Spirito
«Sotto il regno infernale dell’Anticristo, tacerà il sacrificio perenne»: omelia di mons. Viganò per il Giovedì Santo
Renovatio 21 pubblica l’omelia di monsignor Caro Maria Viganò per il Giovedì Santo 2024.
Et ego dispono vobis sicut disposuit mihi Pater meus regnum.
Io preparo per voi un regno, come il Padre l’ha preparato per me.
Lc 22, 29
La solenne Liturgia del Giovedì Santo ci introduce nel cuore dei Misteri pasquali e costituisce una sorta di parentesi tra il lungo itinerario quaresimale – culminato nelle due ultime Domeniche – e la celebrazione della Passione e Morte del Signore, che avrà luogo domani. Due sono i grandi momenti che ci riuniscono intorno all’altare: il primo, la Messa Crismale; il secondo, la Messa in Cœna Domini.
In entrambi, la Chiesa richiama la nostra attenzione sull’Ordine Sacro, sicché a giusto titolo possiamo considerare il Giovedì Santo come una festa in onore di Cristo Sommo Sacerdote e di riflesso di tutti i sacri Ministri, che all’unico Sacerdozio di Cristo attingono il proprio Ministero.
Nella Messa Crismale il Vescovo – che possiede la plenitudo Sacerdotii – raccoglie intorno a sé il proprio Presbiterio per consacrare gli Olii Santi, necessari all’amministrazione dei Sacramenti: Consecrare tu dignare, Rex perennis patriæ, hoc olivum, signum vivum, jura contra dæmonum (Hymn. O Redemptor).
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Nella Messa in Cœna Domini celebriamo l’istituzione del Santo Sacrificio, della Santissima Eucaristia e dello stesso Sacerdozio, la cui sacra Unzione richiama Cristo, l’Unto del Signore.
La composta solennità di questi riti – che un susseguirsi compulsivo di riforme bugniniane, portate avanti tra gli anni Cinquanta e gli anni Settanta dai fautori del Novus Ordo, ha in gran parte stravolto e sfigurato – ci riporta al Cenacolo e a quelle parole che il Redentore rivolge ai Suoi Discepoli, in un momento di grande oppressione e paura. Sono le ore in cui incombe sui Dodici quel senso di assedio e di pericolo imminente che anche noi oggi sperimentiamo; le ore in cui i ripetuti tentativi dei Giudei di catturare e uccidere il Signore – sino ad allora falliti – stanno per avere successo, a causa del tradimento di Giuda; le ore in cui sembra inevitabile il trionfo dei malvagi, riusciti a corrompere un Apostolo per imprigionare, processare e mettere a morte il Figlio di Dio, pochi giorni prima accolto in Gerusalemme dalla folla festante come Re d’Israele.
Tacciono gli Osanna dei fanciulli, la folla è scomparsa, nessuno pare ricordarsi dei miracoli compiuti dal Maestro negli ultimi tre anni e i rami di palme giacciono abbandonati ai lati della via che conduce al Tempio.
Non è difficile, in questa nostra fase cruciale della Storia dell’umanità e della Chiesa, immedesimarci negli Apostoli, oppressi da quella sensazione di ineluttabilità del Male che cerca di strappare dai cuori la speranza e instilla lo sconforto e la delusione, dopo la gioia e l’entusiasmo dell’entrata nella Città Santa.
Anche il Corpo Mistico di Cristo, che nel corso dei secoli ripercorre le tappe del Ministero pubblico del suo Capo divino, ha vissuto quegli entusiasmi dei Discepoli per la predicazione e i miracoli compiuti, oggi quasi eclissati nell’abbandono delle folle, nella cospirazione del Sinedrio pronto a mandare le proprie guardie, nel tradimento di nuovi Giuda.
Questa è la vostra ora, è l’impero delle tenebre (Lc 22, 53), dirà fra qualche ora Nostro Signore ai sommi sacerdoti e alle guardie del tempio venuti a catturarLo.
Ma proprio mentre incombe l’impero delle tenebre – che stoltamente, ma umanamente gli Apostoli credono vittoriose – il Signore fa preparare il Cenacolo in una grande sala sontuosamente addobbata, per celebrarvi la Pasqua. Un luogo nel quale, dopo la Crocifissione del Maestro, vedremo riunirsi nuovamente i Discepoli assieme alla Vergine Madre, con le porte sprangate e le imposte chiuse per paura dei Giudei.
