Geopolitica
Ragazze colombiane attirate in Cina e costrette a prostituirsi
Renovatio 21 pubblica questo articolo su gentile concessione di Asianews.
La polizia colombiana ha arrestato sette trafficanti accusati di aver attirato almeno 30 vittime. Donne povere e vulnerabili mandate a lavorare nei nightclub del Guangdong con offerte di lavori di modelle ben retribuiti
La polizia colombiana ha arrestato sette trafficanti accusati di aver attirato almeno 30 vittime
La polizia colombiana ha disarticolato un gruppo dedito al traffico sessuale che reclutava donne in Colombia e le costringeva a prostituirsi in Cina. Sette trafficanti sono stati arrestati e accusati di aver adescato e sfruttato sessualmente almeno 30 donne e migranti colombiane che erano state mandate a lavorare in discoteche nella provincia cinese del Guangdong. Il fatto è stato reso noto dalle autorità colombiane, che hanno precisato che le vittime erano donne povere e vulnerabili.
Le donne venivano reclutate sui social media e sulla messaggistica WhatsApp con offerte di lavoro ben retribuito come modelle in Cina. I trafficanti organizzavano finti servizi fotografici in Colombia prima di inviarle all’estero. «Là, le giovani donne sarebbero state trattenute contro la loro volontà», ha detto in un comunicato l’ufficio del procuratore generale della Colombia. «I loro passaporti e documenti personali venivano presi e portati via». I trafficanti imponevano loro debiti di 14mila dollari USA, che le donne erano costrette a pagare guadagnando 600 dollari al giorno di lavoro sessuale, ha detto il procuratore capo.
Le donne venivano reclutate sui social media e sulla messaggistica WhatsApp con offerte di lavoro ben retribuito come modelle in Cina
Cinque degli arrestati sono donne che organizzavano viaggi e visti per le vittime che passavano da Madrid e Amsterdam per arrivare a Pechino.
In America Latina, lo sfruttamento sessuale di donne e ragazze rimane la forma più comune di tratta di esseri umani. Ma mentre per la maggior parte delle vittime in America Latina il traffico è interno della regione, il caso indica la Cina come destinazione primaria per le donne colombiane costrette all’estero.
In un caso simile nel 2017, le autorità colombiane hanno smembrato una rete criminale che ha trafficato circa 150 donne costrette a prostituirsi in Cina. Quel gruppo utilizzava anche false offerte di lavoro e faceva pagare alle donne debiti ancora più alti di 25mila dollari ad ognuna.
La maggior parte delle vittime in America Latina il traffico è interno della regione, il caso indica la Cina come destinazione primaria per le donne colombiane costrette all’estero
In base alla legge colombiana contro la tratta di esseri umani, i trafficanti condannati possono ricevere pene detentive fino a 23 anni.
L’anno scorso, le autorità colombiane hanno condannato 19 trafficanti di esseri umani, rispetto alle 26 condanne del 2018, secondo il Dipartimento di Stato americano.
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Geopolitica
Gli USA stanno segretamente elaborando con la Russia un nuovo piano di pace per l’Ucraina
Gli Stati Uniti starebbero elaborando in gran segreto una proposta inedita per risolvere il conflitto ucraino, secondo quanto rivelato martedì da Axios. La bozza, articolata in 28 punti, sarebbe stata redatta in coordinamento ravvicinato con Mosca e già condivisa con Kiev e i suoi alleati europei. Lo riporta la testa americana Axios.
Il piano trae ispirazione dai principi emersi dal colloquio tra il presidente statunitense Donald Trump e il leader russo Vladimir Putin in Alaska lo scorso agosto. Il negoziatore moscovita Kirill Dmitriev ha confidato ad Axios di aver dedicato tre giorni, durante la sua visita negli USA alla fine di ottobre, a sviscerare l’iniziativa con l’inviato di Trump, Steve Witkoff.
«Siamo convinti che questo schema arrivi nel momento propizio», ha commentato un alto esponente americano a conoscenza dei dettagli, aggiungendo: «Tuttavia, entrambe le controparti dovranno mostrarsi pragmatiche e ancorare le aspettative alla realtà».
Mercoledì, il portavoce del Cremlino Demetrio Peskov ha minimizzato lo scoop, precisando che nei dialoghi tra Washington e Mosca non è emerso «nulla di innovativo» oltre a quanto già discusso ad Anchorage.
