Politica
L’economista di BlackRock e Biden parla di sacrifici per l’«Ordine Mondiale Liberale»

Brian Deese, ex «Global Head of Sustainable Investing» di BlackRock, che ora dirige il National Economic Council di Biden (come ha fatto anche per Obama), ha parlato apertis verbis del fatto che la popolazione dovrà sacrificarsi per l’«Ordine Mondiale Liberale».
Intervistato dalla CNN il 30 giugno, gli è stata posta la domanda: «Cosa dici a quelle famiglie che dicono, “Senti, non possiamo permetterci di pagare 4,85 dollari al gallone per mesi, se non anni?»
Il Deese ha risposto: «Si tratta del futuro dell’Ordine Mondiale Liberale e dobbiamo rimanere saldi».
CNN: “What do you say to those families that say, ‘listen, we can’t afford to pay $4.85 a gallon for months, if not years?’”
BIDEN ADVISOR BRIAN DEESE: “This is about the future of the Liberal World Order and we have to stand firm.” pic.twitter.com/LWilWSo72S
— Breaking911 (@Breaking911) July 1, 2022
Tanta onestà. Facciamo notare che i liberali di questo «Ordine mondiale» sono quelli che ci hanno confinato in casa per due anni, di fatto generando il disastro attuale.
I liberali dell’Ordine Mondiale Liberale sono quelli che hanno armato, finanziato ed esaltato i non liberalissimi ucronazisti e i loro crimini di guerra.
L’inflazione sotto l’amministrazione Biden ha raggiunto il massimo da 40 anni a maggio e ha costi elevati per prodotti come gas, cibo e abbigliamento.
A questo punto, anche i fact-checker cominciano a recedere dinanzi al disastro del vegliardo del Delaware. «Sebbene Biden abbia in parte attribuito i costi crescenti all’invasione dell’Ucraina da parte del presidente russo Vladimir Putin, un fact-check di Newsweek ha stabilito che, sebbene il conflitto abbia avuto un impatto sull’inflazione, non è stato il fattore scatenante» scrive Newsweek in un articolo in cui pure tenterebbe di difendere Deese.
La clip ha comunque scatenato reazioni da parte della minoranza USA.
La rappresentante repubblicana della Georgia Marjorie Taylor Green, ad esempio, ha twittato che «L’inflazione sta causando problemi di denaro per molte persone, in particolare per gli anziani che a malapena riescono a comprare cibo. I prezzi elevati e sostenuti della benzina stanno inducendo le persone a guidare [sic] di meno perché possono” Non permettertelo. Non pagheremo per l’ordine mondiale liberale di Biden. La gente è arrabbiata».
Ma tranquilli, la rabbia e il dolore verranno sublimati nel mantenimento dell’Ordine Liberale Mondiale. Cioè il mondialismo oligarchico che, da Davos alla Silicon Valley, oramai si presenta sempre più sfacciato e infame.
Politica
Orban dice che l’UE potrebbe andare al «collasso» e chiede accordi con Mosca

