Geopolitica
383° giorno di guerra
– Xi Jinping sarà in visita a Mosca la prossima settimana, scrive Reuters citando fonti.
– Il ministro degli esteri ucraino chiede un colloquio ai colleghi tedesco e statunitense per le tre pubblicazioni che hanno attribuito a un gruppo pro ucraino il sabotaggio di Nord Stream. Dice che le uscite non possono che essere coordinate.
– Il metropolita Pavel dice che i monaci della Chiesa Ortodossa Ucraina (che fino al marzo scorso riconosceva il Patriarca di Mosca), sfrattati dal Monastero delle Grotte di Kiev, difenderanno i propri diritti «fino all’ultimo».
– L’anno scorso l’Ucraina è diventata il terzo più grande importatore di armi al mondo, dietro il Qatar e l’India, secondo lo Stockholm International Peace Research Institute (SIPRI). L’esportazione di armi russe è aumentata verso la Cina (+39%) e l’Egitto (+44%), che sono diventati il secondo e il terzo maggior destinatario di armi dalla Russia.
– Bakhmut in fiamme.
– L’Unione europea non avrà più a gas a basso costo in futuro. «Non ci sarà più gas a basso costo. L’energia europea sarà più costosa in futuro. I prezzi dell’energia nella UE saranno più alti e significativamente superiori di quelli dei suoi concorrenti economici», ha dichiarato Fatih Birol, direttore dell’agenzia internazionale per l’energia (IEA). «Ciò metterà molta pressione sull’industria della UE, perché i prezzi dell’energia sono una parte importante dei costi di produzione». «La politica industriale europea deve cambiare». «Ancora oggi i prezzi dell’energia nella UE sono 3 volte superiori alla media di tutta la sua storia. Il prezzo del gas naturale nella UE è sette volte più caro che negli Stati Uniti. I prezzi dell’elettricità sono scesi, sì, ma sono ancora tre volte superiori ai prezzi dell’elettricità in Cina».
– I combattenti di Wagner hanno lanciato un assalto alle fortificazioni sotterranee dello stabilimento AZOM a Bakhmut. Alcuni scontri avvengono a una profondità fino a 320 metri.
– Il documentario su Navalnij ha vinto l’Oscar come il miglior documentario.
– Video di propaganda militare russa con immancabile sottofondo di musica elettronica
– Lukashenko oggi è a Teheran per i colloqui con il presidente iraniano Raisi.
– Il primo ministro della Georgia, Irakli Garibashvili: finché saremo al potere noi di Sogno Georgiano, non ci sarà un secondo fronte di guerra contro la Russia.
– Secondo Bloomberg le autorità indiane avrebbero deciso di non violare le sanzioni anti russe occidentali, compreso il tetto sul prezzo del petrolio.
– L’Ucraina aumenterà le spese militari di 13,61 miliardi di dollari, ha affermato il deputato della Rada Yaroslav Zheleznjak. Sarà il più grande aumento di bilancio nella storia del paese. Il bilancio dell’Ucraina per il 2023 ha un deficit record di 38 miliardi di dollari e il presidente ucraino Zelens’kyj ha espresso la speranza che l’Occidente aiuti Kiev a coprirlo.
– Trincee ucraine
– Due notizie in un giorno: gli Stati Uniti sostengono la rinuncia della Georgia al registro degli agenti stranieri perché tale registro è incompatibile con i valori democratici; il Canada creerà un registro di agenti stranieri, in quanto ciò proteggerà i valori democratici. Tale registro esiste già negli Stati Uniti e in Australia.
– L’Armenia ha proposto all’Iran la costruzione di un corridoio commerciale verso la Russia e l’Europa attraverso il Mar Nero The Economic Times scrive che il percorso proposto dall’Armenia corre parallelo al corridoio di trasporto Nord – Sud e sarà anche costruito per aggirare l’Azerbaigian. Secondo il giornale, l’India potrebbe essere interessata al progetto.
– Cartone animato anti-Zelenskyj che circola sul Telegram russo.
Rassegna tratta dal canale Telegram La mia Russia e Intel Slava Z.
Immagine da Telegram
Geopolitica
La Cina snobba il ministro degli Esteri tedesco
Il ministro degli Esteri tedesco Johann Wadephul ha dovuto cancellare un viaggio previsto in Cina dopo che Pechino si sarebbe rifiutata di organizzare incontri di alto livello con lui, secondo quanto riportato venerdì da diversi organi di stampa.
Il Wadephul sarebbe dovuto partire per Pechino domenica per discutere delle restrizioni cinesi sull’esportazione di terre rare e semiconduttori, oltre che del conflitto in Ucraina.