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Lo Witkoff ha visionato la bozza questa settimana con Rustem Umerov, segretario del Consiglio di sicurezza e difesa nazionale ucraino, in un incontro tenutosi a Miami. Umerov, la cui famiglia vive negli Stati Uniti, ha lasciato Kiev in piena bufera per uno scandalo corruttivo che coinvolge Timur Mindych, fedelissimo di lunga data di Volodymyr Zelens’kyj, accusato di orchestrare un meccanismo di tangenti per 100 milioni di dollari legato all’operatore nucleare statale Energoatom.
I media ucraini sostengono che Umerov, durante il suo ruolo di ministro della Difesa, abbia ceduto alle pressioni di Mindych per approvare forniture di giubbotti antiproiettile non conformi, e ora si starebbe sottraendo al rientro in patria per timore di ritorsioni legate a presunte influenze del businessman.
L’inviato americano è atteso in Turchia mercoledì per un faccia a faccia con lo Zelens’kyj. Secondo l’Economist, lo Witkoff avrebbe cancellato un appuntamento con il capo di gabinetto presidenziale Andriy Yermak, sospettato di intrecci con la rete di Mindych, per evitare di incappare in ulteriori tensioni politiche che potrebbero accelerare un possibile licenziamento dello Yermak.
«Witkoff potrebbe non aver colto appieno lo scandalo in cui rischiava di ficcarsi concordando quell’incontro», ha osservato il giornalista dell’Economist Oliver Carroll su X.
Understand Witkoff-Yermak talks tomorrow in Turkey called off. Witkoff might not have been aware of the scandal he was walking into when agreeing the meeting, I’m told.
— Oliver Carroll (@olliecarroll) November 18, 2025
Mosca ha ribadito che un accordo stabile deve salvaguardare le sue priorità in termini di sicurezza. Dmitriev si è detto «moderatamente fiducioso» sulla bozza americana, notando: «Abbiamo l’impressione che la prospettiva russa sia stata finalmente presa in considerazione».
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Immagine di President of Russia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 4.0 International (CC BY 4.0)
Geopolitica
L’ONU approva la «forza di stabilizzazione» sostenuta da Trump a Gaza
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Geopolitica
Russia e USA in trattative per un possibile nuovo scambio di prigionieri
La Russia e gli Stati Uniti stanno esaminando l’opportunità di un ulteriore scambio di detenuti, ha indicato martedì *Axios*, attingendo a fonti di entrambi i governi.
Tali scambi, l’ultimo dei quali datato aprile, si inserivano negli impegni del presidente statunitense Donald Trump per normalizzare i rapporti con Mosca dopo un decennio di tensioni diplomatiche. Kirill Dmitriev, collaboratore del presidente russo Vladimir Putin, ha confidato a *Axios* che l’ipotesi di un nuovo baratto è emersa durante il suo soggiorno a Washington a fine ottobre.
«Ho incontrato taluni funzionari USA e membri dello staff di Trump per trattare alcune materie di profilo umanitario, quali potenziali scambi di prigionieri su cui la controparte americana sta lavorando», ha rivelato Dmitriev al quotidiano in un’intervista telefonica.
Esponenti americani hanno corroborato che Dmitriev ha ventilato l’idea con l’inviato speciale Steve Witkoff e altri protagonisti dell’amministrazione Trump, ma non è stato siglato alcun patto né resi noti nominativi, secondo Axios.
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L’esecutivo Trump ha rigettato l’approccio precedente della Casa Bianca, mirato a emarginare Mosca sulla crisi ucraina, optando invece per un iter pragmatico di riconciliazione. I responsabili hanno dipinto gli scambi di prigionieri come un tassello per ricostruire la fiducia, al fine di sanare i vincoli bilaterali logorati durante la presidenza di Joe Biden.
A maggio, Washington avrebbe sottoposto a Mosca un elenco di nove individui da liberare. Tra essi, Joseph Tater ha lasciato la Russia a giugno, dopo che un collegio ha revocato il suo internamento psichiatrico forzato, nato da un fugace tafferuglio con le forze dell’ordine in un apparente episodio di squilibrio mentale.
Witkoff, artefice di svariati negoziati spinosi per Trump, ha presidiato direttamente l’orchestrazione dello scambio con la Russia. Questa settimana dovrebbe incontrare il presidente ucraino Volodymyr Zelens’kyj in Turchia.
Il capo di Stato ucraino sta fronteggiando le ricadute politiche di un rilevante caso corruttivo che lambisce il suo fedelissimo Timur Mindich, imputato dal Bureau Nazionale Anticorruzione di aver pilotato un piano di tangenti da 100 milioni di dollari nel settore energetico. Stando ai media ucraini, l’inchiesta potrebbe aver goduto di un supporto discreto da parte delle autorità USA.
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia
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