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Comandante Hezbollah assassinato nel Sud del Libano
Wissam al-Tawil, il comandante della forza d’élite Radwan di Hezbollah, è stato assassinato ieri a Sud del Libano. Lo riporta il Times of Israel.
Al-Tawil sarebbe stato ucciso quando un missile si è schiantato contro il SUV a bordo del quale si trovava, secondo fonti della sicurezza libanesi. L’ufficio stampa militare di Hezbollah ha confermato la morte lunedì di Wissam al-Tawil, vice capo di un’unità segreta del gruppo militante sciita. Secondo quanto riferito, lui e un altro combattente di Hezbollah sono stati uccisi quando un veicolo utilitario sportivo su cui viaggiavano è stato colpito da un missile nella città libanese di Majdal Selm, a circa quattro miglia a nord del confine israeliano.
Israele, come suo costume riguardo agli omicidi extraterritoriali, non ha confermato di essere dietro l’attacco, limitandosi a confermare di aver effettuato lunedì attacchi contro obiettivi militari di Hezbollah in Libano.
לפני זמן קצר, מטוס קרב של חיל האוויר השלים תקיפה בשטח לבנון, במסגרתה הושמד מבנה צבאי של ארגון הטרור חיזבאללה.
בהמשך להתרעה על חדירת כלי טיס עוין מוקדם יותר היום במרחב עמק החולה וקריית שמונה, לוחמי הגנ״א יירטו בהצלחה מטרה אווירית חשודה שחצתה משטח לבנון>>
— צבא ההגנה לישראל (@idfonline) January 8, 2024
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Il quotidiano israeliano, ciò probabilmente complicherà il tentativo del Segretario di Stato americano Antony Blinken di impedire che la guerra di Israele contro Hamas nella Striscia di Gaza si espanda su un secondo fronte.
Un video pubblicato sui social media mostrava il veicolo bruciato su cui viaggiava al-Tawil. Hezbollah ha detto di essere morto «sulla strada per Gerusalemme», una frase usata dal gruppo per i combattenti uccisi dalle forze israeliane.
مشاهد للسيارة التي استهدفها الاحتلال الإسرائيليّ في بلدة #خربة_سلم جنوب لبنان.@AlMayadeenNews #الميادين_لبنان #لبنان pic.twitter.com/ojXO46OJVn
— الميادين لبنان (@mayadeenlebanon) January 8, 2024
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Il gruppo ha anche pubblicato le foto del comandante deceduto, comprese foto di lui accanto agli alti leader di Hezbollah come Hassan Nasrallah e al defunto generale iraniano Qassem Soleimani, assassinato in un attacco di droni statunitensi nel 2020.
In una foto circolante Tawil compare anche accanto a Imad Mughniyyeh, lo sfuggente architetto di tanti attentati terroristici assassinato da israeliani e americani nel 2008 dopo una caccia durata più di tre decenni.
????????????????????- Les médias du Hezbollah ont publié plusieurs photos de Wissam Tawil, accompagné de Sayyed Hassan Nasrallah, Qassem Soleimani, Imad Mughniyyeh et Mostapha Badreddine.
(Médias du Hezbollah) https://t.co/74KkRSxzHf pic.twitter.com/C7brSsYBJy
— Infos Liban – FR (@InfosLiban) January 8, 2024
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L’unità Radwan costituisce il commando d’élite di Hezbollah. Secondo gli articoli, l’unità era di stanza lungo il confine settentrionale di Israele e stava pianificando un assalto al nord di Israele, ma il piano è stato sospeso in seguito all’assalto a sorpresa di Hamas.
L’attacco ad al-Tawil ha fatto seguito alla minaccia lanciata dal ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant il 7 gennaio. «La priorità non è entrare in una guerra», ha detto nei commenti pubblicati dal Wall Street Journal. Ma ha aggiunto che «siamo disposti a sacrificarci… Vedono cosa sta succedendo a Gaza. Sanno che possiamo copiare e incollare a Beirut».
