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Il vescovo rimosso Strickland: «forze nella chiesa vogliono cambiare la Verità del Vangelo»

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Monsignor Joseph Strickland, il vescovo di Tyler, Texas, ha parlato alla stampa per la prima volta dopo la rimozione inflitta dal Vaticano pochi giorni fa.

 

Il vescovo texano, noto per la sua opposizione ai vaccini fatti con gli aborti e alle derive del papato pro-LGBT, ha concesso un’intervista al direttore del sito di informazione canadese LifeSiteNews John-Henry Westen a poche ore dalla sua cacciata, dove ha messo in evidenza che il cuore della questione è la Verità del Vangelo: «se vuoi cambiarla, allora io sono un problema» ha dichiarato il prelato.

 

«È un giorno triste per me, ma sono forte nel Signore», ha detto Strickland a Westen il giorno della sua rimozione.

 

Alla domanda sul perché sia stato rimosso (cosa che non veniva dichiarata nel bollettino vaticano) Strickland ha risposto: «L’unica risposta che ho è perché le forze nella Chiesa in questo momento non vogliono la verità del Vangelo».

 

«Vogliono che sia cambiato. Vogliono che venga ignorato. Vogliono liberarsi della verità che gloriosamente non scomparirà. La verità che è Gesù Cristo, il Suo corpo mistico, che è la Chiesa, tutte le meraviglie per cui sono morti i martiri e per cui hanno vissuto i santi durante quasi 2000 anni da quando Cristo è morto e risorto».

 

Strickland ha affermato di non attribuire completamente la colpa della sua rimozione a Papa Francesco perché «ci sono molte forze che lavorano contro di lui e lo influenzano nel prendere questo tipo di decisioni».

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«Ecco perché preghiamo per il Papa, per lui come figlio di Dio e per il suo ruolo di sommo pontefice».

 

«Ma dobbiamo riconoscere che ci sono forze enormi e potenti all’opera nel mondo», ha sottolineato. «San Paolo ci ricorda che non stiamo lottando contro gli esseri umani, in carne ed ossa; stiamo combattendo le potenze e i principati del male. E il male non vuole la verità di Gesù Cristo».

 

«Cristo è la Verità Incarnata, che ha rivelato chi siamo e qual è il piano per l’umanità. Questa non è la prima volta che i poteri costituiti cercano di espellere questa Verità».

 

«Ciò che è preoccupante, almeno nelle mie esperienze precedenti, è che ci sono persone dentro la Chiesa che vogliono cambiare la Chiesa ed espellere le verità fondamentali».

 

«Ci sono persone nella Chiesa che, invece di gloriarsi della verità di Cristo, vogliono cancellare parti significative della Sacra Scrittura e dire: ‘Oh, abbiamo sbagliato’, oppure “lo ignoreremo e basta”».

 

Strickland ha sottolineato che «i santi, nel corso di 2000 anni, non hanno sbagliato».

 

Il vescovo americano ha osservato che la diocesi di Tyler è in ottima forma perché è «benedetta con molti seminaristi, bravi giovani… che sarebbero meravigliosi mariti o meravigliosi padri spirituali, sacerdoti».

 

Secondo Strickland, la diocesi è anche «finanziariamente forte» grazie alla «enorme generosità» dei fedeli.

 

«Non riesco davvero a trovare altra ragione se non che ho minacciato alcuni dei potenti con la verità del Vangelo. Ciò non cambierà. Ciò non può cambiare. È perenne, è eterno. È glorioso. E se vuoi che le cose cambino, allora sono io un problema».

 

«Le Scritture ci dicono che Gesù Cristo è il volto della Verità», ha dichiarato Strickland nell’intervista. «Egli non si trasforma in un essere diverso da quello che era quando morì sulla croce e risuscitò per noi. È lo stesso Signore; Lui è la Via, la Verità e la Vita, e coloro che vogliono cambiare questo, per un giorno, in termini di storia umana, dobbiamo vivere questo giorno, ma è un momento che passerà e la verità prevarrà».

 

«Incoraggio me stesso e gli altri ad andare più profondamente che mai nella preghiera, a pregare per Papa Francesco, a pregare per la Chiesa, a pregare per il mondo».

 

«Apprezzo le preghiere, ne ho bisogno, e vi chiedo di pregare per la diocesi di Tyler e per le molte persone le cui vite sono sconvolte da questo», ha detto Strickland.

