Droni
Scienziati cinesi schierano un’antilope robotica in Tibet

Alcuni ricercatori cinesi hanno utilizzato un robocane travestito per osservare più da vicino la vita della rara antilope tibetana. Lo riporta l’agenzia di stampa statale cinese Xinhua.
La creatura elettromeccanica ha effettuato con successo un test a fine luglio nella riserva naturale nazionale di Hoh Xil, situata a un’altitudine di oltre 4.600 metri nel Tibet cinese, ha affermato martedì l’agenzia.
Il nuovo arrivato, progettato per assomigliare alla struttura scheletrica dell’antilope tibetana e ricoperto di pelliccia artificiale ricavata da campioni prelevati dagli animali, è stato rapidamente accettato nella mandria, inconsapevole dell’orrore a cui la comunità ruminante andava incontro – una vera situazione da Invasione degli ultracorpi, ma per ungulati.
Durante l’esperimento durato tre giorni, la roboantilope è riuscita solo a filmare le bestie al pascolo, anche se gli scienziati sperano che in futuro riuscirà a catturare immagini più spettacolari, tra cui quelle degli animali che partoriscono.
«L’obiettivo finale è garantire la migrazione sicura delle antilopi tibetane, con il minimo intervento umano», ha dichiarato a Xinhua Lian Xinming, ricercatore presso il Northwest Institute of Plateau Biology dell’Accademia cinese delle scienze.
A “#robot Tibetan antelope” recently joined a real herd, capturing close-up data beyond human reach. The curious #antelopes paused grazing to inspect their unusual new friend. #animal #AnimalLovers pic.twitter.com/jGvkiCsgqO
— Shanghai Daily (@shanghaidaily) August 12, 2025
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La decisione di utilizzare la macchina è stata presa perché le antilopi tibetane sono difficili da studiare a causa del freddo e della carenza di ossigeno, condizioni in cui gli esseri umani non possono rimanere a lungo. Questi animali sono anche molto sensibili, e un contatto ravvicinato con l’uomo comporta il rischio di stress e persino di aborto spontaneo per le femmine gravide. Allo stesso tempo, rappresentano uno degli indicatori ecologici più importanti dell’altopiano del Qinghai-Tibet, hanno spiegato gli scienziati.
Secondo quanto riportato da Xinhua, l’idea di creare un’antilope tibetana robotica è venuta ai ricercatori dopo aver osservato un gruppo di robot esibirsi in una danza al Gala televisivo della Festa di Primavera di febbraio.
I produttori del robot quadrupede utilizzato nell’esperimento hanno affermato che il loro hardware è specificamente «progettato per funzionare in ambienti pericolosi e complessi, compresi terreni estremamente difficili». Durante la prova, la macchina ha percorso circa 2 km su terreni impervi, superando vari ostacoli, ha affermato Xinhua.
L’antilope tibetana era una specie in via di estinzione, cacciata dai bracconieri per il suo sottopelo estremamente morbido, leggero e caldo. Tuttavia, gli sforzi di conservazione delle autorità cinesi hanno visto il loro numero crescere da circa 70.000 esemplari negli anni ’90 a quasi 300.000, secondo i dati governativi.
Non si tratta del primo roboquadrupede che i cinesi hanno portato in Himalaya. La Repubblica Popolare aveva infatti già schierato anni fa sul complesso e violento confine cino-indiano un ulteriore terribile ruminante artificiale, il roboyak.
L’impiego militare di robocani da parte della RPC è cosa notissima ai lettori di Renovatio 21. Durante le esercitazioni congiunte Golden Dragon 2024 con la Cambogia del maggio scorso, l’Esercito Popolare di Liberazione della Cina ha mostrato una serie di robot militari, tra cui una macchina cinoide comandata a distanza e dotata di un fucile d’assalto e in grado di pianificare autonomamente i propri percorsi ed evitare gli ostacoli.
Come riportato da Renovatio 21, la Cina ha fatto capire di star preparandosi per l’implementazione militare dei robot killer già per la prossima guerra.
Come riportato da Renovatio 21, mesi fa l’Esercito Popolare di Liberazione (EPL) – cioè le forze armate della Repubblica Popolare Cinese – ha dato dimostrazione delle capacità di un robocane dotato di fucile d’assalto. Un’evoluzione emersa negli ultimi tempi, sempre in ambito cinese, è quella del robocane su ruote.
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Varie volte i cinesi hanno mostrato le capacità di allevamento di robocani, pubblicando video di branchi minacciosi che si muovono in armonia. Un video particolarmente inquietante mostra un robocane armato essere trasportato in cima ad un palazzo da un drone.
La Cina schiera di fatto già da tempo robot militari volanti impressionanti. È il caso degli sciami di droni autonomi assassini in grado di inseguire ed eliminare esseri umani anche tra le foreste di bambù, studiati dall’Università del Zhejiang. Si tratta della realizzazione di veri e propri slaughterbots.
L’utilizzo dei robot non è limitato, ovviamente, alla sfera militare, essendo già tracimato in quello della sorveglianza della popolazione nazionale stessa.
Come riportato da Renovatio 21, i robocani hanno pattugliato le strade di Shanghai durante il colossale lockdown della primavera 2022, dove per sorvegliare e punire i 26 milioni di abitanti usarono, oltre agli androidi quadrupedi, anche droni che volevano tra i palazzi ripetendo frasi come «contieni la sete di libertà del tuo spirito».
Gli orientali sembrano amare progetti di ungulati robotici. Come riportato da Renovatio 21, nel 2022 la zaibatsu giapponese Kawasaki, nota specialmente per le motociclette, ha presentato ad una fiera internazionale una capra-robot cavalcabile.
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Immagine screenshot da Twitter
Droni
Funzionari UE ammettono: il «muro di droni» è una trovata pubblicitaria

