Economia
BlackRock potrebbe ritirarsi dall’Ucraina

La grande finanza mondiale potrebbe staccare la spina a Kiev.
Dal 3 al 14 giugno le autorità ucraine hanno condotto negoziati con gli investitori. Alcuni importanti fondi d’investimento hanno investito 20 miliardi di dollari due anni fa, ma non hanno ancora ricevuto dividendi. Durante i negoziati, Kiev ha chiesto di estendere la durata del debito e di cancellarne una parte, in altre parole di ristrutturarlo. Lo riporta Réseau Voltaire.
Tuttavia la statunitense BlackRock, la francese Amundi (Crédit Agricole e Société générale) e la britannica Amia Capital hanno sollevato la questione dell’arricchimento di alcuni oligarchi ucraini.
I pagamenti del pacchetto obbligazionario da 20 miliardi di euro scadono il 1° agosto. Gli investitori sostengono che se i dividendi non saranno pagati ai sub-investitori, questi inizieranno semplicemente a ritirare i fondi dai loro progetti, pregiudicando la possibilità di nuovi investimenti.
In precedenza, BlackRock era stata accusata di «cercare di trarre profitto dal disastro» con l’accordo di ricostruzione dell’Ucraina.
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«Il team di BlackRock ha lavorato per diversi mesi su un progetto per consigliare il governo ucraino su come strutturare i fondi per la ricostruzione del Paese», aveva detto a fine 2022 l’ufficio del presidente ucraino Volodymyr Zelens’kyj dopo la videoconferenza del presidente con il CEO di BlackRock Larry Fink.
L’ufficio di Zelens’kyj aveva affermato che i due uomini «hanno concordato di concentrarsi a breve termine sul coordinamento degli sforzi di tutti i potenziali investitori e partecipanti alla ricostruzione del nostro Paese, incanalando gli investimenti nei settori più rilevanti e di maggior impatto dell’economia ucraina». In un linguaggio evocativo del concetto di Disaster Capitalism coniato dalla scrittrice Naomi Klein, Medea Benjamin, co-fondatrice del gruppo pacifista CodePink, aveva twittato che BlackRock stava «già cercando di trarre profitto dal disastro in Ucraina». Il giornalista investigativo e amministratore delegato di Status Coup Jordan Chariton ha previsto che «questo farà sembrare il neoliberismo e la privatizzazione che gli Stati Uniti hanno inflitto alla Russia post-sovietica un gioco da ragazzi».
BlackRock, è la più grande società di investimento nel mondo con in gestione un patrimonio totale di circa 10 trilioni di dollari. Tuttavia di tale colosso il pubblico non sa moltissimo, ma la cui influenza arriva ad essere, per alcuni critici, piuttosto controversa.
Nel 2022 il CEO di BlackRock Larry Fink dichiarò che la guerra ucraina poteva essere un fattore di accelerazione del processo di sparizione del contante. Il Fink due mesi fa in Arabia Saudia aveva elogiato la depopolazione e la sostituzione degli esseri umani con le macchine.
BlackRock è considerata al centro della crisi energetica mondiale. Secondo Robert F. Kennedy jr., il megagruppo finanziario è causa della cancellazione della classe media in America.
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Immagine di EPP Group via Flickr pubblicata su licenza CC BY-NC-ND 2.0
Economia
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Economia
Importatori indiani pagano petrolio russo in yuan

Le compagnie indiane importatrici di petrolio hanno iniziato a utilizzare lo yuan per pagare direttamente le forniture di greggio russo. Lo riporta The Cradle.
Secondo quanto riportato anche dall’agenzia Reuters, vi sono stati recenti pagamenti in yuan da parte dell’Indian Oil Corporation per «due o tre carichi di petrolio russo». In precedenza, i commercianti dovevano convertire i pagamenti in dirham (Emirati Arabi Uniti) o dollari in yuan, poiché questi ultimi possono essere convertiti direttamente in rubli per pagare i produttori russi.
Ora, secondo «fonti informate» citate da Reuters, si cerca di eliminare questo passaggio costoso. I pagamenti in yuan aumenteranno la disponibilità di petrolio russo per le raffinerie statali indiane, poiché alcuni commercianti russi rifiutavano altre valute.
I commercianti russi e la banca centrale russa si erano opposti all’accumulo di grandi saldi in rupie indiane, derivanti dagli elevati acquisti di petrolio, dato che le esportazioni indiane verso la Russia, pur in crescita in settori come ingegneria e farmaceutica, non bilanciavano le importazioni di greggio.
Questo passaggio ai pagamenti in yuan, di cui non è chiaro il periodo di attuazione, risulta vantaggioso sia per l’India che per la Russia, che necessita di yuan per il commercio con la Cina.
Dato il notevole deficit commerciale dell’India con Russia e Cina, è probabile che la sua Banca Centrale ottenga yuan attraverso una linea di swap con la Banca Popolare Cinese.
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Immagine di KeenHopper via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International
Cina
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