Geopolitica
La Tunisia annulla l’accordo sull’immigrazione e accusa l’UE di essere «irrispettosa». E attacca sul traffico di organi

Con una mossa destinata ad aumentare la pressione sull’Italia e quindi i conflitti all’interno dell’UE, il governo tunisino ha annullato l’accordo di luglio sulla migrazione con la Commissione UE.
L’annuncio è arrivato il 2 ottobre attraverso la pagina Facebook della presidenza di Tunisi.
Il governo tunisino si sente maltrattato dall’UE, che prima aveva promesso 250 milioni di euro ma ne ha erogati solo la metà, compresi i precedenti aiuti per 60 milioni di euro. In totale, la Tunisia ha ricevuto solo 67 milioni di euro e la prossima tranche ammonta a soli 42 milioni di euro, per di più senza alcuna data annunciata.
L’accordo prevedeva che, oltre ai 250 milioni di euro iniziali, sarebbero stati rilasciati 900 milioni di euro dopo un accordo con il Fondo Monetario Internazionale, che erano stati bloccati perché il FMI aveva chiesto la revoca dei sussidi sui prezzi dei prodotti alimentari di base.
Il governo italiano dovrebbe mediare una soluzione allo stallo, tuttavia non è chiaro cosa stia facendo: barconi carichi di africani sono giunti a Lampedusa anche nella giornata di ieri.
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Inoltre, il Parlamento Europeo e i membri della stessa Commissione hanno chiesto di subordinare gli aiuti ai cosiddetti diritti umani, sostenuti da una lettera del vicepresidente della Commissione Josep Borrell che prometteva un attento monitoraggio dell’accordo.
Più recentemente, il presidente francese Emmanuel Macron ha proposto un sistema di ricerca e salvataggio dell’UE nelle acque tunisine. Questo è stato troppo per la Tunisia, che ha posto il veto alla visita di una delegazione del Parlamento Europeo a settembre. Significativamente, il presidente tunisino ha annunciato la cancellazione dell’accordo con l’UE durante un incontro con il ministro degli Esteri di ritorno da una missione presso i Paesi fondatori dei BRICS, Russia e Sud Africa.
Intanto a Mosca sono stati firmati accordi per la fornitura di grano russo in cambio di prodotti tessili e turismo.
«Il Presidente della Repubblica ha confermato che la Tunisia, che accetta la cooperazione, non accetta qualcosa che è come la Manna o la carità, perché il nostro Paese e il nostro popolo non vogliono compassione, ma non vogliono accettarlo se è irrispettoso. Le casse del mondo intero non equivalgono nemmeno per un istante alla nostra sovranità», si legge sulla pagina Facebook tunisina.
Il comunicato sottolinea che il denaro annunciato dall’UE nei giorni scorsi «contraddice il Memorandum d’intesa firmato in Tunisia e lo spirito che ha prevalso durante la Conferenza di Roma di luglio, promossa da Tunisia e Italia».
Oltre agli immigrati, un po’ a sorpresa nella dura nota del presidente appare il tema del traffico di organi.
«Il Presidente della Repubblica ha chiarito che la Tunisia sta facendo tutto il possibile per smantellare le reti criminali che commerciano in esseri umani e organi umani, inoltre il nostro Paese non è mai stato la causa di questa miseria che sperimenta la maggior parte degli africani», provocato da «un sistema mondiale senza giustizia e senza rispetto per l’umanità».
Commentando la decisione, i verdi tedeschi e altre figure della sinistra europea hanno dichiarato che essa dimostra l’inaffidabilità dei regimi autoritari.
La Tunisia negli ultimi mesi è stata colpita da scandali in cui era emerso un traffico internazionale di organi che depredava i corpi di poveri cittadini nordafricani.
Immagine di European Commission (Dati Bendo) Audivisual Service via Wikimedia
Geopolitica
La Colombia accusa gli Stati Uniti di aver iniziato una «guerra»

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Geopolitica
Svelato il profilo dell’accordo tra Israele e Hamas

Il piano di cessate il fuoco per Gaza proposto dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump prevede il ritiro delle forze israeliane da vaste aree dell’enclave palestinese e la liberazione degli ostaggi rimanenti da parte di Hamas entro pochi giorni. Lo riportano varie testate giornalistiche internazionali.
Una fonte egiziana coinvolta nei negoziati ha dichiarato a Sky News Arabia che i mediatori hanno raggiunto un accordo per un «cessate il fuoco completo» e un «ritiro graduale dell’esercito israeliano dal 70% di Gaza».
Nel frattempo, la testata israeliana Ynet ha riportato che le forze israeliane dovrebbero ritirarsi entro 24 ore lungo una linea prestabilita, lasciando a Israele il controllo di circa il 53% dell’enclave. Questo includerebbe il ritiro delle IDF da Gaza City e da diverse altre aree centrali, secondo l’articolo.
L’agenzia Reuters scrive che Hamas rilascerebbe tutti gli ostaggi vivi entro 72 ore dall’approvazione del governo israeliano. In cambio, Israele libererebbe 250 palestinesi condannati all’ergastolo e 1.700 abitanti di Gaza detenuti dal 2023, incluse tutte le donne e i minori. Hamas detiene ancora circa 48 ostaggi, di cui Israele ritiene che circa 20 siano ancora in vita.
Dopo aver annunciato un progresso significativo nei negoziati, Trump ha dichiarato a Fox News che gli ostaggi saranno probabilmente rilasciati lunedì, promettendo che Gaza «sarà ricostruita».
«Gaza… diventerà un posto molto più sicuro… altri Paesi della zona aiuteranno la ricostruzione perché hanno enormi quantità di ricchezza e vogliono che ciò accada», ha affermato Trump, senza specificare quali nazioni siano coinvolte.
Nonostante l’apparente passo avanti, rimangono diverse questioni irrisolte, come la governance di Gaza nel dopoguerra e il destino di Hamas, che Israele ha giurato di eliminare completamente. Il piano di pace originale di Trump prevedeva un ruolo amministrativo limitato per l’Autorità Nazionale Palestinese, che governa parti della Cisgiordania, ma solo dopo significative riforme.
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Immagine di Jaber Jehad Badwan via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 International
Geopolitica
Il Cremlino: i colloqui Russia-USA sull’Ucraina sono in «seria pausa». Nessun incontro Trump-Putin in agenda

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