Ambiente
Al Gore minaccia: le persone che hanno accesso a informazioni non mainstream «minacciano la democrazia»
L’ex vicepresidente democratico americano Al Gore afferma che le persone che hanno accesso alle informazioni al di fuori delle fonti dei media tradizionali rappresentano una minaccia per la «democrazia» e che gli algoritmi dei social media “dovrebbero essere vietati”.
Gore ha fatto questi commenti durante un’apparizione alla conferenza sull’isteria sui cambiamenti climatici Cop28 a Dubai, dove si è lamentato del fatto che i social media abbiano «interrotto gli equilibri che un tempo esistevano e che facevano funzionare molto meglio la democrazia rappresentativa».
L’ex vicepresidente ha quindi affermato che il funzionamento della democrazia si basa su una «base condivisa di conoscenza che funge da base per ragionare insieme collettivamente» ma che «i social media sono dominati dagli algoritmi» sconvolgono questo equilibrio.
AL GORE – At COP28.
Listen carefully. He says Democracy is under threat because citizens are no longer all getting the same print news (propaganda)
Algorithms (that governments can’t control) are threatening democracy.
It’s like he thinks we are stupid or insane … oh pic.twitter.com/aQe41iOhNY
— Elander & the News (@ElanderNews) December 7, 2023
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Secondo Gore, ex numero due del governo Clinton, le persone vengono fatte infilare nelle «tane del Bianconiglio» (espressione americana che sta per luogo dove si viene inondati di informazioni in un solo senso) da algoritmi che sono «l’equivalente digitale degli AR-15 – dovrebbero essere banditi, dovrebbero davvero essere banditi!»
«È un abuso del forum pubblico» ha tuonato il Gore, ricordando come le persone vengano risucchiate nelle camere dell’eco, cioè il feed dei social media dove l’utente probabilmente riceverà solo informazioni che ribadiscono e radicalizzano le sue posizioni. «Se passi troppo tempo nella camera dell’eco, ciò che viene utilizzato come arma è un’altra forma di intelligenza artificiale, non intelligenza artificiale, follia artificiale! Dico sul serio!».
Ancora una volta, è impressionante vedere quanto Gore sia distaccato dalla realtà, impegnato nel suo ruolo di vecchio farneticante al punto da non sapere come gli algoritmi siano già programmati per modellare l’opinione della popolazione attraverso censure dirette ed indirette (lo shadow banning).
Apparentemente, l’unica camera di risonanza a cui dovrebbe essere permesso di esistere è la tana del Bianconiglio Gore, in cui la terra è costantemente sull’orlo della distruzione a causa di persone che non obbediscono ai suoi mandati di tecnocrate fallito.
Gore, ricordiamolo, perse le elezioni presidenziali 2000 contro Giorgio Bush figlio, per poi dedicarsi anima e corpo al tema del cambiamento climatico, al punto che per la sua opera, smentita nei fatti (aveva predetto lo scioglimento dei ghiacci entro una data di qualche anno fa) fu premiata dall’establishment con una temibile combo di premio Nobel e premio Oscar.
Forse Gore non è contento che la sua stessa disinformazione venga verificata da individui che hanno accesso a informazioni non prodotte da fonti mediatiche aziendali a lui amichevoli.
Gore predisse tristemente che la calotta glaciale del polo nord sarebbe stata «libera dai ghiacci» entro 5-7 anni. Non è mai successo. Come documentato, Gore ha una lunga storia di previsioni sui cambiamenti climatici che si rivelano spettacolarmente errate.
Non c’è da stupirsi che voglia vietare il dissenso, specie ricordando la quantità di fake news propalate dallo stesso personaggio.
Al World Economic Forum di Davos dello scorso gennaio il Gore si lanciò in una lunga tirata urlante dove disse che l’anidride carbonica nell’atmosfera starebbe intrappolando tanto calore «quanto verrebbe rilasciato da 600 mila bombe di Hiroshima buttate sulla Terra ogni giorno».
Le affermazioni di Gore erano state immediatamente ridicolizzate sui social media e non solo.