E sui quali cinquanta giorni dopo, januis clausis, lo Spirito Santo discenderà, compiendo ciò che era stato prefigurato nella consacrazione del tempio da parte del re Salomone (2 Par 7, 1).
La serenità e la dignità con cui il Salvatore affronta le ultime ore prima della Passione disorienta gli Apostoli, che non solo non comprendono cosa si vada preparando, ma sono talmente confusi da chiedersi chi di loro doveva essere considerato il maggiore (Lc 22, 24), mentre Pietro si dice pronto ad affrontare il carcere e la morte (ibid., 33), inconsapevole del triplice rinnegamento che di lì a poco avrebbe compiuto: Non cantabit hodie gallus, donec ter abneges nosse me, abbiamo sentito ieri nel Passio.
Voi dunque, rinchiusi come gli Apostoli in questa cappella attorno al vostro Vescovo per celebrare la Pasqua, vi sentite assediati e in pericolo, ricercati come discepoli dello stesso Gesù Nazareno che le guardie stanno per arrestare. E forse siete stupiti anche voi, carissimi fratelli, per la serenità con cui vi esorto ad affrontare gli eventi con lo stesso spirito di umile ed obbediente abbandono alla volontà di Dio.
Ecce Satanas expetivit vos ut cribraret sicut triticum: Satana ha chiesto di vagliarvi come si vaglia il grano (Lc 22, 31).
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La prova si avvicina, perché senza cimentarsi nell’agone non è possibile conseguire il bravio – il premio della vittoria – e senza passare per l’ignominia della Croce non vi può essere gloria della Resurrezione. Ed è prova forse meno cruenta di quella che dovettero attraversare gli Apostoli, ma dinanzi alla quale occorre lo stesso stato d’animo che il Signore intima loro di avere: Vigilate et orate, ut non intretis in tentationem (Lc 22, 46). Rimanete svegli e pregate.
In un mondo ostile a Cristo – ieri come oggi – l’umiltà del sacerdote è l’unico presidio per non cedere alla tentazione: l’umiltà di riconoscersi fragili e incapaci di fronteggiare gli eventi avversi, se non grazie all’aiuto di Dio che possiamo ottenere solo con la vigilanza e con la preghiera.
Ce lo dice Nostro Signore: Il più grande fra di voi sia come il minore e chi governa come colui che serve (Lc 22, 26). Voi mi chiamate Maestro e Signore e dite bene, perché lo sono. Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i vostri piedi, anche voi dovete lavarvi i piedi gli uni gli altri. Vi ho dato infatti l’esempio, perché come ho fatto io, facciate anche voi (Gv 13, 13-15).
La Liturgia del Giovedì Santo prevede la ripetizione di quel gesto antico e solenne, nella consapevolezza tanto della nostra umana fragilità, quanto dell’incommensurabile dignità del Sacerdozio che ci è stato conferito da Cristo.
Nos autem gloriari oportet in cruce Domini Nostri Jesu Christi, canteremo questa sera nell’Introito della Messa in Cœna Domini, e nella luce sfolgorante del Sacerdozio di Cristo intoneremo al suono delle campane, dopo il silenzio quaresimale, il Gloria in excelsis che tacerà ancora fino alla Veglia pasquale. Piccoli squarci di cielo che riescono a riportarci al cospetto della Maestà divina e a farci contemplare le cose del mondo sub specie æternitatis, e quindi a vederle nella loro dimensione transeunte.
Le Messe di oggi ci ricordano, ciascuna con i suoi riti antichissimi, l’importanza e l’indispensabilità del Sacerdozio, che potremmo considerare come una sorta di καθῆκον (2 Tess 2, 6), che trattiene ed impedisce che si manifesti l’Anticristo. Nel corso della Storia esso fu identificato con la Chiesa, con il Papato, con il Sacro Romano Impero. Ma se San Paolo ci dice che il mistero dell’iniquità è già in atto, ma è necessario che sia tolto di mezzo chi finora lo trattiene (ibid., 7), possiamo comprendere perché il Sacerdozio cattolico è fatto oggetto della furia di Satana: senza sacerdoti non vi è Messa, e senza Messa non vi è offerta del Santo Sacrificio.
