Geopolitica
Anche la Costa d’Avorio ordina alle truppe francesi di andarsene
Le truppe francesi inizieranno il ritiro dalla Costa d’Avorio nel gennaio 2025, come annunciato dal governo ivoriano. Ciò segna un’altra significativa riduzione della presenza militare francese nell’Africa occidentale.
Nel suo discorso di fine anno di martedì, il presidente Alassane Ouattara ha affermato che questa iniziativa riflette la modernizzazione delle forze armate della Costa d’Avorio.
«Abbiamo deciso il ritiro concertato e organizzato delle forze francesi», ha detto Ouattara, aggiungendo che la base militare di Port Bouet sarà trasferita al controllo ivoriano nel gennaio 2025. La Francia ha mantenuto una presenza militare in Costa d’Avorio sin dalla sua indipendenza nel 1960, con fino a 600 truppe di stanza lì.
La decisione della Costa d’Avorio segue azioni simili intraprese da altre nazioni dell’Africa occidentale, che hanno anch’esse richiesto il ritiro delle truppe straniere nell’ambito di una più ampia tendenza a rivalutare i legami militari con le ex potenze coloniali.
Negli ultimi anni, la Francia è stata espulsa da Mali, Burkina Faso e Niger a seguito di colpi di Stato militari. Il Ciad ha rescisso il suo accordo di cooperazione alla difesa con la Francia a novembre – con il ritiro delle truppe di Parigi iniziato pochi giorni fa –, mentre il Senegal, un’altra ex colonia francese, ha annunciato che tutte le basi militari francesi sul suo territorio avrebbero chiuso entro la fine del 2025.
Come riportato da Renovatio 21, tre mesi fa il Ciad aveva negato di aver accettato il ritorno delle truppe statunitensi di stanza nel Paese.
La presenza militare della Francia in Africa è discussa da molto tempo. I suoi sostenitori sostengono che le truppe francesi svolgono un ruolo cruciale nella lotta al terrorismo e nel mantenimento della stabilità, tuttavia governi locali sono arrivati ad accusare Parigi di praticare un «doppio gioco» e fomentare il terrorismo.
Come riportato da Renovatio 21, due anni fa il Mali aveva accusato la Francia di addestrare i terroristi che dice di combattere con le sue operazioni militari nell’area, alle quali, va ricordato, ha partecipato talvolta anche l’esercito italiano.
I leader delle ex colonie hanno quindi cercato partnership alternative, trovando subito la disponibilità della Russia, che ha oramai soppiantato la Francia in tanta parte del continente nero.
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Quando la Costa d’Avorio ha annunciato per la prima volta il ritiro a dicembre, il ministero degli Esteri russo affermò che l’uscita pianificata delle truppe francesi dimostra che «non sono più necessarie» nel Paese. «Questo rientra generalmente nella logica dei processi in atto nei Paesi francofoni dell’Africa occidentale, le cui popolazioni sono sempre più critiche nei confronti della presenza su larga scala di truppe straniere», avveva aggiunto il dicastero moscovita.
Come riportato da Renovatio 21, Mosca ora accusa l’Ucraina di sostenere il terrorismo in Africa. Tre mesi fa il ministro della difesa Francese Sébastiene Lecornu aveva dichiarato che la Russia è «la minaccia più grande». Parigi, che non ha lesinato minacce contro Mosca negli ultimi mesi, sta pianificando una grande simulazione di combattimento contro la Russia in Romania, Paese in cui sono appena state annullate le elezioni vinte dal candidato considerato come filo-russo.
Parigi sta lavorando per rinnovare la sua strategia nel continente, puntando a ridurre gli schieramenti permanenti di truppe e a concentrarsi su operazioni più mirate, mantenendo al contempo circa 1.500 soldati a Gibuti e un piccolo contingente di circa 350 soldati in Gabon.
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Immagine di Zenman via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported, 2.5 Generic, 2.0 Generic e 1.0 Generic
Geopolitica
Orban: l’UE pianifica la guerra con la Russia entro il 2030
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Geopolitica
Scontri lungo il confine tra Thailandia e Cambogia
Lunedì la Thailandia ha condotto raid aerei in Cambogia, mentre i due vicini del Sud-est asiatico si attribuivano reciprocamente la responsabilità di aver infranto la tregua negoziata dagli Stati Uniti.
A luglio, una controversia confinaria protrattasi per oltre cinquant’anni è sfociata in scontri armati tra i due Stati. Il presidente USA Donald Trump, tuttavia, era riuscito a imporre un cessate il fuoco dopo cinque giorni di ostilità.
