Geopolitica
333° giorno di guerra
– Secondo il servizio di intelligence estero russo (SVR) la Russia disporrebbe di informazioni affidabili secondo cui le forze armate ucraine stanno immagazzinando armi occidentali nelle centrali nucleari. Sempre secondo il servizio russo nelle tre centrali nucleari ucraine verrebbero stoccati missili per HIMARS e per sistemi di difesa aerea stranieri.
– In Ucraina, è scoppiato uno scandalo a causa di frodi con gli acquisti per le forze armate dell’Ucraina a prezzi ” astronomici, i dirigenti del Ministero della difesa sono stati convocati a riferire alla Rada. Si è scoperto che i prodotti alimentari per l’esercito sono stati acquistati a prezzi due o tre volte superiori ai normali prezzi di mercato. Inoltre, il ministro ad interim delle Infrastrutture dell’Ucraina Vasily Lozinsky è stato arrestato dall’Ufficio nazionale anticorruzione con l’accusa di appropriazione indebita, il suo ufficio è stato perquisito. Secondo quanto riferito, Lozinsky è stato arrestato mentre prendeva una tangente di 400.000 dollari.
– Lukashenko ha affermato che la situazione intorno alla Bielorussia è più difficile che mai.
– Peskov: il decreto sulla mobilitazione è ancora in vigore.
– Il ministro della Difesa turco ha avvertito la Svezia sulla possibilità di un veto sull’adesione alla NATO dopo che il Corano è stato bruciato a Stoccolma
– La Germania non vieterà alla Polonia di fornire carri armati Leopard all’Ucraina. Lo ha affermato il ministro degli Esteri tedesco Annalena Baerbock.
– Al Consiglio dei Ministri degli Esteri della UE, l’Ungheria ha chiesto aiuto ai Paesi della UE nella situazione con i diritti degli ungheresi in Transcarpazia in Ucraina. Nella regione ci sono problemi con l’insegnamento in ungherese, gli insegnanti vengono licenziati, le bandiere ungheresi vengono rimosse dalle istituzioni pubbliche. Il presidente ungherese in una lettera a Zelens’kyj ha espresso preoccupazione per questo, ma non ha avuto risposta.
– Il 7 febbraio prossimo l’ambasciatore estone lascerà Mosca.
– Il capo dell’intelligence militare dell’Ucraina, Kirill Budanov, ha detto in una intervista a Radio Liberty, che Denis Kireev è stato ucciso dai servizi perché intralciava i colloqui con la Russia.
– Ministro degli Esteri lettone: Dal 24 febbraio la Lettonia abbasserà il livello delle relazioni diplomatiche con la Russia in segno di solidarietà con l’Estonia.
– Lavrov è arrivato in visita in Sudafrica.
– Lavrov: la guerra fra Russia e Occidente non è più ibrida, ma quasi reale.
– Il prossimo incontro dei paesi sponsor dell’Ucraina nel formato Ramstein è previsto per metà febbraio. L’obiettivo principale dei colloqui dovrebbe essere la fornitura di aerei a Kiev.
– Presidente bulgaro Rumen Radev: Il valore più importante è la pace e la vita umana. La fornitura di armi a Kiev significa che stiamo spegnendo il fuoco con la benzina. Significa riconoscere che ci saranno molte più vittime. L’assistenza militare a Kiev significa concordare con la posizione secondo cui il conflitto dovrebbe essere combattuto fino alla completa sconfitta di una parte, che inevitabilmente e gradualmente trascina il paese in un conflitto globale e nella possibilità dell’autodistruzione nucleare. La Bulgaria non dovrebbe inviare armi per sostenere questo conflitto. Il mio dovere di presidente è pensare ed essere solidale con la maggioranza dei bulgari. Oggi non ci sono abbastanza armi, ma se un giorno non ci saranno abbastanza persone, allora cosa faremo? Il conflitto sta diventando sempre più violento, ampliando la sua portata, provocando logoramento e un disastro economico globale che è già avvertito dai cittadini europei.