D’altra parte, è lo stesso profeta Daniele che ci spiega come, sotto il regno infernale dell’Anticristo, tacerà il sacrificio perenne. Se dunque il Sacerdozio non costituisce il καθῆκον, di sicuro lo è la Santa Messa, intrinsecamente legata ad esso.
Sant’Agostino spiega: La prima persecuzione (quella dei Cesari), fu violenta: per costringere i cristiani a sacrificare agli idoli, si proscrivevano, si tormentavano, si scannavano. La seconda, quella attuale, è insidiosa e ipocrita: gli eretici ed i fratelli sleali ne sono gli autori. Più tardi ne succederà un’altra, più funesta delle precedenti; perché aggiungerà la seduzione alla violenza, e questa sarà la persecuzione dell’Anticristo.
Nel corso dei secoli i fedeli del Signore hanno subìto la persecuzione dei pagani, poi quella degli eretici e dei modernisti, infine quella sottile e seducente dell’apostasia: prima il culto dei falsi dèi, poi quello di un Dio del Quale si è adulterata l’essenza e infine quello di Satana. E quel che è inflitto ai battezzati sarà a maggior ragione fatto subire ai sacerdoti, mediante la seduzione dell’Anticristo: affascinante nell’aspetto e nell’eloquio, socialmente affermato, capace di indurre a seguirne il potere e il prestigio fino ad accettare le sue bestemmie e i suoi orrendi crimini.
E la Bestia aprì la sua bocca in bestemmie contro Dio, a bestemmiare il suo nome e il suo tabernacolo e gli abitatori del cielo (Ap 13, 6). E questo nel silenzio dell’autorità: Tutte le nazioni si accordarono per obbedire (1Mac 1, 44). Tre anni e mezzo di inferno in terra: un tempo che ci sembrerà non finire mai, ma che sarà certamente limitato e durante il quale dovremo fronteggiare – se già non lo stiamo facendo – quella stessa sensazione di oppressione e assedio che fu degli Apostoli nei tre giorni della Passione, e che dopo la discesa del Paraclito si mutò in eroica testimonianza portandoli ad affrontare i tormenti del Martirio.
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Vigilate et orate, cari fratelli. Vigilate rimanendo saldi nella fede e pregate il Signore di non lasciarvi sedurre dal fascino dell’uomo iniquo e doloso, del leone che vaga cercando la preda da sbranare. Attingete la vostra forza da Cristo e dal Suo eterno Sacerdozio del quale il vostro è perpetuazione: Tu es sacerdos in æternum (Sal 109, 4).
È Cristo Pontefice che celebra la liturgia celeste, e che dall’altare della Croce intona l’antifona che dà inizio al rito: Deus, Deus meus: quare me dereliquisti? Sono le stesse parole che leggiamo nell’Ufficio di questi giorni benedetti, che riecheggiano con Geremia il dolore e lo sconforto dell’Eterno Padre nei riguardi di Gerusalemme infedele, e con Ezechiele l’ira per il tradimento dei Suoi ministri: Figlio dell’uomo, vedi che cosa fanno costoro? Guarda i grandi abomini che la casa d’Israele commette qui per allontanarmi dal mio santuario! Ne vedrai altri ancora peggiori (Ez 8, 6).
In questa terribile visione di Ezechiele i sacerdoti del Signore adorano Baal, demone cui sono offerti i bambini in sacrificio: difficile non scorgere negli orrori del mondo d’oggi la stessa abominazione, gli stessi tradimenti, la stessa apostasia, le stesse offese alla Maestà di Dio e la medesima collera dell’Altissimo.
Quando guardiamo lo stato della Chiesa, dei nostri seminari, dei conventi, delle comunità religiose e le conseguenze delle infedeltà della Gerarchia, non possiamo ignorare le parole terribili del Signore indignato: Profanate pure il tempio, riempite di cadaveri i cortili (Ez 9, 7).
