Geopolitica
Immagini della strage allo stadio in Indonesia
Almeno 174 persone sono morte nella calca durante disordini ad uno stadio in Indonesia lo scorso sabato. Secondo il conteggio attuale, i feriti sarebbero più di un centinaio.
Il disastro con lo stampede – il calpestamento – è seguito all’uso da parte della polizia di gas lacrimogeni per sedare un’invasione di campo.
La squadra dell’Arema Football Club ha perso 3-2 contro Persebaya Surabaya presso lo stadio Kanjuruhan, che era riempito, secondo le testimonianze, solo di tifosi dell’Arema – i fan del Persebaya erano stati banditi dall’entrare nella struttura per evitare risse tra tifoserie.
La sconfitta casalinga dell’Arema avrebbe quindi scatenato i tifosi che avrebbero invaso il campo: mai la squadra aveva perso contro il Persebaya in 23 anni.
WARNING: GRAPHIC ⚠️ Over 120 people in Indonesia have died as a result of chaos and violence after a soccer gamepic.twitter.com/vDFftBvQZf
— Fifty Shades of Whey (@davenewworld_2) October 2, 2022
NEW – Over 100 people were killed tonight in riots that broke out at a football match in Indonesia.pic.twitter.com/hGZEwQyHmL
— Disclose.tv (@disclosetv) October 1, 2022
Come visibile dai video caricati in rete, la polizia antisommossa ha quindi risposto con cariche manganellate.
La polizia ha quindi sparato gas lacrimogeni dopo che la maggior parte dei fan aveva già sgomberato il campo. Le nuvole di gas lacrimogeni hanno di conseguenza innescato una corsa in preda al panico verso un’uscita stretta.
Alcuni sono morti calpestati, altri soffocati. Il New York Times sostiene che almeno 34 sono periti all’istante.
Testimonianze dicono che l’aria era divenuta irrespirabile e ai tifosi mancava il respiro. Alcuni sono fuggiti tentando di scavalcare le recinzioni.
BREAKING: At least 127 people killed, 180 injured in riot at football stadium in Indonesia, police say pic.twitter.com/WmuI67yJoi
— BNO News (@BNONews) October 1, 2022
I personally feel sorry for what happened to the State of Indonesia which took so many lives, especially the supporters of AREMA.
Hey @PSSI so who’s at fault if it’s like this? Please investigate this case thoroughly. pic.twitter.com/ZPGYvhA2rv
— Bjorka (@bjorkanismreal) October 2, 2022
«Lo stadio si è trasformato in un campo di battaglia pieno di fumo quando la polizia ha sparato gas lacrimogeni», ha detto uno spettatore alla Associated Press. «Avevo caldo e mi bruciavano gli occhi, non riuscivo a vedere chiaramente mentre avevo le vertigini e tutto diventava scuro… Sono svenuto» . L’uomo si è svegliato al pronto soccorso per apprendere che suo cugino era morto per un trauma cranico.
#Breaking: Update – Other shocking video footages showing you the chaos inside of the hospital, after riot police cornered fans of the football game, tear gassed them extremely and had no place to run, killing 153 people injured 300 others in #Indonesia. pic.twitter.com/2yXmGUg9AH
— Sotiri Dimpinoudis (@sotiridi) October 2, 2022
In una conferenza stampa dopo la strage, il capo della polizia ha cercato di giustificare le azioni della polizia: «I gas lacrimogeni sono stati usati perché c’era l’anarchia. Stavano per attaccare gli agenti e avevano danneggiato le auto».
Tuttavia, la maggior parte dei commentatori pare dare la colpa alle Forze dell’Ordine.
Amnesty International, citando le linee guida FIFA per la gestione del gioco che vietano l’uso del «gas per il controllo della folla», ha chiesto un’indagine e sono scoppiate rivolte quando gli indonesiani si sono scagliati contro le autorità.
L’Indonesia ha una storia di violenza calcistica non indifferente. Alle partite indonesiane, razzi vengono spesso lanciati sul campo e la polizia antisommossa è una presenza regolare. Dagli anni ’90, decine di tifosi sono stati uccisi in violenze legate al calcio.
I gas lacrimogeni sono stati anche al centro della peggiore tragedia sportiva della storia. Nel disastro dell’Estadio Nacional di Lima, in Perù, nel 1964, 328 persone morirono in una partita tra la nazionale argentina e quella peruviana . Indignati quando lìarbitro ha annullato un gol che avrebbe segnato il pareggio del Perù a fine match, i tifosi presero d’assalto il campo. La polizia, anche allora, rispose con gas lacrimogeni, provocando una calca fatale tra gli spettatori in fuga bloccati dai cancelli chiusi.
Immagine screenshot da Twitter
Geopolitica
Turchia, effigie di Netanyahu appesa a una gru: «pena di morte»
Un’effigie raffigurante il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu è stata avvistata appesa a una gru edile nel Nord-Est della Turchia, suscitando forte indignazione in Israele.
Secondola stampa turca, l’episodio si è verificato sabato in un cantiere nella città di Trebisonda, sul Mar Nero. L’iniziativa sarebbe stata organizzata da Kemal Saglam, docente di comunicazione visiva presso un’università locale. Saglam ha dichiarato ai media turchi che il gesto aveva un intento simbolico, volto a denunciare le violazioni dei diritti umani a Gaza.
Le immagini, diffuse viralmente e riportate anche dal quotidiano turco Yeni Safak, mostrano la figura sospesa alla gru, accompagnata da uno striscione con la scritta: «Pena di morte per Netanyahu».
Il ministero degli Esteri israeliano, tramite un post su X, ha condiviso un video dell’incidente, accusando un accademico turco di aver creato l’effigie «con il fiero sostegno di un’azienda statale». Il ministero ha condannato l’atto, sottolineando che «le autorità turche non hanno denunciato questo comportamento scandaloso».
