Misteri
«Alieni» attaccano un villaggio amazzonico. Ma sono solo uomini con il jetpacco, assicura la polizia

Qualcuno ha attaccato un villaggio indigeno isolato nelle zone rurali del Perù e ha cercato di rapire una ragazza di 15 anni. Gli indigeni sostengono che si tratti di alieni, ma i funzionari governativi che indagano sull’incidente dicono che in realtà si tratta di minatori illegali che volano con dei jetpack.
Si tratta di una vera e propria saga che oramai va avanti da qualche mese in Amazzonia, ed esattamente nel nord del Perù, secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa RPP Noticias.
I membri degli Ikitu, una tribù locale, affermano di essere stati assaliti da strane figure fluttuanti alte più di un metro e ottanta e che riescono ad eludere le loro armi di difesa.
«Questi signori sono alieni», ha detto al quotidiano il leader locale Jairo Reátegui Ávila. «Sembrano corazzati come il Green Goblin di Spider-Man. Gli ho sparato due volte e non cade, ma si alza e scompare. Siamo spaventati da quello che sta succedendo nella comunità».
Dopo che la gente del posto ha chiesto protezione alla polizia, gli investigatori delle forze dell’ordine sono scesi nell’area isolata e hanno concluso all’inizio di agosto che si trattava in realtà di minatori illegali che utilizzavano «attrezzature ad alta tecnologia» come i jetpacchi, che secondo loro avevano lo scopo di intimidire la gente del posto.
La realtà è che i jetpack sono estremamente rumorosi, costosi e poco pratici e finora non si era mai sentito parlare del loro utilizzo in operazioni minerarie illegali, tuttavia taluni testimoni oculari insistono di aver visto qualcosa che rimanda a questi futuristici mezzi di trasporto.
La storia dei jetpacchi diventa più plausibile quando si leggono le testimonianze oculari di un insegnante che ha visto gli «alieni» tentare di rapire un adolescente il 29 luglio.
«Utilizzerebbero tecnologie all’avanguardia, come i propulsori che consentono alle persone di volare», ha detto a RPP Noticias l’insegnante locale Cristian Caleb Pacaya.
È risaputo che quell’area è preda di minatori intenti a estrarre oro e altre risorse illegalmente, provocando spesso terribili danni ambientali e persino violenza.
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L’utilizzo della jetpaccheria occulta pare stia prendendo piede: qualche anno a fa plurimi piloti di aereo hanno affermato di aver individuato qualcuno che indossava un jetpacco e volava a circa 900 metri di altitudine nei pressi di LAX, l’aeroporto della città di Los Angeles.
Recentemente invece, un uomo volante, dinanzi a pubblico e telecamere, ha sorvolato in jetpaccamento il circuito automobilistico del Belgio durante una gara di Formula 1. L’individuo jetpaccato pareva tenere il passo con un’auto da corsa di formula monoposto che corre in pista.
Inoltre pare si vogliano fare delle vere e proprie gare di jetpacchi, come una qualsiasi altre competizione motoristica. I contadini della foresta amazzonica sono avvertiti: presto potrebbero ritrovarsi «alieni volanti» fare corse ad ostacoli tra gli alberi!
Renovatio 21 ricorda, tuttavia, che fuori dal discorso riduzionista per cui una creatura umanoide volante deve essere istantaneamente ricollegata a uomini e jetpaccaggine, esistono diverse credenze nei popoli non europei riguardo esseri svolazzanti è molto malandrini.
È il caso del Popobawa, ovvero il «nano volante sodomizzatore di Zanzibar»: potete anche pensare che sia una leggenda, ma le sue vittime parlano di episodi drammatici. Il Popobawa («ali di pipistrello» in lingua swahili) è un essere che ciclicamente terrorizza la Tanzania sottoponendo le sue vittime –quasi esclusivamente maschi –a crudissime violenze sessuali, come a metà anni Novanta e Duemila.
Il Popobawa pare colpire a ridosso delle elezioni o dei momenti di tensione del Paese, come quando fu assassinato il presidente Abeid Karume. La notizia rimbalzava in Italia in momenti analoghi, ad esempio quando si andava al voto e la sinistra temeva Silvio Berlusconi, scherzato impunemente per la sua bassa statura. Ecco quindi che il nano volante sodomizzatore tanzaniano altro non era che una proiezione, una confessione inconscia della paura dei giornalisti italiani, ovviamente tutti goscisti di default, di essere sopraffatti dall’uomo di Arcore. Come poi è pure varie volte avvenuto.
Ciò detto, mica vuol dire che tale creatura non esista. A Zanzibarro, peraltro, pare non abbiano cominciato a ridurre il lavoro del maligno stupratore sodomista all’opera di criminali col jetpacco.
Più onesti.
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Misteri
Candace Owens pubblica i presunti messaggi di Charlie Kirk: «vedo il cattolicesimo in maniera sempre migliore»

