Epidemie
Vaccino anti-COVID, la rinuncia preventiva dei vescovi inglesi
Renovatio 21 pubblica, su gentile concessione del Direttore e Presidente, il Dott. Jeff Mirus, questo interessante articolo apparso sul sito Catholic Culture da lui diretto. L’articolo, a firma di Phil Lawler, descrive la posizione assunta dalla Conferenza Episcopale di Inghilterra e Galles a proposito del vaccino anti-Covid e delle implicazioni etico-morali che lo riguardano.
I vescovi cattolici inglesi si sono arresi, prima ancora che la battaglia fosse realmente iniziata.
I vescovi cattolici inglesi si sono arresi, prima ancora che la battaglia fosse realmente iniziata
Peggio: hanno rinunciato a qualcosa che non era loro compito declassare. Hanno ceduto i diritti dei fedeli.
In una dichiarazione che pretende di fornire «la posizione cattolica sulla vaccinazione», la Conferenza episcopale di Inghilterra e Galles ha affermato che i cattolici hanno «il dovere prima facie di essere vaccinati», insieme all’«obbligo morale di garantire la copertura vaccinale necessaria per il bene degli altri».
La Conferenza episcopale di Inghilterra e Galles ha affermato che i cattolici hanno «il dovere prima facie di essere vaccinati», insieme all’«obbligo morale di garantire la copertura vaccinale necessaria per il bene degli altri»
Potete starne certi: non appena sarà disponibile un vaccino «anti-COVID», questa dichiarazione dei vescovi inglesi sarà citata da zelanti legislatori che si battono per renderlo obbligatorio – e quindi per privare il popolo inglese della libertà di prendere le proprie decisioni mediche per sé e per i propri figli.
La stessa dichiarazione dei vescovi è già in realtà chiaramente un argomento a favore della vaccinazione obbligatoria, volta a spingere i cattolici verso questa direzione.
In un comunicato che accompagna la dichiarazione, la conferenza episcopale afferma altresì che il suo obiettivo è quello di «incoraggiare i cattolici a impegnarsi a proteggere i più vulnerabili della società», naturalmente attraverso la vaccinazione (a proposito, questa dichiarazione è firmata dai vescovi Paul Mason e John Sherrington, che sono identificati uno come «Vescovo guida per la salute» e l’altro come «Vescovo guida per le questioni riguardanti la vita».
Non so cosa sia un «vescovo guida».
Non appena sarà disponibile un vaccino «anti-COVID», questa dichiarazione dei vescovi inglesi sarà citata da zelanti legislatori che si battono per renderlo obbligatorio – e quindi per privare il popolo inglese della libertà di prendere le proprie decisioni mediche per sé e per i propri figli
Ho sempre creduto che un vescovo sia ordinato per il servizio in una diocesi piuttosto che in un campo di politica pubblica).
Non c’è un vaccino COVID attualmente disponibile, naturalmente, quindi questa affermazione sta preparando il terreno in anticipo: sgombrare il campo da possibili opposizioni prima dell’inevitabile corsa al vaccino.
Ma calma. Alcuni dei vaccini attualmente in fase di sviluppo sono derivati da cellule fetali ottenute da aborti. I vescovi inglesi stanno ignorando le questioni etiche? Non proprio.
Il documento lo ammette:
«La Chiesa è contraria alla produzione di vaccini che utilizzano tessuti derivati da feti abortiti, e riconosciamo il disagio che molti cattolici provano di fronte alla scelta di non vaccinare il proprio bambino o di sentirsi complici dell’aborto».
Non c’è un vaccino COVID attualmente disponibile, naturalmente, quindi questa affermazione sta preparando il terreno in anticipo: sgombrare il campo da possibili opposizioni prima dell’inevitabile corsa al vaccino.
Il «disagio» che «alcuni» cattolici provano è un bel modo per minimizzare la gravità di un vero problema morale. Ma – si sente il «ma» che arriva, non è vero? – i vescovi inglesi non lasceranno mai che quel problema morale li scoraggi.
La dichiarazione continua:
«Tuttavia, la Chiesa insegna che l’importanza fondamentale della salute di un bambino e di altre persone vulnerabili potrebbe permettere ai genitori di usare un vaccino che in passato è stato sviluppato usando queste linee cellulari diploidi».
Quindi l’ «importanza fondamentale» della vaccinazione supera il «disagio» che «alcuni» cattolici potrebbero provare. Anche se il primo vaccino «anti-COVID» che emergerà dalla competizione attuale non sarà eticamente accettabile, la logica dei vescovi inglesi insiste affinché venga da noi accettato.
Nel giungere a questa conclusione la dichiarazione dei vescovi cita una direttiva del 2005 della Pontificia Accademia per la Vita, che asseriva che «tutte le vaccinazioni clinicamente raccomandate possono essere usate con la coscienza a posto».
