Geopolitica
Al Qaeda si prende Timbuctù. Il Burkina Faso invia centinaia di camion carichi di cibo in Niger
Il Burkina Faso ha inviato in Niger centinaia di camion carichi di cibo e altri materiali, mentre in Mali il terrorismo islamista avanza e si prende la città-simbolo dell’area.
I quasi 300 camion hanno contribuito ad alleviare la crisi umanitaria causata dalle sanzioni imposte dalla Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale, dopo la presa del potere da parte dell’esercito del Niger a luglio. Tali sanzioni sono state pienamente approvate dall’Unione Europea, dalla Francia e dagli Stati Uniti.
A causa delle sanzioni, a centinaia di camion è stato impedito di entrare in Niger attraverso il confine nigeriano. Ciò sta causando difficoltà in Niger e anche nel nord della Nigeria, dove gran parte della popolazione dipende dal commercio transfrontaliero per il proprio sostentamento.
Secondo l’AFP, a causa del pericolo rappresentato dai gruppi terroristici che operano nella regione di confine tra Niger e Burkina Faso, i camion erano protetti da scorte militari di entrambi i Paesi.
Il Burkina Faso, anch’esso soggetto alle sanzioni dell’ECOWAS, è tra i paesi più poveri della regione, ma mostra solidarietà al Niger.
Burkina Faso, Mali e Guinea si sono dichiarati alleati del Niger e hanno avvertito che qualsiasi attacco militare al Niger scatenerà una loro risposta. Anche l’Algeria ha ripetutamente fatto capire la sua estrema contrarietà ad un intervento armato su Niamey, arrivando a negare, secondo quanto riportato, l’uso dello spazio aereo per i francesi.
In queste ore l’antica città maliana di Timbuctù, detta anche «la perla del Sahel» e sito designato come patrimonio dell’umanità UNESCO, sarebbe caduta nelle mani del Gruppo di sostegno dell’Islam e dei musulmani (JNIM), sigla terrorista legata ad Al Qaeda. Lo stesso presidente del Burkina Faso ha dichiarato che vi è nell’area un enorme afflusso di armi «ucraine» che finiscono nelle mani dei terroristi takfiri.
La questione riguarda anche la logistica: attraverso una serie di messaggi audio diffusi dall’8 agosto 2023, Talha Abou Hind, il comandante del JNIM nella regione di Timbuctù, ha dichiarato che non consentirà più il passaggio di veicoli provenienti dall’Algeria, dalla Mauritania e persino dalla regione meridionale maliana di Mema, riporta il giornale online Africa Express.
Il leader islamista del JNIM, un gruppo affiliato ad Al Qaeda, ha comunicato che i suoi membri si stanno riunendo nei pressi della città per intraprendere «una guerra totale» contro lo Stato maliano, facendo riferimento all’arrivo del gruppo Wagner (che è attivo in Mali dal 2021). Diverse fonti segnalano che nessun camion proveniente dall’Algeria, dalla Mauritania e neppure dalle città maliane di Bambara Maoudé, Mopti e Goundam sia riuscito ad entrare a Timbuctù.
Come riportato da Renovatio 21, i terroristi hanno attaccato anche il Niger causando almeno 17 morti.
L’improvvisa recrudescenza del terrorismo nell’area costituisce una curiosa coincidenza che apre a scenari non molto valutati in Occidente.
Chi comanda i terroristi? Negli anni, vari Paesi dell’Africa francofona si erano dati un’orrenda risposta: è Parigi stessa che addestra e sostiene i terroristi che dice di voler combattere.
Immagine di Mousssa NIAKATE via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-ShareAlike 4.0 International (CC BY-SA 4.0)ù
Geopolitica
Trump: Zelens’kyj deve essere «realista»
Il presidente statunitense Donald Trump ha dichiarato che Volodymyr Zelens’kyj deve fare i conti con la realtà del conflitto contro la Russia e con l’urgenza di indire nuove elezioni.
Il mandato presidenziale quinquennale di Zelens’kyj è scaduto a maggio 2024, ma il leader ucraino ha sempre escluso il voto per via della legge marziale in vigore. Vladimir Putin ha più volte sostenuto che lo Zelens’kyj non può più essere considerato un interlocutore legittimo e che la sua posizione renderebbe giuridicamente problematico qualsiasi accordo di pace.
Mercoledì Trump ha affrontato la questione Ucraina in una telefonata con i leader di Regno Unito, Francia e Germania. «Ne abbiamo parlato in termini piuttosto netti, ora aspettiamo di vedere le loro risposte», ha riferito ai giornalisti alla Casa Bianca.
