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Attacco hacker trasforma gli aspirapolvere in robot razzisti

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I proprietari di robot aspirapolvere in diverse città degli Stati Uniti hanno denunciato che i loro dispositivi sono stati hackerati, tanto che gli elettrodomestici hanno iniziato a gridare oscenità. Lo riporta l’emittente statunitense ABC.

 

Un avvocato del Minnesota di nome Daniel Swenson ha detto all’emittente che stava guardando la TV quando il suo Ecovacs Deebot X2 di fabbricazione cinese ha iniziato a funzionare male. Ha detto che il rumore proveniente dal robot, noto anche come «roomba», inizialmente sembrava un segnale radio interrotto, con brevi frammenti di quello che sembrava una voce.

 

Dopo aver visto che uno sconosciuto si era connesso al robot e stava accedendo alla sua funzione di controllo remoto, Swenson ha detto di averlo liquidato come un problema tecnico e di aver riavviato l’aspirapolvere. Tuttavia, poco dopo, ha ricominciato a muoversi e questa volta ha urlato oscenità razziste attraverso l’altoparlante, dicendo «fucking nigger» (cioè «fottuti negri») più e più volte.

 

«Ho avuto l’impressione che fosse un bambino, forse un adolescente» a parlare, ha detto Swenson al giornale, suggerendo che «forse stavano semplicemente saltando da un dispositivo all’altro, prendendo in giro le famiglie».

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Secondo ABC, negli ultimi mesi sono stati segnalati diversi incidenti di hacking simili negli Stati Uniti. A maggio, un aspirapolvere Deebot X2 hackerato a Los Angeles è stato segnalato per aver inseguito il cane del suo proprietario per tutta la casa, apparentemente guidato a distanza, mentre imprecava attraverso gli altoparlanti.

 

Nello stesso mese, a El Paso, in Texas, è stato segnalato un robot Ecovacs che vomitava insulti razzisti finché il proprietario non lo ha staccato dalla presa.

 

Prima di questi incidenti, ABC ha affermato che i ricercatori di sicurezza avevano cercato di notificare a Ecovacs difetti significativi nei suoi aspirapolvere e nell’app utilizzata per controllarli. In particolare, hanno segnalato i controller Bluetooth dei robot e il sistema di codice PIN che protegge il feed video e la funzione di controllo remoto. Gli esperti di sicurezza informatica hanno affermato che il PIN a quattro cifre che protegge i dispositivi poteva essere facilmente aggirato, perché veniva controllato solo dall’app e non dal server o dal robot.

 

Ecovacs ha confermato il racconto di Daniel Swenson da quando ha presentato la denuncia. Tuttavia, l’azienda ha suggerito che l’incidente è stato dovuto a una persona non autorizzata che ha avuto accesso all’account e alla password di Swenson, e non perché i sistemi di Ecovacs fossero stati violati.

 

Ciononostante, il produttore ha affermato che rilascerà un aggiornamento di sicurezza per i possessori della serie X2 di robot aspirapolvere a novembre.

 

Non si tratta del primo specioso caso di robot aspirapolvere che divengono abusatori.

 

Come riportato da Renovatio 21, due anni fa amerse il caso di una roomba che scattò una foto ad una donna seduta sul water di casa, foto che poi finì in rete.

 

La più grande azienda del settore, Roomba, è stata acquistata due anni fa dal colosso Amazon, tra commenti di critici che sostenevano che l’operazione servissero a spirare ancor di più le abitazioni degli utenti.

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Biden senza più freni: morde dei bambini piccoli

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Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden è stato ripreso dalle telecamere mentre mordeva i bambini durante una festa di Halloween alla Casa Bianca mercoledì, mentre salutava i figli del personale, secondo quanto riportato dai media. Biden ha una storia di interazioni che molti considerano bizzarre con i bambini.   Il presidente stava distribuendo dolci ai bambini durante la festa insieme alla First Lady Jill Biden, che indossava un costume da panda. È stato l’ultimo Halloween di Biden alla Casa Bianca, poiché gli americani si recheranno alle urne tra meno di una settimana per eleggere un nuovo presidente.   Le imbarazzanti interazioni dell’81enne comandante in capo con i bambini durante l’evento sono diventate virali: ha giocato con neonati vestiti con costumi di Halloween.