Ma hanno trascurato un’altra frase di quello stesso documento vaticano, in cui la Pontificia Accademia diceva che «resta il dovere morale di continuare a lottare e di usare ogni mezzo legale per rendere la vita difficile alle industrie farmaceutiche che agiscono senza scrupoli e senza etica».
Hanno trascurato un’altra frase di quello stesso documento vaticano, in cui la Pontificia Accademia diceva che «resta il dovere morale di continuare a lottare e di usare ogni mezzo legale per rendere la vita difficile alle industrie farmaceutiche che agiscono senza scrupoli e senza etica»
Il modo per «rendere la vita difficile» alle aziende farmaceutiche senza etica è combattere valorosamente contro lo sviluppo e l’approvazione di qualsiasi vaccino ottenuto attraverso linee cellulari fetali.
Come ho spiegato alcune settimane fa, il momento di opporsi ai vaccini non etici è ora, prima che qualsiasi vaccino sia approvato per l’utilizzo definitivo. Segnalando in modo così chiaro che sosterranno l’uso anche di un vaccino non etico, i vescovi inglesi si sono arresi prima che la battaglia fosse cominciata sul serio.
Peggio ancora, la dichiarazione dei vescovi sminuisce la testimonianza di quei cattolici (e non cattolici) che rifiuteranno un vaccino non etico. La Pontificia Accademia aveva riconosciuto il valore evangelico di questa testimonianza nel 2005.
Più recentemente, Helen Watt del Centro di bioetica Anscombe ha spiegato:
I vescovi stanno dicendo che i buoni cattolici dovrebbero farsi inoculare il vaccino anche se potrebbe non essere efficace? E che dire degli effetti collaterali indesiderati? I cattolici sono moralmente obbligati a prendere un vaccino e a somministrarlo ai loro figli anche se potenzialmente dannoso e non certo efficace?
«Anche se non c’è un dovere assoluto di boicottare i vaccini prodotti attraverso le linee cellulari fetali esistenti – è una questione che riguarda la coscienza individuale e spesso si eleveranno pesanti ragioni contro di essa – alcuni si sentiranno, a torto o a ragione, chiamati al boicottaggio anche se non hanno a disposizione un vaccino alternativo».
Se un vaccino «anti-COVID» sviluppato da linee cellulari fetali sarà sviluppato, approvato e imposto nel Regno Unito, considerate la posizione dei cattolici che si opporranno all’obbligo, alla luce della dichiarazione dei vescovi. Verrà detto loro che si sbagliano: che la Chiesa cattolica non sostiene la loro scelta etica. Il governo ordinerà loro di fare qualcosa che considerano moralmente ripugnante, e i loro vescovi sosterranno questa imposizione.
E, tra l’altro, l’intera argomentazione presuppone che un vaccino COVID funzioni efficacemente per prevenire la malattia. Poiché il coronavirus agisce come un’influenza, e i vaccini antinfluenzali non sono notoriamente in grado di garantire l’immunità, c’è un’ampia ragione di scetticismo su questo punto.
I vescovi stanno dicendo che i buoni cattolici dovrebbero farsi inoculare il vaccino anche se potrebbe non essere efficace? E che dire degli effetti collaterali indesiderati? I cattolici sono moralmente obbligati a prendere un vaccino e a somministrarlo ai loro figli anche se potenzialmente dannoso e non certo efficace?
Dunque ripetiamolo, non possiamo aspettarci che i vescovi cattolici ci consiglino sull’efficacia dei vaccini o sui loro potenziali effetti collaterali.
I vescovi cattolici non sono esperti di questioni mediche. Ed è proprio per questo che i vescovi cattolici dovrebbero fornire una guida chiara sulle questioni morali – combattete lo sviluppo e l’uso di vaccini non etici – e lasciare le questioni mediche ai medici, ai laici, e alle loro coscienze informate.
Phil Lawler
Epidemie
Boris Johnson sotto inchiesta per le morti COVID
Un devastante rapporto ufficiale dell’inchiesta pubblica britannica sulla gestione della pandemia ha stabilito che i governi centrali e devolved del Regno Unito hanno fallito clamorosamente nella risposta al Covid-19, provocando migliaia di morti evitabili.
Inghilterra, Scozia, Galles e Irlanda del Nord hanno agito «troppo poco e troppo tardi»: misure tempestive come autoisolamento, quarantena domiciliare e distanziamento sociale avrebbero potuto salvare fino a 23.000 vite, secondo i modelli citati.
Le amministrazioni locali si sono mostrate eccessivamente dipendenti da Westminster, mentre il governo di Boris Johnson è stato descritto come dominato da una «cultura tossica e caotica». Le decisioni cruciali sono state spesso monopolizzate o paralizzate dalla cerchia ristretta del premier.
