraversare la Porta Santa».
«Ostentavano oggetti di scena color arcobaleno, indossavano abiti con slogan e coppie dello stesso sesso si tenevano per mano con passione: era puramente un’azione di protesta», ha osservato il vescovo emerito di Hong Kong.
«Questo non era un pellegrinaggio giubilare (in cui i credenti rinnovano i voti battesimali, si pentono dei peccati e si impegnano a riformarsi). Tali azioni offendono gravemente la fede cattolica e la dignità della Basilica di San Pietro: una grave offesa a Dio!»
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«Il Vaticano era a conoscenza di questo evento in anticipo, ma non ha poi emesso alcuna condanna. Troviamo ciò davvero incomprensibile!»
Zen ha sottolineato che «coloro che provano attrazione per persone dello stesso sesso» dovrebbero essere trattati con beneficenza; tuttavia, «non possiamo dire loro che il loro stile di vita è accettabile».
«Non siamo Dio», ha continuato. «Dio ci chiama a trasmettere ciò che Gesù ci ha insegnato: il vero amore per loro. Dobbiamo aiutarli a ottenere la grazia attraverso la preghiera e i sacramenti per resistere alla tentazione, vivere virtuosamente e percorrere la via verso il cielo».
Zen ha fatto riferimento alla richiesta di atti di riparazione avanzata da quattro vescovi: il vescovo Athanasius Schneider, vescovo ausiliare di Astana, Kazakistan; il vescovo Joseph Strickland, vescovo emerito di Tyler, Texas; il vescovo Marian Eleganti, vescovo ausiliare emerito di Coira, Svizzera; e il vescovo Robert Mutsaerts, ausiliare di ‘s-Hertogenbosch, Paesi Bassi.
Il porporato cinese ha affermato di sostenere fermamente questo appello e ha suggerito che, dopo la Festa di metà autunno in Cina, i fedeli dovrebbero «riunirsi con i parrocchiani vicini per tre giorni per recitare le preghiere allegate».
«Inoltre, compite un atto di abnegazione o un atto di carità per offrire riparazione davanti a Dio per i peccati dei nostri fratelli e sorelle che hanno sbagliato», ha concluso.
Il cardinale Zen ha allegato al suo messaggio la preghiera di riparazione compilata dai quattro vescovi e recitata alla Conferenza sull’identità cattolica lo scorso fine settimana.
Il vescovo emerito di Hong Kong si aggiunge alla lista dei prelati ortodossi che hanno pubblicamente condannato il «pellegrinaggio LGBT» in Vaticano. Oltre ai quattro vescovi che hanno redatto la preghiera di riparazione, l’evento è stato criticato anche dal cardinale Gerhard Müller, che ha affermato che si trattava «indubbiamente» di un sacrilegio.
Come riportato da Renovatio 21, il cardinale Zen la scorsa estate aveva scritto che «il Dio misericordioso è così disgustato dai comportamenti sessuali tra persone dello stesso sesso perché questo crimine è troppo lontano dal piano di Dio per l’uomo (…) Il Suo piano è che un uomo e una donna si uniscano in un solo corpo con un unico ed eterno amore e cooperino con Dio. Una nuova vita può nascere e crescere nel calore della famiglia».
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Come riportato da Renovatio 21, l’anno passato lo Zen si era scagliato contro Fiducia Supplicans arrivando a chiedere le dimissioni dell’autore del testo, il cardinale Victor «Tucho» Fernandez, eletto da Bergoglio a capo del Dicastero per la Dottrina della Fede.
Il porporato in questi mesi ha attaccato con estrema durezza il Sinodo sulla Sinodalità, accusando Bergoglio di usare i sinodi per «cambiare le dottrine della Chiesa», nonché «rovesciare» la gerarchia della Chiesa per creare un «sistema democratico».
Come riportato da Renovatio 21, pochi giorni fa il cardinale Zen ha celebrato una messa tradizionale per la festa del Corpus Domini e ha guidato una processione per le strade di Hong Kongo, città dove le autorità, ora dipendenti da Pechino, lo hanno arrestato ed incriminato, nel silenzio più scandaloso del Vaticano (mentre, incredibilmente, il Parlamento Europeo esorta la Santa Sede a difenderlo!), con il papa Bergoglio a rifiutarsi di difendere il cardinale in nome del «dialogo» con la Cina comunista che lo perseguita.
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Immagine di Rock Li via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported; immagine tagliata
Misteri
Candace Owens pubblica i presunti messaggi di Charlie Kirk: «vedo il cattolicesimo in maniera sempre migliore»

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Tuttavia, pur notando che i cattolici «speravano che avrebbe fatto il passo successivo perché stava pregando il Rosario», Owens ha insistito sul fatto che Kirk non aveva deciso di convertirsi e che lei non aveva mai affermato il contrario. La rivelazione arriva nel mezzo di controversie in corso sulla vita spirituale e l’eredità di Kirk, seguite al suo assassinio a settembre. Alex Clark e Andrew Kolvette della TPUSA avevano recentemente discusso dell’interesse di Kirk per il cattolicesimo, definendolo più estetico che teologico. «Stava diventando cattolico? No», ha detto Kolvet, produttore e caro amico di Kirk. «Ma amava molto la Messa cattolica. Amava il suo rituale. Amava la bellezza delle antiche chiese cattoliche e le vetrate. E lui ed Erika ci andavano ogni tanto». «Mi è sembrata una specie di insabbiamento», ha detto la Owens a proposito di questa conversazione, chiedendosi perché personaggi vicini a Kirk si fossero affrettati ad affermare che non si stava avvicinando al cattolicesimo. «Sono rimasto un po’ stupita», ha detto Candace, definendo il modo in cui hanno parlato dell’argomento un «tentativo inautentico di dissuadere l’idea che Charlie si stesse ammorbidendo nei confronti del cattolicesimo». Le opinioni religiose di Kirk sono diventate un punto focale nella più ampia lotta sulla sua eredità, con personalità interne a Turning Point, e commentatori come la Owens che offrono resoconti divergenti delle sue posizioni private su questioni di fede. Il giornalista della testata d’inchista di sinistra Grayzone Max Bluementhal ha sottolineato che un’eventuale conversione al cattolicesimo di Charlie lo avrebbe reso forse più distante dall’influenza israeliana, che abbonda tra gli evangelici americani da cui il ragazzo proveniva. Bluementhal aveva pubblicato uno scoop che raccontava come Kirk avesse rifiutato 160 milioni offerti dal primo ministro israeliano Netanyahu a Turning Point USA (per portarlo «al prossimo livello») e come fosse stato invitato ad un ritrovo nella prestigiosa magione del miliardario hedge fund sionista Bill Ackman, dove gli sarebbe stata fatta pressione al punto che una lobbista israeliana britannica gli avrebbe pure urlato..@charliekirk11: Mary is the SOLUTION to radical feminism in America! pic.twitter.com/75KsdXtS2s
— LifeSiteNews (@LifeSite) July 17, 2025
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