Curioso anche come nei primi anni 2000 lo stesso Gore, assieme all’ex consigliere di amministrazione della Hewlett-Packard Joel Hyatt (un’altra figura di spicco nel Partito Democratico USA), lanciò un canale televisivo, Current TV, che doveva trasmettere documentari dando a molti la possibilità di raccontare storie e fatti al di fuori dei canali mainstream: ora si capisce meglio come anche le fonti di informazione considerate alternative siano in realtà pilotate dal medesimo vertice con il medesimo impegno.
Per la cronaca, nel 2013 emerse che Current TV era stata acquistata dall’emittente del Qatar Al Jazeera, che chiuse la TV e cancellò il marchio per sostituirla con un canale di base a Nuova York chiamato Al Jazeera America.
Interessante: a comprare la creatura dell’ambientalista Gore c’è proprio uno Stato del Golfo con i suoi miliardi derivati dagli idrocarburi e da nient’altro…
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Immagine di UNclimatechange via Flickr pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-NonCommercial-ShareAlike 2.0 Generic
Ambiente
L’Iran prova la geoingegneria contro la siccità
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Ambiente
Viganò: «non vi è alcuna emergenza climatica, Prevost profeta del globalismo massonico»
L’arcivescovo Carlo Maria Viganò ha affidato al social X una riflessione su Chiesa e cambiamento climatico.
«Se vi fosse veramente un’emergenza climatica – alla quale le organizzazioni globaliste rispondono con mezzi non adeguati, mentre la Chiesa Cattolica propone soluzioni ragionevoli e coerenti con il Vangelo e con la sua Dottrina sociale – si potrebbe credere che in questi appelli della Santa Sede vi sia una qualche buona intenzione.
«Ma non vi è alcuna emergenza climatica: gli allarmi dei globalisti sono pretestuosi – come sappiamo dalle ammissioni degli stessi fautori di questa frode – e servono a creare un pretesto per legittimare politiche di dissoluzione del tessuto sociale e di distruzione dell’economia delle Nazioni, volte a consentire il controllo della popolazione mondiale» dichiara Sua Eccellenza.
«Per questo motivo gli appelli di Prevost costituiscono una forma di scandalosa complicità con gli artefici del golpe globalista, perché ratificano una menzogna colossale, invece di denunciare il loro crimine contro Dio e contro l’umanità».
Se vi fosse veramente un’emergenza climatica – alla quale le organizzazioni globaliste rispondono con mezzi non adeguati, mentre la Chiesa Cattolica propone soluzioni ragionevoli e coerenti con il Vangelo e con la sua Dottrina sociale – si potrebbe credere che in questi appelli… pic.twitter.com/thIv4fsrKa
— Arcivescovo Carlo Maria Viganò (@CarloMVigano) November 18, 2025
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«E nel frattempo migliaia di piccole imprese e milioni di famiglie si trovano condotte al fallimento o distrutte, a tutto vantaggio delle multinazionali facenti capo a BlackRock, Vanguard, StateStreet… La menzogna è il marchio distintivo di tutto ciò che fa e dice l’élite globalista».
«Prevost si pone come profeta del globalismo massonico e prosegue la linea di totale asservimento tracciata dal predecessore Bergoglio. La Chiesa di Roma è divenuta ostaggio dei suoi nemici e le viene lasciata libertà solo nella misura in cui essa ratifica i crimini e le menzogne del globalismo: transizione green, sostituzione etnica, politiche vaccinali, parità di genere, agenda LGBTQ+».
Negli scorsi anni monsignor Viganò ha attaccato con veemenza la «frode climatica, religiosa, pastorale» di Bergoglio, accusando l’«ideologia ambientalista e neomalthusiano del Vaticano», scagliandosi contro il green deal il cui programma è «decimare la popolazione, rendere schiavi i superstiti».
Nelle scorse settimane il prelato lombardo aveva dichiarato che «Leone ambisce al ruolo di presidente del Pantheon ecumenico della Nuova Religione Glonale di matrice massonica».
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Ambiente
Gli Emirati continuano con la geoingegneria
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