L’esercito thailandese ha riferito che i nuovi episodi di violenza sono emersi domenica, accusando le unità cambogiane di aver sparato contro i soldati di Bangkok nella provincia orientale di Ubon Ratchathani. Un militare thailandese è caduto, mentre altri quattro hanno riportato ferite; in seguito, ulteriori truppe thailandesi sono state bersagliate da artiglieria e droni presso la base di Anupong, ha precisato lo Stato Maggiore.
Massive explosion on the Cambodian side of the Cambodia Thailand border from an F-16 airstrike from Thailand
🇹🇭🇰🇭‼️‼️‼️‼️‼️‼️‼️‼️‼️‼️‼️‼️‼️ pic.twitter.com/R8W7KtQtjv
— WW3 Monitor (@WW3_Monitor) December 8, 2025
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Il portavoce della Royal Thai Air Force, il maresciallo dell’aria Jackkrit Thammavichai, ha comunicato in tarda mattinata di lunedì che i jet F-16 sono stati impiegati per «ridurre le capacità militari della Cambogia al livello minimo necessario per salvaguardare la sicurezza nazionale e proteggere i civili». Il portavoce del ministero della Difesa cambogiano, il tenente generale Maly Socheata, ha replicato domenica sera sostenendo che le truppe thailandesi hanno sferrato vari assalti contro le postazioni di Phnom Penh, utilizzando armi leggere, mortai e carri armati.
«Anche la parte thailandese ha accusato falsamente la Cambogia senza alcun fondamento, nonostante le forze cambogiane non abbiano reagito», ha dichiarato. Il dicastero ha altresì smentito le denunce thailandesi su un potenziamento delle truppe lungo il confine.
La contesa territoriale affonda le radici nell’epoca coloniale, quando la Francia – che dominò la Cambogia fino al 1953 – delimitò i confini tra i due paesi. Gli scontri di luglio provocarono decine di vittime e oltre 200.000 sfollati da ambo le parti.
Come riportato da Renovatio 21, la Thailandia aveva sospeso la «pace di Trump» quattro settimane fa.
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia
Geopolitica
Elon Musk chiede l’abolizione dell’UE «Quarto Reich»
;The tyrannical, unelected bureaucracy oppressing the people of Europe are in the second picture https://t.co/j6CFFbajJa
— Elon Musk (@elonmusk) December 7, 2025
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In precedenza, Musk aveva bollato l’UE come un «mostro burocratico», accusandone la dirigenza di «soffocare lentamente l’Europa fino alla morte». Il miliardario, che ha spesso denunciato l’iper-regolamentazione bruxellese, ha invocato lo smantellamento completo dell’Unione. «L’UE dovrebbe essere abolita e la sovranità restituita ai singoli paesi, in modo che i governi possano rappresentare meglio i loro cittadini», ha scritto. Anche l’ambasciatore statunitense presso l’UE Andrew Puzder ha condannato l’iniziativa europea, precisando che Washington «si oppone alla censura e contesterà le gravose normative che prendono di mira le aziende statunitensi all’estero». Ciononostante, l’UE difende la decisione: la vicepresidente esecutiva della Commissione per la sovranità tecnologica, la sicurezza e la democrazia, Henna Virkkunen, ha puntualizzato che la responsabilità ricade unicamente sulla piattaforma di Musk e che «ingannare gli utenti con segni di spunta blu, oscurare informazioni sulle pubblicità ed escludere i ricercatori non è consentito online nell’UE». Come riportato da Renovatio 21 il tema delle euromulte contro Musk è risalente. Brusselle aveva valutato l’ipotesi di multe contro X da quando l’ex commissario alla tecnologia UE, Thierry Breton, aveva accusato la piattaforma di non aver controllato adeguatamente i contenuti illegali e di aver violato il Digital Services Act (DSA) dell’UE del 2022. La decisione se penalizzare X spetta ora alla commissaria UE per la concorrenza, Margrethe Vestager. Come noto al lettore di Renovatio 21, Elone per qualche ragione è assai inviso all’oligarchia europea e a tanta politica continentale, come hanno dimostrato i discorsi del presidente italiano Sergio Mattarella, che pareva attaccare proprio Musk e le sue ambizioni sui social e nello spazio.Pretty much https://t.co/0hspV4roFj
— Elon Musk (@elonmusk) December 7, 2025
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