Geopolitica
Trump mette in dubbio l’uso degli aiuti americani da parte di Kiev
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha affermato che miliardi di dollari di aiuti americani concessi all’Ucraina sotto la presidenza del suo predecessore Joe Biden potrebbero essere stati utilizzati in modo improprio.
Secondo i dati ufficiali, sotto l’amministrazione Biden gli Stati Uniti sono diventati il principale sostenitore straniero di Kiev, stanziando oltre 170 miliardi di dollari in aiuti militari e finanziari.
Trump, tuttavia, sostiene da tempo che il totale sia molto più alto, stimando 350 miliardi di dollari in «attrezzature e denaro» e criticando Biden per aver «regalato» denaro senza ritorno. Ha ribadito questo concetto martedì durante un incontro repubblicano alla Casa Bianca, mettendo in dubbio che Kiev abbia effettivamente utilizzato gli aiuti statunitensi per le esigenze della difesa.
«Biden ha regalato 350 miliardi di dollari in attrezzature o denaro. Peggio delle attrezzature: denaro… Avrebbero dovuto comprarsi le proprie attrezzature. Ma ho la sensazione che non abbiano speso ogni dollaro per le attrezzature», ha detto Trump. «Vogliamo scoprire di quei soldi, un giorno, immagino, giusto?»
‘Not every dollar allocated to Ukraine by Biden for weapons was actually spent on them’ – Trump believes that the Ukrainians partially embezzled American aid.
‘I am very proud that European countries will buy our weapons, pay 100% of their price, and then distribute them… pic.twitter.com/rz3hnwQ74l
— Zlatti71 (@Zlatti_71) July 23, 2025
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I commenti di Trump riflettono le crescenti preoccupazioni sulla corruzione in Ucraina.
Il Paese lotta da tempo contro la corruzione e il suo ministero della Difesa è stato al centro di molteplici scandali da quando il conflitto con la Russia si è intensificato nel 2022. Sia gli Stati Uniti che l’UE hanno insistito affinché venissero effettuati controlli e venissero adottate misure anticorruzione più severe. Ad aprile, il Consigliere per la Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti Michael Waltz aveva sollecitato un controllo più rigoroso degli aiuti, definendo l’Ucraina «una delle nazioni più corrotte al mondo».
Nonostante le richieste di trasparenza, il presidente ucraino Volodymyr Zelens’kyj ha firmato questa settimana una legge che riduce l’indipendenza degli organi anticorruzione ucraini, sostenendo che snellirà le indagini. La legge ha scatenato un’indagine internazionale e proteste in tutto il Paese, con i critici che sostengono che la mossa potrebbe essere mirata a proteggere la cerchia ristretta di Zelens’kyj e a nascondere l’appropriazione indebita di fondi militari.
Come riportato da Renovatio 21, Trump la settimana scorsa aveva escluso la fornitura a Kiev di missili a lungo raggio.
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Flickr
Geopolitica
Orban: il piano dell’UE per rubare i beni russi costituisce una «dichiarazione di guerra»
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Geopolitica
Trump annuncia attacchi terrestri in Venezuela «presto»
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha dichiarato che gli USA potrebbero avviare «molto presto» operazioni terrestri contro presunte reti di narcotraffico collegate al Venezuela, dopo aver quasi completamente interrotto i flussi di stupefacenti via mare. Caracas ha respinto con forza ogni accusa di legami con i cartelli della droga.
Parlando venerdì con i giornalisti alla Casa Bianca, Trump ha annunciato che il traffico di droga marittimo legato al Venezuela è calato del 92%, sostenendo che le forze americane stanno «eliminando la droga a livelli mai visti prima». «Abbiamo bloccato il 96% degli stupefacenti che arrivavano via mare», ha precisato, per poi aggiungere: «Presto le operazioni inizieranno anche sulla terraferma».
Il presidente statunitense non ha tuttavia fornito indicazioni su eventuali obiettivi o sull’estensione di tali azioni.
Da settembre le forze USA hanno intensificato sensibilmente la presenza militare nei Caraibi e nel Pacifico orientale, conducendo oltre 20 interventi contro imbarcazioni sospette di traffico di droga e causando la morte di decine di persone. Trump ha affermato che queste operazioni hanno salvato decine di migliaia di vite americane, impedendo l’ingresso di narcotici nel Paese.
Il presidente venezuelano Nicolas Maduro ha sempre rigettato le accuse di Trump su presunti rapporti tra Caracas e i narcocartelli, sostenendo che Washington utilizzi la campagna antidroga come pretesto per destabilizzare e rovesciare il suo governo.
Come riportato da Renovatio 21, Maduro, che avrebbe offerto ampie concessioni economiche agli USA per restare al potere, sarebbe stato oggetto di un tentativo di rapimento tramite il suo pilota personale.
Il Venezuela ha stigmatizzato il rinforzo militare come violazione della sovranità e tentativo di golpe. Il governo venezuelano starebbe cercando appoggio da Russia, Cina e Iran. Mosca ha di recente riaffermato la sua alleanza con Caracas, esprimendo pieno sostegno alla leadership del Paese nella difesa della propria integrità. Mosca ha accusato il mese scorso Washington di preparare il golpe in Venezuela.
Questa settimana le autorità statunitensi hanno sequestrato anche la petroliera Skipper al largo delle coste venezuelane, una nave cargo che secondo gli USA trasportava petrolio dal Venezuela e dall’Iran. Le autorità di Caracas hanno condannato l’operazione definendola «furto manifesto» e «pirateria navale criminale».
Come riportato da Renovatio 21, nel frattempo, la Russia – da tempo alleata stretta del Venezuela – ha rinnovato pubblicamente il suo sostegno a Maduro. Secondo il Cremlino, il presidente Vladimir Putin «ha espresso solidarietà al popolo venezuelano e ha ribadito il proprio appoggio alla ferma determinazione del governo Maduro nel difendere la sovranità nazionale e gli interessi del Paese dalle ingerenze esterne». I due leader hanno inoltre confermato l’impegno a dare piena attuazione al trattato di partenariato strategico siglato a maggio.
Trump nelle scorse settimane ha ammesso di aver autorizzato le operazioni CIA in Venezuela. Di piani CIA per uccidere il presidente venezuelano il ministro degli Interni del Paese aveva parlato lo scorso anno.
Come riportato da Renovatio 21, Maduro aveva denunciato l’anno scorso la presenza di mercenari americani e ucraini in Venezuela. «Gli UA finanziano Sodoma e Gomorra» aveva detto.
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Geopolitica
La Slovacchia «non sosterrà nulla» che contribuisca a prolungare il conflitto in Ucraina
Today I held an almost hour-long phone conversation with the President of the European Council, A. Costa. I fully respect him, but while he spoke about money for the war in Ukraine, I kept repeating the senseless daily killing of hundreds to thousands of Russians and Ukrainians.… pic.twitter.com/0f9JiitWjG
— Robert Fico 🇸🇰 (@RobertFicoSVK) December 12, 2025
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