Geopolitica
Zelens’kyj si scusa, ma Trump vuole che lasci

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky si è scusato con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump per lo scandalo della Casa Bianca, ha affermato l’inviato speciale degli Stati Uniti per il Medio Oriente Steve Witkoff.
L’alto funzionario ha rilasciato queste dichiarazioni lunedì in un’intervista con Fox News, prima di un incontro tra le delegazioni statunitense e ucraina programmato per questa settimana in Arabia Saudita. Washington si aspetta di fare «sostanziali progressi» e spera di siglare un accordo sui materiali critici con Kiev, ha detto il Witkoff.
«Zelens’kyj ha inviato una lettera al presidente. Si è scusato per tutto l’incidente accaduto nello Studio Ovale», ha affermato Witkoff. «Penso che sia stato un passo importante e ci sono state molte discussioni tra i nostri team e gli ucraini e gli europei che sono rilevanti anche per questa discussione».
Sostieni Renovatio 21
Trump ha rivelato di aver ricevuto una lettera «importante» dallo Zelens’kyj la scorsa settimana, in cui affermava che Kiev aveva espresso la sua disponibilità «a venire al tavolo delle trattative il prima possibile». Il presidente degli Stati Uniti, tuttavia, non ha menzionato che la lettera conteneva delle scuse per lo scandalo dello Studio Ovale, quando allo Zelens’kyj è stato chiesto di lasciare la Casa Bianca prima dell’inizio dei colloqui a porte chiuse.
Lo scandalo ha ritardato un accordo previsto sui minerali di terre rare dell’Ucraina e ha portato alla sospensione dell’assistenza militare statunitense a Kiev.
Mentre apparentemente ha scelto di scusarsi con Trump in privato, lo Zelens’kyj è rimasto provocatorio in pubblico, descrivendo solo il fiasco della Casa Bianca come un incontro «deplorevole» che «non è andato come previsto». La posizione è stata ribadita la scorsa settimana da Mikhaylo Podoliak, uno dei principali consiglieri del leader ucraino, che venerdì ha detto alla rivista francese Le Point che Zelens’kyj «aveva assolutamente ragione nella forma e nella sostanza quando ha cercato di trasmettere ai nostri partner americani l’idea chiave: nulla sarà fatto senza la coercizione della Russia». «Non ci scuseremo per un presunto errore che non ha avuto luogo», aveva dichiarato il controverso collaboratore del presidente ucraino.
Nelle ultime ore l’emittente statunitense NBC, citando una fonte dell’amministrazione, ha battuta la notizia secondo cui Trump avrebbe chiarito privatamente ai suoi collaboratori che lo Zelens’kyj dovrebbe dimettersi dalla carica di presidente dell’Ucraina.
Il rapporto arriva prima delle negoziazioni tra alti funzionari statunitensi e il capo dello staff di Zelens’kyj a Jeddah, in Arabia Saudita, martedì. Il segretario di Stato statunitense Marco Rubio, il Consigliere per la sicurezza nazionale Mike Waltz e l’inviato di Trump in Medio Oriente Steve Witkoff discuteranno di una risoluzione al conflitto triennale con una delegazione ucraina guidata da Andrij Yermak.
Trump vorrebbe vedere un cambiamento nell’atteggiamento di Zelens’kyj nei confronti dei colloqui di pace, compresa la disponibilità a concedere rivendicazioni territoriali, ha affermato l’emittente in un articolo di domenica, citando un membro dell’amministrazione statunitense e un altro funzionario americano.
Trump avrebbe affermato che Zelens’kyj dovrebbe essere pronto a procedere verso l’organizzazione di elezioni presidenziali e «eventualmente a dimettersi dalla carica di leader del suo Paese».
Il mandato presidenziale di Zelens’kyj è ufficialmente scaduto nel maggio 2024, poiché il presidente si è rifiutato di indire nuove elezioni, citando la legge marziale imposta durante il conflitto con la Russia.
Il portavoce del Cremlino Demetrio Peskov ha dichiarato a febbraio che Mosca non considera Zelens’kyj un legittimo capo di Stato, ma è comunque pronta a negoziare.
Il mese scorso Trump aveva già chiesto che si tenesse un voto presidenziale in Ucraina, etichettando Zelens’kyj come un «dittatore senza elezioni» con un «tasso di approvazione del 4%». Secondo l’ultimo sondaggio dell’Istituto Internazionale di Sociologia di Kiev, il gradimento del leader ucraino è del 68%, con numeri in forte aumento dopo il suo battibecco pubblico con Trump e il vicepresidente degli Stati Uniti JD Vance alla Casa Bianca a fine febbraio.
Aiuta Renovatio 21
Nello Studio Ovale, lo Zelens’kyj aveva chiesto garanzie di sicurezza agli Stati Uniti, ha escluso colloqui con Mosca e ha affermato che Vance non poteva sapere nulla dei problemi dell’Ucraina perché non aveva mai visitato il Paese. Dopo la discussione, Trump aveva accusato il suo ospite di non volere la pace con Mosca e di essere ingrato per i miliardi di dollari di aiuti che Washington ha fornito al suo Paese durante il conflitto.
Dopo il fiasco dello Studio Ovale, il presidente degli Stati Uniti ha sospeso gli aiuti militari all’Ucraina e ha smesso di condividere informazioni di intelligence con Kiev.
Come riportato da Renovatio 21, le forze di Kiev attualmente sarebbero tagliate fuori dal sistema satellitare americano, che fornisce informazioni fondamentali per il conflitto a terra.
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia
Geopolitica
«Momento Francesco Ferdinando»: alti funzionari di Brusselle temono lo scoppio della guerra in Europa