 

L’ex vescovo di Tyler ha più volte sottolineato che i fedeli devono restare nella Chiesa cattolica anche nei momenti difficili.

 

«Invito le persone a non sentirsi come se potessero allontanarsi dalla Chiesa. Siamo un corpo solo. Noi siamo il corpo mistico di Cristo che è la Chiesa».

 

«E dobbiamo essere forti, gioiosi e pieni di speranza in tutto ciò, pregando intensamente, pregando più intensamente che mai, e pregando affinché chiunque sia turbato, arrabbiato, confuso, qualunque siano le emozioni negative, possa superare tutto ciò con la consapevolezza che Gesù Cristo è verità e calma, e noi gioiamo di conoscerlo, gioiamo di condividerlo».

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Quando lo Westen gli ha chiesto se sa già dove vivrà dopo il suo allontanamento, Strickland ha detto che non sa cosa gli riserva il futuro.

 

«Sono nelle mani del Signore, come tutti noi», ha affermato. «Nessuno di noi sa veramente cosa ci riserva il domani”».

 

«Tutti noi abbiamo molte domande nella nostra vita», ha osservato Stickland. «Ma la risposta è che siamo nelle mani di Dio. Siamo del Signore. La Chiesa è Sua. Confidiamo che questo ci rafforzerà. Siamo guidati attraverso l’oscurità nella sua luce».

 

«Certamente rimango vescovo e successore degli apostoli», ha detto il prelato texano.

 

«Incoraggio le persone, come ho sentito di recente il vescovo Athanasius Schneider esortare le persone, a pregare più profondamente che mai per Papa Francesco, per la gerarchia vaticana. Tutti loro, tutti coloro che hanno la responsabilità enorme di guidare la Chiesa in questi giorni».

 

Strickland ha affrontato la confusione presente oggi nella Chiesa cattolica e ha sostenuto che, almeno in parte, ciò è dovuto al fatto che molti nella gerarchia ecclesiastica non conoscono o non credono più realmente nella fede.

 

«Sappiamo che stiamo vivendo un periodo di domande e confusioni di fede, e molte persone se ne vanno, molti cattolici dicono: “Oh, non credono più davvero a queste cose”».

 

«E troppi di coloro che occupano posizioni elevate nella Chiesa, almeno si comportano come se non conoscessero veramente il Signore. Non conoscono veramente sua madre. E poiché lo sappiamo, assumiamo l’opera caritativa di pregare per i confusi, pregare per coloro che hanno voltato le spalle alle realtà, alle realtà impegnative della nostra fede».

 

Il vescovo ha confermato che cederà il suo incarico all’amministratore nominato dal Vaticano e al suo eventuale successore nella diocesi di Tyler.

 

«Ho detto che non potevo rassegnarmi e che non potevo abbandonare di mia volontà il gregge che mi era stato donato. Ma… Papa Francesco ha l’autorità di rimuovermi da vescovo, e ha scelto di farlo. Devo rispettarlo».

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I lettori di Renovatio 21 conoscono Strickland per l’intransigenza mostrata dal prelato nei confronti dei vaccini ottenuti da linee cellulari di feto abortito.

 

«Preferisco morire piuttosto che beneficiare di qualsiasi prodotto che utilizzi un bambino abortito» aveva dichiarato a inizio 2022, quando la campagna vaccinale mondiale e i sistemi di sottomissione alla siringa genica, come il green pass, impazzavano.

 

Monsignor Strickland aveva cominciato a parlare di rifiuto del vaccino fatto con linee cellulari di feto abortito ancora a inizio 2020, quando si era lontani dalla realizzazione dei vaccini ora in distribuzione globale.

 

Come riportato da Renovatio 21, nel 2020 fa il vescovo texano aveva dichiarato su Twitter: «Rinnovo la mia richiesta di rifiutare qualsiasi vaccino sviluppato utilizzando bambini abortiti (…) anche se ha avuto origine decenni fa, significa ancora che la vita di un bambino era finita prima che nascesse e quindi il suo corpo era usato come pezzi di ricambio (…) Tragicamente, le persone non sono a conoscenza o hanno scelto di chiudere un occhio sui progressi della scienza medica che consentono lo sviluppo di vaccini con l’uso all’ingrosso di corpi di bambini abortiti».