Turkish academic creates model of hanged 🇮🇱PM Netanyahu, with a “Death Penalty” sign. Proudly aided by a state company.
Turkish authorities have not disavowed this disgraceful behavior.
In Erdoğan’s Turkey, hatred & antisemitism isn’t condemned. It’s celebrated. pic.twitter.com/19MALpzEEW
— Israel Foreign Ministry (@IsraelMFA) October 26, 2025
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Le autorità turche non hanno ancora fornito una risposta ufficiale.
I rapporti diplomatici tra Israele e Turchia sono tesi da anni e si sono ulteriormente deteriorati dopo gli attacchi di Hamas del 7 ottobre 2023. Il presidente Recep Tayyip Erdogan ha accusato Netanyahu di aver commesso un «genocidio» a Gaza.
La Turchia, unendosi agli altri Paesi che hanno portato il caso al tribunale dell’Aia, ha accusato Israele di aver commesso un genocidio a Gaza. Il presidente Recep Tayyip Erdogan in precedenza aveva definito il primo ministro Benjamin Netanyahu «il macellaio di Gaza», suggerendo a un certo punto – in una reductio ad Hitlerum che è andata in crescendo, con contagio internazionale – che la portata dei suoi crimini di guerra superasse quelli commessi dal cancelliere della Germania nazionalsocialista Adolfo Hitlerro.
Nel 2023 la Turchia ha richiamato il suo ambasciatore da Israele e nel 2024 ha interrotto tutti i rapporti diplomatici. Mesi fa Ankara aveva dichiarato che Israele costituisce una «minaccia per la pace in Siria». Erdogan ha più volte chiesto un’alleanza dei Paesi islamici contro Israele.
Come riportato da Renovatio 21, i turchi hanno guidato gli sforzi per far sospendere Israele all’Assemblea generale ONU. L’anno scorso il presidente turco aveva dichiarato che le Nazioni Unite dovrebbero consentire l’uso della forza contro lo Stato degli ebrei.
Un anno fa Erdogan aveva ventilato l’ipotesi che la Turchia potesse invadere Israele.
La Turchia ha avuto un ruolo attivo nei recenti negoziati per il cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi, con diversi rapporti che indicano come l’influenza di Ankara su Hamas abbia facilitato il rilascio degli ostaggi nell’ambito del piano in 20 punti del presidente statunitense Donald Trump.
Venerdì, Erdogan ha dichiarato alla stampa che gli Stati Uniti dovrebbero intensificare le pressioni su Israele, anche attraverso sanzioni e divieti sulla vendita di armi, per garantire il rispetto degli impegni presi nel piano di Trump.
Domenica, Netanyahu ha annunciato che Israele deciderà quali forze straniere potranno partecipare alla missione internazionale proposta per Gaza, prevista dal piano di Trump per garantire il cessate il fuoco. La settimana precedente, aveva lasciato intendere che si sarebbe opposto a qualsiasi coinvolgimento delle forze di sicurezza turche a Gaza.
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Immagine screenshot da Twitter; modificata
Droga
Trump punta ad attaccare le «strutture della cocaina» in Venezuela
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Geopolitica
Thailandia e Cambogia firmano alla Casa Bianca un accordo di cessate il fuoco
Cambogia e Thailandia hanno siglato un accordo di cessate il fuoco ampliato per porre fine a un violento conflitto di confine scoppiato a inizio anno. La cerimonia di firma, tenutasi domenica, è stata presieduta dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che aveva mediato la tregua iniziale.
Le tensioni storiche tra i due Paesi del Sud-est asiatico, originate da dispute territoriali di epoca coloniale, sono esplose a luglio con cinque giorni di scontri armati, che hanno spinto centinaia di migliaia di persone a fuggire dalla zona di confine. Un incontro ospitato dalla Malesia aveva portato a una prima tregua, segnando l’inizio della de-escalation.
Trump ha dichiarato di aver sfruttato i negoziati commerciali con entrambi i paesi per favorire una riduzione delle tensioni.
HISTORIC PEACE BETWEEN THAILAND & CAMBODIA.
President Trump and Malaysia’s Prime Minister Anwar Ibrahim hosted the Prime Ministers of Thailand and Cambodia for the signing of the ‘Kuala Lumpur Peace Accords’—a historic peace declaration. pic.twitter.com/BZRJ2b2KLY
— The White House (@WhiteHouse) October 26, 2025
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Durante il 47° vertice dell’ASEAN in Malesia, il primo ministro cambogiano Hun Manet e il primo ministro thailandese Anutin Charnvirakul hanno firmato l’accordo, che amplia la tregua di luglio.
Il documento stabilisce un piano per ridurre le tensioni e assicurare una pace stabile al confine, prevedendo il rilascio di 18 soldati cambogiani prigionieri da parte della Thailandia, il ritiro delle armi pesanti, l’avvio di operazioni di sminamento e il contrasto alle attività illegali transfrontaliere.
Dopo la firma, il primo ministro thailandese ha annunciato l’immediato ritiro delle armi dal confine e il rilascio dei prigionieri di guerra cambogiani, insieme a un’intesa commerciale congiunta. Il primo ministro cambogiano ha lodato l’accordo, impegnandosi a rispettarlo e ringraziando Trump per il suo ruolo, proponendolo come candidato al Premio Nobel per la Pace del prossimo anno.
Trump ha definito l’accordo «monumentale» e «storico», sottolineando il suo contributo e descrivendo la mediazione di pace come «quasi un hobby». Dopo la cerimonia, ha firmato un accordo commerciale con la Cambogia e un importante patto minerario con la Thailandia.
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