Militaria
Rivista degli ebrei ortodossi pubblica una serie di articoli sulla demoralizzazione dei soldati israeliani

La rivista israeliana in lingua ebraica Ha-makom, rivolta agli ebrei ultra-ortodossi, ha avviato una serie di articoli sul crollo del morale nelle Forze di difesa israeliane (IDF), che ha portato al rifiuto dei soldati combattenti di schierarsi ulteriormente.
«Da Nahal alla brigata commando, da Givati ai paracadutisti, sempre più combattenti, da tutte le unità di fanteria, testimoniano che» non hanno «altra scelta se non rifiutarsi» di schierarsi.
A settembre, solo sei dei trenta soldati della Brigata Nahal si sono presentati, scrive Ha-makom, parola che nel gergo della cabala giudaica indica Dio «onnipresente».
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Un genitore di un soldato a Nahal ha riferito che, secondo suo figlio: «i reparti sono vuoti. Tutti coloro che non sono morti o feriti sono mentalmente danneggiati. Sono rimasti pochissimi che sono tornati a combattere. E non stanno bene neanche loro».
La rivista ha intervistato oltre 20 combattenti e genitori. I soldati si sentono demoralizzati nel dover tornare nei luoghi di Gaza dove hanno combattuto mesi fa e presumibilmente sconfitto Hamas.
«Quando sono tornati nei luoghi in cui erano, come Jabalia, Al-Zaytoun e Shujaiya, hanno iniziato a spezzare i soldati. Questi sono gli stessi posti in cui hanno perso i loro amici» dice Eiditi, un genitore. «La zona era già pulita… Li ha frustrati molto… Non sai mai quando uscirai, ed è così da un anno. Per non parlare delle perdite e delle scene difficili che vedono a Gaza».
«All’inizio, era molto determinato. Ha detto: “Il nostro compito è restituire gli ostaggi, il nostro compito è vendicarci”, e ci è andato» ha dichiarato Ofer, il padre di un cecchino di un’unità di fanteria.
Secondo quanto riportato, molta della motivazione è svanita e ora proteste silenziose e individuali hanno iniziato a emergere, mentre il governo parla di schieramento in Libano.
Centinaia di paracadutisti hanno recentemente deciso di unirsi contro lo schieramento.
Il sito The Cradle, nel trattare il primo articolo della serie di Ha-makom, scrive che «oltre a combattere i combattenti di Hamas, i soldati israeliani hanno demolito edifici residenziali con esplosivi, hanno colpito i bambini, hanno bombardato ospedali e scuole che ospitavano sfollati e hanno distrutto le infrastrutture idriche ed elettriche di Gaza».
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Accanto ad esempi di soldati demoralizzati per la distruzione che si trovano ordinati ad infliggere, ve ne sono certamente altri che paiono galvanizzati dalla possibilità di esprimere sadismo sul nemico.
Come riportato da Renovatio 21, il mese scorso lo stesso esercito israeliano ha iniziato delle indagini riguardante il video che ritrae soldati dello Stato Ebraico che gettano cadaveri di palestinesi dai tetti.
Militari israeliani sono stati in questi mesi accusati pubblicamente di altri atti aberranti come la sodomizzazione con bastioni di prigionieri palestinesi, un’atto che alcuni politici israeliani si sono sentiti di difendere, con conseguente scandalo generale anche presso la stessa opinione pubblica dello Stato Ebraico.
Come riportato da Renovatio 21, abusi da parte dei militari israeliani sono diffusi sui social, come ad esempio il canale Telegram «72 vergini – senza censura», dove vengono caricati dagli stessi militari video ed immagini di quella che si può definire «pornografia bellica». Vantando «contenuti esclusivi dalla Striscia di Gaza», il canale 72 Virgins – Uncensored ha più di 5.000 follower e pubblica video e foto che mostrano le uccisioni e le catture di militanti di Hamas, nonché immagini dei morti.
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Immagine di Israel Defense Forces via Flickr pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-NonCommercial 2.0 Generic
Militaria
La Corea del Nord mostra il nuovo missile balistico intercontinentale gigante

North Korea’s new Hwasong-20 Intercontinental Ballistic Missile. pic.twitter.com/Z8KZYYALKJ
— Aleksey Berezutski 🇷🇺🎖 (@aleksbrz11) October 11, 2025
🇰🇵 “The most powerful nuclear weapon” capable of striking the entire United States was unveiled in North Korea. 🚀 This is the new Hwasong-20 solid-fuel intercontinental ballistic missile. 📌 The missile has a range of up to 15,000 km and is capable of carrying multiple nuclear… pic.twitter.com/nxJapQBbwU
— The world is patriots.🇺🇸🇷🇺 (@bertalanzoli) October 11, 2025
#BREAKING | North Korea Unveils Hwasong-20 ICBM at Ruling Party’s 80th Anniversary Parade North Korea has showcased its most advanced intercontinental ballistic missile, the Hwasong-20, during a massive military parade marking the 80th anniversary of the Workers’ Party of Korea pic.twitter.com/KowFCvaMsB
— The Global Eye (@TGEThGlobalEye) October 11, 2025
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Militaria
Trump propone di espellere la Spagna dalla NATO

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha dichiarato che la Spagna dovrebbe essere espulsa dalla NATO per non aver raggiunto il nuovo obiettivo di spesa per la difesa del 5%, un aumento che Trump ha sostenuto e che, a suo dire, è stato concordato durante il vertice NATO di giugno.
Trump ha sollevato la questione giovedì durante un incontro nello Studio Ovale con il presidente finlandese Alexander Stubb, vantandosi di aver convinto i membri della NATO a impegnarsi per il nuovo obiettivo di spesa «praticamente all’unanimità».
«Abbiamo avuto un ritardatario. Era la Spagna», ha detto, aggiungendo che «non hanno scuse per non farlo».
«Forse dovresti buttarli fuori dalla NATO, francamente», ha dichiarato Trump.
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Il presidente statunitense ha più volte accusato i membri della NATO di non contribuire equamente alla spesa militare, già durante il suo primo mandato. Da quando è tornato in carica a gennaio, ha intensificato le pressioni affinché i Paesi europei dell’alleanza aumentino le loro spese per la difesa.
Il suo impegno ha raggiunto un culmine al vertice di giugno all’Aia, dove i membri della NATO hanno promesso di portare la spesa per la difesa al 5% del PIL entro il 2035. Trump ha definito l’incontro «il più unito e produttivo della storia».
Non tutti i membri della NATO hanno accolto con favore questa decisione. Il primo ministro slovacco Robert Fico ha dichiarato dopo il vertice che il suo Paese può soddisfare le richieste della NATO senza un aumento significativo della spesa, sottolineando le «altre priorità» del suo governo.
La Spagna si è dimostrata il più deciso oppositore all’aumento della spesa. Il primo ministro Pedro Sánchez ha dichiarato di aver ottenuto un’esenzione per Madrid prima del vertice, proponendo un obiettivo più contenuto del 2,1% del PIL. L’anno scorso, la Spagna ha destinato alla difesa solo l’1,3% del PIL, la quota più bassa tra i membri della NATO.
Dopo il vertice di giugno, il ministro della Difesa spagnuolo Margarita Robles ha definito l’obiettivo del 5% «assolutamente impossibile».
«Nessun settore può farcela», ha affermato all’epoca, sostenendo che le aziende europee del settore della difesa non dispongono né della manodopera qualificata né delle materie prime necessarie per incrementare la produzione, anche con i finanziamenti governativi adeguati.
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Flickr
Cina
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