«Il viaggio non può essere effettuato al momento e sarà posticipato a data da destinarsi», ha dichiarato un portavoce del Ministero degli Esteri tedesco, citato da Politico. Il Wadephullo avrebbe dovuto incontrare il ministro degli Esteri cinese Wang Yi, ma l’agenda prevedeva troppo pochi incontri di rilievo.
Secondo il tabloide germanico Bild, i due diplomatici terranno presto una conversazione telefonica.
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Questo intoppo diplomatico si inserisce in un contesto di crescenti tensioni commerciali tra Cina e Unione Europea. Nell’ultimo anno, Bruxelles e Pechino si sono scontrate sulla presunta sovrapproduzione industriale cinese, mentre la Cina accusa l’UE di protezionismo.
All’inizio di questo mese, Pechino ha rafforzato le restrizioni sull’esportazione di minerali strategici con applicazioni militari, una mossa che potrebbe aggravare le difficoltà del settore automobilistico europeo.
La Germania è stata particolarmente colpita dal deterioramento del clima commerciale.
Come riportato da Renovatio 21, la Volkswagen sospenderà la produzione in alcuni stabilimenti chiave la prossima settimana a causa della carenza di semiconduttori, dovuta al sequestro da parte dei Paesi Bassi del produttore cinese di chip Nexperia, motivato da rischi per la sicurezza tecnologica dell’UE. In risposta, Pechino ha bloccato le esportazioni di chip Nexperia dalla Cina, causando una riduzione delle scorte che potrebbe portare a ulteriori chiusure temporanee di stabilimenti Volkswagen e colpire altre case automobilistiche, secondo il quotidiano.
Venerdì, il ministro dell’economia Katherina Reiche ha annunciato che Berlino presenterà una protesta diplomatica contro Pechino per il blocco delle spedizioni di semiconduttori, sottolineando la forte dipendenza della Germania dai componenti cinesi.
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Immagine di UK Government via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic
Geopolitica
Vance in Israele critica la «stupida trovata politica»: il voto di sovranità sulla Cisgiordania è stato un «insulto» da parte della Knesset
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Geopolitica
Trump minaccia di togliere i fondi a Israele se annette la Cisgiordania
Israele «perderebbe tutto il sostegno degli Stati Uniti» in caso di annessione della Giudea e della Samaria, nome con cui lo Stato Ebraico chiama la Cisgiordania, ha detto il presidente USA Donald Trump.
Trump ha replicato a un disegno di legge controverso presentato da esponenti dell’opposizione di destra alla Knesset, il parlamento israeliano, che prevede l’annessione del territorio conteso come reazione al terrorismo palestinese.
Il primo ministro Benjamin Netanyahu, sostenitore degli insediamenti ebraici in quell’area, si oppone al provvedimento, poiché rischierebbe di allontanare gli Stati arabi e musulmani aderenti agli Accordi di Abramo e al cessate il fuoco di Gaza.
Netanyahu ha criticato aspramente il disegno di legge, accusando i promotori di opposizione di una «provocazione» deliberata in concomitanza con la visita del vicepresidente statunitense J.D. Vance. (Lo stesso Vance ha qualificato il disegno di legge come un «insulto» personale)
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«I commenti pubblicati giovedì dalla rivista TIME sono stati espressi da Trump durante un’intervista del 15 ottobre, prima dell’approvazione preliminare alla Knesset di mercoledì – contro il volere del primo ministro – di un disegno di legge che estenderebbe la sovranità israeliana a tutti gli insediamenti della Cisgiordania» ha scritto il quotidiano israeliano Times of Israel.
Evidenziando l’impazienza dell’amministrazione verso tali iniziative, il vicepresidente di Trump, J.D. Vance, ha dichiarato giovedì, lasciando Israele, che il voto del giorno precedente lo aveva «offeso» ed era stato «molto stupido».
«Non accadrà. Non accadrà», ha affermato Trump a TIME, in riferimento all’annessione. «Non accadrà perché ho dato la mia parola ai Paesi arabi. E non potete farlo ora. Abbiamo avuto un grande sostegno arabo. Non accadrà perché ho dato la mia parola ai paesi arabi. Non accadrà. Israele perderebbe tutto il sostegno degli Stati Uniti se ciò accadesse».
Vance ha precisato che gli era stato descritto come una «trovata politica» e «puramente simbolica», ma ha aggiunto: «Si tratta di una trovata politica molto stupida, e personalmente la considero un insulto».
Gli Emirati Arabi Uniti, che hanno guidato i Paesi arabi e musulmani negli Accordi di Abramo, si oppongono da tempo all’annessione della Cisgiordania, sostenendo che renderebbe vani i futuri negoziati di pace nella regione.
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Flickr
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