 

In una puntata del The Bishop Strickland Show il vescovo texano, mai pago nell’attaccare i «vaccini» COVID contaminati dall’aborto, ha evidenziato anche il fallimento dei vescovi, incapaci di compiere il loro dovere di opporsi agli obblighi totalitari di vaccinazione vaccinazioni.

Subito dopo la rimozione, una dichiarazione ufficiale di sostegno a Strickland era arrivata da parte di monsignor Athanasius Schneider, vescovo ausiliare di Astana (Kazakistan) e nome assai noto nei circoli tradizionalisti.

 

A seguire era arrivato anche il messaggio dell’arcivescovo Carlo Maria Viganò, che aveva già incoraggiato Strickland con un messaggio di due mesi fa in cui parlava dell’«essere vescovi al punto dell’eroismo».

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La messa tradizionale nuovamente autorizzata in San Pietro

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Durante il 14° Pellegrinaggio ad Petri Sedem, organizzato dal Coetus Internationalis Summorum Pontificum, che si terrà a Roma e in Vaticano dal 24 al 26 ottobre, il Cardinale Raymond Leo Burke celebrerà una Messa pontificale secondo il rito tridentino presso l’Altare della Cattedra della Basilica di San Pietro sabato 25 ottobre.   Il presidente del Coetus Internationalis Summorum Pontificum ha annunciato l’autorizzazione di questa celebrazione, che fa parte del calendario degli eventi del pellegrinaggio, che da oltre un decennio riunisce fedeli provenienti da diversi Paesi attorno alla liturgia tradizionale latina.   Questo pellegrinaggio è stato fondato nel 2012. Negli ultimi anni, aveva subito le conseguenze delle restrizioni imposte dal motu proprio Traditionis Custodes di papa Francesco, che limitava l’uso della Messa tradizionale, una limitazione che aveva influenzato l’organizzazione del pellegrinaggio.   È tuttavia gratificante che, per la prima volta dall’entrata in vigore del Traditionis Custodes, la celebrazione della Messa tradizionale sia autorizzata presso l’altare della Cattedra di San Pietro nella Basilica Vaticana, mentre il rito tridentino era stato praticamente vietato. Questo va certamente attribuito a Papa Leone XIV, senza dubbio su richiesta del Cardinale Burke.

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Durante i primi pellegrinaggi ad Petri Sedem, la Messa tridentina veniva celebrata liberamente nella Basilica di San Pietro. Tuttavia, già nel marzo 2021, la Segreteria di Stato aveva vietato le Messe private secondo il rito tradizionale, autorizzandole solo nella piccola Cappella Clementina.   Dopo la pubblicazione di Traditionis Custodes, i pellegrinaggi non furono autorizzati a celebrare nella Basilica Vaticana per l’anno 2022, un divieto che fu mantenuto negli anni successivi. I pellegrini dovettero invece recarsi nella Chiesa della Trinità dei Pellegrini o al Pantheon. Quest’anno il divieto verrà revocato.   Speriamo che questo episodio non sia isolato, ma che le restrizioni assolutamente ingiuste, del tutto contrarie alla tradizione e al diritto, che gravano sulla celebrazione del cosiddetto Rito di San Pio V, vengano completamente revocate e che il rito tradizionale possa essere celebrato liberamente da tutti i sacerdoti che lo desiderano. Questo è ciò che la Fraternità Sacerdotale San Pio X ha sempre chiesto.   Sarebbe bene, a partire da Roma, che le direttive della Segreteria di Stato venissero abolite, che il rito tradizionale non fosse più confinato in una piccola cappella della Basilica Vaticana, ma che riacquistasse il suo giusto posto all’interno di questa basilica, che, va ricordato, è stata costruita per esso.   Articolo previamente apparso su FSSPX.News

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Immagine di Steven Zucker via Flickr pubblicata su licenza CC BY-NC-SA 2.0  
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Trump posta gli auguri della Madonna in occasione dell’8 settembre

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Il presidente Donald Trump, la mattina della festa della Natività della Beata Vergine Maria, Madre di Dio, ha pubblicato «Buon compleanno Maria, Regina della Pace!»

 

Il post sui social media di Trump includeva anche un’immagine della statua della Regina della Pace che si trova nella Basilica di Santa Maria Maggiore a Roma.