L’ex giudice Heather Hallett, che ha presieduto l’inchiesta, ha denunciato «comportamenti destabilizzanti» da parte di figure chiave, tra cui Dominic Cummings, accusando Johnson di non averli contrastati e, in alcuni casi, di averli «incoraggiati attivamente». Ne è derivata un’atmosfera in cui «le voci più forti prevalevano e le opinioni degli altri colleghi, soprattutto delle donne, venivano sistematicamente ignorate», compromettendo la qualità delle scelte.
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Problemi analoghi sono emersi in Scozia, dove il dibattito politico è stato indebitamente ristretto, e in Irlanda del Nord, dove la frammentazione istituzionale e i contrasti tra partiti hanno ostacolato la risposta.
Il rapporto sottolinea inoltre come le ripetute violazioni delle regole COVID da parte di funzionari e consulenti – culminate nello scandalo «Partygate» a Downing Street nel 2020-2021 – abbiano minato irreparabilmente la fiducia dei cittadini, infliggendo a Johnson danni politici fatali e contribuendo alle sue dimissioni anticipate nel 2022.
Durante il lockdown (che fu inflitto in forma molto intensa ai cittadini britannici) emersero articoli su festini, con tracce di cocaina, del suo governo. Johnson dapprima aveva rifiutato i lockdown, dopo, persuaso da scenari apocalittici elaborati da enti come l’Imperial College e da un’intubazione in ospedale dopo aver lui stesso contratto il COVID, è stato visto ospitare il miliardario vaccinale mondialista Bill Gates.
Il recente libro di memorie di Johnson ha fatto rivelazioni interessanti, come il progetto di invadere l’Olanda con un commando militare per sequestrare i preziosi vaccini AstraZeneca, la microspia trovata nel suo water dopo una visita di Netanyahu nonché l’ammissione che il COVID è «interamente artificiale» e fuggito dal laboratorio di Wuhano.
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Immagine di Governo do Estado de São Paulo via Wikimedia pubblicata su licenza
Epidemie
L’Etiopia conferma il primo focolaio mortale del virus di Marburg
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Armi biologiche
Gli USA chiederanno dati sui patogeni in cambio di aiuti sanitari esteri
Gli Stati Uniti chiederanno ai Paesi di consegnare campioni di «agenti patogeni con potenziale epidemico» in cambio del ripristino temporaneo degli aiuti sanitari. Lo riporta il giornale britannico Guardian, citando bozze di documenti governativi.
Il presidente Donald Trump ha tagliato drasticamente tali programmi all’inizio dell’anno, nell’ambito di un ampio sforzo di riduzione dei costi e di riallineamento della politica estera.
Secondo il quotidiano britannico, nei memorandum d’intesa proposti Washington offre a decine di Paesi il rinnovo dei programmi USA per combattere malattie come HIV, tubercolosi e malaria, oltre a «sistemi di sorveglianza e laboratorio e cartelle cliniche elettroniche».
I Paesi partner, tuttavia, dovranno assumere il finanziamento dei programmi entro cinque anni.
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In cambio, saranno obbligati a condividere con gli USA campioni e sequenze genetiche di «patogeni con potenziale epidemico» entro pochi giorni dalla scoperta, si legge nel rapporto.
La bozza non prevede garanzie di accesso ai farmaci eventualmente sviluppati.
«Il modello non offre alcuna garanzia di accesso alle contromisure e conferisce il predominio commerciale a un solo Paese», ha affermato Michel Kazatchkine, membro del Panel indipendente per la preparazione e la risposta alle pandemie, citato dal Guardian. «Minaccia la sicurezza sanitaria, la sicurezza dei dati e, in ultima analisi, la sovranità nazionale».
All’inizio dell’anno Trump ha tagliato i fondi all’Agenzia statunitense per lo sviluppo internazionale (USAID), in passato principale strumento di Washington per finanziare progetti politici all’estero, inclusi i programmi sanitari. L’agenzia è stata ampiamente vista come strumento di soft power.
L’ex direttrice USAID Samantha Power, che ha guidato l’agenzia sotto Joe Biden, ha ammesso il mese scorso che l’agenzia ha avuto un ruolo decisivo nel mantenere al potere la presidente moldava filo-UE Maia Sandu, tramite i fondi del suo bilancio multimiliardario per gli aiuti all’Ucraina.
Come riportato da Renovatio 21, un anno fa la Duma di Stato russa aveva preparato un appello all’ONU in merito alla presunta attività dei laboratori biologici militari statunitensi in Africa.
Come riportato da Renovatio 21, al momento dei disordini durante la guerra civile sudanese l’OMS lanciato un allarme di «enorme rischio biologico» per un biolaboratorio a Khartoum che era stato attaccato.
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