Geopolitica
Russia e Iran lavorano ad un grande trattato strategico
I ministri degli Esteri di Russia e Iran, Sergey Lavrov e Hossein Amir-Abdollahian hanno parlato al telefono il 15 gennaio, per valutare i progressi delle due parti nella stesura di un nuovo trattato tra i Paesi.
Il comunicato emesso dal ministero degli Esteri della Federazione Russa ha descritto il trattato in discussione come «importante», mentre il rapporto dell’Agenzia di stampa della Repubblica islamica (IRNA) parlava di «un accordo di cooperazione globale e strategico».
I due ministri «hanno insistito sulla necessità di finalizzare» il trattato. Il testo russo chiarisce chiaramente che il trattato, insieme a qualsiasi altra cosa, coprirà le questioni di sicurezza: «i ministri hanno anche discusso gli sforzi per sviluppare ulteriormente i contatti e il coordinamento tra i due paesi a tutti i livelli, sottolineando il costante impegno reciproco verso i fondamentali principi delle relazioni russo-iraniane, compreso il rispetto incondizionato della sovranità, dell’integrità territoriale e di altri principi della Carta delle Nazioni Unite che saranno riaffermati nel grande trattato in preparazione per la firma tra la Federazione Russa e la Repubblica Islamica dell’Iran».
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L’IRNA ha riferito che Lavrov «ha definito i legami tra Teheran e Mosca strategici e amichevoli, sottolineando che la Russia è fermamente impegnata nella sovranità e nell’integrità territoriale dell’Iran».
I due ministri degli Esteri hanno anche discusso «una serie di questioni pratiche riguardanti il commercio bilaterale e la cooperazione economica, nonché la cooperazione nei trasporti, nella logistica e in altri settori», ha riferito il ministero degli Esteri russo.
L’escalation delle tensioni nella regione del Sud-Ovest asiatico costituiva l’altro punto importante all’ordine del giorno.
Come ha riferito il Ministero degli Esteri russo, «i ministri degli Esteri hanno condannato fermamente gli attacchi su larga scala allo Yemen condotti da un gruppo di paesi guidati dagli Stati Uniti e dalla Gran Bretagna. Si sono espressi a favore di un cessate il fuoco immediato nella Striscia di Gaza e della garanzia di un accesso umanitario senza ostacoli all’enclave per fornire assistenza urgente alla popolazione civile sofferente».
Come riportato da Renovatio 21, l’anno passato Iran e Russia hanno lavorato per concordare un sistema bancario separato dallo SWIFT, il circuito di transazioni internazionali da cui Mosca è stata esclusa a seguito dell’avvio dell’operazione militare speciale in Ucraina.
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Immagine da Khamenei.ir via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 4.0 International
Geopolitica
Orban come John Snow
Hungary PM Orbán as Jon Snow from Game of Thrones in defending the EU’s legal&financial system from crazy EU bureaucratic warmongers—fighting them to reduce migration, increase competitiveness, and restore sanity, values and peace. 🕊️
Help is coming as Russian CB sues Euroclear pic.twitter.com/jHyav6mk0f — Kirill Dmitriev (@kadmitriev) December 12, 2025
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Unmasked NATO’s Mark Rutte.
He does not have family or children. He wants war. But peace will prevail. 🕊️ https://t.co/lDPBucIAkA pic.twitter.com/JjqVogOSWM — Kirill Dmitriev (@kadmitriev) December 12, 2025
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Geopolitica
Orban: i funzionari dell’UE «violano la legge»
Il primo ministro ungherese Vittorio Orban ha accusato i funzionari dell’UE di «violazione sistematica della legge» per il loro piano di privare gli Stati membri del diritto di veto sul congelamento degli asset russi.
Venerdì pomeriggio la Commissione Europea ha votato una proposta per attivare l’articolo 122 dei trattati UE, una clausola di emergenza che permette di adottare decisioni a maggioranza qualificata invece che all’unanimità. Tale misura consentirebbe all’Unione di mantenere indefinitamente il blocco dei beni sovrani russi e di destinare i profitti o gli interessi generati a sostegno dell’Ucraina, anche in presenza di opposizioni da parte di singoli Stati membri.
«Con la procedura di oggi, i burocrati di Bruxelles aboliscono con un solo tratto di penna l’obbligo di unanimità, un atto palesemente illegale», ha scritto Orban su X venerdì. «Lo stato di diritto nell’Unione Europea sta giungendo al termine e i leader europei si pongono al di sopra delle regole. Anziché garantire il rispetto dei trattati UE, la Commissione Europea viola sistematicamente il diritto europeo».
Orban ha denunciato che i «burocrati» e i guerrafondai dell’UE stanno spingendo per «protrarre la guerra in Ucraina, un conflitto che è chiaramente impossibile vincere».
Today, the Brusselians are crossing the Rubicon. At noon, a written vote will take place that will cause irreparable damage to the Union.
The subject of the vote is the frozen Russian assets, on which the EU member states have so far voted every 6 months and adopted a unanimous…
— Orbán Viktor (@PM_ViktorOrban) December 12, 2025
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«Con questo passo, lo stato di diritto nell’UE viene sostituito dal governo dei burocrati. In altre parole, si è instaurata una dittatura di Bruxelles», ha aggiunto. «L’Ungheria protesta contro questa decisione e farà tutto il possibile per ripristinare un ordine legittimo».
Dopo l’escalation del conflitto ucraino nel 2022, i partner occidentali di Kiev hanno congelato circa 300 miliardi di dollari di asset della banca centrale russa, la maggior parte dei quali depositati presso Euroclear a Bruxelles. Nelle ultime settimane è scoppiata una forte controversia tra i Paesi europei favorevoli all’utilizzo di tali fondi come garanzia per un «prestito di riparazione» a Kiev e quelli contrari, che invocano rischi legali e finanziari.
L’attivazione della clausola di emergenza per un congelamento a tempo indeterminato toglierebbe a Stati oppositori come l’Ungheria la possibilità di veto sul rinnovo semestrale. Secondo il piano, il blocco rimarrebbe in vigore fino al pagamento da parte della Russia delle riparazioni post-conflitto all’Ucraina e fino a quando l’UE non riterrà cessata «una minaccia immediata» ai propri interessi economici derivante da possibili ritorsioni legali.
Mosca ha condannato come illegittimo qualsiasi tentativo di appropriazione dei suoi beni. Il ministro degli Esteri Sergej Lavrov ha dichiarato questa settimana che la Russia reagirà a ogni espropriazione, aggiungendo che «derubare» il Paese rappresenta l’ultima carta rimasta ai sostenitori europei dell’Ucraina per continuare a finanziare Kiev nel conflitto con Mosca.
L’Ungheria si oppone da tempo a ulteriori aiuti a Kiev: Orban li ha paragonati al «mandare un’altra cassa di vodka a un alcolizzato». Budapest non è tuttavia isolata: anche il Belgio, che custodisce la maggior parte dei fondi, ha criticato duramente il piano, con il primo ministro Bart De Wever che lo ha definito «equivalente a rubare» denaro russo.
I capi di Stato e di governo dell’UE voteranno la proposta al vertice della prossima settimana.
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Immagine di Manfred Weber via Flickr con licenza CC BY-NC-SA 2.0
Geopolitica
Trump fa pressione su Zelens’kyj affinché ceda terreni alla Russia
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