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Biden è stato ripreso mentre mordeva almeno due bambini alla festa, a cui erano invitate circa 8.000 persone.   In un filmato pubblicato online, si vede Biden mentre morde la gamba di un bambino vestito da pollo, e il bambino sembra ridacchiare mentre il presidente gli mordicchia la coscia, fingendo di mangiare pollo.   Lo si vede anche mentre morde il piede di un bambino vestito da cono gelato e ne pizzica un altro che indossa un vestito blu.     Durante l’evento, il presidente ha chiacchierato con i bambini mentre distribuiva caramelle. Nel frattempo, Jill ha distribuito copie del libro «10 Spooky Pumpkins».  

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Il comportamento di Biden ha ricevuto reazioni contrastanti online: alcuni hanno detto che era scusabile dato che è nonno di sette nipoti. Altri hanno implorato di «non lasciarlo mai avvicinare ai bambini».   Biden è noto per le sue interazioni spesso bizzarre con i bambini. In Finlandia l’anno scorso, è stato ripreso mentre mordicchiava un bambino in un aeroporto. Nel video, il bambino viene tenuto in braccio da una donna identificata come Dawn Ross, moglie dell’ambasciatore statunitense in Finlandia, Douglas Hickey. Nella clip si vede la donna sorridere e ridere mentre Biden interagisce con il pargolo.   Biden è altresì accusato da vari osservatori di aver l’usanza di annusare le bambine.   Alcuni osservatori in rete stanno ora discutendo anche sulla potenziale simbologia del panda, il travestimento halloweenesco scelto dalla moglie Jill.

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Vaccino «sodomizzante», refuso del secolo XXI

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La foto circola da ora in rete, qualcuno sostieni che si tratti dell’edizione cartacea di un quotidiano veneto, ma non è confermato.

 

Se non l’avete visto, eccolo qua, il refuso più illuminante dell’anno, del lustro, del decennio, del secolo – l’errore di battitura che si fa latore di Verità.

 

Massì: il refuso del «re nudo», o meglio del vaccino sodomizzatore, il siero che «incula» i cittadini, e in massa.

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Si tratta di un articolo che verosimilmente tratta di un Open Day della siringa a Treviso, par di capire dal titolo, incompleto nel reperto fotografico.

 

Nel sommario (la parte che viene sotto al titolo; l’occhiello è quella sopra) si legge distintamente: «Inculati 436 COVID e 733 sieri antinfluenzali».

 

Proprio così: inculàti. Non inoculati, ma propriamente inculàti. Vaccini gender, siringhe LGBT. E «si replica il 9 novembre». Vera orgia di Sodoma, programmatica ed inesorabile.

 

Eccovelo, se non ci credete.

 

 

 

La siringa che non inocula, ma incula, è portatrice dello splendore del Vero. Il verbo inculare, in lingua italiana, possiede stricto sensu il significato di sodomizzare. Tuttavia, lato sensu, inculare significa «fregare, ingannare, turlupinare, derubare».

 

Il vaccino inculante, per restare in tema genderista, è il coming out del vaccino tout court. Il vaccino incula. Hanno ragione gli psicologi: dietro ogni vaccino si nasconde un vaccino che incula, che giace represso nella fialetta.

 

Ogni vaccino nasce con dentro di sé la voglia di inculare le persone, solo la bieca repressione della moderna società omofoba e no-vaxa impedisce al siero di vivere liberamente la sua vita, e scorrere fluido nel deltoide di chi ama. Love is love, Vax is vax.

 

Ecco che la sierizzazione si fa grande operazione di verità. Il vaccino è inculante o non è: miliardi di inoculati, pardon, inculati dal siero COVID dovrebbero cominciare ad avere qualche idea in merito, che qui si nutriva già quando l’Italia fu sodomizzata dalla legge sull’obbligo vaccini pediatrici del 2017.