 

La statua in marmo, commissionata da Papa Benedetto XV in segno di ringraziamento per la fine della prima guerra mondiale, reca l’iscrizione «Ave Regina Pacis».

 


La Chiesa cattolica celebra la festa della Natività della Beata Vergine Maria l’8 settembre, esattamente nove mesi dopo la solennità dell’Immacolata Concezione, l’8 dicembre.

 

Nelle elezioni presidenziali dello scorso anno, il 55% dei cattolici statunitensi ha votato per Trump.

 

Nel 2020, Trump ha superato il cattolico Joe Biden con un margine del 50% contro il 49%. Tra il 2020 e il 2024, durante l’amministrazione Biden, il 7% degli elettori cattolici ha cambiato la propria affiliazione politica da democratica a repubblicana.

 

Come riportato da Renovatio 21, l’anno passato Trump aveva pubblicato sui social la preghiera di San Michele Arcangelo, spingendo molti a dire che era «più cattolico dei vescovi».

 

Due settimane fa Trump ha dichiarato di voler andare in paradiso.

 

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Mons. Viganò reagisce alla pellegrinaggio romano omotransessualista

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L’arcivescovo Carlo Maria Viganò ha reagito al recente pellegrinaggio delle organizzazione LGBT a Roma per il giubileo citando le visioni della Beata Caterina Emmerich, datate 1820.   «Vidi una strana chiesa che veniva costruita contro ogni regola… Non c’erano angeli a vigilare sulle operazioni di costruzione. In quella chiesa non c’era niente che venisse dall’alto… C’erano solo divisioni e caos. Si tratta probabilmente di una chiesa di umana creazione, che segue l’ultima moda…»   «Vidi cose deplorevoli: stavano giocando d’azzardo, bevendo e parlando in chiesa; stavano anche corteggiando le donne. Ogni sorta di abomini vi venivano perpetrati. I sacerdoti permettevano tutto e dicevano la Messa con molta irriverenza. Vidi che pochi di loro erano ancora pii, e solo pochi avevano una sana visione delle cose. Tutte queste cose diedero tanta tristezza»  

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«Poi vidi che tutto ciò che riguardava il Protestantesimo stava prendendo gradualmente il sopravvento e la religione cattolica stava precipitando in una completa decadenza. La maggior parte dei sacerdoti erano attratti dalle dottrine seducenti ma false di giovani insegnanti, e tutti loro contribuivano all’opera di distruzione. In quei giorni, la Fede cadrà molto in basso, e sarà preservata solo in alcuni posti, in poche case e in poche famiglie che Dio ha protetto dai disastri e dalle guerre»   «Stavano costruendo una chiesa grande, strana, e stravagante. Tutti dovevano essere ammessi in essa per essere uniti ed avere uguali diritti: evangelici, cattolici e sette di ogni denominazione»   «Ho visto di nuovo la strana grande chiesa. Non c’era niente di santo in essa. Ho visto anche un movimento guidato da ecclesiastici a cui contribuivano angeli, santi ed altri cristiani. C’era qualcosa di orgoglioso, presuntuoso e violento in tutto ciò, ed essi sembravano avere molto successo.»   «Vidi quanto sarebbero state nefaste le conseguenze di questa falsa chiesa. L’ho veduta aumentare di dimensioni; eretici di ogni tipo venivano nella città [di Roma]. Il clero locale diventava tiepido, e vidi una grande oscurità… Allora la visione sembrò estendersi da ogni parte. Intere comunità cattoliche erano oppresse, assediate, confinate e private della loro libertà. Vidi molte chiese che venivano chiuse, dappertutto grandi sofferenze, guerre e spargimento di sangue. Una plebaglia selvaggia e ignorante si dava ad azioni violente. Ma tutto ciò non durò a lungo»   «Ho avuto un’altra visione della grande tribolazione. Mi sembrava che si pretendesse dal clero una concessione che non poteva essere accordata. Vidi molti sacerdoti anziani, specialmente uno, che piangevano amaramente. Anche alcuni più giovani stavano piangendo. Ma altri (e i tiepidi erano fra questi) facevano senza alcuna obiezione ciò che gli veniva chiesto. Era come se la gente si stesse dividendo in due fazioni».  

