Geopolitica
Israele vuole la Russia come mediatore
Israele vuole che la Russia prenda parte agli sforzi di pace volti a porre fine al conflitto dello Stato degli ebrei con il gruppo militante libanese Hezbollah, hanno riferito Ynet news e diversi altri organi di stampa locali, citando funzionari coinvolti nei negoziati.
Secondo quanto riportato, Israele si aspetta che il coinvolgimento di Mosca possa aggiungere stabilità a qualsiasi accordo futuro e ridurre la dipendenza dagli Stati Uniti.
«I russi avranno un ruolo speciale nell’attuazione dell’accordo e nella prevenzione di un’ulteriore escalation», ha detto una fonte a Ynet.
Commentando i resoconti, Orna Mizrahi, ex vice consigliere per la sicurezza nazionale israeliano, ha dichiarato a Newsweek che, sebbene Israele «preferisca gli americani», comprende che i «buoni rapporti» della Russia con l’Iran potrebbero contribuire alla stabilità di qualsiasi accordo sul Libano raggiunto in futuro.
Iscriviti al canale Telegram ![]()
«Un altro punto è il fatto che fanno parte del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e se arriviamo al punto di avere una sorta di nuova risoluzione sul cessate il fuoco nel Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, vorremmo che i russi la approvassero», ha detto.
Questa settimana i media israeliani hanno affermato che i negoziati per un accordo di cessate il fuoco in Libano hanno già raggiunto «fasi avanzate». L’inviato del presidente degli Stati Uniti Joe Biden, Amos Hochstein, che sta mediando tra Israele e Libano, avrebbe raggiunto accordi preliminari sull’accordo durante una visita a Beirut all’inizio di questa settimana.
L’accordo prevede un’attuazione più ampia della risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, approvata nel 2006, che richiede il ritiro delle forze di Hezbollah dal confine tra Libano e Israele. Introduce un meccanismo internazionale per supervisionare la regione e gestire le rivendicazioni di violazioni da parte di Israele o del Libano e, a quanto si dice, impedisce a Hezbollah di riarmarsi, il che significa di fatto che al gruppo verrebbe vietato di acquisire mezzi militari.
Funzionari israeliani hanno dichiarato a Ynet che l’accordo, se firmato, avrebbe avuto inizio con un cessate il fuoco di 60 giorni, durante i quali sarebbe stato istituito un nuovo meccanismo di supervisione della regione.
Si dice che Hochstein dovrebbe arrivare in Israele prima delle elezioni presidenziali americane programmate per il 5 novembre per finalizzare l’accordo. I resoconti affermano che Mosca ha già discusso la situazione con l’Iran, che si dice stia incoraggiando Hezbollah ad accettare i termini.
Venerdì il portavoce del Cremlino Demetrio Peskov non ha né confermato né smentito il coinvolgimento della Russia nel processo di pace, ma ha affermato che Mosca «mantiene contatti con tutte le parti in conflitto».
«E, naturalmente, se il nostro aiuto fosse necessario, la Russia è pronta a fare la sua parte», ha affermato.
Secondo un dato del 2022, circa il 15% della popolazione israeliana è di lingua russa e la comunità russofona rappresenta il 15% degli aventi diritto al voto in Israele, per un totale di 1,3 milioni di cittadini. Tale numero, tuttavia, comprende anche gli immigrati provenienti dall’Unione Sovietica e dagli stati post-sovietici diversi dalla Russia vera e propria.
Aiuta Renovatio 21
Alcuni degli immigrati non sono considerati ebrei secondo l’Halacha (l’insieme delle leggi religiose ebraiche che derivano dalla Torah scritta e orale), che definisce un ebreo se la madre è ebrea o si è formalmente convertito all’ebraismo.