– I Paesi Bassi stanno per chiudere il più grande giacimento di gas, perché rappresenta un rischio sismico. Entro il primo ottobre di quest’anno, le autorità dei Paesi Bassi chiuderanno il giacimento di gas sismicamente pericoloso di Groningen per motivi di sicurezza, ma il governo «monitorerà la carenza di gas in Europa».
– Viacheslav Volodin con una delegazione della Duma è arrivato in visita ufficiale a Teheran Durante la visita saranno discusse questioni di cooperazione tra Russia e Iran in vari campi.
– In Kirghizistan, le tubature dell’acqua vengono scongelate bruciando pneumatici. A Mailuu Suu, nella regione di Jalal-Abad, i tubi si sono congelati a causa del freddo anomalo, gli abitanti sono rimasti senza riscaldamento e senz’acqua. In due giorni, sono stati scongelati 15 km di tubazioni.
Rassegna tratta dal canale Telegram La mia Russia
Immagine da Telegram
Geopolitica
Trump annuncia attacchi terrestri in Venezuela «presto»
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha dichiarato che gli USA potrebbero avviare «molto presto» operazioni terrestri contro presunte reti di narcotraffico collegate al Venezuela, dopo aver quasi completamente interrotto i flussi di stupefacenti via mare. Caracas ha respinto con forza ogni accusa di legami con i cartelli della droga.
Parlando venerdì con i giornalisti alla Casa Bianca, Trump ha annunciato che il traffico di droga marittimo legato al Venezuela è calato del 92%, sostenendo che le forze americane stanno «eliminando la droga a livelli mai visti prima». «Abbiamo bloccato il 96% degli stupefacenti che arrivavano via mare», ha precisato, per poi aggiungere: «Presto le operazioni inizieranno anche sulla terraferma».
Il presidente statunitense non ha tuttavia fornito indicazioni su eventuali obiettivi o sull’estensione di tali azioni.
Da settembre le forze USA hanno intensificato sensibilmente la presenza militare nei Caraibi e nel Pacifico orientale, conducendo oltre 20 interventi contro imbarcazioni sospette di traffico di droga e causando la morte di decine di persone. Trump ha affermato che queste operazioni hanno salvato decine di migliaia di vite americane, impedendo l’ingresso di narcotici nel Paese.
Il presidente venezuelano Nicolas Maduro ha sempre rigettato le accuse di Trump su presunti rapporti tra Caracas e i narcocartelli, sostenendo che Washington utilizzi la campagna antidroga come pretesto per destabilizzare e rovesciare il suo governo.
Come riportato da Renovatio 21, Maduro, che avrebbe offerto ampie concessioni economiche agli USA per restare al potere, sarebbe stato oggetto di un tentativo di rapimento tramite il suo pilota personale.
Il Venezuela ha stigmatizzato il rinforzo militare come violazione della sovranità e tentativo di golpe. Il governo venezuelano starebbe cercando appoggio da Russia, Cina e Iran. Mosca ha di recente riaffermato la sua alleanza con Caracas, esprimendo pieno sostegno alla leadership del Paese nella difesa della propria integrità. Mosca ha accusato il mese scorso Washington di preparare il golpe in Venezuela.
Questa settimana le autorità statunitensi hanno sequestrato anche la petroliera Skipper al largo delle coste venezuelane, una nave cargo che secondo gli USA trasportava petrolio dal Venezuela e dall’Iran. Le autorità di Caracas hanno condannato l’operazione definendola «furto manifesto» e «pirateria navale criminale».
Come riportato da Renovatio 21, nel frattempo, la Russia – da tempo alleata stretta del Venezuela – ha rinnovato pubblicamente il suo sostegno a Maduro. Secondo il Cremlino, il presidente Vladimir Putin «ha espresso solidarietà al popolo venezuelano e ha ribadito il proprio appoggio alla ferma determinazione del governo Maduro nel difendere la sovranità nazionale e gli interessi del Paese dalle ingerenze esterne». I due leader hanno inoltre confermato l’impegno a dare piena attuazione al trattato di partenariato strategico siglato a maggio.
Trump nelle scorse settimane ha ammesso di aver autorizzato le operazioni CIA in Venezuela. Di piani CIA per uccidere il presidente venezuelano il ministro degli Interni del Paese aveva parlato lo scorso anno.