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«Vidi un’apparizione della Madre di Dio, che disse che la tribolazione sarebbe stata molto grande. Aggiunse che queste persone devono pregare ferventemente…Devono pregare soprattutto perché la chiesa delle tenebre abbandoni Roma»   «Vidi la Chiesa di San Pietro: era stata distrutta ad eccezione del presbiterio e dell’altare maggiore».   «Vedo altri martiri, non ora ma in futuro… Vidi le sette segrete minare spietatamente la grande Chiesa. Vicino ad esse vidi una bestia orribile che saliva dal mare. (Ap 13,1). In tutto il mondo le persone buone e devote, e specialmente il clero, erano vessate, oppresse e messe in prigione».   Le visioni della beata sono state varie volte riprese negli ultimi anni.   Come riportato in un vecchio articolo pubblicato da Renovatio 21, la beata Anna Caterina Emmerick, suora tedesca, nacque il 250 anni fa, l’8 settembre 1774, a Coesfeld, e il 9 febbraio si è commemorato il 200° anniversario della sua morte a Dülmen, in Vestfalia. Un ventennio fa papa Giovanni Paolo II la beatificò, evidenziando nell’omelia del 3 ottobre 2004 come la mistica avesse vissuto e sofferto nella propria carne «il dolore amaro di nostro Signore Gesù Cristo».   La monaca agostiniana ricevette le stimmate dopo il suo tempo nel convento di Agnetenberg, chiuso nel 1811 a causa della secolarizzazione. Accolta nella casa parrocchiale di Dülmen, incontrò lo scrittore Clemens Brentano, che per cinque anni la visitò quotidianamente per trascrivere le sue visioni, poi pubblicate.   La sua opera principale, L’amara passione di Nostro Signore Gesù Cristo, narra in dettaglio gli eventi della Passione e della morte di Cristo. Queste visioni ispirarono Mel Gibson per il film La passione di Cristo.   Tuttavia, Anna Caterina non vide solo le sofferenze di Cristo di 2000 anni fa, ma anche quelle del Suo Corpo Mistico, la Chiesa, nel presente. Nelle sue visioni, descrisse profezie sul futuro della Chiesa, includendo con chiarezza l’attacco della massoneria, sia dall’esterno che dall’interno.   «Lo stato dell’intera Chiesa le fu mostrato, come sempre in tali visioni, nell’immagine della Chiesa di San Pietro, e della setta segreta che si ramificava in tutto il mondo in una guerra ininterrotta di distruzione contro di essa come regno dell’anticristo. La setta riceve la sua firma dalla bestia apocalittica che, essendo sorta dal mare, dimora con essa e la spinge a combattere contro il gregge di Cristo».   «Spesso giaceva in mezzo a loro mentre lavoravano; andavano anche da lei nella caverna dove a volte si nascondeva. Durante questo periodo, vidi molte persone buone e pie e specialmente ecclesiastici torturati, imprigionati e oppressi qua e là in tutto il mondo, e avevo la sensazione che un giorno sarebbero diventati nuovi martiri». Il piano ostile portò gli «abortisti a entrare nella chiesa con la bestia».

