Immagine di President of Russia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 4.0 International (CC BY 4.0)
Geopolitica
Putin: gli USA e la NATO ignorano i principi «inalienabili» della sicurezza delle Nazioni
Il presidente russo Vladimir Putin, dopo settimane di silenzio sull’argomento, ha rilasciato una dichiarazione pubblica misurata, accusando gli Stati Uniti e la NATO di ignorare deliberatamente le preoccupazioni fondamentali per la sicurezza chiaramente espresse dalla Russia.
Dopo il suo incontro con il primo ministro ungherese Viktor Orbán, Putin ha dichiarato ai media:
«Lasciatemi notare che stiamo analizzando da vicino le risposte scritte ricevute dagli Stati Uniti e dalla NATO il 26 gennaio. Tuttavia, è già chiaro e ho informato il signor Primo Ministro [Orbán] al riguardo, che le preoccupazioni fondamentali russe sono state ignorate».
Le tre preoccupazioni fondamentali sono fermare l’espansione orientale della NATO; prevenire armi offensive vicino ai confini russi; e che la NATO torni all’infrastruttura militare degli accordi del 1997.
Tuttavia, Washington si concentra sul diritto di scegliere alleanze per la sicurezza, ignorando un altro principio chiave, l’indivisibilità della sicurezza.
«La seconda parte inalienabile dice che nessuno dovrebbe essere autorizzato a rafforzare la propria sicurezza a scapito della sicurezza degli altri Stati», ha affermato il presidente, riportato da TASS.
Putin ha spiegato che la NATO ha «approfittato» della Russia, dopo aver promesso di non schierarsi a est del fiume Oder, schierando forze vicino al suo confine, in Polonia, negli Stati baltici e in Romania.
Ora, i missili da crociera Tomahawk possono essere lanciati da «sistemi di difesa» in Polonia e Romania.
Mentre l’Ucraina vuole entrare a far parte della NATO, possiede una dottrina ufficiale e documentata per riprendersi la Crimea, «anche attraverso mezzi militari»
Inoltre, mentre l’Ucraina vuole entrare a far parte della NATO, possiede una dottrina ufficiale e documentata per riprendersi la Crimea, «anche attraverso mezzi militari».
«Spero che alla fine troveremo una soluzione. Anche se sarà abbastanza difficile da fare, ne siamo pienamente consapevoli. Ma oggi non sono pronto a dire cosa può succedere».
Putin ha rimarcato che la discussione con Orbán è durata cinque ore:
«Naturalmente, sono state affrontate le questioni relative al conflitto ucraino. [Abbiamo discusso] della situazione generale in Ucraina, compresa la sfera dei diritti umani, che vengono regolarmente violati lì».
Secondo TASS, Putin ha anche affermato che i partner ungheresi stavano facendo alcuni strenui tentativi per risolvere la crisi ucraina.
Putin ha anche riflettuto sui «grandi progetti, come Paks: due nuove unità, la costruzione di una centrale nucleare. In generale, l’energia è una parte importante della nostra cooperazione: il 55% del petrolio e l’80% del gas naturale consumato dall’Ungheria provengono dalla Russia».
Il presidente della Federazione Russa ha annunciato contratti a lungo termine con l’Ungheria, dando loro gas scontato fino al 2036, sottolineando che l’attuale prezzo del gas ungherese dalla Russia è un quinto di quello del mercato europeo.
Un altro progetto che ha menzionato è un «buon contratto congiunto per la costruzione di carrozze [ferroviarie] per l’Egitto».
Geopolitica
La Cina snobba il ministro degli Esteri tedesco
Il ministro degli Esteri tedesco Johann Wadephul ha dovuto cancellare un viaggio previsto in Cina dopo che Pechino si sarebbe rifiutata di organizzare incontri di alto livello con lui, secondo quanto riportato venerdì da diversi organi di stampa.
Il Wadephul sarebbe dovuto partire per Pechino domenica per discutere delle restrizioni cinesi sull’esportazione di terre rare e semiconduttori, oltre che del conflitto in Ucraina.
«Il viaggio non può essere effettuato al momento e sarà posticipato a data da destinarsi», ha dichiarato un portavoce del Ministero degli Esteri tedesco, citato da Politico. Il Wadephullo avrebbe dovuto incontrare il ministro degli Esteri cinese Wang Yi, ma l’agenda prevedeva troppo pochi incontri di rilievo.
