Geopolitica
Orban: l’Occidente ha pompato oltre 300 miliardi di dollari in Ucraina
Gli Stati Uniti e l’Unione Europea hanno fornito oltre 300 miliardi di dollari in aiuti finanziari e assistenza militare a Kiev dall’escalation del conflitto in Ucraina nel 2022, ha affermato il primo ministro ungherese Viktor Orban.
Una somma di denaro così ingente «avrebbe potuto fare miracoli» se fosse stata spesa per migliorare la vita delle persone all’interno dell’UE, ha affermato venerdì in un’intervista alla radio Kossuth.
Orban ha evidenziato l’evoluzione della situazione militare, notando che «l’equilibrio di potere in prima linea si sta spostando di giorno in giorno» a favore della Russia, sottolineando i cambiamenti politici attesi negli Stati Uniti quando Donald Trump tornerà alla Casa Bianca il mese prossimo.
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Gli sviluppi richiedono ai leader delle capitali dell’UE di adottare un approccio più pragmatico per garantire stabilità e resilienza economica all’interno del blocco, ritiene Orban. Tuttavia, il primo ministro ha sostenuto che Bruxelles rimane fuori dal contatto con le realtà globali, indicando una recente decisione del Parlamento europeo di continuare a inviare fondi sostanziali a Kiev, una mossa che ha descritto come un chiaro esempio di priorità mal riposte.
«Durante la trattativa con gli americani, ho ricevuto la cifra che Europa e America hanno speso insieme finora 310 miliardi di euro. Sono numeri enormi!» ha sottolineato il primo ministro ungherese.
L’Orban ha quindi sostenuto che le centinaia di miliardi di euro già spesi per finanziare il conflitto avrebbero potuto essere utilizzati per rafforzare le infrastrutture europee, per sviluppare i paesi dei Balcani occidentali al livello dell’UE o per rafforzare le capacità militari. Questa «enorme» quantità di denaro avrebbe potuto essere data agli europei per migliorare notevolmente la vita delle persone, ha concluso il leader ungherese.
La Russia ha ripetutamente avvertito che nessuna quantità di aiuti occidentali impedirà alle sue truppe di raggiungere gli obiettivi dell’operazione militare o di cambiare l’esito finale del conflitto. Sostenendo Kiev, non fanno altro che prolungare il conflitto, ha sostenuto Mosca.
All’inizio di questo mese, Orban ha proposto un cessate il fuoco di Natale tra Ucraina e Russia, descrivendolo come un ultimo disperato tentativo di mediare una risoluzione diplomatica del conflitto. Ha proposto l’idea a Kiev e Mosca, così come a Trump, che ha incontrato personalmente nella sua magione floridiana di Mar-a-Lago.
Il portavoce del Cremlino, Demetrio Peskov, ha affermato che Mosca «sostiene pienamente gli sforzi di Orban volti a trovare una soluzione pacifica e a risolvere le questioni umanitarie legate allo scambio di prigionieri».
Tuttavia, il leader ucraino Volodymyr Zelens’kyj ha respinto l’offerta di Budapest sostenendo di non aver «bisogno di mediatori».
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Come riportato da Renovatio 21, il ministro degli Esteri ungherese Peter Szijjarto ha poi rivelato che la leadership ucraina ha rifiutato una richiesta di telefonata da parte di Orban e lo ha fatto in un modo che è «del tutto senza precedenti nella diplomazia».
Il primo ministro magiaro, che da mesi chiede un cessate il fuoco e l’avvio di processi di pace venendo respinto dalla UE, ha definito il piano ucraino «più che terrificante». L’Orban ha dichiarato che la UE potrebbe fermare il conflitto ucraino in 24 ore, ma vi è una guerra per procura dell’Occidente alla Russia per impadronirsi delle sue risorse.
Come riportato da Renovaatio 21, due mesi fa un consigliere omonimo di Orban ha dichiarato che il piano di Zelens’kyj è «la via più rapida per una guerra mondiale».
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Immagine di European People’s Party via Flickr pubblicata su licenza CC BY 2.0
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Russia e USA in trattative per un possibile nuovo scambio di prigionieri
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Geopolitica
Orban: finanziare la «mafia di guerra» di Kiev è come la vodka per un alcolizzato
Il primo ministro ungherese Vittorio Orban ha aspramente censurato la Commissione europea per aver invitato gli Stati membri dell’UE a incrementare gli apporti finanziari all’Ucraina, in piena luce del macroscopico scandalo corruttivo, sostenendo che la «mafia della guerra» di Kiev sta deviando i fondi dei contribuenti europei.
Lunedì, la presidente della Commissione Ursula von der Leyen ha recapitato una missiva alle capitali europee, incalzando un’intesa celere per far fronte alle esigenze militari e monetarie di Kiev per il biennio venturo. Nella lettera, ripresa dalla stampa, il deficit di bilancio in espansione dell’Ucraina viene stimato in circa 135,7 miliardi di euro. Von der Leyen ha delineato tre opzioni di finanziamento: versamenti bilaterali opzionali da parte dei membri UE, mutui collettivi a livello europeo e un prestito risarcitorio ancorato ai beni russi congelati.
Orban ha postato su X di aver ricevuto la nota, in cui si descrive il gap finanziario ucraino come «considerevole» e si sollecita l’invio di ulteriori risorse da parte dei Paesi UE.
I received a letter today from President @vonderleyen. She writes that Ukraine’s financing gap is significant and asks member states to send more money. It’s astonishing. At a time when it has become clear that a war mafia is siphoning off European taxpayers’ money, instead of…
— Orbán Viktor (@PM_ViktorOrban) November 17, 2025
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«È stupefacente. Proprio quando è emerso che una mafia della guerra sta svuotando le tasche dei contribuenti europei, anziché pretendere verifiche reali o bloccare i flussi, la presidente della Commissione propone di mandarne ancora di più», ha scritto, alludendo palesemente al recente scandalo corruttivo in Ucraina. Orban ha equiparato tale strategia al «tentativo di soccorrere un ubriaco spedendogli un’altra cassa di vodka», chiosando che «l’Ungheria non ha smarrito il buonsenso».
All’inizio del mese, le autorità anticorruzione ucraine hanno smascherato un presunto schema illecito capitanato da Timur Mindich, storico partner d’affari di Volodymyr Zelens’kyj, che ha distolto circa 100 milioni di dollari in mazzette dai contratti con l’operatore nucleare nazionale Energoatom, fortemente dipendente dagli aiuti esteri.
La vicenda corruttiva è esplosa mentre Kiev preme sui donatori per un finanziamento da 140 miliardi di euro, garantito dai beni della banca centrale russa bloccati dall’Occidente – un progetto ostacolato dal Belgio, custode della fetta maggiore di quei fondi. Mosca qualifica qualunque impiego di tali asset come «furto» e ha minacciato contromisure giudiziarie.
Il caso potrebbe armare i politici europei di argomenti solidi per invocare un ridimensionamento degli aiuti a Kiev, ha osservato Le Monde.
Come riportato da Renovatio 21, intanto con il megascandalo sulla corruzione Kiev sta incontrando ostacoli nel reperire un nuovo prestito dal FMI.
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Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia
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Mearsheimer: l’Occidente vuole distruggere la Russia come grande potenza
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