Politica
Scholz «allarmato» dal successo elettorale della destra

Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha chiesto che il partito di destra Alternativa per la Germania (AfD) venga escluso dagli enti locali dopo il successo del partito nelle elezioni regionali del fine settimana.
L’AfD ha rivendicato il suo primo successo elettorale regionale domenica, ottenendo la vittoria nello stato federale della Turingia, secondo le proiezioni. È arrivato secondo anche in Sassonia. Le autorità tedesche hanno descritto il partito come «estrema destra» ed «estremista».
«I risultati … sono preoccupanti», ha detto Scholz in una dichiarazione ai media, parlando nella sua veste di parlamentare del Partito Socialdemocratico (SPD). «Il nostro Paese non può e non deve abituarsi a questo. L’AfD sta danneggiando la Germania. Sta indebolendo l’economia, dividendo la società e rovinando la reputazione del nostro Paese».
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L’opposizione conservatrice dell’Unione Cristiano-democratica (CDU) è stata la principale rivale dell’AfD in entrambi gli Stati, mentre la SPD e il Partito Liberal-democratico (FDP), entrambi membri dell’attuale coalizione «semaforica» al potere, insieme ai Verdi, sono finiti entrambi fuori dai primi tre. Invece, il nuovo partito di sinistra BSW, guidato dalla parlamentare Sahra Wagenknecht, è arrivato terzo in entrambe le elezioni.
Scholz ha affermato che, nonostante l’esito sia stato «amaro» per il suo partito, l’SPD ha almeno evitato di abbandonare del tutto il parlamento statale, contrariamente ad alcune previsioni. Ha anche esortato «tutti i partiti democratici… a formare governi stabili senza estremisti di destra».
Il co-leader nazionale dell’AfD, Tino Chrupalla, ha insistito sul fatto che gli elettori della Turingia hanno dato al suo partito un «chiaro mandato per governare» il loro stato.
La politica di punta del partito è l’opposizione all’immigrazione, sebbene sia anche fortemente critico nei confronti delle posizioni di politica estera adottate dalle forze dominanti in Germania. Il Chrupalla ha respinto il continuo e costoso sostegno all’Ucraina contro la Russia sotto il governo Scholz e ha sollecitato il ritorno del gas naturale russo per sostenere la crescita economica tedesca.
Il partito BSW ha criticato anche l’antagonismo di Berlino verso la Russia e il costo dei finanziamenti continui per Kiev. Questa sovrapposizione politica ha portato alcuni organi di informazione occidentali a sostenere che i partiti «filo-russi» sono destinati a conquistare gli stati della Germania orientale, presumibilmente dando a Mosca un punto d’appoggio simile a quello dell’URSS durante la Guerra Fredda.
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Eurodeputati trollano la Von der Leyen offrendo una promozione telefonica

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Politica
Trump dice che risolvere Gaza potrebbe non bastare per andare in paradiso

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha suggerito, con tono scherzoso, che probabilmente non finirà in paradiso, nonostante i suoi sforzi per negoziare la pace tra Israele e Hamas.
Domenica, durante un volo sull’Air Force One diretto in Israele, Peter Doocy di Fox News ha chiesto a Trump se la fine della guerra a Gaza potesse aiutarlo a «guadagnarsi il paradiso».
«Sto cercando di fare il bravo», ha risposto Trump con un sorriso. «Non credo che qualcosa mi porterà in paradiso. Non penso di essere destinato a quel posto. Forse sono già in paradiso ora, volando sull’Air Force One. Non so se ci arriverò, ma ho migliorato la vita di molte persone», ha aggiunto.
Trump ha poi elogiato le sue doti di negoziatore, sostenendo che il conflitto tra Israele e Hamas sarebbe stata «l’ottava guerra che ho risolto».
Lunedì, Hamas ha rilasciato i 20 ostaggi israeliani ancora in vita in cambio di circa 2.000 prigionieri palestinesi. L’esercito israeliano aveva precedentemente sospeso le operazioni offensive e si era ritirato da alcune aree della Striscia di Gaza.
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Nello stesso giorno, Trump e i leader di Egitto, Qatar e Turchia hanno firmato una dichiarazione a Sharm el-Sheikh, nella penisola egiziana del Sinai, approvando il cessate il fuoco e un percorso verso «accordi di pace globali e duraturi».
Il piano di pace in 20 punti di Trump prevede che Gaza diventi una «zona libera dal terrorismo e deradicalizzata». Sebbene Hamas abbia accettato lo scambio di prigionieri previsto dal piano, ha rifiutato di disarmarsi o cedere il controllo dell’enclave palestinese. Israele, da parte sua, non si è ancora impegnato per un ritiro completo dalla Striscia.
Trump, cresciuto nella fede presbiteriana, ha goduto di un forte sostegno tra i cristiani evangelici e dei cattolicidurante la sua carriera politica.
Come riportato da Renovatio 21, due mesi fa Trump aveva affermato di voler «provare ad andare in paradiso, se possibile» mentre discuteva dei suoi sforzi per porre fine alla guerra in corso in Ucraina.
«Se riesco a salvare 7.000 persone a settimana dall’essere uccise, penso che sia questo il motivo per cui voglio provare ad andare in paradiso, se possibile», ha detto all trasmissione della TV via cavo americana Fox and Friends. «Sento dire che non sto andando bene, che sono davvero in fondo alla scala sociale. Ma se posso andare in paradiso, questo sarà uno dei motivi».
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Politica
Essere euroscettici oggi. Renovatio 21 intervista l’onorevole Antonio Maria Rinaldi

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