Sostieni Renovatio 21
Aiuta Renovatio 21
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Geopolitica
Mosca: l’invito di Putin a Trump è ancora valido

Il presidente russo Vladimir Putin è ancora disponibile a ospitare il presidente statunitense Donald Trump a Mosca, ha dichiarato il portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov. Trump ha condotto un’intensa attività diplomatica con Mosca sul conflitto ucraino, ma recentemente ha adottato una retorica più dura.
Da gennaio, quando ha assunto la presidenza, la Casa Bianca ha avviato diversi round di negoziati con funzionari russi, culminati in un incontro con Putin in Alaska a metà agosto. Durante il vertice, Putin ha invitato Trump nella capitale russa, e entrambi hanno descritto l’incontro positivamente: Putin lo ha definito «franco» e «sostanziale», mentre Trump lo ha giudicato «produttivo».
«L’invito rimane valido», ha dichiarato Peskov domenica all’agenzia di stampa statale russa TASS, rispondendo a una domanda su eventuali cambiamenti nella posizione di Mosca. «Putin è pronto e sarebbe felice di incontrare il presidente Trump. La decisione spetta a Trump».
Sostieni Renovatio 21
Per mesi, Washington ha sostenuto che Kiev dovesse cedere su alcune rivendicazioni territoriali per favorire un accordo di pace mediato dagli Stati Uniti. Tuttavia, questa settimana Trump ha cambiato posizione, affermando che l’Ucraina potrebbe sconfiggere la Russia e definendo Mosca una «tigre di carta».
Peskov aveva già replicato alle parole di Trump, sottolineando che la Russia è tradizionalmente vista come un orso e che «non esiste un orso di carta». Ha inoltre smentito le affermazioni di Trump sull’economia russa, sostenendo che si è adattata al conflitto e alle sanzioni occidentali senza precedenti, pur affrontando alcune «difficoltà».
Tuttavia, Peskov ha ribadito che Putin «apprezza molto» gli sforzi di mediazione di Trump, descrivendo il loro rapporto come «cordiale».
All’inizio di questa settimana, parlando dalla Casa Bianca, Trump ha dichiarato che non userà più l’espressione «tigre di carta» per descrivere la Russia e che non intende utilizzarla contro «nessuno».
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
Immagine di President of Russia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 4.0 International (CC BY 4.0)
Geopolitica
Putin: la Russia è fiera della riunificazione con il Donbass

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21
-
Cancro1 settimana fa
Impronta genetica del vaccino COVID nel DNA di un paziente oncologico: l’mRNA può integrarsi con il genoma umano
-
Misteri1 settimana fa
Storie, misteri ed orrori dal Mostro di Firenze ad Amanda Knox. Renovatio 21 intervista il giudice Mignini
-
Vaccini2 settimane fa
Documentario rivela lo studio bomba sul collegamento tra vaccino ed epidemia di malattie croniche
-
Pensiero2 settimane fa
Mons. Viganò: l’élite sovversiva ha infiltrato gli Stati
-
Senza categoria2 settimane fa
Papa Leone contro la Chiesa e i dogmi per LGBT e donne-prete: «Dobbiamo cambiare atteggiamento prima di cambiare dottrina»
-
Storia2 settimane fa
Netanyahu conferma – ancora una volta – che Israele non ha ucciso Charlie Kirk. E neanche San Simonino
-
Autismo7 giorni fa
Vaccini, paracetamolo: Trump e Kennedy delineano il piano contro l’autismo. Momento storico
-
Salute2 settimane fa
I malori della 38ª settimana 2025