 

Gli inculati quindi non sono 436. Sono diecine, centinaia di migliaia. Sono milioni, sono diecine di milioni.

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Renovatio 21, che di errori di battitura se ne intende molto, altre volte vi ha parlato del «refuso del secolo», descritto dalla penna di Luigi Meneghello: un giornalista triestino, ai tempi della monarchia, aveva scritto, descrivendo una visita in città della sovrana, che «il podestà ha baciato la mona della regina». Mona, parola che in veneto significa la vagina, invece che mano.

 

Tale bacio proibito, sfuggito ad un povero correttore di bozze nel 1940, può costituire il refuso del secolo XX. Le centinaia di inculati dal vaccino COVID sono in lizza per divenire il refuso del XXI secolo. Con la differenza che, un secolo fa, forse non era vero che il podestà ha posto le labbra sulle regali pudenda. Mentre che il vaccino abbia inculato massivamente la popolazione, quello è proprio vero.

 

Refuso o lapsus calami? Errore o lampo di verità?

 

A questo punto non importa. Importa solo non essere inculati.

 

No?

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Il water AI è realtà

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Una nuova startup sanitaria con sede ad Austin, in Texas, vende una telecamera dotata di software di intelligenza artificiale che monitora la salute dell’intestino scattando foto delle feci.   Il sito web prosegue spiegando che il dispositivo utilizza una «telecamera rivolta verso il basso, elegantemente posizionata sul bordo del water, che cattura informazioni essenziali sulla salute e nient’altro».   Il dispositivo raccoglie dati sulle feci, utilizzando l’Intelligenza Artificiale per analizzare ogni immagine, allo scopo di determinare se l’utente è idratato, quanto bene vengono assorbite vitamine e probiotici costosi e se ci sono particolari sensibilità o intolleranze alimentari in base alla composizione delle feci.  

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  L’attenzione è rivolta principalmente alla popolazione anziana e alle persone affette da patologie digestive croniche, come le malattie infiammatorie intestinali, che sono in aumento nella popolazione, probabilmente a causa degli alimenti trasformati.   In rete prendono il water AI molto seriamente, spiegando che esso previene il cancro al colon. La tecnologia, insomma, è salvifica, anche quando si tratta della latrina.   Ci è voluto poco perché l’IA arrivasse dentro le nostre case, ed oltre: dentro il nostro water.   Renovatio 21 resta dell’idea che water e tecnologia possano incontrarsi, ma al di fuori dei rischi dell’IA. La congiunzione di cesso e avanzamento tecnico si consuma, soprattutto, in Giappone, dove si producono water eccezionali, con l’elettronica che permette l’uso di suoni naturali (onde, vento, cinguettii di uccellini) per mascherare eventuali fonazioni non orali da parte dell’utente, nonché il riscaldamento della ciambella e perfino un lavaggio in situ che dovrebbe rendere obsoleto il bidé (sull’igienicità di quest’ultima soluzione giapponese abbiamo, purtuttavia, qualche riserva).   I bagni giapponesi hanno un solo problema: costano carissimi, come denunciato anche in un recente episodio di South Park.  

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Va detto anche che, compulsati con grande delusione i cataloghi italiani di produttori di water giapponesi, non sembrano trovarsi i modelli col bracciolo cibernetico che si trovano invece in Giappone.   Come riportato da Renovatio 21, due grandi società nipponiche, Nippon Telegraph and Telephone (NTT) e Yomiuri Shimbun, hanno emanato tempo fa un manifesto che metteva in guardia rispetto all’ascesa dell’AI, che potrebbe, secondo il documento, causare il collasso dell’ordine sociale.   Renovatio 21 prega che i computer pensanti vengano almeno tenuti lontani dai bagni elettronici del Sol Levante.   La civiltà umana può finire a causa dell’IA, ma non la civiltà della TOTO.

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