Secondo la «Legge del Ritorno», chiunque abbia almeno un nonno ebreo può diventare cittadino israeliano. A causa della politica di ateismo di stato dell’Unione Sovietica e della popolazione ebraica storicamente numerosa della Russia, durante il periodo comunista si sono verificati alcuni matrimoni misti tra ebrei russi e russi etnici. Alcuni ebrei russi sono israeliani solo per matrimonio, poiché la Legge del Ritorno consente anche ai coniugi non ebrei di ebrei di rivendicare la cittadinanza israeliana.
Alcuni israeliani russi discendono invece da famiglie russe Subbotnik (sabatisti: movimento religioso cristiano di tre secoli fa che osserva il riposo del sabato, che ha finito per portare alcuni a convertirsi al talmudismo), che sono emigrate in Israele nel corso dell’ultimo secolo. La maggior parte dei russi in Israele ha la piena cittadinanza israeliana. I russi israeliani sono coinvolti nell’economia del Paese a tutti i livelli.
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Immagine di President of Russia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 4.0 International (CC BY 4.0)
Geopolitica
Turchia, effigie di Netanyahu appesa a una gru: «pena di morte»
Turkish academic creates model of hanged 🇮🇱PM Netanyahu, with a “Death Penalty” sign. Proudly aided by a state company.
Turkish authorities have not disavowed this disgraceful behavior. In Erdoğan’s Turkey, hatred & antisemitism isn’t condemned. It’s celebrated. pic.twitter.com/19MALpzEEW — Israel Foreign Ministry (@IsraelMFA) October 26, 2025
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Droga
Trump punta ad attaccare le «strutture della cocaina» in Venezuela
Il presidente statunitense Donald Trump sta esaminando proposte per operazioni militari americane contro presunte «strutture per la produzione di cocaina» e altri bersagli legati al narcotraffico all’interno del Venezuela. Lo riporta la CNN, che cita fonti anonime.
Due funzionari non identificati hanno dichiarato alla rete che Trump non ha scartato l’ipotesi di un negoziato diplomatico con Nicolás Maduro, nonostante recenti indicazioni secondo cui gli Stati Uniti avrebbero interrotto del tutto i colloqui con Caracas, mentre valutano una possibile campagna per destituire il leader venezuelano.
Tuttavia, una fonte della CNN ha precisato che «ci sono piani sul tavolo che il presidente sta esaminando» per azioni mirate all’interno del Venezuela. Un terzo funzionario ha indicato che l’amministrazione Trump sta considerando varie opzioni, ma al momento si concentra sulla «lotta alla droga in Venezuela».
Sostieni Renovatio 21
A giudizio di alcuni esponenti dell’amministrazione statunitense, una campagna antidroga nel Paese sudamericano potrebbe accrescere la pressione per un cambio di regime a Caracas. Trump ha pubblicamente smentito l’intenzione di rimuovere Maduro dal potere.
Nelle scorse settimane, le forze armate americane hanno condotto vari raid contro imbarcazioni sospettate di narcotraffico e, secondo Washington, collegate al Venezuela, causando decine di vittime.
Giovedì, Trump – che aveva già confermato l’autorizzazione di operazioni della CIA in Venezuela – ha dichiarato che gli Stati Uniti potrebbero estendere la loro campagna antidroga dal mare alla terraferma, senza entrare in dettagli. Inoltre, la portaerei USS Gerald R. Ford è stata inviata nei Caraibi per sostenere l’operazione antidroga.
Maduro ha respinto ogni legame del suo governo con il traffico di stupefacenti, insinuando che gli Stati Uniti stiano usando le accuse come copertura per un cambio di regime. Dopo le notizie sul dispiegamento della portaerei, il presidente venezuelano ha accusato Washington di perseguire «una nuova guerra eterna».
Secondo un reportaggio del New York Times, Maduro stesso avrebbe proposto agli Stati Uniti significative concessioni economiche, inclusa la possibilità per le aziende americane di acquisire una quota rilevante nel settore petrolifero, durante negoziati segreti durati mesi. Tuttavia, Washington avrebbe rifiutato l’offerta, con il futuro politico del presidente Nicolas Maduro come principale ostacolo.
