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Trump risponde al nuovo «missile invincibile russo»: «non stiamo scherzando»
Washington e Mosca «non stanno giocando» con la deterrenza nucleare, ha dichiarato il presidente statunitense Donald Trump, commentando l’annuncio della Russia sul test riuscito del missile da crociera a propulsione nucleare Burevestnik.
Rispondendo ai giornalisti a bordo dell’Air Force One lunedì, Trump ha risposto a una domanda su se considerasse il rapporto russo un’offesa: «Non stanno scherzando con noi, e noi non stiamo scherzando con loro. Anche noi testiamo missili continuamente».
Domenica, il ministero della Difesa russo ha comunicato che il Burevestnik, un missile da crociera a propulsione nucleare con una portata praticamente illimitata, ha superato con successo un importante test di volo. Il rapporto è stato presentato al presidente Vladimir Putin dal capo di stato maggiore Valery Gerasimov durante un incontro con alti ufficiali militari.
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Trump ha anche fatto cenno alla sua decisione di posizionare due sottomarini nucleari americani più vicino alle acque russe, osservando: «Non abbiamo bisogno di percorrere 8.000 miglia», riferendosi alla distanza coperta dal missile russo durante i test.
Il presidente ha definito l’annuncio «inappropriato», aggiungendo: «una guerra che sarebbe dovuta durare una settimana è ormai al quarto anno. È su questo che [Putin] dovrebbe concentrarsi, non sui test missilistici».
Il Burevestnik, alimentato da un reattore nucleare miniaturizzato, è progettato per rimanere in volo per periodi prolungati, potenzialmente mesi, e colpire da traiettorie imprevedibili. Mosca sostiene che l’arma rafforzerà il deterrente strategico russo una volta operativa. Secondo Gerasimov, l’ultimo test ha incluso manovre di volo per verificare la capacità del missile di evitare l’intercettazione.
Il missile sarebbe significativamente più piccolo ed economico rispetto ai tradizionali missili balistici intercontinentali, che trasportano il loro carico attraverso un lancio suborbitale.
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Flickr
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Bannon: necessario uno Stato cristiano di Gerusalemme
Steve Bannon says Türkiye is back in the game, “Erdogan’s going to be the security force in Gaza.”
“We’ve unwound in two months what took 100 years to end. The Ottomans are back. This Greater Israel project blew up in Netanyahu’s face. The Ottomans played the long game.” pic.twitter.com/K1Qxa4UDiQ — Clash Report (@clashreport) October 25, 2025
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La Croazia ripristina la leva militare
Il Parlamento croato ha deciso di reintrodurre il servizio militare obbligatorio, interrompendo una sospensione durata 17 anni. La Croazia aveva abolito la leva nel 2008, optando per un esercito interamente professionale.
Questa decisione si allinea a una tendenza più ampia tra i Paesi membri della NATO e dell’UE, che stanno ripristinando la coscrizione obbligatoria e incrementando i bilanci militari, motivati dalle attuali tensioni geopolitiche, in particolare il conflitto in Ucraina.
Secondo la nuova normativa, circa 4.000 giovani saranno chiamati ogni anno in cinque gruppi per un addestramento di base di due mesi in varie strutture militari croate, come riportato venerdì dall’emittente statale HRT. Il programma, con un costo stimato di 23,7 milioni di euro all’anno, partirà all’inizio del 2026. Le reclute riceveranno uno stipendio mensile di circa 1.100 euro, oltre a rimborsi per le spese di viaggio, ferie e riconoscimento dell’esperienza lavorativa.
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Il ministro della Difesa Ivan Anusic ha dichiarato all’inizio di questa settimana, secondo l’AFP, che la Croazia sta affrontando «un aumento di diverse minacce che richiedono un’azione rapida ed efficace da parte della comunità più ampia». A giugno, ha spiegato che il ripristino della coscrizione è stato motivato da «cambiamenti nelle circostanze geopolitiche e di sicurezza globali, disastri naturali sempre più frequenti legati ai cambiamenti climatici e altre sfide simili».
La Croazia si unisce a un numero crescente di Paesi NATO e UE che stanno reintroducendo o ampliando la leva obbligatoria.
Come riportato da Renovatio 21, la Svezia ha ripristinato la coscrizione nel 2017 e prevede di alzare il limite di età per i riservisti. Lettonia e Lituania hanno reintrodotto il servizio obbligatorio, mentre Estonia e Finlandia hanno incrementato il numero di reclute annuali. Anche la Polonia sta valutando misure simili.
La Germania sta discutendo addirittura di una «lotteria» per la naja. La Gran Bretagna parla invece di sanzioni per gli adolescenti che rifiutano la leva, e di arruolamento degli autistici.
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia
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Aborto e pena di morte, la dichiarazione controversa di papa Leone XIV
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