L’UE è sull’orlo del collasso e non sopravvivrà oltre il prossimo decennio senza una «revisione strutturale fondamentale» e un distacco dal conflitto ucraino, ha avvertito il primo ministro ungherese Viktor Orban.
Intervenendo domenica al picnic civico annuale a Kotcse, Orban ha affermato che l’UE non è riuscita a realizzare la sua ambizione fondante di diventare una potenza globale e non è in grado di gestire le sfide attuali a causa dell’assenza di una politica fiscale comune. Ha descritto l’Unione come entrata in una fase di «disintegrazione caotica e costosa» e ha avvertito che il bilancio UE 2028-2035 «potrebbe essere l’ultimo se non cambia nulla».
«L’UE è attualmente sull’orlo del collasso ed è entrata in uno stato di frammentazione. E se continua così… passerà alla storia come il deprimente risultato finale di un esperimento un tempo nobile», ha dichiarato Orban, proponendo di trasformare l’UE in «cerchi concentrici».
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L’anello esterno includerebbe i paesi che cooperano in materia di sicurezza militare ed energetica, il secondo cerchio comprenderebbe i membri del mercato comune, il terzo quelli che condividono una moneta, mentre il più interno includerebbe i membri che cercano un allineamento politico più profondo. Secondo Orbán, questo amplierebbe la cooperazione senza limitare lo sviluppo.
«Ciò significa che siamo sulla stessa macchina, abbiamo un cambio, ma vogliamo muoverci a ritmi diversi… Se riusciamo a passare a questo sistema, la grande idea della cooperazione europea… potrebbe sopravvivere», ha affermato.
Orban ha accusato Brusselle di fare eccessivo affidamento sul debito comune e di usare il conflitto in Ucraina come pretesto per proseguire con questa politica. Finché durerà il conflitto, l’UE rimarrà una «anatra zoppa», dipendente dagli Stati Uniti per la sicurezza e incapace di agire in modo indipendente in ambito economico, ha affermato.
Il premier magiaro ha anche suggerito che, invece di «fare lobbying a Washington», l’UE dovrebbe «andare a Mosca» per perseguire un accordo di sicurezza con la Russia, seguito da un accordo economico.
Il primo ministro di Budapest non è il solo a nutrire queste preoccupazioni. Gli analisti del Fondo Monetario Internazionale e di altre istituzioni hanno lanciato l’allarme: l’UE rischia la stagnazione e persino il collasso a causa di sfide strutturali, crescita debole, scarsi investimenti, elevati costi energetici e tensioni geopolitiche.
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Flickr
Politica
Il passo indietro di Ishiba: nuovo capitolo nella lunga crisi del centro-destra giapponese

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Politica
Il governo francese collassa

Il governo francese è collassato dopo che il Primo Ministro François Bayrou ha perso un cruciale voto di fiducia in Parlamento lunedì. Bayrou è il secondo primo ministro consecutivo sotto Emmanuel Macron a essere destituito, precipitando la Francia in una crisi politica ed economica.
Per approvare una mozione di sfiducia all’Assemblea Nazionale servono almeno 288 voti. Quella di lunedì ne ha ottenuti 364, con il Nuovo Fronte Popolare di sinistra e il Raggruppamento Nazionale di destra coalizzati per superare lo stallo sul bilancio di austerità di Bayrou.
Dopo aver resistito a otto mozioni di sfiducia, Bayrou ha convocato questo voto per ottenere supporto alle sue proposte, che prevedevano tagli per circa 44 miliardi di euro per ridurre il debito francese in vista del bilancio di ottobre.
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Bayrou, che aveva definito il debito pubblico un «pericolo mortale», sembra aver accettato la sconfitta. Domenica, ha criticato aspramente i partiti rivali, che, pur «odiandosi a vicenda», si sono uniti per far cadere il governo.
Bayrou è il secondo primo ministro deposto dopo Michel Barnier, rimosso a dicembre dopo soli tre mesi, e il sesto sotto Macron dal 2017.
La caduta di Bayrou lascia Macron di fronte a un dilemma: nominare un Primo Ministro socialista, cedendo il controllo della politica interna, o indire elezioni anticipate, che i sondaggi indicano favorirebbero il Rassemblement National di Marine Le Pen.
Con la popolarità di Macron al minimo storico, entrambe le opzioni potrebbero indebolire ulteriormente la sua presidenza. Gli analisti temono che una perdita di fiducia dei mercati nella gestione del deficit e del debito francese possa portare a una crisi simile a quella vissuta dal Regno Unito sotto Liz Truss, il cui governo durò meno della via di un cavolo prima della marcescenza.
Il malcontento verso Macron è in crescita: un recente sondaggio di Le Figaro rivela che quasi l’80% dei francesi non ha più fiducia in lui.
Come riportato da Renovatio 21, migliaia di persone hanno protestato a Parigi nel fine settimana, chiedendo le dimissioni di Macron con slogan come «Fermiamo Macron» e «Frexit».
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Immagine di © European Union, 1998 – 2025 via Wikimedia pubblicata secondo indicazioni
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