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El Pais: Le truppe ucraine rifiutano sempre più gli ordini. Un uomo trovato morto in un ufficio di reclutamento

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I militari ucraini si rifiutano sempre più di obbedire agli ordini e fuggono dalle loro posizioni, accusando i loro vertici di assegnare loro missioni suicide. Lo riporta il quotidiano spagnolo El Pais, citando diversi ufficiali ucraini.

 

Il giornale madrileno ha affermato che i soldati di quattro brigate impegnate nei pressi dell’insediamento assediato di Kurakhovo hanno affermato che «il futuro della guerra è cupo per i loro interessi perché non ci sono abbastanza rimpiazzi».

 

«Perché ci stiamo ritirando? Perché non abbiamo rotazioni, non ci riposiamo, siamo demoralizzati», ha detto un ufficiale all’emittente, aggiungendo che c’è un problema crescente di soldati ucraini che fuggono dalle loro posizioni.

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«Avevo un amico, lo chiamavamo Inghilterra. Ha combattuto tutta la guerra in prima linea, a Robotino, Soledar, Kherson… Era esausto, non ce la faceva più e i comandanti non gli davano tregua. Qualche giorno fa se n’è andato, così, così», ha detto l’ufficiale.

 

Anche un sergente ucraino che si fa chiamare Churbanov ha dichiarato al quotidiano spagnolo che la carenza di soldati è diventata il problema più grande che deve affrontare l’esercito ucraino, sottolineando che spesso i militari devono trascorrere tre mesi nei loro incarichi senza riposo o rotazione.

 

Un altro militare, identificato come Alexander, che presta servizio nelle Forze di difesa territoriale (TRO), ha anche detto a El Pais che a un certo punto la 116ª brigata TRO vicino a Kurakhovo ha organizzato una rivolta di massa e si è rifiutata di seguire gli ordini. Dopo di che, l’intera brigata è stata presumibilmente trasferita nella regione di Sumy, da dove Kiev ha lanciato la sua incursione nella regione russa di Kursk, secondo l’ufficiale.

 

Una fonte all’interno dei servizi di sicurezza russi ha anche confermato all’agenzia di stampa TASS che la 116ª brigata TRO dell’Ucraina era stata effettivamente trasferita per partecipare all’incursione di Kursk come punizione per il suo ammutinamento. Secondo una fonte citata dall’agenzia russa, Kiev stava cercando di «correggere in qualche modo la situazione nella regione di Kursk a spese dei soldati delle Forze armate ucraine già demoralizzati».

 

Alexander ha anche detto a El Pais che c’era stato un caso di alto profilo all’inizio di questo mese in cui 100 soldati della 123ª Brigata TRO avevano abbandonato le loro posizioni vicino a Ugledar diversi giorni prima che la città fosse catturata dalle forze russe. L’ufficiale ha spiegato che lo avevano fatto per «annunciare che senza un addestramento e delle armi sufficienti erano stati assegnati a una difesa suicida», secondo El Pais.

 

Un uomo ucraino arruolato nell’esercito è stato trovato morto lunedì in un ufficio di leva a Poltava, secondo una dichiarazione dell’ufficio di reclutamento locale.

 

Era stato portato nella struttura dalla polizia dopo essere stato inserito in una lista di ricercati per aver evitato la mobilitazione. Il suo corpo è stato scoperto in una sala tecnica della struttura.

 

I funzionari della leva hanno dichiarato che «non c’erano segni di violenza» e hanno indicato che sembrerebbe trattarsi di suicidio. L’uomo aveva rifiutato una visita medica all’arrivo.

 

Le autorità hanno aggiunto che l’uomo era già stato condannato per evasione dalla leva l’anno scorso, ricevendo una condanna sospesa a tre anni. Evadere il servizio militare in Ucraina può portare a una pena detentiva fino a tre anni.

 

«Non c’è stata alcuna pressione fisica o psicologica da parte dell’esercito», ha affermato la dichiarazione dell’ufficio di leva, aggiungendo che l’uomo stava semplicemente «aspettando… che i suoi documenti venissero elaborati». La polizia ha avviato un’indagine sull’incidente, ha affermato l’ufficio, esortando gli ucraini a evitare «messaggi non verificati, distorti o manipolativi» sull’argomento.