Un precedente articolo del quotidiano neoeboraceno riportava che Trump avesse ordinato l’interruzione dei colloqui con il Venezuela, «frustrato» dal rifiuto di Maduro di cedere volontariamente il potere. Il giornale suggeriva anche che gli Stati Uniti stessero pianificando una possibile escalation militare.
Nel frattempo, Maduro ha avvertito che il Venezuela entrerebbe in uno stato di «lotta armata» in caso di attacco, aumentando la prontezza militare in tutto il Paese.
Iscriviti al canale Telegram ![]()
Come riportato da Renovatio 21, il mese scorso, gli Stati Uniti hanno inviato almeno otto navi della Marina, un sottomarino d’attacco e circa 4.000 soldati vicino alla costa venezuelana, dichiarando che la missione mirava a contrastare i cartelli della droga. Washington ha sostenuto che l’armata ha affondato tre imbarcazioni venezuelane, senza però fornire prove che le persone a bordo fossero criminali.
La Casa Bianca accusa da tempo Maduro di guidare una rete di narcotrafficanti nota come «Cartel de los Soles», sebbene non vi siano prove schiaccianti o prove concrete che lo dimostrino, tuttavia lo scorso anno gli USA sono arrivati a sequestrare un aereo presumibilmente utilizzato dal presidente di Carcas. È stato anche accusato di aver trasformato l’immigrazione in un’arma, sebbene Maduro si sia mostrato pronto a dialogare con le delegazioni diplomatiche americane sulla questione.
Come riportato da Renovatio 21, a inizio anno Maduro aveva dichiarato che Washington ha aperto il suo libretto degli assegni a una schiera di truffatori e bugiardi per destabilizzare il Venezuela, quando gli Stati Uniti si sono rifiutati di riconoscere le elezioni del 2024 in Venezuela.
Secondo Maduro, almeno 125 militanti provenienti da 25 Paesi sono stati arrestati dalle autorità venezuelane. Aveva poi accusato Elone Musk di aver speso un miliardo di dollari per un golpe in Venezuela. Negli stessi mesi si parlò di un piano di assassinio CIA di Maduro sventato.
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Immagine di pubblico dominio CC0 via Flickr
Geopolitica
Thailandia e Cambogia firmano alla Casa Bianca un accordo di cessate il fuoco
HISTORIC PEACE BETWEEN THAILAND & CAMBODIA. President Trump and Malaysia’s Prime Minister Anwar Ibrahim hosted the Prime Ministers of Thailand and Cambodia for the signing of the ‘Kuala Lumpur Peace Accords’—a historic peace declaration. pic.twitter.com/BZRJ2b2KLY
— The White House (@WhiteHouse) October 26, 2025
Aiuta Renovatio 21
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
-



Pensiero1 settimana faCi risiamo: il papa loda Don Milani. Torna l’ombra della pedofilia sulla Chiesa e sul futuro del mondo
-



Sanità1 settimana faUn nuovo sindacato per le prossime pandemie. Intervista al segretario di Di.Co.Si
-



Necrocultura6 giorni fa«L’ideologia ambientalista e neomalthusiana» di Vaticano e anglicani: Mons. Viganò sulla nomina del re britannico da parte di Leone
-



Salute1 settimana faI malori della 42ª settimana 2025
-



Oligarcato7 giorni faPapa Leone conferisce a Carlo III, capo della Chiesa d’Inghilterra, la cattedra permanente nella basilica papale
-



Autismo2 settimane faTutti addosso a Kennedy che collega la circoncisione all’autismo. Quando finirà la barbarie della mutilazione genitale infantile?
-



Politica1 settimana faI vaccini, l’euro, l’OMS e le proteste pro-Palestina. Renovatio 21 intervista il senatore Borghi
-



Bioetica2 settimane faMorte cerebrale, trapianti, predazione degli organi, eutanasia: dai criteri di Harvard alla nostra carta d’identità