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Droni
Il capo della Ryanair chiede le dimissione dell’«inutile» Ursula von der Leyen

L’amministratore delegato di Ryanair, Michael O’Leary, ha aspramente criticato Bruxelles per non aver difeso gli aeroporti dell’Unione dai droni, chiedendo le dimissioni della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. Ha sostenuto che i droni non autorizzati, causa di interruzioni al traffico aereo, dovrebbero essere abbattuti.
Nelle ultime settimane, misteriosi avvistamenti di droni hanno colpito l’Unione, con alcuni media e funzionari occidentali che ipotizzano un coinvolgimento della Russia, ipotesi respinta da Mosca. Von der Leyen ha proposto l’idea di un «muro di droni» nel suo discorso sullo stato dell’Unione il mese scorso, un concetto ripreso durante un vertice informale dell’UE in Danimarca questa settimana.
In un’intervista a Politico, pubblicata mercoledì, O’Leary ha liquidato la proposta. «Non credo che un muro di droni abbia alcun effetto», ha dichiarato, sottolineando che i responsabili potrebbero facilmente operare dall’interno del paese interessato. O’Leary ha accusato Bruxelles di inattività e ha richiesto misure più drastiche contro la presunta minaccia dei droni.
«Perché non abbattiamo questi droni? Sono destabilizzanti e chiediamo un intervento», ha affermato. «Non ho fiducia nei leader europei che se ne stanno seduti a bere tè e mangiare biscotti… Non ho fiducia in von der Leyen. È inutile e dovrebbe dimettersi».
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Come riportato da Renovatio 21, O’Leary nel 2024 aveva attaccato la politica dell’immigrazione UE affermando che il sistema di asilo è «una truffa completa» e che tali individui «non sono rifugiati» perché arrivano da Paesi sicuri e poi gettano i loro passaporti nel water.
«Sì, perché li scaricano nel WC, arrivano all’aeroporto di Dublino e li scaricano nel WC», aveva dichiarato il CEO della celebre aerolinea irlandese alla radio Newstalk. «Si presentano qui… è una truffa completa e questi non sono rifugiati, una delle cose che mi fa impazzire in Irlanda è che trattiamo le persone come rifugiati che provengono dal Regno Unito o dalla Francia», si era lamentato il notissimo managerro.
«Nessuno è arrivato in Irlanda dall’Afghanistan o dal Kenya o dalla Nigeria o dalla Siria con un volo diretto perché non ce ne sono, quindi non stai fuggendo dalle persecuzioni nel Regno Unito o in Germania», aveva aggiunto l’O’Leary.
«Dovremmo prenderci cura dei rifugiati, ho grande simpatia per gli ucraini, ma le persone che arrivano qui dal Regno Unito, dalla Francia o da altri Paesi dell’UE, dovremmo rimandarle indietro dicendo, qui, nei paesi dell’UE da cui provieni».
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Immagine di World Travel and Tourism Council via Flickr pubblicata su licenza CC BY 2.0
Droni
La Danimarca mobilita i riservisti dopo l’allarme dei droni

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