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A causa delle ingenti perdite militari e della diffusa evasione della leva, Kiev ha inasprito le leggi sulla coscrizione obbligatoria, con continue retate contro gli uomini in luoghi pubblici come bar, centri commerciali e perfino matrimoni.

 

Questa primavera, Kiev ha abbassato l’età per il servizio militare da 27 a 25 anni e ha notevolmente inasprito le regole di mobilitazione del Paese, richiedendo alle potenziali reclute di presentarsi agli uffici di leva per la «convalida dei dati». Questi controlli spesso comportano l’immediato arruolamento delle persone nell’esercito e l’invio in prima linea.

 

Gli evasori della leva spesso sfidano condizioni pericolose nei loro tentativi di fuga.

 

Le autorità di Kiev hanno pure cominciato a dichiarare le decine di morti di renitenti alla leva morti durante la fuga dal Paese.

 

Come riportato da Renovatio 21i circensi sono esentati dal servizio militare, mentre i sacerdoti cattolici no. Su soldati donna e sieropositivi HIV si sta lavorando.

 

Secondo un sondaggio di sette mesi fa, gli ucraini rinuncerebbero alla cittadinanza per evitare la coscrizione.

 

Nel frattempo aumentano episodi tragici come quelli della donna che si è data fuoco per protestare contro il reclutamento del marito.

 

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Il ministro della Difesa belga: «cancellare Mosca dalla mappa». Il Cremlino: «psicosi militare»

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Il ministro della Difesa belga Theo Francken ha tentato di precisare la propria dichiarazione secondo cui la NATO potrebbe «radere al suolo Mosca», sottolineando che si trattava di un riferimento al principio di deterrenza dell’Alleanza. Mosca ha bollato la sua retorica come «irresponsabile» e sintomo di «psicosi militare».   Giovedì il Francken ha postato sui social i chiarimenti, allegando uno screenshot di un tweet X dell’ex presidente russo Dmitrij Medvedev, che lo derideva e felicitava gli «amici» della Russia per il test del drone sottomarino nucleare Poseidon.   Nel messaggio, Francken ha ribadito che la NATO «non è in guerra con la Russia né lo desidera», definendola «per definizione un’alleanza difensiva». Ha ricordato che il principio di «rappresaglia» è rimasto «incontestato per 76 anni» e rappresenta il pilastro della strategia di deterrenza.

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«Questo è esattamente ciò che intendevo nell’intervista e non ritratto una sillaba», ha scritto.   La rettifica segue le parole rilasciate a De Morgen all’inizio della settimana, in cui aveva minimizzato i rischi di uno scontro diretto NATO-Russia per la fornitura di missili Tomahawk all’Ucraina. Francken aveva affermato che Vladimir Putin non userebbe armi nucleari perché l’Alleanza USA potrebbe «cancellare Mosca dalla mappa», aggiungendo che un attacco a Bruxelles lascerebbe la capitale russa «rasata al suolo».   Il viceministro degli Esteri russo Aleksandr Grushko ha etichettato le frasi come tipiche dell’«isteria militare» occidentale, mentre l’ambasciata russa in Belgio le ha giudicate «assurde e scollegate dalla realtà».   Mosca considera il conflitto ucraino una guerra per procura della NATO contro la Russia e sostiene che le armi occidentali prolungheranno solo le ostilità senza mutarne l’esito.  

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Tsunami nucleari: Putin parla del drone sottomarino Poseidon

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La Russia ha testato con successo un drone sottomarino all’avanguardia a capacità nucleare, ha reso noto il presidente russo Vladimir Putin.

 

I test del sistema Poseidon si sono svolti martedì, ha dichiarato il presidente durante la visita di mercoledì a un ospedale militare di Mosca.

 

«In termini di velocità e profondità, non esiste al mondo nulla di paragonabile a questo veicolo senza pilota, ed è improbabile che appaia a breve», ha affermato. Al momento, ha sottolineato Putin, «non ci sono metodi per intercettare» il Poseidon.

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«Per la prima volta siamo riusciti non solo a lanciarlo da un sottomarino con il suo motore ausiliario, ma anche ad attivare l’unità di propulsione nucleare, che ha fornito energia al veicolo per un certo periodo. È un successo straordinario», ha dichiarato.

 

Secondo il presidente russo, le capacità del Poseidon «superano di gran lunga la potenza perfino del nostro missile intercontinentale più avanzato, il Sarmat».

