Bizzarria
Appassionato di storia cinese acquista segreti militari per 0,83 dollari

Un appassionato di storia militare in pensione è stato colto di sorpresa quando ha acquistato libri che si sono rivelati documenti cinesi classificati. I materiali erano stati venduti come rottami invece di essere distrutti.
La storia di un uomo di cognome Zhang è stata riportata giovedì scorso sui social media dal Ministero cinese per la Sicurezza dello Stato. L’ex dipendente di un’impresa statale è un appassionato collezionista di libri e giornali di argomento militare, secondo il ministero.
Uno dei suoi recenti acquisti proveniva da una stazione di riciclaggio nella sua comunità. Mentre passava, Zhang notò che venivano caricati due sacchi di libri. Ne ha acquistati quattro che sembravano interessanti per 6 yuan (0,83 dollari).
Più tardi, a casa, ha notato che i documenti erano contrassegnati come «segreti» e «confidenziali», quindi ha deciso di chiamare l’ufficio locale del ministero, si legge nel rapporto. Un’indagine ha stabilito che i libri provenivano da un’unità militare vicina.
A due militari di cognome Guo e Li era stato ordinato di distruggere diversi lotti di documenti, ma invece li hanno venduti. Il pacco pesava più di 30 kg e ha fruttato ai soldati circa 20 yuan (2,50 euro).
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Il ministero ha affermato di aver istruito i dipendenti della stazione di riciclaggio su come gestire questo tipo di incidenti e di aver collaborato con i militari per intensificare le procedure di segretezza. La fuga di notizie non ha posto seri rischi per la sicurezza, si legge nella dichiarazione, anche se i dipendenti militari sono stati rimproverati per avere un «debole senso di riservatezza».
La storia sembra essere parte della campagna del ministero per aumentare la consapevolezza pubblica della legge anti-spionaggio della nazione. È stato rivisto l’anno scorso per introdurre diverse modifiche, come l’obbligo per le società di telecomunicazioni di cooperare con lo Stato per impedire la diffusione di materiali sensibili.
Come riportato da Renovatio 21, Pechino ha rafforzato la sua legge contro lo spionaggio nel corso dell’ultimo anni, creando preoccupazione nelle imprese straniere.
Questioni di spionaggio e segreti militari tra Pechino e Washington hanno animato una sorta di piccola «guerra» sui visti degli studenti cinesi.
Come riportato da Renovatio 21, la CIA ha affrontato perdite definite «orrende» nella sua rete di spionaggio in Cina nell’ultimo decennio.
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Immagine di Slices of Light via Flickr pubblicata su licenza CC BY-NC-ND 2.0
Bizzarria
Trump contro la trionfale copertina di TIME: «mi hanno fatto sparire i capelli»

The living Israeli hostages held in Gaza have been freed under the first phase of Donald Trump’s peace plan, alongside a Palestinian prisoner release. The deal may become a signature achievement of Trump’s second term, and it could mark a strategic turning point for the Middle… pic.twitter.com/0bZDABIDGj
— TIME (@TIME) October 13, 2025
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Il figlio primogenito Don jr. ha raccontato durante un incontro pubblico con Charlie Kirk che, raggiunto al telefono dai figli dopo l’attentato subito a Butler in Virginia durante la campagna elettorale, Trump ha chiesto loro come in TV, in quel momento, fossero i suoi capelli. «I capelli vanno bene… c’è molto sangue, ma vanno bene» ha risposto il figlio. È lecito pensare che vi sia nel presidente statunitense una cifra sansonica, per cui il suo potere – a questo punto indiscutibile – è tratto proprio dalle sue bionde, inconfondibili, escrescenze tricologiche – che sono, lo sanno gli esperti, uno strumento di branding perfino superiore al baffetto dello Hitler, al baffone dello Stalin, alla pelata mussoliniana.Mika Brzezinski from MSNBC’s “Morning Joe” was once visibly fond of Donald Trump, even playfully running her fingers through his hair. Later on she compared him to Hitler. And now, after seven years of estrangement, apparently he’s no longer Hitler… pic.twitter.com/b9tepBUuSy
— MAGA Resource (@MAGAResource) November 18, 2024
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Bizzarria
Ai nordcoreani è stato ordinato di identificare le donne con tette «antisocialiste»

La Corea del Nord ha lanciato una severa campagna contro le donne sospettate di aver utilizzato protesi mammarie considerate «capitaliste», classificando tali interventi estetici come «antisocialisti» e «borghesi». Lo riporta il giornale britannico Telegraph.
Le forze di sicurezza del regime starebbero effettuando ispezioni invasive, con i responsabili dei comitati di quartiere incaricati di individuare donne che mostrano evidenti modifiche fisiche e di segnalarle per ulteriori accertamenti.
Nel regime guidato da Kim Jong-un, interventi come l’aumento del seno e la chirurgia delle palpebre sono ritenuti «atti non socialisti» e sono vietati. Chi viola queste norme rischia gravi conseguenze.
La notizia è emersa in concomitanza con un processo pubblico tenutosi nella sala culturale di Sariwon, dove un medico e due giovani donne sono stati processati per aver praticato e subito interventi al seno non autorizzati. Il medico, con scarsa esperienza, aveva abbandonato gli studi di medicina prima di completare la formazione chirurgica.
«A metà settembre, un processo pubblico si è svolto in un centro culturale nel cuore di Sariwon contro un medico che ha eseguito un’operazione illegale di mastoplastica additiva e due donne che si sono sottoposte all’intervento», ha riferito una fonte della provincia di North Hwanghae al quotidiano sudcoreano Daily NK.
I pubblici ministeri hanno accusato le donne di essere state «contaminate dalle usanze borghesi» e di aver adottato un «comportamento capitalista corrotto». Le imputate hanno dichiarato di voler «migliorare il loro aspetto», ma sono state definite una minaccia per il sistema socialista.
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Il giudice ha promesso «punizioni severe», mostrando come prove strumenti medici, silicone di contrabbando e denaro contante. Secondo quanto riferito, il giudice ha dichiarato che una delle imputate «non aveva alcuna intenzione di essere leale all’organizzazione e al collettivo, ma era ossessionata dalla vanità, diventando un’erba velenosa che minava il sistema socialista».
Una fonte ha inoltre riferito al Daily NK «che tra i residenti presenti al processo, si sono sentite critiche come “i medici fanno di tutto per denaro”, ma anche commenti di solidarietà, come “Non lo fa forse perché non ha altri mezzi per vivere?”»
Molte donne di Sariwon vivono nel timore di essere sottoposte a controlli se sospettate di aver effettuato interventi di chirurgia estetica.
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Animali
Il Canada vuole eutanasia di massa anche per gli struzzi

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