Geopolitica
Il primo ministro slovacco denuncia la pianificazione dell’impiego di truppe NATO in Ucraina
Il primo ministro slovacco Robert Fico ha rivelato in una breve dichiarazione televisiva di aver letto un «documento riservato» che elenca gli argomenti da discutere nell’incontro di Parigi che «fa venire i brividi lungo la schiena».
Il premier di Bratislava ha fatto la rivelazione poco prima di partire per partecipare al vertice del presidente francese sulla strategia occidentale per sconfiggere la Russia.
Gli argomenti del documento, dice Fico, «implicano che un certo numero di Stati membri della NATO e dell’UE stiano valutando la possibilità di inviare truppe in Ucraina su base bilaterale. Non posso dire per quale scopo o cosa farebbero lì», ha detto, ma «per me, l’incontro di oggi è una conferma che la strategia dell’Occidente ha completamente fallito quando si tratta dell’Ucraina».
Fico ha avvertito che, invece di fare pressioni sul governo russo affinché faccia delle concessioni, qualsiasi decisione del genere «porterà a un’enorme escalation di tensione».
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Il premier recentemente rieletto ha quindi aggiunto che nessun soldato slovacco verrà inviato in Ucraina.
Il vertice di Parigi, a quanto risulta, non ha alleviato le sue paure. Al termine del summit, Fico ha denunciato «l’atmosfera puramente marziale» che ha dominato le discussioni.
«Sono rimasto molto sorpreso dal fatto che non sia stata detta una sola parola sul piano di pace», ha detto ai giornalisti, ribandendo che il suo governo rimane «orientato alla pace» e non fornirà armi a Kiev, per non parlare dell’invio di truppe slovacche in suo aiuto.
La Slovacchia concentrerà piuttosto i suoi aiuti su progetti civili, ha detto, rivelando di aver consegnato questo messaggio agli altri leader presenti.
Negli ultimi mesi il governo Fico si è fatto notare anche la sua opposizione all’armamento dell’Ucraina e al suo ingresso nella NATO. «Il mio popolo ha problemi più grandi dell’Ucraina» aveva detto appena eletto lo scorso autunno.
Come riportato da Renovatio 21, il ministro della Cultura Martina Simkovicova ha revocato l’ordinanza che vietava la cooperazione culturale con Russia e Bielorussia, introdotta dal suo predecessore nel marzo 2022 in seguito allo scoppio del conflitto ucraino.
La Simkovicova ha inoltre dichiarato lo scorso mese di «rifiutare la normalizzazione progressiva» e ha annunciato la sua decisione di smettere di finanziare vari progetti LGBTQ.
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Immagine di NATO North Atlantic Treaty Organization via Flickr pubblicata su licenza Attribution-NonCommercial-NoDerivs 2.0 Generic
Geopolitica
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Geopolitica
La Slovacchia «non sosterrà nulla» che contribuisca a prolungare il conflitto in Ucraina
Il primo ministro slovacco Robert Fico ha annunciato che la Slovacchia si opporrà a qualsiasi misura che permetta di impiegare i beni russi congelati per fornire armi all’Ucraina, mettendo in guardia sul fatto che ulteriori sostegni militari non farebbero che protrarre l’«insensata uccisione quotidiana di centinaia di migliaia di russi e ucraini».
In seguito all’escalation del conflitto nel 2022, gli alleati occidentali di Kiev hanno bloccato circa 300 miliardi di dollari di asset della banca centrale russa, in gran parte depositati nell’UE. Da quel momento è divampata una disputa tra i Paesi intenzionati a usare tali fondi come collaterale per un «prestito di riparazione» a favore di Kiev e quelli che si oppongono fermamente. La decisione finale spetterà ai membri dell’UE nel voto previsto per la prossima settimana.
Fico, da sempre critico del piano, ha illustrato la propria posizione in dettaglio in una lettera inviata all’inizio della settimana al Presidente del Consiglio europeo António Costa. In un post su X pubblicato venerdì, ha riferito di aver poi avuto un colloquio telefonico con Costa, durante il quale ha ribadito il suo rifiuto all’invio di armi a Kiev. Fico ha dichiarato di aver avvertito che proseguire con i finanziamenti prolungherebbe le ostilità e accrescerebbe le vittime, mentre Costa «ha parlato solo di soldi per la guerra».
«Se per l’Europa occidentale la vita di un russo o di un ucraino non vale un cazzo, non voglio far parte di un’Europa occidentale del genere», ha affermato Fico. «Non appoggerò nulla, anche se dovessimo restare a Bruxelles fino al nuovo anno, che comporti il sostegno alle spese militari dell’Ucraina».
Today I held an almost hour-long phone conversation with the President of the European Council, A. Costa. I fully respect him, but while he spoke about money for the war in Ukraine, I kept repeating the senseless daily killing of hundreds to thousands of Russians and Ukrainians.… pic.twitter.com/0f9JiitWjG
— Robert Fico 🇸🇰 (@RobertFicoSVK) December 12, 2025
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Vari Stati membri dell’UE hanno manifestato riserve sul programma di prestiti, evidenziando rischi di natura legale e finanziaria. Secondo Politico, venerdì Italia, Belgio, Bulgaria e Malta hanno sollecitato la Commissione europea a considerare opzioni alternative al sequestro degli asset, quali un meccanismo di prestito comunitario o soluzioni temporanee. Obiezioni sono arrivate anche da Ungheria, Germania e Francia.
Venerdì la Commissione Europea ha dato il via libera a una norma controversa che potrebbe prorogare indefinitamente il congelamento dei beni russi, qualificando la materia come emergenza economica e non come misura sanzionatoria. Questo passaggio è interpretato come propedeutico all’attuazione del «prestito di riparazione», in quanto permette decisioni a maggioranza qualificata invece che all’unanimità, eludendo così i veti dei Paesi dissidenti.
Mosca ha stigmatizzato come illegittimo ogni tentativo di appropriarsi dei suoi asset. La portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova ha affermato questa settimana che, con il programma di «prestiti di riparazione», l’Europa sta adottando un comportamento «suicida». Riferendosi al voto di venerdì, ha etichettato l’UE come «truffatori».
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Immagine di Gage Skidmore via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 2.0 Generic
Geopolitica
Orban come John Snow
Hungary PM Orbán as Jon Snow from Game of Thrones in defending the EU’s legal&financial system from crazy EU bureaucratic warmongers—fighting them to reduce migration, increase competitiveness, and restore sanity, values and peace. 🕊️
Help is coming as Russian CB sues Euroclear pic.twitter.com/jHyav6mk0f — Kirill Dmitriev (@kadmitriev) December 12, 2025
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Unmasked NATO’s Mark Rutte.
He does not have family or children. He wants war. But peace will prevail. 🕊️ https://t.co/lDPBucIAkA pic.twitter.com/JjqVogOSWM — Kirill Dmitriev (@kadmitriev) December 12, 2025
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