È Dio stesso, nella Sua santa ira, che ordina ai Suoi nemici di compiere le Sue vendette sulle membra infedeli della Chiesa, che nel segreto delle stanze del tempio adorano gli idoli del mondo. Riempite di cadaveri i cortili: i chiostri dei monasteri, le navate delle chiese sono cosparsi dei cadaveri di vocazioni perdute, di religiosi mancati, di fedeli fuggiti.
Rimane il pusillus grex, il καθῆκον del Sacerdozio cattolico, che nessuna potenza terrena né infernale potrà mai cancellare dalla faccia della terra. Voi custodite in voi stessi, nelle vostre stesse carni, il pignus, il tesoro dato in pegno alla Chiesa da Cristo Sommo Sacerdote: finché avrete la forza di tenere un’ostia e un calice tra le mani e di pronunziare le parole della Consacrazione, voi avrete il potere di rinnovare il Sacrificio di Cristo che ha distrutto per sempre la tirannide di Satana sulle anime. Finché potrete levare la vostra mano a benedire, a santificare, ad assolvere, l’opera del demonio potrà apparire vittoriosa, ma non riuscirà mai a prevalere.
Sappiamo che l’Anticristo – e tutti i suoi precursori con lui – sono maestri di seduzione. Ma seduzione è anche corruzione, capacità di trascinare comprandoci, come fu comprato l’Iscariota. Hai visto, figlio dell’uomo, quello che fanno gli anziani della casa d’Israele nelle tenebre, ciascuno nella stanza recondita del proprio idolo? Vanno dicendo: «Il Signore non ci vede, il Signore ha abbandonato il paese» (Ez 8, 12). Ma il Signore vede le loro colpe e non abbandona la Chiesa, perché essa è Suo Corpo Mistico, parte di Lui, Sue membra vive e sante. Tutto ciò che cadrà, tutto ciò che apparirà dietro il muro crollato nella sua corruzione e nei suoi tradimenti non impedirà la vittoria finale, ed anzi sarà di sprone a tutti noi per rimanere fedeli al nostro Dio e Signore proprio quando il tempio sembrerà vuoto e l’altare deserto.
Mentre i traditori e i malvagi cercano di nascondersi allo sguardo di Dio nei recessi delle loro conventicole, i Discepoli si rifugiano nel Cenacolo per sfuggire ai Giudei.
I primi confidano nelle creature e nel mondo di cui è principe Satana; i secondi nel Creatore e nel Redentore, vincitore del mondo. Rimaniamo dunque in questo mistico Cenacolo, in fraterna concordia, vigilando e pregando assieme alla Vergine Santissima, Madre della Chiesa e Madre del Sacerdozio, mentre passa l’Angelo sterminatore.
Passerà l’ora delle tenebre.
E così sia.
+ Carlo Maria Viganò
Arcivescovo
28 Marzo 2024
Feria V in Cœna Domini
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Immagine: Daniele Crespi (1598-1630), L’ultima Cena (1624), Pinacoteca di Brera, Milano.
Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia.
Spirito
Le Olimpiadi del 2024 segnano la cancellazione del cristianesimo
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Spirito
Decine di migliaia di cattolici tradizionalisti alla processione da Parigi a Chartres: le immagini
Si è tenuta anche quest’anno la usuale processione che a Pentecoste porta migliaia di pellegrini legati alla Santa Messa Tradizionale da Parigi a Chartres, un percorso di una sessantina di chilometri percorso a piedi.
Il pellegrinaggio prevede la celebrazione della Messa antica (detta talvolta anche, un po’ impropriamente, «Messa in latino») in ogni giornata del percorso, più una Santa Messa vetus ordo celebrata nel finale nella famosa Cattedrale di Nostra Signora di Chartres, capolavoro del gotico.
Quest’anno pare vi siano stati numeri semplicemente incredibili: c’è chi parla di almeno 20 mila pellegrini da tutto il mondo.
FRANCE
Incredible scenes as tens of thousands of young people attend the Traditional Latin Mass outdoors as part of the Chartres Pilgrimage pic.twitter.com/PpyT9zbxIj
— Catholic Arena (@CatholicArena) May 19, 2024
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Secondo l’Associazione «Notre-Dame de Chrétienté» («Nostra Signora della Cristianità»), che organizza l’evento, il pellegrinaggio ha origine nel XII secolo, interrotto occasionalmente dalle guerre. Quest’anno siamo giunti al 42° anno da quando la tradizione è stata ripresa stabilmente.