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Tuttavia, pur notando che i cattolici «speravano che avrebbe fatto il passo successivo perché stava pregando il Rosario», Owens ha insistito sul fatto che Kirk non aveva deciso di convertirsi e che lei non aveva mai affermato il contrario. La rivelazione arriva nel mezzo di controversie in corso sulla vita spirituale e l’eredità di Kirk, seguite al suo assassinio a settembre. Alex Clark e Andrew Kolvette della TPUSA avevano recentemente discusso dell’interesse di Kirk per il cattolicesimo, definendolo più estetico che teologico. «Stava diventando cattolico? No», ha detto Kolvet, produttore e caro amico di Kirk. «Ma amava molto la Messa cattolica. Amava il suo rituale. Amava la bellezza delle antiche chiese cattoliche e le vetrate. E lui ed Erika ci andavano ogni tanto». «Mi è sembrata una specie di insabbiamento», ha detto la Owens a proposito di questa conversazione, chiedendosi perché personaggi vicini a Kirk si fossero affrettati ad affermare che non si stava avvicinando al cattolicesimo. «Sono rimasto un po’ stupita», ha detto Candace, definendo il modo in cui hanno parlato dell’argomento un «tentativo inautentico di dissuadere l’idea che Charlie si stesse ammorbidendo nei confronti del cattolicesimo». Le opinioni religiose di Kirk sono diventate un punto focale nella più ampia lotta sulla sua eredità, con personalità interne a Turning Point, e commentatori come la Owens che offrono resoconti divergenti delle sue posizioni private su questioni di fede. Il giornalista della testata d’inchista di sinistra Grayzone Max Bluementhal ha sottolineato che un’eventuale conversione al cattolicesimo di Charlie lo avrebbe reso forse più distante dall’influenza israeliana, che abbonda tra gli evangelici americani da cui il ragazzo proveniva. Bluementhal aveva pubblicato uno scoop che raccontava come Kirk avesse rifiutato 160 milioni offerti dal primo ministro israeliano Netanyahu a Turning Point USA (per portarlo «al prossimo livello») e come fosse stato invitato ad un ritrovo nella prestigiosa magione del miliardario hedge fund sionista Bill Ackman, dove gli sarebbe stata fatta pressione al punto che una lobbista israeliana britannica gli avrebbe pure urlato..@charliekirk11: Mary is the SOLUTION to radical feminism in America! pic.twitter.com/75KsdXtS2s
— LifeSiteNews (@LifeSite) July 17, 2025
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Misteri
Donna accusata dopo il ritrovamento in casa dei resti di quattro neonati morti. È un pattern?

Un caso negli Stati Uniti fa pensare alla vicenda di Traversetolo.
J.M.M, 39 anni, è stata arrestata con accuse di omicidio colposo, omicidio e diversi capi d’imputazione per abuso di cadavere dopo che il suo padrone di casa ha rinvenuto i resti di più neonati durante la pulizia di un armadio nella sua abitazione.
La vicenda è emersa dopo che Brent Flanigan, il padrone di casa della donna, l’ha sfrattata ad agosto per morosità. Secondo la dichiarazione giurata di arresto, il 13 settembre, mentre Flanigan puliva la casa a Cadogan Township, in Pennsylvania, ha trovato un sacco della spazzatura in un armadio che emanava un cattivo odore; all’interno, avvolto in asciugamani, c’era un corpo in decomposizione.
Le indagini della polizia hanno confermato che si trattava del corpo di un neonato. Altri tre neonati sono stati scoperti, avvolti in modo simile, in contenitori nella soffitta della casa.
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La donna avrebbe dichiarato alla polizia di aver partorito uno dei neonati l’anno scorso, tenendolo «contro di sé finché non ha smesso di fare rumore e di respirare», un racconto che potrebbe indicare un soffocamento intenzionale.
Ha riferito agli inquirenti di aver dato alla luce un secondo bambino circa sei anni fa sul pavimento di casa, sentendolo «piagnucolare». Dopo il parto, avrebbe perso conoscenza e, al risveglio, il bambino non respirava più. Secondo la WTAE, la donna ha ammesso di aver partorito anche gli altri due neonati, ma non è chiaro se fossero vivi o morti alla nascita.
I vicini, sconvolti, hanno riferito che la donna viveva con due figli di sei e otto anni, ma nessuno era a conoscenza delle sue gravidanze.
L’ufficio del medico legale della contea di Indiana sta conducendo autopsie sui resti, e le indagini proseguono. Si prevede che verranno formulate ulteriori accuse.
La scoperta dei neonati morti si inserisce in un contesto di recenti casi scioccanti di abbandono di neonati negli USA. All’inizio di questa settimana, un neonato è stato trovato vivo in un cassonetto in Texas. In Iowa, una madre e suo padre sono stati condannati per aver abbandonato un neonato vivo in un fosso, lasciandolo morire. Il mese scorso, una studentessa universitaria è stata arrestata dopo il ritrovamento del corpo di un neonato morto nel suo armadio.
Nel frattempo in Italia continua il caso di Traversetolo, con la ragazza accusata di aver ucciso sepolto in giardino i due suoi figli ai domiciliari. Nell’aula del processo, due settimane fa, ha chiesto di uscire quando è stata mostrata la fotografia di uno dei due bambini.
Come nel caso americano, nessuno sapeva delle due gravidanze, né i genitori, né il fidanzato, né la famiglia.
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Casi non dissimili si erano registrati ad inizio degli anni 2000 in Germania, scioccando il Paese: nella città di Brieskow-Finkenheerd, al confine con la Polonia, la polizia tedesca dissotterrò i resti di nove neonati sepolti in vasi di fiori e secchi arrestando una donna con l’accusa di omicidio colposo.
Pochi giorni prima una neonata era stata trovata morta in un bagno pubblico a Magdeburgo e un neonato sul nastro trasportatore di un’azienda di riciclaggio a Gütersloh. Nel giugno 2005, un passante in Bassa Sassonia ha trovato un neonato in un sacchetto di plastica. Negli stessi giorni, in Austria, le autorità avevano arrestato i genitori di almeno tre dei quattro neonati i cui corpi erano stati trovati in un congelatore e in secchi pieni di cemento.
Il fenomeno dei bambini segretamente nati e sepolti sembra, quindi, un pattern definito.
La questione si aggiunge a quella, indagata da Renovatio 21, dei ritrovamenti di misteriosi feti in barattolo in luoghi pubblici, che dura da decenni, senza che nessuno sappia darne una spiegazione.
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