Geopolitica
Seymour Hersh: Israele annetterà la Cisgiordania
Il governo del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu intende annunciare l’annessione formale della Cisgiordania nelle prossime settimane, ha riferito una fonte al giornalista vincitore del premio Pulitzer Seymour Hersh.
Secondo Hersh, Israele è stato «rafforzato da bombe e finanziamenti» da Washington e sta intensificando l’espulsione dei palestinesi dal nord di Gaza a sud dell’enclave. Nel frattempo, i partiti religiosi che «dominano» il gabinetto di Netanyahu stanno chiedendo il pieno controllo su entrambi i territori palestinesi occupati.
«Questa settimana mi è stato detto da un funzionario di Washington ben informato che la leadership israeliana annetterà formalmente la Cisgiordania nel prossimo futuro, forse tra due settimane, nella speranza che il passo decisivo porrà fine, una volta per tutte, a qualsiasi discorso su una soluzione a due stati e convincerà alcuni nello scettico mondo arabo a riconsiderare il finanziamento della ricostruzione pianificata di Gaza», ha scritto Hersh in un articolo sul suo Substack mercoledì.
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Se fosse vero, la mossa coinciderebbe con le ultime settimane dell’amministrazione del presidente degli Stati Uniti Joe Biden e creerebbe una nuova «realtà sul campo» quando il presidente eletto Donald Trump entrerà in carica a gennaio. Durante il suo primo mandato alla Casa Bianca, Trump ha riconosciuto l’annessione delle alture del Golan da parte di Israele e ha trasferito l’ambasciata degli Stati Uniti a Gerusalemme.
Hersh è un reporter investigativo di fama internazionale che ha vinto il premio Pulitzer nel 1970 per aver denunciato il massacro di My Lai e la sua copertura da parte dell’esercito statunitense durante la guerra del Vietnam. Ha anche riferito sugli abusi dei prigionieri iracheni ad Abu Ghraib e sulle operazioni di spionaggio interno della CIA. Più di recente, Hersh ha incolpato gli Stati Uniti per il sabotaggio del gasdotto Nord Stream tra Russia e Germania nel settembre 2022, un’accusa che Washington ha negato. Lo Hersh ha avanzato inoltre riserve sulla narrazione di Obama riguardante la morte di Bin Laden.
Secondo le autorità locali, dall’inizio dell’operazione militare israeliana a Gaza sono stati uccisi quasi 44.000 palestinesi, mentre altri 104.000 sono rimasti feriti.
Anche l’esercito e la polizia israeliani hanno represso i palestinesi in Cisgiordania, governata da Fatah, una fazione palestinese in contrasto con Hamas.
La Cisgiordania e Gaza furono annesse rispettivamente dalla Giordania e dall’Egitto dopo il conflitto del 1949 che si concluse con il neonato Stato di Israele al controllo della maggior parte del Mandato per il territorio palestinese. Israele catturò entrambi nella guerra del 1967.
Il diritto internazionale considera la Cisgiordania e Gaza territori occupati e molteplici risoluzioni ONU hanno chiesto la creazione di uno Stato palestinese indipendente in quei territori.
Come riportato da Renovatio 21, il ministro israeliano Bezalel Smotrich ha parlato dell’annessione della Cisgiordania come conseguenza dell’elezione di Trump la settimana scorsa.
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In questi mesi la Cisgiordania è stata attaccata con raid e bombe causando morti. Israele ha scatenato nella West Bank anche un’ondata di omicidi. Mesi fa vi fu anche l’episodio particolare dei commando israeliani che hanno fatto irruzione in un ospedale della Cisgiordania vestiti da donna.
È stato rilevato che, con l’attenzione mondiale concentrata su Gaza, i coloni israeliani si sono spostati sempre più verso la Cisgiordania.
Come riportato da Renovatio 21, la Cisgiordania negli anni è divenuta una meta per quegli israeliani che vogliono fare i figli in provetta decidendone il sesso.
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Immagine di Justin McIntosh via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic
Geopolitica
Gli europei sotto shock per la strategia di sicurezza nazionale degli Stati Uniti per il 2025
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Geopolitica
Orban: l’UE pianifica la guerra con la Russia entro il 2030
Il primo ministro ungherese Viktor Orban ha sostenuto che l’Unione Europea si sta preparando a un confronto bellico con la Russia e mira a raggiungere la piena prontezza entro il 2030. Parlando sabato a un raduno contro la guerra, Orban ha denunciato come il Vecchio Continente stia già procedendo verso uno scontro militare diretto.
Il premier magiaro delineato un iter in quattro tappe che di norma conduce al conflitto: la rottura dei legami diplomatici, l’applicazione di sanzioni, l’interruzione della collaborazione economica e, da ultimo, l’inizio delle ostilità armate. Secondo lui, la maggioranza di questi passaggi è già stata percorsa.
«La posizione ufficiale dell’Unione Europea è che entro il 2030 dovrà essere pronta alla guerra», ha dichiarato, rilevando inoltre che i Paesi europei stanno virando verso un’«economia di guerra». Per Orban, taluni membri dell’UE stanno già riconfigurando i comparti dei trasporti e dell’industria per favorire la fabbricazione di armamenti.
Il premier du Budapest ha ribadito la contrarietà di Budapest al conflitto. «Il compito dell’Ungheria è allo stesso tempo impedire che l’Europa entri in guerra», ha precisato.
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Orban ha più volte manifestato aspre critiche alla linea dell’UE riguardo alla crisi ucraina. L’Ungheria ha sempre respinto le sanzioni nei confronti di Mosca e gli invii di armi a Kiev, invocando invece colloqui di pace in luogo di un inasprimento.
L’allarme riecheggia le recenti uscite del presidente serbo Aleksandar Vucic e del ministro della Difesa tedesco Boris Pistorius, entrambi i quali hanno insinuato che un scontro tra Europa e Russia diventi sempre più verosimile nei prossimi anni.
Malgrado la retorica sempre più bellicosa di certi membri dell’UE e della NATO verso la Russia, nessuno ha apertamente manifestato l’intenzione di impegnarsi in una guerra. La scorsa settimana, il presidente del Comitato Militare NATO, l’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, ha confidato al Financial Times che l’Unione sta valutando opzioni per un approccio più ostile nei riguardi di Mosca, inclusa l’ipotesi che un attacco preventivo possa configurarsi come atto difensivo.
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia
Geopolitica
Scontri lungo il confine tra Thailandia e Cambogia
Massive explosion on the Cambodian side of the Cambodia Thailand border from an F-16 airstrike from Thailand 🇹🇭🇰🇭‼️‼️‼️‼️‼️‼️‼️‼️‼️‼️‼️‼️‼️ pic.twitter.com/R8W7KtQtjv
— WW3 Monitor (@WW3_Monitor) December 8, 2025
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