De la brume des plaines de la Beauce jusqu’à Chartres, le troisième et dernier jour du pèlerinage organisé par @ndchretiente a vu plus de 18 000 pèlerins se rendre auprès de la cathédrale mariale. Reportage 👇 pic.twitter.com/5BaoeMS2bE
— France Catholique (@FranceCatho) May 21, 2024
Au pèlerinage de #Chartres , le clergé lui aussi très nombreux, et très jeune. #ndc #Pentecôte pic.twitter.com/WZxBKOGImm
— Boulevard Voltaire (@BVoltaire) May 19, 2024
La scorsa settimana Jean De Tauriers, il presidente dell’associazione, ha dichiarato alla testata americana Detroit Catholic che l’attuale pellegrinaggio è stato creato come «parte di un desiderio di resistenza culturale e religiosa» dopo che la Chiesa cattolica ha subito una trasformazione radicale in seguito al Concilio Vaticano II.
Les chapitres familles de @ndchretiente traversent la Beauce en direction de Chartres. Près de 3000 pèlerins composent ces chapitres familles pic.twitter.com/il8KO34XAi
— Michel Janva (@MichelJanva) May 20, 2024
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Il De Tauriers ha parlato di un’esplosione dei numeri in questa edizione, con pellegrini provenienti dalla Gran Bretagna, USA e Germania. Un numero considerevole di pellegrini non frequenta regolarmente la Messa antica, e secondo de Tauriers quest’anno poco più della metà sono partecipanti regolari delle cerimonie in rito antico. «I nostri pellegrini includono anche un numero crescente di persone non praticanti o di coloro che ritornano alla fede», ha detto al Detroit Catholic. «Vengono, grazie agli amici, perché hanno delle domande. Vogliono vedere un prete, parlare», ha detto.
La force du pèlerinage de Chartres ! pic.twitter.com/TfnLyI5dLs
— FERT – CAPUCHON † = ♥ 7522🇷🇺i (@MADAMECAPUCHON) May 21, 2024
De Tauriers ha sottolineato che dopo l’attuazione del Novus Ordo Missae, la nuova Messa in lingua volgare di Papa Paolo VI, dopo il Concilio Vaticano II, «molti segni concreti (…) tutte quelle abitudini di pratica religiosa che sostenevano la fede, sono state trascurate». «Ciò ha contribuito al collasso della pratica religiosa e della frequenza del catechismo, i cui contenuti erano stati notevolmente ridotti», ha aggiunto. Al contrario, vede la Santa Messa tradizionale offerta durante il pellegrinaggio come un lavoro di «missione», definendola il «carisma» del pellegrinaggio.
Tradizionalmente, i pellegrini partivano dalla Cattedrale di Notre Dame, finché un incendio dai contorni ancora poco chiari non ha distrutto la guglia centrale medievale. Ora, il viaggio di tre giorni inizia presso la Chiesa di Saint Sulpice, la chiesa più grande di Parigi, a pochi isolati dalla Cattedrale di Notre Dame.
👉 Pelé de Chartres : Les pèlerins sont bien arrivés à Chartres en début d’après-midi. pic.twitter.com/ACraeyf27h
— Livre Noir (@Livrenoirmedia) May 20, 2024
🙏🏻 C’est le moment de la consécration lors de la messe de clôture du Pèlerinage de Chartres.
⛪️ Avec la transsubstantiation, le Seigneur devient réellement présent sur l’autel. #NDC2024 pic.twitter.com/01SDA4cYe8
— Notre-Dame de Chrétienté (@ndchretiente) May 20, 2024
More on the Chartes pilgrimage. 👇
— Shane Schaetzel (@ShaneSchaetzel) May 21, 2024
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Tra i presenti, è stata notata Marion Maréchal-Le Pen, la figura politica francese che ha per zia Marine Le Pen e per nonno Jean-Marie Le Pen. Marion è nota da sempre per le sue posizioni vicine al tradizionalismo cattolico d’Oltralpe.