 

I media avevano in precedenza descritto il Poseidon, rivelato per la prima volta nel 2018, come un sistema senza pilota per le profondità marine dotato di propulsione nucleare con gittata praticamente illimitata.

 

Si dice che il drone, lungo 20 metri e pesante 100 tonnellate, raggiunga velocità di 200 km/h e scenda oltre i 1.000 metri. Può anche procedere a velocità estremamente ridotte, risultando impercettibile ai radar moderni. Oltre ad attaccare direttamente le città costiere, il Poseidon potrebbe essere impiegato per generare tsunami devastanti.

 

Come riportato da Renovatio 21, per il Poseidon sarebbe stata approntata una base anche in Kamchatka, nell’Estremo Oriente siberiano.

 

Due anni fa il Poseidon fu mostrato al canale della TV pubblica russa Rossija-1 (quello attaccato, fra gli altri, in queste ore da un attacco hacker senza precedenti…) dove fu mostrato video in computer grafica del funzionamento dell’ordigno genera-catastrofi, compresa la possibilità diretta di sommergere con uno tsunami radioattivo alto 500 metri la Velikobritannja, cioè la Gran Bretagna.

 

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Il video era stato illustrato da Dmitrij Kostantinovic Kiseljov, conduttore televisivo già detto «il principale propagandista di Putin».

 

Le immagini mostrate, con lo Tsunami radioattivo alto come una montagna che fa sparire l’intero arcipelago (compresa l’incolpevole Irlanda, e con danni a chissà quante altre coste) sono decisamente spaventose. Poseidon è davvero un dio crudele del mare, in grado di sommergere intere Nazioni di umani – un po’ come accadde ad Atlantide…

 

Come riportato da Renovatio 21a quanto sembra la tecnologia di generazione atomica di tsunami ora sarebbe in mano anche al Nord Corea, che non ha perso tempo. Giappone, Taiwan, isole e costa orientale USA sono avvisati.

 

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Putin rivela i dettagli sul motore nucleare del missile Burevestnik

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Il missile da crociera russo Burevestnik a gittata illimitata sfrutta innovazioni nella tecnologia dei reattori nucleari che permettono un’elevata miniaturizzazione e un rapido raggiungimento della potenza operativa, ha affermato mercoledì il presidente Vladimir Putin. La settimana scorsa è stato reso noto un test storico dell’arma a capacità nucleare.   Il presidente ha lodato gli ingegneri responsabili del risultato durante un incontro con militari russi feriti in un ospedale militare.   Il reattore del missile «ha una potenza paragonabile a quella di un reattore di un sottomarino a propulsione nucleare, ma è mille volte più piccolo», ha spiegato Putin. «Ma l’aspetto fondamentale è che, mentre un reattore tradizionale richiede ore, giorni o settimane per entrare in funzione, questo si avvia in pochi minuti o secondi».  

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Le scoperte realizzate con questa centrale unica troveranno impiego in ambito civile, ad esempio nella costruzione di infrastrutture energetiche nell’Artico, ha aggiunto il presidente. Nel frattempo, i componenti elettronici schermati dalle radiazioni sviluppati per il Burevestnik sono già utilizzati nelle missioni spaziali e saranno impiegati nel programma russo di esplorazione lunare.   La settimana scorsa Putin ha annunciato il successo del lancio di prova del Burevestnik, durante il quale il proiettile avrebbe percorso oltre 14.000 km. In un incontro di questa settimana ha riferito di aver testato con esito positivo il sistema Poseidon, un siluro nucleare avanzato che si ritiene utilizzi la stessa tecnologia del Burevestnik per la propulsione.   «Per la prima volta siamo riusciti non solo a lanciarlo da un sottomarino con il suo motore ausiliario, ma anche ad attivare l’unità nucleare, che ha fornito energia al veicolo per un certo periodo. È un successo straordinario», ha dichiarato Putin.   Il presidente russo precisato che il reattore del Poseidon è miniaturizzato in misura minore rispetto a quello del Burevestnik, essendo circa 100 volte più piccolo di un reattore sottomarino convenzionale.   La Russia non ha divulgato dettagli sulla tecnologia alla base dei due reattori. Alcuni esperti della difesa ipotizzano che derivi dalla ricerca russa sui sottomarini nucleari.   Come riportato da Renovatio 21, Trump ha reagito all’annuncio del «missile invincibile» russo parlando di sottomarini atomici piazzati sulle coste russe.  

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