Come riportato da Renovatio 21, Maduro aveva denunciato l’anno scorso la presenza di mercenari americani e ucraini in Venezuela. «Gli UA finanziano Sodoma e Gomorra» aveva detto.
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Flickr
Geopolitica
La Slovacchia «non sosterrà nulla» che contribuisca a prolungare il conflitto in Ucraina
Today I held an almost hour-long phone conversation with the President of the European Council, A. Costa. I fully respect him, but while he spoke about money for the war in Ukraine, I kept repeating the senseless daily killing of hundreds to thousands of Russians and Ukrainians.… pic.twitter.com/0f9JiitWjG
— Robert Fico 🇸🇰 (@RobertFicoSVK) December 12, 2025
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Geopolitica
Orban come John Snow
Il principale negoziatore russo Kirill Dmitriev ha paragonato il primo ministro ungherese Vittorio Orban al personaggio di Jon Snow della serie Il Trono di Spade, raffigurandolo come l’unico baluardo a difesa del diritto europeo mentre l’UE procede al congelamento a tempo indeterminato degli asset sovrani russi.
In un post su X pubblicato venerdì, Dmitriev ha lodato lo Orban per aver «difeso il sistema legale e finanziario dell’UE dai folli burocrati guerrafondai dell’Unione», sostenendo che il leader ungherese stia lottando per «ridurre la migrazione, accrescere la competitività e ripristinare buonsenso, valori e pace».
Dmitriev ha allegato una sequenza tratta dalla celeberrima «Battaglia dei Bastardi», una delle scene più memorabili della fortunata serie. Il frammento mostra Jon Snow, isolato sul campo di battaglia, che estrae la spada mentre la cavalleria della Casa Bolton gli si avventa contro. Nella saga, i Boltoni sono noti per la loro crudeltà e spietatezza, mentre Snow è dipinto come un condottiero riluttante che antepone il dovere all’ambizione personale, spesso a caro prezzo.
Hungary PM Orbán as Jon Snow from Game of Thrones in defending the EU’s legal&financial system from crazy EU bureaucratic warmongers—fighting them to reduce migration, increase competitiveness, and restore sanity, values and peace. 🕊️
Help is coming as Russian CB sues Euroclear pic.twitter.com/jHyav6mk0f
— Kirill Dmitriev (@kadmitriev) December 12, 2025
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Venerdì, Orban – che in numerose occasioni ha criticato duramente le politiche conflittuali dell’UE nei confronti della Russia – ha accusato Bruxelles di «violentare il diritto europeo», riferendosi alla decisione che ha permesso all’Unione di bypassare il requisito dell’unanimità per prorogare le sanzioni sugli asset sovrani russi, valutati in circa 210 miliardi di euro. Mosca ha bollato il congelamento come «furto», minacciando azioni legali in caso di confisca da parte dell’UE.
In un altro post, Dmitriev ha attaccato il segretario generale della NATO Mark Rutte, paragonandolo al Re della Notte, il principale antagonista di Game of Thrones, che guida un esercito di non-morti ed è completamente privo di empatia.
Unmasked NATO’s Mark Rutte.
He does not have family or children. He wants war.
But peace will prevail. 🕊️ https://t.co/lDPBucIAkA pic.twitter.com/JjqVogOSWM
— Kirill Dmitriev (@kadmitriev) December 12, 2025
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Il paragone è arrivato in risposta alle dichiarazioni di Rutte, che ha accusato la Russia di «riportare la guerra in Europa» e ha invitato i membri della NATO a prepararsi a un conflitto su scala paragonabile a quelli affrontati dalle generazioni passate. Il Dmitriev ha quindi affermato che Rutte «non ha famiglia né figli» e «desidera la guerra», aggiungendo però che «alla fine prevarrà la pace».
Dmitriev, figura chiave negli sforzi per risolvere il conflitto in Ucraina, ha fatto eco alle critiche del ministro degli Esteri ungherese Pietro Szijjarto, che aveva accusato Rutte di «alimentare le tensioni belliche».
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Immagine screenshot da YouTube
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