Marion Maréchal au pèlerinage de Chartres https://t.co/ODRtaLm53e pic.twitter.com/FY8uULhm17
— Le Salon Beige (@beige_salon) May 21, 2024
🥰 Qui croise-t-on à 20h00 sur les routes du pèlerinage de Chartres ?
Humilité, simplicité, sincérité.
Nous sommes tellement fiers de notre candidate @MarionMarechal.#VotezMarion #LaFranceFière pic.twitter.com/cPkZlGTmfB
— Reconquête! Aisne (@ReconqueteA) May 19, 2024
Su Twitter circolano inoltre foto di Luigi XX di Borbone, che alcuni vogliono ritenere essere l’attuale re di Francia.
Quelques photos du prince @louisducdanjou, 𝑑𝑒 𝑗𝑢𝑟𝑒 Louis XX, prises à l’occasion du pèlerinage de Chartres ! pic.twitter.com/X6eCyzxk1l
— Vexilla Galliae (@VexillaGalliae) May 21, 2024
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Tuttavia, l’attenzione del pubblico internazionale sembra essere stata rapita da Candace Owens, la commentatrice di colore americana convertitasi poche settimane fa al cattolicesimo con una cerimonia a Londra.
Candace Owens at the Chartres Pilgrimage. She was baptized a month ago and is already in these adventures. pic.twitter.com/nNV4SJQFsB
— Father João Silveira (@joaosilveiraaa) May 21, 2024
Candace, notissima in Francia per aver recentemente portato all’attenzione l’incredibile storia secondo cui la consorte di Macron sarebbe un’altra persona, aveva postato su Twitter un video dell’evento scrivendo «Siamo davvero tornati. Christus Rex est».
Sunday Mass. 20,000 people united in pilgrimage from all over the world.
We are so back. ✝️
Christus Rex est.
🇺🇸🇬🇧🇩🇪🇮🇹🇧🇪🇸🇪🇮🇪🇦🇺🇵🇪🇨🇱🇲🇽 pic.twitter.com/GR6yJo0Jir
— Candace Owens (@RealCandaceO) May 19, 2024
Nella sua conversione alla fede cattolica, Owens ha seguito le orme di suo marito, George Farmer, anch’egli convertito cattolico, figlio di un Lord inglese miliardario. Il Farmer, che è vicino al tradizionalismo, è stato CEO del defunto social media Parler, censurato da governo e Big Tech all’indomani dei moti del 6 gennaio 2021 al Campidoglio di Washington.
On August 16, 1944, an American colonel Welborn Barton Griffith Jr. was given an order to target a Catholic Cathedral in France— which allegedly had Nazis inside. His gut told him this order was odd—so he questioned it, volunteering himself to cross enemy lines to see if the… pic.twitter.com/gltFnznvP6
— Candace Owens (@RealCandaceO) May 21, 2024
«Vedere le guglie della cattedrale, i cittadini francesi di questa piccola città in fila sui loro prati sventolando le loro bandiere, applaudendo per salutarci, tenendo in braccio i loro figli e unendosi alla preghiera latina è qualcosa che non dimenticherò mai», ha scritto la Owens su X martedì mattina.
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La Santa Messa in Cattedrale è stata officiata dal cardinale Gerardo Mueller.
FRANCE
Tens of thousands of young people have attended Traditional Latin Mass at Chartres Cathedral after spending three days walking to there from Paris pic.twitter.com/PF63PrJW8m
— Catholic Arena (@CatholicArena) May 20, 2024
Entrée du cardinal Müller lors de la messe de clôture du pèlerinage de Chartres de @ndchretiente pic.twitter.com/Tyv1uvscNs
— France Catholique (@FranceCatho) May 20, 2024
La procession du clergé dans la cathédrale de Chartres #pelerinagedechartres pic.twitter.com/pffdkjVlz7
— Fdesouche.com est une revue de presse (@F_Desouche) May 21, 2024
La procession des bannières dans la cathédrale de Chartres #pelerinagedechartres pic.twitter.com/OZsSCBvir8
— Fdesouche.com est une revue de presse (@F_Desouche) May 21, 2024
🎶 Procession d’entrée de la messe du lundi de Pentecôte à Chartres, au son du Lauda Jerusalem. pic.twitter.com/OAWs3B6IXm
— France Catholique (@FranceCatho) May 20, 2024
FRANCE
Tens of thousands of young Catholics have begun the annual Chartres pilgrimage. pic.twitter.com/3u7mKLMRoe
— Catholic Arena (@CatholicArena) May 18, 2024
Nella sua omelia nella cattedrale di Chartres, il cardinale Müller ha detto ai pellegrini cattolici: «gli eroi del cristianesimo non sono, come nella storia secolare, imperatori e generali, ma guerrieri per la verità e per la fede».