«Penso che Zelens’kyj debba essere realista. Mi domando quanto tempo passerà ancora prima che si tengano le elezioni. Dopotutto è una democrazia… Sono anni che non si vota», ha aggiunto Trump, sottolineando che l’Ucraina sta «perdendo moltissima gente».
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Il presidente americano ha poi sostenuto che l’opinione pubblica ucraina sia largamente favorevole a un’intesa con Mosca: «Se guardiamo i sondaggi, l’82 % degli ucraini vuole un accordo – è uscito proprio un sondaggio con questa cifra».
Trump ha insistito sulla necessità di chiudere rapidamente il conflitto: «Non possiamo permetterci di perdere altro tempo».
Secondo Axios e RBC-Ucraina, Kiev ha trasmesso agli Stati Uniti la sua ultima proposta di pace. Zelens’kyj , che fino a ieri escludeva elezioni in tempo di legge marziale, ha dichiarato mercoledì di essere disposto a indire il voto, a patto però che Stati Uniti e alleati europei forniscano solide garanzie di sicurezza.
Il consenso verso Zelens’kyj è precipitato al 20 % dopo uno scandalo di corruzione nel settore energetico che ha travolto suoi stretti collaboratori e provocato le dimissioni di diversi alti funzionari. Trump ha più volte invitato il leader ucraino a tornare alle urne, ribadendo che la corruzione endemica resta uno dei problemi più gravi del paese.
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Flickr
Geopolitica
Gli Stati Uniti sequestrano una petroliera al largo delle coste del Venezuela
Today, the Federal Bureau of Investigation, Homeland Security Investigations, and the United States Coast Guard, with support from the Department of War, executed a seizure warrant for a crude oil tanker used to transport sanctioned oil from Venezuela and Iran. For multiple… pic.twitter.com/dNr0oAGl5x
— Attorney General Pamela Bondi (@AGPamBondi) December 10, 2025
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Geopolitica
Putin: la Russia raggiungerà tutti i suoi obiettivi nel conflitto ucraino
La Russia porterà a compimento tutti gli obiettivi dell’operazione militare speciale in Ucraina, ha dichiarato il presidente Vladimir Putin.
Tra gli scopi principali enunciati da Putin nel 2022 vi sono la protezione degli abitanti delle Repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk dall’aggressione delle forze di Kiev, nonché la smilitarizzazione e la denazificazione dell’Ucraina.
«Naturalmente porteremo a termine questa operazione fino alla sua logica conclusione, fino al raggiungimento di tutti gli obiettivi dell’operazione militare speciale», ha affermato Putin in videocollegamento durante la riunione del Consiglio presidenziale per i diritti umani di martedì.
Il presidente russo quindi ricordato che il conflitto è scoppiato quando l’esercito ucraino è stato inviato nel Donbass, regione storicamente russa che nel 2014 aveva respinto il colpo di Stato di Maidan sostenuto dall’Occidente. Questo, secondo il presidente, ha reso inevitabile l’intervento delle forze armate russe per porre fine alle ostilità.
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«Si tratta delle persone. Persone che non hanno accettato il colpo di Stato in Ucraina nel 2014 e contro le quali è stata scatenata una guerra: con artiglieria, armi pesanti, carri armati e aviazione. È lì che è iniziata la guerra. Noi stiamo cercando di mettervi fine e siamo costretti a farlo con le armi in pugno».
Putin ha ribadito che per otto anni la Russia ha cercato di risolvere la crisi per via diplomatica e «ha firmato gli accordi di Minsk nella speranza di una soluzione pacifica». Tuttavia, ha aggiunto la settimana scorsa in un’intervista a India Today, «i leader occidentali hanno poi ammesso apertamente di non aver mai avuto intenzione di rispettarli», avendoli sottoscritti unicamente per guadagnare tempo e permettere all’Ucraina di riarmarsi.
Mosca ha accolto positivamente il nuovo slancio diplomatico impresso dal presidente statunitense Donald Trump, che ha proposto il suo piano di pace in 28 punti come base per un’intesa.
Lunedì Trump ha pubblicamente invitato Volodymyr Zelens’kyj ad accettare le proposte di pace, lasciando intendere che il leader ucraino non abbia nemmeno preso in esame l’ultima offerta americana.
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Immagine di President of Russia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 4.0 International (CC BY 4.0)
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