Economia
Il debito potrebbe distruggere l’economia americana: parla il capo di JP Morgan

L’economia statunitense si sta dirigendo verso il disastro mentre il vasto debito nazionale continua a crescere, ha detto il CEO di JPMorgan Jamie Dimon in un’intervista a Fox News all’inizio di questa settimana.
Secondo il direttore generale della più grande banca del paese, la situazione deve essere affrontata urgentemente dal governo prima che provochi una grave crisi economica.
«È una scogliera, vediamo la scogliera», ha detto il Dimon. «Mancano circa 10 anni, stiamo andando a 60 miglia all’ora».
L’alto dirigente concorda con il punto di vista dell’ex presidente della Camera Paul Ryan, che ha definito l’aumento del debito «la crisi più prevedibile che abbiamo mai avuto». Gli avvertimenti sono stati lanciati venerdì da Ryan e Dimon durante una tavola rotonda presso il Bipartisan Policy Center.
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Alla fine di dicembre il debito federale del governo americano ha superato i 34.000 miliardi di dollari per la prima volta nella storia. Attualmente ammonta a circa 102.000 dollari per una famiglia americana media di tre persone. Solo nel 2023 è cresciuto di oltre 4 trilioni di dollari.
Il debito pubblico totale degli Stati Uniti è più o meno equivalente alle economie di Cina, Germania, Giappone, India e Regno Unito messe insieme, come sottolineato dalla Peter G. Peterson Foundation, un gruppo apartitico di politica fiscale di New York.
All’inizio di questa settimana, il segretario al Tesoro americano Janet Yellen ha affermato che il livello assoluto del debito pubblico americano sembra «un numero spaventoso».
«Finora [il debito pubblico] è stato abbastanza gestibile», ha affermato, chiedendo misure «per garantire che i nostri deficit scendano e rimangano a livelli gestibili».
L’enorme importo comprende ciò che il governo federale deve ai creditori, compresi individui, come cittadini e investitori stranieri, nonché stati o grandi fondi. Washington continua a prendere in prestito denaro per coprire un deficit di bilancio che dura da più di 20 anni.
Come riportato da Renovatio 21, la banca JP Morgan è stata accusata di essere coinvolta nel caso Epstein, per il quale avrebbe gestito un miliardo di dollari. L’anno scorso JP Morgan Chase aveva pagato 300 milioni a anonime vittime di Epstein per chiudere il caso giudiziario, dopo che Dimon aveva ripetutamente detto che la banca non c’entrava nulla con il miliardario pedofilo ebreo-americano.
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Immagine di Steve Jurvetson via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic
Economia
Stablecoin e derivati cripto minacciano l’equilibrio economico e funzionario

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Economia
Importatori indiani pagano petrolio russo in yuan

Le compagnie indiane importatrici di petrolio hanno iniziato a utilizzare lo yuan per pagare direttamente le forniture di greggio russo. Lo riporta The Cradle.
Secondo quanto riportato anche dall’agenzia Reuters, vi sono stati recenti pagamenti in yuan da parte dell’Indian Oil Corporation per «due o tre carichi di petrolio russo». In precedenza, i commercianti dovevano convertire i pagamenti in dirham (Emirati Arabi Uniti) o dollari in yuan, poiché questi ultimi possono essere convertiti direttamente in rubli per pagare i produttori russi.
Ora, secondo «fonti informate» citate da Reuters, si cerca di eliminare questo passaggio costoso. I pagamenti in yuan aumenteranno la disponibilità di petrolio russo per le raffinerie statali indiane, poiché alcuni commercianti russi rifiutavano altre valute.
I commercianti russi e la banca centrale russa si erano opposti all’accumulo di grandi saldi in rupie indiane, derivanti dagli elevati acquisti di petrolio, dato che le esportazioni indiane verso la Russia, pur in crescita in settori come ingegneria e farmaceutica, non bilanciavano le importazioni di greggio.
Questo passaggio ai pagamenti in yuan, di cui non è chiaro il periodo di attuazione, risulta vantaggioso sia per l’India che per la Russia, che necessita di yuan per il commercio con la Cina.
Dato il notevole deficit commerciale dell’India con Russia e Cina, è probabile che la sua Banca Centrale ottenga yuan attraverso una linea di swap con la Banca Popolare Cinese.
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Immagine di KeenHopper via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International
Cina
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