Al-Tawil è il membro di più alto livello di Hezbollah ad essere stato ucciso da quando è iniziata la guerra di Israele con Hamas il 7 ottobre. La violenza transfrontaliera è aumentata negli ultimi giorni; Sabato Hezbollah ha lanciato un attacco missilistico contro una base dell’Intelligence israeliana, in risposta all’attacco di un drone la scorsa settimana che ha ucciso il vice leader di Hamas Saleh al-Arouri e altre sei persone in un sobborgo di Beirut.
Una valutazione segreta dell’Intelligence statunitense ha rilevato che le forze israeliane avrebbero «difficilmente successo» in una guerra su due fronti contro Hamas a Gaza e Hezbollah in Libano, ha riferito domenica il Washington Post.
l segretario di Stato americano Antony Blinken incontrerà i leader israeliani questa settimana a Tel Aviv nell’ambito di un viaggio di nove tappe in Medio Oriente.
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Il capo dei servizi segreti di Mosca: l’Europa occidentale si «prepara al conflitto» con la Russia
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Trump conferma l’autorizzazione delle operazioni della CIA in Venezuela
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha confermato di aver autorizzato operazioni della CIA in territorio venezuelano. Lo riporta il New York Times.
Secondo il quotidiano neoeboraceno, la decisione consentirebbe agli agenti dell’intelligence di condurre operazioni letali contro il presidente venezuelano Nicolas Maduro, accusato dall’amministrazione Trump di gestire cartelli «narco-terroristici» e di inondare gli Stati Uniti con cocaina e fentanyl.
Durante un incontro nello Studio Ovale, un giornalista ha chiesto a Trump: «Perché hai autorizzato la CIA a operare in Venezuela?»
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«Ho dato il via libera per due ragioni, in realtà», ha risposto Trump. «Primo, loro [il Venezuela] hanno svuotato le loro carceri mandando i detenuti negli Stati Uniti».
«L’altro problema sono le droghe. Dal Venezuela arriva una grande quantità di droga, molta della quale via mare, ma la fermeremo anche via terra», ha aggiunto.
Trump ha evitato di specificare se la CIA abbia l’autorizzazione a «eliminare Maduro».
«Non voglio rispondere a una domanda simile. Non sarebbe assurdo per me farlo?», ha dichiarato. Durante il suo primo mandato, Trump ha imposto dure sanzioni al Venezuela e di recente ha aumentato a 50 milioni di dollari la ricompensa per informazioni che portino all’arresto di Maduro.
Come riportato da Renovatio 21, Stati Uniti hanno schierato una flotta navale nei Caraibi orientali e, da settembre, hanno distrutto almeno cinque imbarcazioni sospettate di contrabbandare droga dal Venezuela.
Maduro ha smentito le accuse di collaborare con i cartelli e ha accusato gli Stati Uniti di volerlo destituire, sottolineando che l’esercito venezuelano è pronto a contrastare un’eventuale invasione.
Come riportato da Renovatio 21, l’amministrazione washingtoniana ha rotto le relazioni diplomatiche con Caracas, che a sua volta ha avvertito della possibilità di attacchi da parte di estremisti contro l’ambasciata.
Secondo il NYT negli scorsi mesi Maduro avrebbe fatto ampie concessioni economiche agli USA, che epperò sarebbero fermi sull’idea che il presidente venezuelano lasci l’incarico.
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Il Venezuela ha denunziato voli «illegali» di caccia F-35 americani nei suoi spazi aerei negli ultimi giorni. Si moltiplicano intanto le notizie di preparativi di ulteriore attacchi al narcotraffico venezuelano, con minaccia diretta di Trump agli aerei di Caracas che avevano sorvolato una nave da guerra USA mandata nell’area.
Come riportato da Renovatio 21, negli scorsi giorni Trump ha dichiarato che «gli attacchi degli Stati Uniti alle imbarcazioni venezuelane sono un atto di gentilezza» e che il Paese è in «conflitto armato» con i cartelli della droga.
Secondo alcuni analisti, la nuova «guerra alla droga» altro non è che una copertura della riattivata Dottrina Monroe, che prevede l’egemonia assoluta degli USA sul suo emisfero – qualcosa del resto di detto apertamente quando si parla della cosiddetta «difesa emisferica» dell’amministrazione Trump, con varie opzioni di annessioni di Panama, Groenlandia, Canada, e perfino il Messico.
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Il vertice del KGB bielorusso parla dei colloqui con gli USA
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