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La mistica descrisse molto chiaramente la giustapposizione delle due chiese: «ora mi è stato anche mostrato il paragone tra quel papa e questo e tra quel tempio e questo». Le è stato «detto e mostrato quanto debole nel numero e nel sostegno» l’uno fosse, «ma quanto forte nella volontà, avendo rovesciato così tanti dei».   Tuttavia, guardava all’altro con grande devozione, per cui «egli aveva l’unico vero Dio e l’unica vera devozione dissolti in così tanti dei e false devozioni» consentendo il falso tempio. Ciò portò all’adorazione di «mille idoli», ma non fu dato alcun posto al Signore. (4)   Nella descrizione, alla falsa chiesa venne dato un nome inequivocabile:   «Ho visto anche quanto sarebbero state gravi le conseguenze di questa chiesa post-cristiana. L’ho vista crescere, ho visto molti eretici di ogni rango trasferirsi nella città. (…) Ho avuto di nuovo l’immagine di come la chiesa di San Pietro sarebbe stata sistematicamente demolita dalla setta segreta e anche demolita dalle tempeste».
La Emmerick vide l’impronta diabolica della chiesa successiva in una dimensione sconvolgente:   «Questa chiesa è piena di feci, di nulla, di piattezza e di notte. (…) È tutto vuoto concetto. I muri sono ripidi, è vuoto. Una sedia è un altare. Su un tavolo c’è un teschio, coperto, tra le luci. A volte è scoperto; nelle loro consacrazioni hanno bisogno di semplici spade. È tutto malvagio da cima a fondo, la comunità degli empi. Non posso dirvi quanto siano abominevoli, corrotte e vane tutte le loro attività, che molti di loro non conoscono nemmeno. Vogliono diventare un corpo in qualcosa di diverso dal Signore».   La mistica riconobbe questa spirale discendente fino alle ultime conseguenze, sottolineando che ciò che era pericoloso nell’agenda era «l’apparente innocenza» e l’innocuità ostentata per nascondere malizia, errore, bugie e ipocrisia.   «Nacque un corpo, una comunità separata dal corpo di Gesù, la Chiesa, una dopo-chiesa senza salvezza, il cui segreto è di non avere segreti, e perciò la sua attività è ovunque temporale, finita, arrogante, autoindulgente e quindi corrotta e (…) che conduce al disastro». (6)   Alla suora prescelta venne mostrato fino a che punto sarebbe arrivata la devastazione della chiesa: «riguardava solo il pavimento e il retro, il resto è stato tutto distrutto dalla setta segreta e dagli stessi ministri della chiesa».   La Beata Emmerick vide i «Dodici», che riconobbe come i «nuovi apostoli». «Portarono la chiesa in un altro luogo, e fu come se diversi palazzi crollassero davanti a loro come campi di grano».   La Emmerick fu profondamente colpita dall’entità della devastazione: «Quando vidi la chiesa di San Pietro nel suo stato di demolizione e come così tanti ecclesiastici stavano lavorando all’opera di distruzione, senza che nessuno di loro volesse farlo pubblicamente davanti agli altri, fui così rattristata che gridai con veemenza a Gesù di avere pietà di me».  
Il Signore le diede la risposta alla sua supplica:   «E vidi il mio Sposo celeste davanti a me, come un giovane, e parlò a lungo con me. Disse anche che questo trasporto della Chiesa significava che apparentemente sarebbe affondata completamente, ma che si sarebbe appoggiata a questi portatori e sarebbe emersa di nuovo da loro; anche se fosse rimasto un solo cattolico, la Chiesa avrebbe potuto trionfare di nuovo, perché non era fondata nelle menti e nei consigli degli uomini. Ora mi mostrò come non mancassero mai persone che pregavano e soffrivano per la Chiesa. Mi mostrò tutto ciò che aveva sofferto per la Chiesa, e come aveva dato forza ai meriti e alle fatiche dei martiri, e come avrebbe sofferto di nuovo tutto se avesse potuto ancora soffrire. Mi mostrò anche in innumerevoli immagini tutte le miserabili vicende dei cristiani e del clero in cerchi sempre più ampi attraverso il mondo intero fino alla mia patria e mi ammonì di perseverare nella preghiera e nella sofferenza. Era un’immagine indescrivibilmente grande e triste che è impossibile esprimere. Mi fu anche mostrato che non c’erano quasi più cristiani anziani». (7)

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Tuttavia, nella sua più grande miseria, Anne Catherine Emmerick vide l’avvicinarsi della salvezza. Vide «una grande croce splendente in cielo, sulla quale pendeva il Salvatore, dalle cui ferite si diffondevano sul mondo fasci di raggi splendenti. (…) La chiesa ne fu completamente illuminata, e attraverso questo splendore vidi la maggior parte delle anime entrare nel Signore».   La beata suora riconobbe la posizione di rilievo della Beata Madre nel piano di salvezza del Redentore:   «Vidi anche un cuore rosso e luminoso sospeso nel cielo, dal quale un raggio bianco si dipartiva nella ferita del costato, e dal quale un altro raggio si diffondeva sulla Chiesa e su molte regioni; e questi raggi attiravano molte anime, che entravano nel costato di Gesù attraverso il cuore e il raggio di luce. Mi fu detto che questo cuore era Maria». (8)   Così, la vittoria alla fine della battaglia apocalittica è accompagnata da uno straordinario intervento della Beata Vergine e Regina Celeste. Il mistico vide la «donna maestosa camminare attraverso la grande piazza antistante la chiesa. Aveva stretto il suo ampio mantello con entrambe le braccia e fluttuava silenziosamente verso l’alto.   Stava sulla cupola e stendeva il suo mantello su tutto lo spazio della chiesa, che brillava come l’oro»  

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