Secondo il tabloide germanico Bild, i due diplomatici terranno presto una conversazione telefonica.
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Questo intoppo diplomatico si inserisce in un contesto di crescenti tensioni commerciali tra Cina e Unione Europea. Nell’ultimo anno, Bruxelles e Pechino si sono scontrate sulla presunta sovrapproduzione industriale cinese, mentre la Cina accusa l’UE di protezionismo.
All’inizio di questo mese, Pechino ha rafforzato le restrizioni sull’esportazione di minerali strategici con applicazioni militari, una mossa che potrebbe aggravare le difficoltà del settore automobilistico europeo.
La Germania è stata particolarmente colpita dal deterioramento del clima commerciale.
Come riportato da Renovatio 21, la Volkswagen sospenderà la produzione in alcuni stabilimenti chiave la prossima settimana a causa della carenza di semiconduttori, dovuta al sequestro da parte dei Paesi Bassi del produttore cinese di chip Nexperia, motivato da rischi per la sicurezza tecnologica dell’UE. In risposta, Pechino ha bloccato le esportazioni di chip Nexperia dalla Cina, causando una riduzione delle scorte che potrebbe portare a ulteriori chiusure temporanee di stabilimenti Volkswagen e colpire altre case automobilistiche, secondo il quotidiano.
Venerdì, il ministro dell’economia Katherina Reiche ha annunciato che Berlino presenterà una protesta diplomatica contro Pechino per il blocco delle spedizioni di semiconduttori, sottolineando la forte dipendenza della Germania dai componenti cinesi.
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Geopolitica
Vance in Israele critica la «stupida trovata politica»: il voto di sovranità sulla Cisgiordania è stato un «insulto» da parte della Knesset
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Geopolitica
Trump minaccia di togliere i fondi a Israele se annette la Cisgiordania
Israele «perderebbe tutto il sostegno degli Stati Uniti» in caso di annessione della Giudea e della Samaria, nome con cui lo Stato Ebraico chiama la Cisgiordania, ha detto il presidente USA Donald Trump.
Trump ha replicato a un disegno di legge controverso presentato da esponenti dell’opposizione di destra alla Knesset, il parlamento israeliano, che prevede l’annessione del territorio conteso come reazione al terrorismo palestinese.
Il primo ministro Benjamin Netanyahu, sostenitore degli insediamenti ebraici in quell’area, si oppone al provvedimento, poiché rischierebbe di allontanare gli Stati arabi e musulmani aderenti agli Accordi di Abramo e al cessate il fuoco di Gaza.
Netanyahu ha criticato aspramente il disegno di legge, accusando i promotori di opposizione di una «provocazione» deliberata in concomitanza con la visita del vicepresidente statunitense J.D. Vance. (Lo stesso Vance ha qualificato il disegno di legge come un «insulto» personale)
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«I commenti pubblicati giovedì dalla rivista TIME sono stati espressi da Trump durante un’intervista del 15 ottobre, prima dell’approvazione preliminare alla Knesset di mercoledì – contro il volere del primo ministro – di un disegno di legge che estenderebbe la sovranità israeliana a tutti gli insediamenti della Cisgiordania» ha scritto il quotidiano israeliano Times of Israel.
Evidenziando l’impazienza dell’amministrazione verso tali iniziative, il vicepresidente di Trump, J.D. Vance, ha dichiarato giovedì, lasciando Israele, che il voto del giorno precedente lo aveva «offeso» ed era stato «molto stupido».
«Non accadrà. Non accadrà», ha affermato Trump a TIME, in riferimento all’annessione. «Non accadrà perché ho dato la mia parola ai Paesi arabi. E non potete farlo ora. Abbiamo avuto un grande sostegno arabo. Non accadrà perché ho dato la mia parola ai paesi arabi. Non accadrà. Israele perderebbe tutto il sostegno degli Stati Uniti se ciò accadesse».
Vance ha precisato che gli era stato descritto come una «trovata politica» e «puramente simbolica», ma ha aggiunto: «Si tratta di una trovata politica molto stupida, e personalmente la considero un insulto».
Gli Emirati Arabi Uniti, che hanno guidato i Paesi arabi e musulmani negli Accordi di Abramo, si oppongono da tempo all’annessione della Cisgiordania, sostenendo che renderebbe vani i futuri negoziati di pace nella regione.
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Flickr
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