Una traduzione della predica del porporato sarà pubblicata a breve da Renovatio 21.
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Immagine screenshot da Twitter
Geopolitica
Un conclave al tempo della geopolitica
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Una tesi geopolitica interessante
Questa tesi rileva che sei stati svolgono un ruolo crescente sulla scena mondiale, come scrive il politologo Cliff Kupchan in un articolo su Foreign Policy: Turchia, Indonesia, Sud Africa, Brasile, Arabia Saudita e India. Un articolo su Crux, la rivista online patrocinata dai Cavalieri di Colombo, tenta un collegamento con la possibile influenza di questi Paesi su un futuro conclave. Il Brasile, il più grande paese cattolico per demografia, ha una grande influenza nel cattolicesimo mondiale. «La polarizzazione politica è certamente profonda tra cattolici pro-Lula e pro-Bolsonaro» nota Crux, ma l’attuale presidente mantiene un rapporto privilegiato con il Papa. La Turchia musulmana è attentamente monitorata in Vaticano: «la Santa Sede condivide con essa la stessa preoccupazione politica: quella di non isolare la Russia a causa della guerra in Ucraina» nota Crux, e Francesco ha più volte ricordato «gli sforzi di pace portati avanti dalla Turchia». Per quanto riguarda l’Arabia Saudita, il Vaticano «ha lentamente ma inesorabilmente gettato le basi per legami sempre più stretti» con essa, concludendo accordi di relazioni diplomatiche con altri Paesi della regione, in particolare con il Sultanato dell’Oman nel 2023, spiega ancora Crux. In India, «i cattolici rappresentano l’1,5% della popolazione», ovvero 20 milioni, nota lo stesso giornale, ma «il cattolicesimo gode di un capitale sociale molto significativo grazie alle sue opere sociali». Nonostante la svolta nazionalista di Narendra Modi, «la posizione di Nuova Delhi sulle questioni globali è spesso più vicina a quella del Vaticano che a quella di Washington o Bruxelles» conclude Crux. La situazione è simile in Sud Africa dove i 3,8 milioni di cattolici rappresentano il 6,3% della popolazione: ma lì la posizione del cattolicesimo è «molto più importante grazie alla rete di scuole, ospedali e altre opere sociali» sottolinea la stessa pubblicazione. In Indonesia, il Paese musulmano più popoloso del mondo, gli 8,3 milioni di cattolici rappresentano appena il 3% della popolazione, ma il cattolicesimo è «una delle sei religioni ufficialmente riconosciute» spiega John L. Allen Jr. in Crux e gode di una notevole influenza all’interno società. L’importanza di questi sei Paesi è in parte dovuta alle loro economie in crescita e alla loro capacità nei campi tecnologico e scientifico, che dà loro un serio vantaggio in futuro, secondo l’analisi di Foreign Policy. D’altro canto, alla loro «capacità di sfruttare le rivalità tra Stati Uniti, Cina e Russia, alternativamente facendo concessioni o imponendo richieste» a ciascuno di essi, «senza impegnarsi completamente con l’uno o con l’altro», osserva il direttore di Crux, facendo eco a Cliff Kupchan. John L. Allen Jr. conclude che i prelati – attuali o futuri – alla guida delle Chiese locali in questi Stati chiave saranno le voci ascoltate durante l’elezione del prossimo pontefice sovrano. Va però notato che nessuno di loro è attualmente cardinale, il che riduce gravemente la loro influenza in caso di conclave. Inoltre, è probabile – ma non certo – che considerazioni interne alla Chiesa saranno predominanti nell’elezione del prossimo successore di Pietro – almeno dobbiamo sperarlo. Articolo previamente apparso su FSSPX.news.Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
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